![]() |
Polgara, proprio quando era sul punto di ripartire, fu chiamata da Stefan
"Milady, questa storia sembra complicata e piena di lati oscuri... ma non abbiamo molta scelta. Cerchiamo tutti la stessa strada e sarebbe da sciocchi non unire le nostre forze. Mion vi seguirà come avete chiesto, per poi riunirci secondo le vostre indicazioni. Quanto a noi, raggiungeremo Camelot e cercheremo di comprendere meglio come stanno le cose." Detto questo e separatosi da Mion, Stefan, con i suoi cavalieri, raggiunse Camelot. |
Usci dalla casa e iniziai a fare finta di pregare mi misi a camminare per il villaggio mentre mi guardavo in giro per trovare indizi che Guisgard e la sua amica erano passati di li ma dovevo stare attento a come parlavo e mi muovevo non dovevo far saltare la nostra copertura,vidi vicino ad una casa un albero dissi ecco forse ho trovato il posto giusto mi avvicinai e mi misi in ginocchio e con lo sguardo rivolto al cielo dovevo sembrare un vero manaco ma non era facile.
|
Intanto, William e Perry, giunti a Camelot, cercarono subito un luogo in cui passare la notte.
Trovarono così alloggio alla taverna. "Domattina" disse William prima di addormentarsi "cercheremo di aggregarci alle truppe di Cosimus come mercenari." |
<<Va bene Will...sinceramente ho un po' paura...>> rispose Perry <<e se mi riconoscesse?>>.
Si avvinghiò ai fianchi di William con le gambe e cercò di accucciarsi sotto le sue braccia. <<Siamo arrivati fin qui...a quest'ora mio padre ci avrebbe uniti per sempre...e noi magari saremmo nei boschi a raccogliere fiori...>> disse sbadigliando. Cominciò a sussurrare una ninna nanna e dopo poco si addormentò. |
Entari in quella stanza, sapevo che Cosimus era la chiave di volta......ma era lui che mi doveva accompagnare passo dopo passo.......ad uscire fuori la sua mal'anima......" Peronatemi se vi disturbo a quest'ora, non sono abituata a far caso all'orario....dove ho vissuto notte e giorno si confondevano tra di loro.....volevo comunque ringraziarvi per aver accettato di segurmi.......ma dovro' declinare parte della vostra offerta.......l'unico compagno che voglio in questo viaggio siete voi Cosimus, siete forte , valoroso......volete il bene delle stesse persone che amo io...e poi....so che non temete un solo uomo..anche se questi si chiama Guisgard......"...mi avvicinai a lui fissandolo negli occhi.......quando una folata di vento spalanco' la finestra della stanza......e i suoni della foresta riempirono la stanza........la foresta era la mia casa...e i suoi abitanti erano le uniche persone con qui avevo vissuto in quegli anni........I suoi occhi si psalancarono solo per un momento.......ma io sapevo cosa celavano
|
Guisgard e Talia allora cavalcarono verso le mura, raggiungendo quel vecchio che aveva risposto al richiamo del cavaliere.
"Ehi, zio!" Gridò Guisgard "Mi riconosci?" Il vecchio lo fissò perplesso, per poi esclamare raggiante: "Bernard! Ragazzo mio!" "No, zio..." rispose sospirando Guisgard "... non sono Bernard. Lui si arruolò con i catalani per combattere gli infedeli in Spagna. Io sono l'altro tuo nipote... Guisgard." "Non essere sciocco, Bernard!" Replicò seccato il vecchio zio. "Tuo cugino Guisgard è nelle guardie del vescovo. Ma pensi davvero che io non sia in grado di riconoscere i miei nipoti!" "Scusate, milady..." disse Guisgard a Talia "... mio zio è un pò... confuso..." Ad un tratto una donna anziana uscì da una casa lì vicino. "Ma quella è..." disse Guisgard sorpreso "... zia! Ehi, zia!" E le corse incontro. "Oh, ragazzo mio!" Gridò la donna. "Come stai, zia?" "Bene... e tu? Da quanto tempo manchi da qui... come stai? Hai messo la testa a posto, ragazzo mio?" "Ma se sono sempre stato un bravo ragazzo!" "Si, certo!" Rispose sarcastica la donna. Poi, vedendo Talia, chiese: "Chi è questa bella ragazza? Perchè non ce l'hai presentata?" "Non la ricordi?" Intervenne lo zio. "E' Ylien, la moglie di Bernard!" "Oh Cielo!" Esclamò la donna. "Finalmente ti sei deciso, Guisgard!" "No, calma zia!" Si affrettò a rispondere Guisgard. "E tu, zio, vuoi capire che non sono Bernard!" "Questo è il giorno più bello della mia vita!" Disse commossa la donna. "No, zia..." rispose Guisgard "... lei non è mia moglie... si chiama Talia ed è solo un'amica..." "Ah, capisco... ma venite avanti, non abbiate timore..." disse poi la donna a Talia "... mio nipote come al solito dimentica le buone maniere. Venite in casa a rinfrescarvi. Sarete stanchi per il viaggio." E li condusse in casa. |
Cosimus fissò Elisabeth con uno strano sguardo.
"Milady..." disse "... lady Hyei mi ha raccontato dei vostri poteri... vedete, io sono sensibile a questo genere di cose... mia madre amava dilettarsi con erbe ed intrugli vari... quindi so che la vostra arte, permettete che la chiami così, potrà esserci molto utile... ora ditemi cosa volete esattamente da me, milady..." |
Occhi neri come la notte......ma non erano limpidi come la notte rischiarata dalla luna...erano tetri come l'inferno........." Quindi sapete.......tutto di me.....ma oserei dire che forse pensate di conoscere tutto della mia arte.......Conoscevo vostra madre......ero una ragazzina quando la conobbi.......e voi eravate un moccioso...egoista e prepotente.....Da voi voglio collaborazione e fedelta'......non sarete voi a impartire ordini........e ricordate che vi leggero' nel cuore tutte le volte che sara' necessario.....se siete pronto per me possiamo partire...........ma se rinuncerete........mi avrete come nemica..e credetemi...non vi conviene "....
|
Intanto, Stafan ed i suoi erano ormai giunti a Camelot.
Si recarono così alla taverna e Stefan cominciò a chiedere informazioni al taverniere. "Siamo cavalieri di Borgogna" comiciò a dire "e abbiamo bisogno di incontrare i nobili di questo reame... veniamo in nome di sua grazia il conte di Borgogna." "Milord..." rispose il taverniere "... allora dovete incontrare sir Hastatus. E' lui il braccio destro del re." "Dove lo possiamo trovare?" "In questo periodo è a Camelot. Siete fortunati." Allora Stefan ordinò ad uno dei suoi di cercare Hastatus. "Quando l'avrai trovato" disse al suo cavaliere "lo condurrai qui da me, dicendogli che i nobili di Borgogna hanno bisogno di lui." Poco dopo, il cavaliere di Stafan aveva già trovato Hastatus. "Milord..." disse "... mi è stato detto che siete sir Hastatus, campione del regno. Vengo a nome del nobile Stefan de Cogniac, inviato dal conte di Borgogna. Egli vi attende per parlarvi. Seguitemi e vi condurrò da lui." |
E’ sorprendente come, talvolta, le persone riescano a stupirti quando meno te lo aspetti. E’ sorprendente come qualche volta capiti di farsi un’idea riguardo ad una persona per poi scoprirne un lato del tutto nuovo che, immancabilmente, finisce per rivoluzionare ogni teoria… questo era ciò che pensavo mentre smontavo da cavallo e mi avvicinavo a quella donna sorridente, che continuava a stringere convulsamente il braccio del nipote come se fosse il più meraviglioso e incredibile dei tesori.
Provai immediatamente una grande tenerezza per quella donna che, probabilmente, considerava quella visita inattesa e contingente come il più grande e insperato dei doni. “Siete molto gentile, signora!” dissi in tono caldo avvicinandomi appena “Ed è un onere per me conoscervi entrambi!” Entrando in casa, guardai Guisgard... quasi faticavo a riconoscerlo, così. Sorrisi. |
Ero ancora in giro per le strade di Camelot, quando fui avvicinato da un cavaliere a me sconosciuto. Dopo averlo ascoltato attentamente, risposi "Va bene, accompagnatemi dal vostro signore"
Mentre seguivo il cavaliere, continuavo a pensare che a Camelot c'era troppa gente... la situazione rischiava di sfuggire dal controllo... dovevo solo sperare che le varie fazioni riunitesi non venissero troppo a contatto... com'erano attualmente i rapporti fra Borgogna e Provenza? |
L'alba giunse presto ed illuminò la stanza in cui Perry riposava.
"Buongiorno!" La salutò William. "Come hai trascorso la notte? Direi di prepararci per andare ad incontrare Cosimus. Sperando che creda alla nostra recita..." |
"Buongiorno...notte...Cosimus...recita...cosa? "
I pensieri di Perry si confondevano tra gli sbadigli. <<Ma è prestissimo>> disse abbracciando il cuscino e chiudendo nuovamente gli occhi <<il letto è così comodo>>. |
"Allora facciamo così..." propose William "... io farò un giro per le strade, tentando di capire che aria tira, mentre tu invece cominci pian piano a svegliarti. Passerò a prenderti dopo."
|
<<Mmm no, non ti lascio da solo>> disse trascinando il suo corpo fuori dalle coperte alzandosi dal letto barcollando.
<<Ah!>> un piccolo grido uscì dalla bocca di Perry e la fece chinare leggermente in avanti. Si toccò la ferita non ancora del tutto riemarginata con la mano. <<Uff fa ancora male, dannazione!>>. Si preparò infretta e indossò la maschera, poi andò dal suo amato e gli schioccò un bacio sulle labbra. <<Pronto?>> chiese accarezzandogli il volto e voltandosi verso la porta. <<Ma dobbiamo essere coniugi in questa missione o amici?>> disse l'ultima parola infastidita. |
Nella stanza di Cosimus, Elisabeth aveva parlato chiaro, dimostrando di non temere quel feroce cavaliere.
"Milady..." disse questi, porgendo alla donna una coppa di vino "... quel che un tempo era, come lo avete chiamato voi, un moccioso egoista e prepotente è diventato ora il più temuto cavaliere di Provenza. In quella corte ho grande potere e nutro progetti importanti verso la leggittima erede lady Hyei... ma questa è una storia che ora a voi non interessa..." Sorseggiò il vino dalla sua coppa ed aggiunse: "Milady, credo sia stupido da parte nostra farci la guerra... uniamo le nostre forze e cattureremo quel maledetto assassino. Quanto al mio cuore... credo perdereste solo il vostro tempo... non ho un cuore io!" Ed un ghigno sorse sul suo volto. |
"Cos'hai, Perry?" Chiese preoccupato William. "Sei ferita? Come è accaduto?"
Si avvicinò e controllò la ferita. "Sei la solita pazza!" Esclamò. "Quando capirai che il mondo non puoi salvarlo da sola? Ora stendeti e ti cambierò le bende. La cancrena è una morte tutt'altro che indolore..." |
Intanto, a Camelot, Hastatus aveva raggiunto Stefan alla taverna.
"Sir Hastatus, per me è un onore." Disse Stefan alzandosi dalla sedia. "Ho saputo che in questo reame voi siete gli occhi e la spada del re. E' per questo che chiedo il vostro aiuto. Io guido alcuni cavalieri di Borgogna. Siamo sulle tracce di una ragazza fuggita. Ella è stata promessa in sposa al mio signore, il conte di Borgogna. E ora sembra viaggi in compagnia di un misterioso uomo. Voi ne sapete qualcosa di questa storia?" |
<<Ricordati che anche io come te ho combattuto per cercare di salvare il nostro villaggio! e non morirò...>> disse <<non è niente di grave, si fa sentire solo ogni tanto>>.
<<E non sono pazza!>> disse sorridendo. |
"Non sei pazza?" Gridò innervosito William. "E come giudichi allora il tuo comportamento? Vai in giro come un'antica amazzone o una valchiria, rischiando di farti ammazzare!"
La fissò allora negli occhi ed aggiunse: "Non capisci che se ti accadesse qualcosa io non avrei altro scopo per vivere? Lo capisci questo?" E la strinse forte. "Ed ora, testa matta, andiamo da Cosimus..." concluse. |
Nel frattempo, Cavaliere25 controllava le strade travestito da frate.
E proprio mentre fingeva di recitare le sue preghiere, fu avvicinato da un ragazzo. "Ehi, fraticello, dico a te..." cominciò a chiamare il ragazzo "... vuoi fare un affare?" E detto questo fischiò verso la stradina. Un momento dopo un cane lo raggiunse scodinzolando. "Questo è Buck, il mio cane." Continuò a dire il ragazzo. "Io non posso più tenerlo perchè domani partirò. Non voglio lasciarlo solo. E' un fedele compagno ed un ottimo segugio. Quando trova una traccia non la perde più! Lo vuoi? Voglio vendertelo per una corona. Pensaci è un affare." Quel cane in effetti sembrava sveglio ed in salute. Ma Cavaliere25, se davvero lo voleva per se, doveva procurarsi i soldi, visto che era praticamente al verde. |
La casa degli zii di Guisgard era calda ed accogliente.
Il cibo era genuino e l'atmosfera era quella di una vera famiglia. Finalmente, i due fuggitivi, avevano visto svanire quel senso di oppressione provocato dalla loro fuga. "Bernard, racconta" disse il vecchio zio "di quando hai fatto la dichiarazione a Ylien! Avanti su, non essere timido!" "Bevi, zio, bevi..." rispose Guisgard scuotendo il capo. "Ma come mai lo zio è peggiorato?" Chiese poi alla zia. "Non parlare cosi di tuo zio, ora!" Lo riprese la donna. La cena trascorse così, lieta e spensierata. Quando ebbero finito, Guisgard uscì nel cortile. "Sei qui?" Chiese la zia che lo raggiunse. "Hai lasciato da sola la tua amica." "Si, ho preferito che stesse con voi, accanto al fuoco." Rispose Guisgard. "Ne ha passate tante, povera ragazza. Un pò di tranquillità le farà bene." "Cosa è successo?" Chiese la donna. "Sei in qualche guaio, Guisgard?" "Stai tranquilla, zia." Rispose lui. "Va tutto bene." "Talia è una cara ragazza..." disse la zia "... lo si vede subito..." "Si, è una ragazza speciale." "Si, in giro non ci sono molte ragazze come lei." Aggiunse la donna. "E tu? Cosa vuoi farne della tua vita? Vuoi continuare a fare l'irresponsabile?" "Mmh..." "Non pensi che dovresti sistemarti?" "Mmh..." "Trovare una ragazza che sappia renderti felice?" "Mmh..." "Io e tuo zio vorremmo vederti sistemato finalmente." "Mmh!" "E smettila, che sembri un mulo con questi versi!" Esclamò contrariata la donna. Guisgard rise forte e la baciò sulla fronte. "Mi farai dannare prima o poi." Disse la donna, mentre rientrava in casa. "Che fai, resti fuori da solo?" "Si, voglio godermi l'aria della sera ancora un pò." Rispose. "Zia... grazie di tutto... ti voglio bene." Aggiunse poi sorridendo. "Anche io te ne voglio." Disse lei con un dolce e tenero sorriso, per poi rientrare in casa. |
Perry si limitò a guardarlo e a sorridere.
Oh, si lo amava tanto...eppure tutto era cominciato in maniera così semplice. Il tempo trascorreva lento nel villaggio dello Sciamano, eppure le persone erano piuttosto agitate e correvano di qua e di là in cerca di fiori, piante, legna ecc... Perry stava cercando di intrecciare dei fiori da mettersi nei capelli; di li a poco sarebbe giunto il giorno di Beltane e sia il bestiame che i raccolti sarebbero stati benedetti dalla Dea. La gente degli altri villaggi si riuniva nel suo per poter festeggiare tutti insieme un giorno così importante. Perry corse incontro ai suoi cugini che vedeva di rado. Rogan l'abbracciò entusiasta e appena le fece dinuovo appoggiare i piedi atterra le presentò gli amici che aveva portato con se. Tra questi c'era William; i suoi occhi scuri e il suo sorriso splendente avevano catturato l'attenzione di Perry che gli sorrise a sua volta. Erano tutti davanti al fuoco aperti nelle danze tradizionali di quella festa e Perry osservava le fiamme scoppiettare e danzare con la gente. I capelli le scivolavano lungo la schiena come fossero gocce d'acqua e l'abito bianco quasi si mimetizzava con la pelle. William le si avvicinò e le si sedette vicino. Parlarono a lungo e lui la portò nel bosco raccontandole delle favole sulla natura. Perry le adorava e come una bambina si mise a sedere sotto un albero e ascoltò ogni parola che usciva dalle labbra di quel ragazzo. Da cosa nacque cosa e ogni quattro giorni William tornava a trovarla nel suo villaggio. Il primo bacio sotto la luna piena, la prima notte passata in un prato a far l'amore e ad osservare le stelle. Finchè non arrivò quel triste giorno invernale dove neppure la neve potè spegnere le fiamme che bruciavano le case; il fuoco non danzava più con le persone...le uccideva, uccideva i sogni, uccideva l'amore. <<Andiamo da Cosimus>> disse aprendo la porta della loro stanza. |
Guardai il ragazzo e dissi è un bellissimo cane mi farebbe comodo ma per ora non ho soldi poi mi piegai sulle gambe e accarezzai il cane continuai a dire a anche un bel nome dove dovete andare chiesi mentre continuai a guardare il cane , noi monaci non abbiamo soldi, siamo in giro a cercare carità non me lo puoi regalare domandai al ragazzo ti prometto che lo tratterò bene che ne dici dissi guardando quel ragazzo.
|
Mangiai di gusto tutto quello che mi fu dato, il cibo era buonissimo e poi l'atmosfera... per la prima volta da anni mi sentii di nuovo serena, rilassata, felice. Accettata, soprattutto, e senza nessun secondo fine. Non mi ero più sentita così da quando Raphael se n'era andato.
Dopo cena Guisgard uscì e poco dopo sua zia lo seguì, io accettai di buon grado l'invito dello zio e mi sedetti con lui vicino al fuoco, in silenzio. Restammo così, ognuno immerso nei propri pensieri, per un po' finché, voltandomi, mi accorsi che mi stava scrutando con sguardo vivace: mi chiesi se davvero la sua mente fosse così confusa o se non fosse che una recita la sua, un modo che talvolta le persone di una certa età adottano per non curarsi troppo dei fatti del mondo. “Grazie per averci accolti, signore!” mormorai “E' stato un onore conoscervi... la vita è bella qui con voi!” Lui non rispose subito, mi osservò ancora per un istante poi, sfoggiando un sorriso enigmatico, annuì impercettibilmente, prima di allungare i piedi per avvicinarli al fuoco. |
Il ragazzo fissò Cavaliere25.
"Non hai soldi, fraticello? Ma voi altri uomini di Chiesa non vivete con la generosità della gente?" Lo fissò ancora per un pò. "Facciamo un patto..." continuò "... io ti presto il mio Buck. Lo accudirai per tutto il tempo del mio viaggio. E poi, quando tornerò, me lo renderai. Accetti?" |
Intanto, William e Perry raggiunsero il luogo in cui sostavano i nobili di Provenza.
William si avvicinò ad una guardia e chiese di Cosimus. "Cosa cercate da lui?" Chiese la guardia. "Io e la mia compagna siamo mercenari..." rispose William "... abbiamo prestato servizio in diversi feudi... abbiamo sentito che qui occorrono forze nuove e vogliamo mettere al servizio della causa di Provenza il nostro valore." "Atttendete qui..." disse la guardia "... andrò a riferire al mio signore..." |
No in questo momento ragazzo mio sono al verde dissi si noi viviamo con la generosità della gente però non sempre ce la fanno poi aggiunsi accetto il tuo patto vedrai quando tornerai dal tuo viaggio sarà piu in forma di prima il tuo buck te lo prometto lo tratterò come un figlio stai tranquillo amico mio dissi sorridendogli.
|
Lo zio di Guisgard accomodò meglio il fuoco e disse:
"Questo legno di quercia brucia che è un amore... è forte e vigoroso, come gli uomini dal cuore saldo. E non delude mai." Poi, fissando Talia aggiunse: "Allora, vi trovate bene qui? Bernard è un bravo giovane e non vi farà mancare nulla... quanto vorrei che l'altro mio nipote, Guisgard, mettesse la testa a posto e trovasse una ragazza come voi." "Aspettate!" disse poi all'improvviso. "Saranno quasi pronte, ormai..." Raccolse allora due grosse pigne lasciate accanto al fuoco e ne estrasse i pinoli. "Assaggiateli, sono squisiti e fanno benissimo!" In quel momento rientrò in casa la zia. Vide quella scena e sorrise teneramente. Intanto Guisgard era fuori sulla staccionata. Osservava il cielo della sera e sembrava pensieroso. "Ehi, ma quello è Guisgard!" Gridò all'improvviso una voce. "Si, è lui!" Gridarono altre voci. Erano dei ragazzini che subito lo raggiunsero. "Sei tornato finalmente!" Disse raggiante uno di loro. "Ehi, salve cavalieri erranti!" Rispose Guisgard sorridendo. "Ricordi la promessa che ci hai fatto, prima di partire?" Domandò il ragazzino. "Mmm... ora non ricordo..." "Uffa, ecco lo sapevo..." "Hai promesso di insegnarci a tirare di spada, Guisgard!" Intervenne il più piccolo del gruppo. "Ehi, lo devi chiamare sir Guisgard!" Lo richiamò l'altro ragazzino. "Certo, ora ricordo!" Disse Guisgard ridendo. "Ma avete le spade?" "Si!!!!" Urlarono tutti mostrando le loro armi di legno. "Allora siete davvero pronti!" Aggiunse il cavaliere. "Cominciamo... come diceva il mio maestro, la spada è simile ad un uccellino... se si stringe troppo soffoca, ma se la si tiene con mano troppo tenera... vola via!" E con un gesto fulmineo prese la spada di legno da uno dei ragazzini. "Ehi... che velocità!" Dissero in coro i piccoli. "Su, ora è tardi..." concluse Guisgard "... i veri cavalieri devono riposare bene." "A domani, sir Guisgard!" E ritornarono gioiosi alle proprie case. |
Pinoli! Stare in quella casa era come fare un tuffo indietro nel tempo... erano anni ed anni che non ne avevo più mangiati, non in quel modo almeno!
La serata era stata piacevole, quei due anziani signori erano brave persone. Tuttavia dopo un po', forse per il calore intenso del fuoco, forse perché mi ero svegliata presto e avevo cavalcato per tutto il giorno, cominciai a sentirmi stanca. "Perdonatemi, signora..." dissi alla donna che si era seduta sulla poltrona di fronte a me "Ma... ecco, io vorrei, se è possibile, ritirarmi. E' stata una lunga giornata questa!" soggiunsi, quasi in tono di scusa. Osservai per un momento la donna affaccendarsi per soddisfare la mia richiesta, frenetica come solo le persone anziane sono nelle loro faccende, poi, nell'attesa, uscii nel cortile. "Sir..." dissi, ma notai un gruppo di ragazzini festanti, con spade di legno in mano, correre verso il paese "avete trovato un esercito, capitano?" chiesi in tono ironico. Feci due passi avanti, solo due perché l'aria fuori era gelida e mi sentii subito rabbrividire: "Ero venuta ad augurarvi una buona notte, Guisgard! Sono molto stanca! ...Ma voi, avete dei pensieri?" soggiunsi osservandolo "Temete possano trovarci qui?" |
Non ricordava che non accetavo consigli da nessuno.......avevamo litigato tantissimo da ragazzi...era sempre guerra aperta e sapevo benissimo che non aveva un cuore.....non l'aveva mai avuto......amava se stesso sopra ogni cosa.......Hyei, non l'avrebbe toccata neanche con un dito.......mi interessava eccome quella storia.....piu' di quanto lui potesse immaginare........." Tra noi e' sempre stata guerra e dovresti ricordarlo......ma adesso abbiamo lo stesso obiettivo e uno dara' una mano all'altro.....ma ricorda io e te e nessun'altro......caso contrario....avrai alle costole la peggiore dei tuoi nemici......vado in camera a prendere il mantello e il mio bastone......ti aspetto giu' nella locanda....si parte ora......."
|
<<William potrebbe non aver bisogno di noi due...>> disse Perry stringendo la mano del compagno.
<<Se ci rifiutasse avresti un secondo piano?>>. Strano...Perry tremava, aveva paura di quel Cosimus, quasi avesse un senso di colpa nei suoi confronti. |
Bene, avevo un nuovo compagno di viaggio, ora era il momento di vedere se i conti li avevo fatti bene o erano stati un azzardo.
"Cavaliere, spero che il vostro cavallo non sia troppo stanco perchè dovremo galoppare per un po'. Il mio falco laggiù mi indica il luogo da raggiungere e di tempo n'è già stato sprecato troppo." Diamante era felice di correre un po' ed io mi librai nell'aria. Adoravo cavalcare, fin da bambina era il mio passatempo preferito e per un secondo i pensieri volarono alle colline delle mie terre, ai colori della lavanda in giugno, alle urla del mio precettore che mi rincorreva con i libri. L'infanzia è il periodo più bello e spesso facciamo di tutto per abbandonarlo ed abbracciare un'età più matura, confidando nella realizzazione di sogni che raramente si avverano. Il cavaliere mi stava dietro, beh come fisico e come bravura di cavallerizzo avevo scelto bene, vedremo come si comporterà nei possibili duelli. Vedevo Rubenso, ecco stava scendendo verso di noi, fermai la corsa di Diamante e prosegui per un po' al trotto fino a quando vidi il limitare del bosco. "Bene hanno attraversato il Bosco. Siamo praticamente al tramonto ed il bosco sembra molto fitto...Se non ricordo male dopo un breve tratto di apre una piccola radura, lì potremmo accendere un fuoco ed accamparci per la notte. Dormiremo a turno così da tenere vivo il fuoco e controllare lo spazio. Spero non abbiate paura del buio!" gli dissi con un sorriso malizioso. A guardarlo bene il profilo del volto non era poi così brutto, anzi i lineamenti erano gentili, caso raro per un soldato delle zone di Navarra. |
Rimasi stupito dalle parole dell'uomo, pensavo che anche loro fossero alla ricerca di uno dei banditi.
"Una ragazza fuggita dite? Oppure è stata rapita? Perché è da poco giunta qui a Camelot una piccola delegazione dalla Provenza, e loro stanno cercando... un bandito... ma ho già detto loro che mi sto occupando della questione." "Come mai la vostra ricerca vi porta qui a Camelot? Ma fornitemi una descrizione della donna... se è una nobildonna ed è passata a Camelot, probabilmente potrei averla vista a palazzo." |
Cosimus fissò Elisabeth.
"Milady..." disse il cavaliere "... partiremo subito, non temete. Ovviamente i miei fedelissimi verranno con noi. Ma non ci intralceranno, non temete. E non dimenticate che è mio il comando di questa missione." Detto questo, Cosimus raggiunse i suoi al piano terra della locanda. Qui un soldato gli parlò dei due mercenari che volevano unirsi a loro. "Fateli venire qui." Ordinò Cosimus. Il soldato allora mandò a chiamare William e Cosimus. |
Era Cosimus quello che si parava davanti a Perry e William.
"Che sguardo feroce, non lo ricordavo così" pensò Perry prima di aprir bocca: <<Siamo due mercenari e abbiamo sentito che avete problemi con un assassino; siamo conosciuti per la nostra capacità di trovare chiunque, diciamo che siamo dei segugi; io sono Eva e lui è Brenno>>. |
"Interessante..." disse Cosimus "... due segugi... infatti noi siamo sulle tracce di una volpe che fugge tra i boschi... una volpe che ha con sè una gatta..."
Si avvicinò allora a Perry e la osservò con attenzione. "Perchè il vostro viso è coperto da quella maschera?" Chiese incuriosito. "Purtroppo" intervenne William "la mia compagna restò ferita a causa di una belva feroce che le sfigurò il volto, signore." "I miei sottoposti" rispose Cosimus a William mostrandosi calmo "sanno bene che è concesso loro parlare solo quando li interpello. Ma voi siete nuovo e per questa volta ignorerò l'accaduto..." Poi, rivolgendosi di nuovo a Perry: "Allora, perchè portate quella maschera?" |
"Perchè ti detesto" avrebbe voluto rispondere.
<<Come ha detto il mio compagno sono stata ferita>> disse Perry trattenendo la rabbia. In quel momento l'avrebbe infilzato con la sua spada e gli avrebbe spalmato il cervello contro il muro. |
Intanto, nell'alloggio dei cavalieri di Borgogna, Stefan era con Hastatus.
Il cavaliere di Borgogna descrisse allora l'aspetto di Talia a Hastatus. "Milord..." aggiunse poi "... il mio signore, il conte di Borgogna, è pronto ad offrire una forte ricompensa a chiunque ritroverà lady Talia. A Digione, dove saranno celebrate le nozze tra lei ed il mio signore, è tutto pronto. La cerimonia si terrà davanti al re di Francia in persona ed al visconte di Carcassonne, padre di lady Talia. E queste nozze sanciranno l'unione tra i grandi di Borgogna e quelli di Carcassonne." Si avvicinò allora ad una finestra ed osservando il paesaggio concluse: "Capirete ora quanto sia importante ritrovare lady Talia. E noi, ovviamente, confidiamo nel vostro aiuto, milord" |
"Bene..." disse Cosimus "... raggiungete i miei uomini ed attendete lì i miei ordini."
E quando William e Perry uscirono dalla stanza, Cosimus chiamò a sè uno dei suoi tirapiedi: "Tienili d'occhio." Disse. "Quei due non mi convincono." Poi aggiunse: "Appena lady Elisabeth è pronta, partiremo tutti. La caccia è ormai aperta..." "Avete ordini particolari per la guarnigione, milord?" "Si, ci divideremo in due gruppi..." rispose Cosimus "... voi tutti da un lato, mentre io e lady Elisabeth dall'altro." "Si, milord." "Ora va e fa preparare il mio cavallo." Concluse Cosimus. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 13.54.19. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli