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" Molto bene. Cercate di non essere in ritardo. É qualcosa che non sopporto. Già ma non fateci troppo l'abitudine" aggiunsi alla fine.
Annuii al suo saluto mentre filava e scompariva tra la folla. Ed ora ero nuovamente sola. Di nuovo. Per ingannare il tempo ripresi la mia passeggiata |
Mi aveva fatto ridere, con malizia, il modo in cui aveva cercato di trattenermi, prima che io scappassi via.
Quando scesi, lo vidi seduto sul bordo di una fontana e le sue parole mi fecero ridere di gusto, facendo nascere in me desiderio ed impazienza. Prendemmo poi la carrozza ed uscimmo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
La vecchia sorrise a Vivian.
“Nel linguaggio dei fiori è risaputo che il giglio simboleggia la purezza, madama.” Disse sorridendo. “Di certo dunque colui che vi ha fatto tale dono vi ritiene, di certo a ragione, una ragazza pulita e sincera.” Annuì. “Insomma, è un dona da innamorato.” |
La purezza.
Oh splendido.. vallo a raccontare ai due tizi morti sulla spiaggia... Parlava di me, ed era come se parlasse di un'estranea. Il dono di un innamorato. Già, grazie... ci ero arrivata.. Chiunque fosse quel ragazzo mi amava, almeno, così sembrava. Come si può ricostruire un sentimento da pochi istanti? E io? Lo amavo? Che era successo? Lo avrei riconosciuto per strada? O gli sarei passata accanto senza accorgermene? Cercai di allontanare la malinconia. "Invece dite.." sorridendo alla donna per cambiare discorso "Questa sera sono stata invitata all'inaugurazione della Taddeus, potete consigliarmi un fiore da portare tra i capelli?" sorridendo. |
A quelle parole di Nioko, il misterioso ed inquietante uomo si voltò a guardarla negli occhi.
Aveva occhi magnetici, carismatici, quasi ipnotici. “Benissimo...” disse annuendo “... tornerò fra due ore.” “Vedrete che resterete soddisfatto.” Il capo. Intanto Filax miagolava nervosamente, quasi fosse spaventato. Il misterioso individuo lasciò un acconto al capo e andò via. “Presto, comincia quel dipinto e cerca di finirlo entro due ore!” Il capo gridando a Nyoko. |
Arrivati alla cattedrale, i due poliziotti si recarono in Sacrestia per parlare con i nuovi custodi, lasciandomi libera di curiosare in giro. In effetti, in quella chiesa c'era un che di strano. Entrando, avevo avuto la sensazione che ci fosse qualcosa fuori posto, ma non riuscivo a capire cosa. Tornai così sui miei passi fino al maestoso portale in bronzo e legno intarsiato, uscendo e rientrando più volte. La sensazione che ci fosse qualcosa che non tornava era sempre più forte e il non capire cosa cominciava ad innervosirmi, quando all'improvviso capii cos'è che non andava... il lungo tappeto di pesante velluto rosso, che andava dall'entrata all'altare, era sparito! Certa che si trattasse di un particolare importante, cominciai a guardare in terra tra le panche. La fortuna mi venne incontro sottoforma di un frammento di velluto rosso, incastrato sotto l'inginocchiatoio di una panca. Lo presi e notai che un lato era tutto annerito, come se fosse stato bruciato. Lo annusai e non ebbi più dubbi: puzzava di fumo.
A quel punto, pensai che i due poliziotti dovessero essere avvertiti, per cui mi recai anch'io in Sacrestia, richiamando l'attenzione del tenente Lion. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Il modo in cui mi guardò quel uomo mi fece venire la pelle d'oca. Andò via seguito dal capo, che mi ordinò di mettermi a lavoro.
Bell'impresa! Come avrei fatto a dipingerlo in due ore? Soprattutto... come avrei potuto dipingere la morte del mio cliente? Non avevo tempo da perdere. Sistemai tutto l'occorrente per dipingere ed iniziai. "Posso farcela" mi dicevo "devo farcela." Così passarono due ore, pregando e dipingendo senza sosta. |
Lasciato il simpatico giornalista squattrinato, Dacey si ritrovò a passeggiare per le strade cittadine di nuovo da sola.
E attraversandole fra i passanti, udiva ovunque parlare dell'inaugurazione, della Taddeus e del suo misterioso padrone. Per qualcuno era un uomo anziano, ricco e dai pregiudizi molto radicati. Per qualcun altro invece era un cinico uomo d'affari, nemico della massa e interessato solo al suo benessere. Altri ancora poi fantasticavano a tutta forza, arrivando persino a dipingerlo come un principe orientale, un ex galeotto arricchitosi o addirittura, esagerando decisamente, una sorta di mago, di illusionista capace di ipnotizzare le folle a suo piacimento. |
Gaynor, dopo la sensazionale scoperta, corse in Sacrestia per avvertire il tenente Lion.
Il poliziotto le si avvicinò. “Dunque...” disse “... cosa è accaduto?” |
Il tenente Lion rispose alla mia chiamata e venne da me, così cominciai a raccontargli ciò che avevo scoperto.
"Tenente, non appena ho messo piede nella cattedrale ho avuto la sensazione che ci fosse qualcosa di strano, di diverso, ed avevo ragione… Lungo la navata centrale, c’è sempre stato un lungo tappeto di velluto rosso che adesso è sparito… Così, mi sono messa a cercare qualche indizio e fra le panche ho trovato questo pezzo di velluto rosso tutto bruciacchiato… se lo annusate, vedrete che è impregnato di fumo. Ergo, la deduzione più logica è che il tappeto dev'essere stato bruciato…” Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Gwen e Theris salirono in carrozza e lasciarono il palazzo, dirigendosi verso la periferia cittadina.
Attraversarono i quartieri più popolosi, quelli ricchi di capannoni e fabbriche, dove la gente viveva ammassata in casupole tutte uguali, fumose e polverose, con i bambini costretti a giocare in strade fatiscenti, infestate dal cattivo e nocivo odore di qualche fogna ostruita. “Qui c'è solo miseria e degrado...” disse Theris guardando quel mondo proletario e dimenticato “... che differenza tra lo sfarzo di casa nostra...” https://secure.static.tumblr.com/d32...tatic__640.jpg |
Man mano che camminavo non sentivo altro che parlare dell'inaugurazione, come se in quella città non ci fosse mai stato nulla di nuovo da anni.
Soprattutto alla gente piaceva cercare di indovinare le caratteristiche del capo di tutta quella macchina che rispondeva al nome di Taddeus. E così mi concessi anche io di fantasticare sull'uomo misterioso. Per quanto mi riguardava doveva essere probabilmente un uomo sulla cinquantina, ben tenuto, con i capelli corti e gli abiti di un colore anonimo, ad esempio il grigio. Sentivo la sua voce avere un suono deciso, che non ammetteva compromessi. Una mano salda a tirare le fila dell'azienda e una mente lucida per gli affari, forse anche spregiudicata. In un certo senso lo figuravo come il prototipo del capitano d'industria. Avevo immaginato ma non ero soddisfatta e sperai di sbagliare con la costruzione del mio pensiero. |
Lasciammo il palazzo e attraversammo la periferia cittadina.
Ciò che vidi mi fece stringere il cuore; come si poteva permettere che ci fosse questo enorme divario fra le classi? Le condizioni di quella gente erano inumane, inimmaginabili. A quelle parole di Theris sospirai e poggiai la testa sulla sua spalla, stringendo la sua mano. "Come si può permettere che ciò accada..." mormorai. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
La vecchia sorrise a Vivian.
“Beh, dipende...” disse “... dipende dai vostri desideri... se volete divertirvi vi basterà apporre fra i capelli un tarassaco... se invece volete ben celare ogni emozione allora vi consiglio una rosa blu... oppure una ginestra per apparire umile, senza attirarvi l'invidia di nessuno... una rosa color corallo se ambite a trovare un cavaliere...infine non scarterei la possibilità di adornare i vostri capelli con un filo d'erica, in modo da non nascondere la vostra solitudine...” |
La faccenda si faceva interessante, e di una cosa ero sicura: di fiori proprio non mi intendevo.
Quella scelta mi incuriosiva. Non volevo solo divertirmi, dato che dovevo pensare alla spada, non potevo essere umile con quel vestito e Damasgrada al fianco, non cercavo un cavaliere dato che a quanto pareva, da qualche parte del mondo, ne avevo già uno. E forse non era il caso di mettere il dito nella piaga con l'erica. "Prenderò la rosa blu.." sorrisi "Si abbinerà perfettamente col mio abito..". Decisamente non vedevo l'ora che arrivasse la sera. |
Trascorse due ore, il dipinto di Nyoko era praticamente concluso.
Aveva portato via alla ragazza ogni energia, ogni briciola di forza. Ma era finalmente terminato. La giovane allora lo guardò. Era inquietante. La sua ispirazione, il suo talento, ma soprattutto l'oscura forza che animava quel suo inquietante potere avevano guidato ogni tratto, ogni pennellata. Il risultato finale fu qualcosa di inquietante e terribile. Un uomo morto non nel corpo, ma nell'anima. Anzi, forse Nyoko aveva dipinto proprio l'anima di un uomo. Un'anima putrefatta, grottesca, mostruosa. Un'anima dannata e perduta. Un'anima che di umano non aveva più nulla ormai. https://farm4.staticflickr.com/3720/...d4b85eb9_b.jpg |
Lion ascoltò con attenzione ogni parola di Gaynor, fino a quando lei gli mostrò il pezzetto di tappeto bruciacchiato.
“Come” disse pensieroso “è potuto sfuggirci? Abbiamo controllato la cattedrale in ogni angolo, rivoltandola come un guanto...” guardò la ragazza “... siete stata davvero in gamba...” In quel momento arrivò Ozzillon ed il tenente gli raccontò l'accaduto. “E questo cosa dovrebbe spiegare?” Borbottò Ozzillon. “Forse è la soluzione del caso?” Scuotendo il capo. “Ispettore, non capite?” Fissandolo Lion. “Vuol dire che l'altra notte è accaduto qualcosa... forse un principio di incendio... fatto sta che adesso bisogna rivedere ogni nostra possibile spiegazione ed idea su questo caso...” |
"Tenente, non avete trovato nulla perché non sapevate cosa cercare..."
Se parlare con Lion era stato facile, tutt'altro lavoro fu cercare di convincere Ozzillon dell'importanza di questa scoperta. "Ispettore, il tenente ha ragione... la prospettiva di quanto accaduto qui è mutata con questa scoperta... se il tappeto è stato bruciato e poi fatto sparire, è perché l'artefice non ha voluto che si trovasse... magari ha fatto lo stesso con il custode... quel che è certo, è che ora dovrete rivedere le vostre teorie..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
“E' ciò che accade in una società in cui non esiste il concetto di uguali...” disse Theris a Gwen “... una società in cui solo pochi hanno il potere... è assurdo che nel XIX secolo esista un paese in cui non è permesso al popolo di esprimere il suo parere attraverso un voto... un paese retto ancora da un obsoleto sistema feudale... ma presto tutto ciò finirà... sta già finendo...”
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Come potevo non essere d'accordo con lui?
Aveva totalmente ragione, tutto questo non poteva essere proprio di un paese che si considerava civilizzato ed evoluto. Annuii sospirando appena. "Preferirei che tu non avessi ragione... Ma purtroppo ce l'hai..." Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Una damigella che ama restare misteriosa...” disse sorridendo la vecchia a Vivian, per poi darle la rosa blu.
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Sorrisi a quella vecchia, per poi pagarle la rosa.
Avrei preferito svelare il mio mistero, ma per ora andava così. Di lì a poco avrei finto di pranzare per poi tornare alla sartoria per ritirare il mio vestito. |
“Sono tutte storie.” Disse Ozzillon. “Solo stupidaggini.” Sentenziò, masticando nervosamente il suo sigaro Toscano. “Se fossero state tracce importanti il mio fiuto le avrebbe notate prima.”
“Ispettore è una pista che non possiamo permetterci di ignorare.” Lion. “E cosa dovremmo fare?” Mormorò Ozzillon. “Portare questo pezzetto di tappeto davanti ad un giudice e ad una giuria? Per farci ridere dietro?” “No, dobbiamo capire che fine ha fatto il tappeto...” fece Lion. “E sia.” Annuì seccato l'ispettore. “Allora trovatelo vuoi due. Ora.” Rivolto al tenente e a Gaynor. |
La carrozza di Gwen e di Theris passò quel punto miserabile della città, per inoltrarsi nella campagna circostante.
Camminarono per circa un'oretta, fino a quando intravidero un'antica villa signorile. |
Oltrepassammo quel luogo di degrado e miseria per imboccare la campagna.
Dopo un'oretta circa, intravidi dall' carrozza una villa signorile e mi drizzai sul sedile. "Che posto è?" sorridendo incuriosita. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Vivian prese la sua rosa, andò via, per poi passare in sartoria a ritirare il vestito.
Era ormai il tardo pomeriggio e l'ora dell'inaugurazione si avvicinava. Forse quella serata gli avrebbe svelato qualcuno dei tanti misteri. |
“A breve lo vedrai...” disse Theris a Gwen “... la carrozza raggiunse il cancello della bella tenuta e subito lui scese, per poi aiutare sua moglie a fare lo stesso.
Si avvicinarono al portone interno, essendo il cancello aperto e Theris bussò. Poco dopo aprì una vecchia servitrice. “Il professore è in casa?” Chiese il giovane. La vecchia annuì e fece loro cenno di seguirla. |
Ero sempre più impaziente di arrivare e infatti scesi subito quando la carrozza si fermò.
Raggiungemmo il portone e Theris bussò: ci aprì un'anziana governante, la quale annuì alla domanda di mio marito. Professore... Mi chiedevo di chi si trattasse... Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Altea, vinta dalla curiosità, aprì la valigia.
Il lucchetto scattò e la valigia mostrò il suo contenuto. E con sua grande sorpresa, la dama scoprì che all'interno vi era soltanto terra. Terra argillosa e compatta ammassata in quel bagaglio che si riversò tutta sul pavimento. |
Dacey percorse le strade e cominciò anche a lei a fantasticare sul misterioso capo della Taddeus.
Tra poche ore ormai il mistero sarebbe stato svelato. Infatti si avvicinava la sera e dunque l'appuntamento di Dacey con Ottan per andare all'inaugurazione. |
Gwen e Theris seguirono la vecchia servitrice che li condusse in una fornita biblioteca.
C'erano libri ovunque e di tutti i tipi, antichi e moderni, alcuni persino creduti persi per sempre. “Il professore arriverà a momenti...” disse la vecchia, per poi uscire e lasciando i due giovani da soli. |
Seguimmo la donna, che ci condusse in una biblioteca stupenda, piena di libri di ogni genere.
Poi ci lasciò soli. "Allora? Hai intenzione di rivelarmi qualche particolare in più adesso?" Con le mani sul suo petto, sorridendo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Voglio farti conoscere un uomo eccezionale...” disse Theris a Gwen “... una mente superiore...”
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"Sono ansiosa di conoscerlo allora..." dissi, eccitata, continuando a guardarmi attorno incantata.
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“Bene... a momenti lo conoscerai...” disse Theris a Gwen “... vedrai, ti cambierà la vita... come ha fatto con me...”
Ad un tratto la porta della stanza si aprì ed entrò una fugura. |
Il cielo cominciava ad imbrunire e l'aria si stava facendo più fresca e piacevole.
Decisi quindi di tornare in hotel per prepararmi per questa ormai attesissima inaugurazione. Mi presi del tempo per decidere l'abito optando per un vestito chiaro con sottili inserti dorati. Cercai di non ostentare troppo con i gioielli, restando sul essenziale. Alla fine ero soddisfatta, guardandomi allo specchio. Mi piaceva come il dorato dell'abito si riflettesse sulla mia pelle rendendola ancora più luminosa. Udii i rintocchi del campanile. Appena in tempo, pensai poiché il giornalista sarebbe giunto a momenti. |
Quel dipinto... non potevo averlo creato io, eppure era uscito dai miei sogni, dalla mia mano. Ora che il dipinto era ultimato, potei finalmente prendere fiato, ma quel volto sfigurato, quelle ombre scure che lo riempivano, mi terrorizzarono e lo fecero ancora di più, quando presero a muoversi. Era premonitore quel sogno ed il dipinto l'aveva confermato. Cosa avrebbe detto quel uomo? Ed il mio capo? Come avrebbero reagito difronte ad un presagio così crudele nei confronti di un uomo? Un uomo già morto nell'anima ma ancora vivo dal corpo, putrido dentro, marcio, immondo. Chi era l'uomo che avevo dipinto?
Portai il quadro concluso al capo. "Capo, il dipinto è ultimato, però..." non mi diede tempo di spiegare che me lo levó di mano con forza. |
L'ispettore Ozzillon, dopo aver dato ennesima prova della sua inettitudine, si convinse ad affidare il mistero del tappeto a me e Lion. Sapendo che lui non avrebbe cavato un ragno dal buco, ero felice che avesse affidato il compito a Lion, che ritenevo molto più capace. Siccome il caso mi intrigava moltissimo, evitai di sottolineare che non ero un agente di polizia e quindi non avrei potuto svolgere un'indagine ufficiale. Dopotutto, me l'aveva appena comandato lui...
"Sarà fatto, ispettore..." gli risposi, avvicinandomi poi a Lion. "Tenente, venite con me... ho già in mente cosa controllare..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Aprii la valigia e rimasi esterefatta...terra...argillosa e solida e si riversò sul pavimento. Col cuore in gola corsi nello stanzino e presi una scopa ed un sacco e tornata nella camera la chiusi a chiave e raccolsi la terra gettandola nel sacco.
Portai valigia e sacco nella mia stanza e la nascosi, l' indomani sarei andata dal professor Trevor, insegnante e collaboratore di Antone, e avrei fatto analizzare la terra e pensai non vi fosse qualcosa pure nascosto in quella terra ma non osavo guardare oltre. Mi alzai e ricordai dovevo andare a Palazzo dei Gigli, avevo scritto nella lettera a Lord Taddei volevo conoscerlo prima della inaugurazione..sperando fosse presente..questa città era diventata di fantasmi a quanto sembrava. Mi vestii e preparai con cura ed uscii dalla stanza naturalmente per parlare con la servitù "Se dovesse arrivare l' inquilino non deve girare per il Palazzo, ha le sue stanze...e poi se dovesse arrivare altro da parte sua non accettate nulla..deve presentarsi lui di persona, io non mando intermediari in giro" li congedai e mi avvicinai a Petronilla "Non spaventatevi..ho aperto una valigia..era piena di terra...non ho visto se vi era altro..andate voi a pulire..io devo andare a Palazzo dei Gigli. Non posso immaginare le altre valige siano pure vuote e le abbia riempite di terra per dar loro peso e fate attenzione se qualcuno controlla il Palazzo..massimo riserbo con la servitù..non si sa mai. Ma niente allarmismi...magari è un tipo eccentrico" alzando le spalle perplessa. E andai a Palazzo dei Gigli, ma quella serata era rovinata ormai...speravo non fosse nulla di grave e serio. Arrivata a Palazzo mi presentai e dissi avevo dato una lettera all' omino alla manifestazione per essere presente alla inaugurazione ma era mia volontà conoscere prima Lord Taddei...a dire il vero volevo sapere se vi era un nesso tra il portare una fabbrica di armi in capitale e i moti di certi rivoluzionari di cui Antone mi parlò prima della sua morte..d' altronde io ero una scrittrice e giornalista. |
Sorrisi sempre più curiosa.
Doveva essere davvero una persona per cui valeva la pena, se lui ne parlava in questi termini, dicendo addirittura che gli aveva cambiato la vita. Ad un tratto la porta si aprì e ci voltammo. http://uploads.tapatalk-cdn.com/2016...c44aa654e0.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
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