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Un bacio profondo, caldo, inebriante che in un attimo divenne pura passione, impeto e slancio.
Elv strinse a sè Gwen, che fra le braccia di lui il suo abito leggero quasi divenne impalpabile. Poteva sentire ogni forma della ragazza contro il suo petto. Più la stringeva, più la baciava, assaporandone quelle labbra umide e morbide. Si baciavano, si toccavano, si eccitavano. Un bacio che scivolò poi sul viso di lei, sul suo mento, sul collo, risalendo di nuovo fino alla sua bocca, ricominciando da capo. |
La passione, l'impeto, lo slancio, scoppiarono all'improvviso, più forti e travolgenti che mai.
Era bellissimo, qualcosa che finalmente si realizzava dopo lunghi attimi di tensione passati a guardarsi, studiarsi, desiderarsi anche, sì. Mi strinse a sé, al suo petto e il mio vestito sembrava completamente scomparire sotto le sue mani, tanto era leggero il tessuto e tanto era appassionato il suo tocco. Ridacchiai silenziosamente intenerita da quei baci dolcissimi, sul viso, il mento, il collo, poi di nuovo sulle mie labbra ed io lo stringevo ancora più forte a me, perché ora esistevamo solo noi e la nostra passione. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Sbuffai dietro la porta e toccai la mia collana per darmi un po' più di poteri, aprendo la porta.
"Credo proprio che vi stiate sbagliando poliziotti. Io vivo da sola, qui" dissi usando un potere di persuasione. "Provate a cercare il ragazzo altrove" dico incantandoli per farli andare via. Inviato dal mio LG-M160 utilizzando Tapatalk https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...162080c015.jpg |
Nyoko aprì la porta e poi cominciò ad usare i suoi poteri di persuasione.
Il poliziotto allora apparve subito confuso. “Si, è vero...” disse “... in questa casa c'è solo lei... nessun altro...” ed andò via. Quel bacio continuò a lungo, con Elv che stringeva a sé Gwen, toccandola ovunque. Poi lasciò le sue labbra e la guardò negli occhi. “Wow...” disse piano “... che pensi, dimmelo?” Si sedettero tutti intorno alla tavola, con Clio che aveva la mano di Guisgard nella sua. Avendola così vicina, così vestita, rendeva il rampollo imbarazzato e rossissimo in viso. C'erano anche le altre. C'era Viki, Kyra, Lys e lo guardavano con malizia. Lui deglutiva e sorrideva in modo ebete. Ozzlon era geloso di tutto ciò, visto che anche Altea sembrava tutta concentrata sul rampollo. “Ceto certo...” disse Guisgard intimidito “... manterrò tutti i miei impegni con voi...” guardando tutte loro sedute al suo tavolo, Altea compresa. |
Tenevo la mano stretta nella sua, lo guardavo negli occhi.
Non la lasciavo e mi gustavo quello sguardo. Oh ma non mi bastava, no che non mi bastava. Risi piano alle sue parole. "E come fai?" guardandolo negli occhi "Lei vuole che tu vada via con lei, mentre tu ieri ci hai promesso che saremmo rimasti insieme, ci avresti fatto vedere il castello e tutto.." guardandolo negli occhi. "Ora arriva la prima che passa per strada e te ne vai con lei?" con gli occhi tristi. "Mi deludi Guis.." sospirando. "E dire che ieri sembrava che non vedessi l'ora di mostrarci ogni segreto di questo castello..." con voce calda, bassa, sensuale. Tenevo la sua mano nella mia, e per un momento me la portai alle labbra, sfiorando il suo dito con la lingua. "Vieni con me..." sussurrai. |
A quel gesto di Clio, Guisgard deglutii.
La guardò eccitato, rossissimo in viso. “Beh...” disse “... ho tutto il giorno libero... so... soddisferò tutte voi...” imbarazzato e sorridente ebete. Poi le parole di lei. Lui annuì e si alzò dalla tavola. “Dove va, milord?” Ozzlon. “Io devo seguirla ovunque, è il mio compito.” |
Com'era meraviglioso quello sguardo eccitato.
Tutto per me, solo per me. Oh si... "Ci soddisferai tutte?" sottolineando il termine ambiguo con uno sguardo intenso e malizioso "Ma ognuna di noi ti vuole tutto per sé.." attirandolo a me. Poi si alzò, e io sorrisi, felice. Lo vedevo, lo sentivo come mi voleva, poteva provarci quanto voleva quella. Allora risi, spensierata e lo portai via, attirandolo a me. Mi voltai verso Ozzlon. "Anche in bagno, signor Ozzlon?" ridendo "Le assicuro che non gli accadrà nulla di brutto..." ridendo "Tanto lei è in buona compagnia, no?" indicando le mie tre sorelle che ora l'avrebbero distratto. Intanto io presi la mano di Guisgard e corsi con lui su per le scale, felice e spensierata. |
Ormai non esisteva più niente, fuori dal nostro minuscolo spazio vitale su quello stretto lettino.
Io continuavo ad assaporare le sue labbra e lui a stringermi e toccarmi ovunque. Poi, staccò le labbra dalle mie e mi fece ridere quella sua reazione, mentre stavo sdraiata lì, il capo sul cuscino tubolare, ad accarezzargli il viso ed i capelli. "Cosa penso..." dissi "Penso che sia vero ciò che dicono... Le donne non hanno bisogno di normali uomini, hanno bisogno di artisti..." dissi piano, sulle sue labbra. "E penso che tu sia molto più dolce di quanto non appaia in superficie, sai, Picasso?" dissi poi, scherzando sul pittore che lui aveva nominato prima, accarezzandogli le labbra. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Elv prese la mano di Gwen e la baciò.
Allora tinse un dito in uno degli acquerelli e poi lo fece scivolare sulla coscia di Gwen, lasciando una striscia rossa. Poi quel dito lo portò sulla spalla di lei, lasciandoci un'altra striscia rossa. Clio uscì dalla sala, tirandosi dietro Guisgard ancora imbarazzato. “Ehi, un attimo...” disse Ozzlon, per poi essere fermato da Viki. “Fermo, amico.” Lei. “Che cavolo vuoi?” “Ci lasci solo?” Leccandolo lei sulla faccia. Ciò bastò a far perdere la testa ad Ozzlon. “Dove andiamo?” Chiese Guisgard a Clio sulle scale. Ma ad un tratto sentirono qualcuno. Era Lion, uscito veloce dalla sala, che li raggiungeva. "Milord, meglio non allontanarsi." Mormorò. |
Quando baciò la mia mano, stavo per cercare un altro bacio, ma lui aveva altro in mente.
Lo vidi intingere un dito nel colore e dopo quel dito lo fece scorrere lungo la mia coscia, lasciando una striscia rossa. Dopo, sulla mia spalla, sempre lasciando quella scia rossa. Allora mi rilassai e lo lasciai fare, sorridendo incuriosita e rimanendo ad osservarlo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Gli sorrisi, salendo le scale.
"Beh, anche tu non sei mai stato in questo castello, no?" divertita "Andiamo a esplorarlo insieme..." avvicinandomi a lui con gli occhioni teneri ma lo sguardo birichino "Cerchiamo la stanza più misteriosa del castello.." sorrisi. "Laggiù c'è troppa gente.." sussurro piano "Ti volevo tutto per me..." facendogli l'occhiolino "Ti dispiace?" con aria maliziosa ed eccitata. Poi Lion ci interruppe e disse che era meglio non allontanarsi. Ma che diamine! Allora lo guardai divertita. "Non so te, ma quando a me vietano di fare una cosa mi viene un'irresistibile voglia di farla..." con la voce sensuale, lo sguardo che sapeva di proibito. "Vieni.." prendendo la sua mano e correndo lo stesso su per le scale "Voglio proprio vedere se ci acciuffa..." eccitata. I miei occhi mostravano quanto fossi eccitata, persa, quanto lo volessi. Era così diverso da me, con quegli occhi teneri, imbarazzati, che me lo sarei mangiato seduta stante. "Vieni con me, Guisgard..." con la voce roca, calda e bassa, che prometteva quanto di più proibito lui potesse immaginare. |
Mi beavo dello sguardo di questo erede...facevo l' indifferente e guardavo le donne, mi focalizzavo su di loro.
Poi ad un tratto una lo prese e lo portò via...Lion li seguì anche se una delle ragazze cercava di fermarlo. Mi alzai dignitosamente...che maleducate...ed ebbi un sobbalzo...oh, ma ora avevo capito chi erano ma nessuno mi avrebbe creduto, non le avevano riconosciute ... colei che mi aveva picchiata. E uscii pure io guardando Lion e li seguii e presi Guisgard per il braccio e lo guardai..."Non sei di parola?" con fare autoritario.."Hai detto avresti passato la giornata con me...se non fossi una donna ti picchierei" e mi avvicinai a lui e strinsi forte la cintura della vestaglia e gli sussurrai all' orecchio "E io che volevo portarti in camera e vestirti, si toglierti la vestaglia e vestirti come una degna stilista...lo sai posso essere tua padrona ma pure la tua geisha a tua disposizione" sfiorando le mani sulla cintura e poi guardai la ragazza e le altre e guardai il Taddeide negli occhi azzurri.."Non sei una persona di parola...me ne vado, mi verrai tu a cercare....dovevi stare insieme a me oggi" e me ne andai prendendo la borsa e il cappotto..mi faceva pena ad essere usato come un burattino, un pupazzo....e io come lo avrei trattato...forse con autorità, dolcezza...ma non erano affari miei. |
Sorrisi nel vedere il poliziotto andare via e richiusi la porta soddisfatta, tornando dal ragazzo.
"Allora, Pavel. Ti piace?" dissi riferita al dolce che gli avevo preparato. Inviato dal mio LG-M160 utilizzando Tapatalk |
Il segno del Gufo
La donna ci seguì, ci fermò e lo prese per un braccio.
Ma stiamo scherzando? Mentre era lì con me? “Veramente ieri ha promesso di passare il giorno con noi, quindi se c’è una di troppo qui, quella sei tu!” Stringendolo a me. Poi quelle cose sussurrate all’orecchio, mamma che schifo. Ma non si rendeva conto che io ero lì abbracciata a lui già da prima e sento tutto? Ma non ce l’ha dignità questa? L’ha lasciata al tavolo, è venuto via con me.. evidentemente voleva stare con me. Non le è venuto in mente? Che se avesse voluto lei non sarebbe venuto con me? Ma poi cos’era quello spogliarlo continuamente? Non ha visto già la prima volta che non si era eccitato di quel gesto? E dire che è un po’ impossibile fraintendere quel restare impassibili, no? Si sarebbe svegliato di colpo se fosse stato interessato a lei, invece abbiamo visto tutte che era infastidito, ma non eccitato del tocco di lei. E ora continuava? Ero sempre più attonita. Poi se ne andò, fortunatamente. La guardai andare via. “È gelosa Perché tu vuoi più bene a noi...” con la voce tenera da bimba, allungandomi per fargli un bacino dolce sulla guancia. Fortunatamente se ne andò, la |
Nyoko tornò da Pavel, che nel frattempo aveva mangiato il dolce preparato da lei.
“Si, era buono...” disse fissandola sempre con quel vago sospetto “... dai vetri si sente molto clamore giungere dalle strade... cosa è accaduto? Oggi la brughiera è inquieta sembra...” Elv guardò Gwen rilassarsi e sorrise. Allora tornò ad intingere il dito negli acquarelli e con l'altra mano, audace e sicura, fece scivolare giù l'altra spallina del vestito, arrivando a rendere molto generosa la scollatura sui seni di lei. Cominciò così a far passare il suo dito unto di colore su quell'audace scollo, tingendo così la parte alta dei seni di Gwen, sempre fissandola negli occhi. Altea inseguì e raggiunse Guisgard che era sulle scale con Clio tutta avvinghiata a lui. La stilista si avvicinò e lo affrontò di petto, autoritaria come suo solito, tanto che il rampollo apparve intimidito, quasi turbato. “Ecco, io...” disse lui rossissimo in viso, conteso com'era da quelle due belle seduttrici. Poi Altea strinse la cintura della vestaglia e Guisgard deglutì. “La giornata è ancora lunga...” fissando la bella stilista “... manterrò la promessa, signora...” imbambolato. Ma Altea girò i tacchi ed andò via orgogliosa, senza attendere risposta. Uscì dal portone e raggiunse la sua auto parcheggiata fuori dal castello. Intanto Clio era stretta al bel rampollo Taddeide. “Credo si sia arrabbiata miss Altea...” lui alla procace studentessa. In quel momento arrivò Lion. “Milord, meglio tornare di là e finire la colazione.” Guardando il rampollo e la finta scolaretta. |
Salii in auto, non ci credevo proprio avrebbe mantenuto la promessa visto aveva una piovra addosso.
Il fatto era che dovevo parlare pure del castello, ma non si poteva discutere...voleva trascorrere la giornata con me il bel Taddeide e allora sarebbe venuto lui da me, e Lion ed Ozzlon avevano il mio biglietto da visita e pure il cameriere. D' altronde prendersi, staccarsi e rincorrersi era sempre un gioco intrigante piuttosto di fare la piovra attaccata e pure scema...il bello io avevo un obiettivo ma quella proprio era scema di suo. Entrai nel palazzo e andai in camera e presi carta e chine per iniziare a dedicarmi alla collezione maschile...e il Taddeide aveva promesso di aiutarmi...aveva disatteso alle mie parole...e aveva avuto la giusta punizione. |
Intinse di nuovo dito nel colore, abbassò l'altra spallina e tracciò con la pittura la parte alta dei miei seni, ora più in evidenza con la scollatura più ampia.
Era qualcosa di poetico ed eccitante allo stesso tempo, una sfumatura così erotica e sublime dell'arte, la sfumatura del desiderio e della passione, come il rosso sulla mia pelle bianca. E percorrendo con gli occhi la curva del suo sorriso, non potevo non desiderare di assaporare ancora quelle labbra meravigliose, calde e morbide. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
A quelle parole di Guisgard lasciai il suo braccio.
“Ah si?” Guardandolo in faccia “Vuoi passare la giornata con lei?” Seccata. “Allora vai, che stai aspettando?” Indicandogli la porta. Lo guardai delusa scuotendo la testa. “Pensavo volessi stare con me, ieri avevi detto che volevi rivedermi, che volevi tornassi... ora arriva la prima gatta morta e vuoi andare con lei?” Scuotendo la testa. “Non si possono volere due donne Guisgard..” allontanandomi. |
Altea tornò a casa e si mise sotto col lavoro.
La nuova linea maschile doveva pur cominciare a gettare le sue basi. Arrivò Giuditta con vari bozzetti. “Sono impegnata con questi schizzi” disse “e occorre che qualcuno vada in sartoria a scegliere le stoffe... ci vai tu? Mi faresti un gran favore. Non mi fido a mandarci una delle segretarie.” Quel gioco, artisticamente erotico, continuava tra i due. Il dito di Elv, leggero e sicuro, tingeva e scivolava sulla bianca pelle di Gwen, seguendo il tondo candore dei suoi seni che si mostravano generosi in quell'audace scollatura. Il dito scivolava, lasciando una linea rarefatta di un rosso che pian piano si fece rosato. La guardava nei suoi occhi verdi. Poi quel dito raggiunse la piega tra i due seni ed indugiò, tingendo ancor più la pelle calda. Le loro bocche erano vicinissime. Clio reagì male e lasciò il braccio di Guisgard. Era seccata, delusa e contrariata. Così si allontano, lasciandolo interdetto. “Torniamo a fare colazione, milord.” Disse Lion. Così i due tornarono nella sala a finire la colazione, sotto gli sguardi di Ozzlon e delle teppiste. |
Ero presa dai colori per le stoffe.. I cottage inglesi.. La caccia.. Un tripudio di verdi, gialli, arancioni e marroni.
Arrivo' Giuditta e sorridendo dissi.. "Subito.. Vuoi che faccia scegliere le stoffe dalle segretarie". Misi il cappotto sul vestito sprecato per Guisgard e salii in auto e fui subito in sartoria.. Non vi erano problemi di presentazione ovviamente.. Avevo con me gli schizzi di Giuditta. Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Indugiò sui miei seni nel tracciare quelle scie rosse, seguendone le forme, le rotondità.
Il suo tocco era sicuro, audace, morbido mentre scorreva sulla mia pelle, tingendola con quelle sfumature che da scarlatte sfociavano nel rosato. E la sua bocca era così vicina alla mia, tanto che mi bastò sporgermi appena per raggiungerla. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Altea risolse tutto e subito in sartoria, poi uscì per risalire in auto.
Il cielo era maculato di nubi grigie e basse con sprazzi di Sole che filtravano sulla campagna chiazzata. Sui riquadri verdeggianti dei campi e la bassa curva ondulata dei boschi si apriva un sentiero lontano, poco più largo di una stradina di campagna, dove la stilista vide arrivare un'auto di grossa cilindrata. Si fermò tra le casupole e spense il motore. Era praticamente davanti alla sartoria. Dai finestrini Altea notò l'uomo al volante. Era un tipo moro, dallo sguardo cupo e misterioso, la barba appena incolta e l'espressione inquieta. http://www.autobelle.it/wp-content/u...1362153967.jpg Gwen si sporse verso di lui, trovando ad attenderla la sua bocca calda ed accogliente. I due si baciarono ancora, assaporandosi a vicenda in un intreccio di labbra e lingue accaldate dalla passione. Nel baciarla il dito di Elv restò tra i seni di lei, quasi giocando in quella piega morbida e profonda, cominciando poi a scendere verso il basso, tra le pieghe di quella scollatura, quasi fosse uno scrigno in cui cercare ed attingere pietre preziose. |
Presi le stoffe pregiate e colorate e le accomodai nel lato posteriore dell' auto sportiva.
Salii in auto ma non feci pochi metri che notai un auto lussuosa, era praticamente di fronte alla sartoria e guardai dai finestrini. Fermo su quella auto vi era un uomo moro, dallo sguardo cupo e misterioso come le nuvole e il cielo sopra la brughiera. Scesi dall' auto e lo guardai e bussai al finestrino.."Scusate..va tutto bene? Vi siete perso oppure non vi sentite bene?" |
Venni accolta dalle sue labbra, ancora più calde, ancora più morbide e desiderose.
Le nostre bocche si assaporavano e le nostre lingue si cercavano. E il suo dito indugiava in quella piega morbida e rotonda, scendendo ancora più giù e facendomi sospirare, mentre pian piano iniziavo a sbottonare la sua camicia, lentamente, scoprendolo come lui scopriva me, poco a poco. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Il segno del Gufo
Dovevo calmarmi, dovevo decisamente calmarmi.
Perché avevo reagito in quel modo? Non era da me! Avevo voglia di picchiare qualcuno, di farlo a pezzetti e stritolarlo, e un qualcuno in particolare. Si, dovevo organizzare qualcosa, qualcosa di grandioso per sfogare quella rabbia che avevo in corpo. Guardai Guisgard negli occhi, sospirando. Ero stata una cretina a comportarmi in quel modo, ma era stato più forte di me, ero... gelosa, ero dannatamente gelosa. Possibile? Perché mai dovrei essere gelosa di uno che conosco appena? Lo guardai sedersi, riprendere la colazione. Sospirai, dovevo tornare in me. Mi avvicinai, mi sedetti e gli presi la mano. “Scusa...” Sussurrai, nello stupore generale delle altre “Ero furiosa... gelosa...” arrossendo, fingendo di recitare il mio ruolo. Ma era vero, ero gelosa da morire. “Pensavo volessi stare con me e vedere che ti facevi imbambolare da lei mi mandava fuori di testa...” guardandolo negli occhi. “Ti vorrei tutto per me...” Sussurrai, sporgendomi di nuovo a dargli un bacino sulla guancia. Era vero, era dannatamente vero, mi rendevo conto che quel ragazzo uscito dal nulla mi faceva perdere la testa Ora fingevo di recitare, fingevo per le altre. Ma in realtà era tutto vero, vero che ero gelosa da morire, che lo volevo tutto per me. Ed era qualcosa di nuovo, assurdo è bellissimo che si scontrava però col mio essere fuori controllo. |
Altea si avvicinò all'auto, bussando poi al finestrino.
Ciò destò quell'uomo al volante, rapendolo dai suoi pensieri che sembravano parecchio inquieti vista la sua espressione. Guardò Altea per un lungo istante. Uno sguardo penetrante tinto di un chiarore tra l'azzurro ed il cobalto. Uno sguardo che alla stilista sembrò ricordare quelli dei ritratti nel castello Taddeide. La guardò per un altro momento, poi abbassò il finestrino. https://gerardbutlerexpressed.files....es05.jpg?w=450 Quel bacio li aveva incatenati. Le loro mani si cercavano. Quella di Elv tra i seni morbidi di Gwen, mentre quella di lei apriva piano la camicia di lui. Ad un tratto il cellulare di Gwen cominciò a squillare. Dalla suoneria si capiva che a telefonare era la segretaria di lei. Era il numero per le chiamate di emergenze. Qualcosa era accaduto in galleria. |
Il tipo si voltò e guardai i suoi occhi inquieti...spiccavano in modo assoluto, il loro colore era mutevole tra l' azzurro e il cobalto ed ebbi un sussulto...mi ricordavano i dipinti nel Castello dei Taddei, il colore degli occhi di Sir Taddeo...no, mi stavo facendo impressionare ma quel colore era particolare, tutti qui nella zona sapevano che quel colore di occhi era particolare e la loro caratteristica.
Abbassò il finestrino e sorrisi leggermente.."Mi scusi se l' ho disturbata, ma pensavo si fosse perso qui nella brughiera oppure non si sentisse bene, è..tutto a posto?" guardando pure l' auto di un certo valore. |
Continuavo ad aprire la sua camicia, ad accarezzare il suo petto asciutto, ma delineato e snello.
Eravamo incatenati l'uno all'altra e le nostre mani non smettevano di cercarsi e di accarezzarci a vicenda. Poi, il cellulare. Sicuramente era Stacey. All'inizio cercai di ignorarlo, ma poi cedetti. Sbuffando mi staccai da Elv e presi il cellulare. "Stacey..." commentai, con tono scocciato "Che succede?" Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Ripresero la colazione.
Guisgard, Clio, le ragazze, Ozzlon e Lion. Lui era ancora rosso in viso ed imbarazzato, con Clio che ora sembrava docile e tutta carina. A quel bacino sulla guancia lui sorrise, un po' inebetito ed annuì. “Certo, tranquilla...” disse solare lui. Ozzlon si gettò sulla colazione per sfogare la sua frustrazione, mentre Lion fissava i presenti per comprendere l'indole di ciascuno di loro. Le ragazze invece apparivano stupite dal comportamento di Clio. In modo particolare Kyra che pareva non approvare. Lui guardò Altea e sorrise, mutando espressione e diventando il volto più disteso. “Si, in effetti credo di essermi perso...” disse “... sono in auto da ore e qui ci sono solo miglia e miglia di campagna... ho visto queste case e ho pensato di poter chiedere a qualcuno... lei è del posto?” Con tono gentile. Elv si staccò da lei, alquanto seccato, restando però a giocare con le dita tra i capelli rossi di Gwen. “Sono io...” disse Stacey al cellulare “... ma dove sei finita? Qui è successo un casino... il quadro commissionato dal signor Empass... ecco... il pittore incaricato è fuggito col suo fiscalista... sono partiti per la Spagna, vogliono sposarsi visto lì sono ammessi i matrimoni gay... ora che facciamo? Il quadro è già stata pagato!” Allarmata. |
L' uomo misterioso dagli occhi pure misteriosi e mutevoli sorrise, il suo bel volto si distese e contraccambiai il sorriso.."Oh certo, è facile perdersi qui nella brughiera, vi sono stradine, cottage, palazzi e castelli e sterminata campagna. Si io abito da queste parti..posso aiutarla se si è perso, dove deve recarsi? Posso accompagnarla...ovviamente, se conosco il posto dove si deve recare. Piacere, io sono Altea de Bastian".
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L'uomo dagli occhi chiari e misteriosi scese dall'auto e baciò la mano di Altea in segno di saluto.
La sfiorò con le labbra, come usano fare i gentiluomini. “Altea de Bastian...” disse fissandola “... un nome che non mi è nuovo... la famosa stilista?” Fissandola. |
"Ti avevo detto che sarei venuta nel pomeriggio dopo pranzo, mi sembra" scocciata.
Ascoltai cosa fosse successo e per poco non mi misi a urlare. La mia espressione era quella di chi tentava a tutti i costi di non scoppiare, ma era molto difficile. Davvero mi aveva chiamata per questo? "Credevo stesse andando a fuoco il palazzo o che un ladro dotato di otto braccia avesse rubato tutti i quadri della mostra, Stacey, e cerca di evitare i collassi nervosi e lo stress, rischi di avere un'emorragia dal naso..." sibilai, con tono candidamente sarcastico e ancora scocciato "E vedi di calmarti, perché io ho già la soluzione" sempre con quel tono rilassato. Oh sì che ce l'avevo, proprio qui accanto a me. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Al pronunciare il mio nome, l' uomo misterioso dagli occhi chiari e i capelli bruni scese dall' auto, mi prese la mano in modo delicato e gentile e le sue labbra sfiorarono la mano bianca, soffice e decisa. Rimasi stupita da quel gesto, un gesto di grande nobiltà ed annuii.."Si, sono la stilista...famosa lo avete aggiunto voi...sono lusingata conosciate il mio nome, come stilista intendo" e vidi quel suo sguardo di un azzurro di tante sfumature fissarmi ma non mi lasciai intimidire, anzi il tutto era davvero misterioso.
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Gli sorrisi, felice che non se la fosse presa. Sì, ero furibonda e fuori di me, ma quel rossore sul viso mi mandavano completamente fuori di testa.
Era più forte di me, non potevo farci niente. E la cosa assurda era che.... mi piaceva! Mi piaceva quella sensazione, persino quella rabbia che avevo provato nel vedere la tipa che ci provava spudoratamente. Era qualcosa di forte che non avevo mai provato. E ne volevo di più... Nella mia vita non ero mai stata equilibrata ma sempre estrema, e ora che avevo trovato questa cosa che mi inebriava così, non l’avrei lasciata per niente al mondo. Avrei continuato a lottare per averne ancora ancora ancora fino a perderci la testa, il cuore, il controllo... oh si come piace a me. “Allora, adesso che siamo soli mi mostri il castello come mi avevi promesso?” Sorridendo a Guisgard “Scommetto che ci sono un sacco di stanze piene di segreti da svelare...” con aria eccitata. |
Gwen fu alquanto seccata.
Stacey aveva perso la testa e stava dando di matto. “Soluzione...” disse lei al cellulare “... che soluzione? E' davvero fattibile? Risolverà tutto?” Mentre Elv continuava a giocare con le dita fra i capelli di Gwen, fissandola malizioso. L'uomo sorrise ad Altea. “Chiunque ami lo stile, l'eleganza e la bellezza non può non conoscerla.” Disse lui. “Quanto a me, mi secca dirlo, ma credo di essermi davvero perso in queste stradine... davvero posso approfittare di lei? Della sua gentilezza? Non vorrei in alcun modo esserle di disturbo...” sorridendole. Guisgard sorrise a Clio. “Ora non siamo soli, magari dopo colazione...” disse piano. La colazione continuò a terminò. “Faremo un giro nel castello...” fece Ozzlon “... per controllare tutto sia in regola... qualcuna vuole aggregarsi a noi?” Alle teppiste. “Preferiamo di più avere come Cicerone il nostro padrone di casa!” Divertita Kyra. Guisgard arrossì ancora. “Si!” Esclamò Viki. |
Mi sentii lusingata da quelle parole...il mio lavoro duro di questi anni aveva dato i suoi buoni frutti..."Siete davvero gentile...l' onore è mio, per avere questi complimenti" sorrisi fissando sempre i suoi occhi "Nessun disturbo, mi dica dove si sta recando?La accompagnerò. E' seccato di essersi perso?Si vede lei non ammette le sconfitte".
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Lo guardai e alzai un sopracciglio.
"È scomparso un uomo... E la polizia ti sta cercando perché pensano sia tu il responsabile" dissi guardandolo dritto negli occhi. Inviato dal mio LG-M160 utilizzando Tapatalk |
Mi avvicinai a lui, sussurrandogli all’orecchio.
“Oh si... non vedo l’ora di poter stare da soli..” con voce bassa e sensuale, un sussurro che gli sfiorò il collo, come avrebbe voluto fare la mia lingua in quel momento. “Solo se tu lo vuoi, però...” sfiorandoli la gamba accanto alla mia con la mano e guardandolo negli occhi. Quegli occhi bellissimi e unici che mandavano completamente fuori di testa il mio cervello, il mio corpo e forse molto di più. Poi le ragazze reagirono come loro solito, e io le adorai. “Ah si, il padrone di casa potrebbe farci vedere tutta la casa!” Sorridendo “Sono sicura che ci divertiremo!” Sorridendolo divertita ma anche maliziosa mentre, nascosta da tutti, la mia mano continuava ad accarezzarlo sotto la tovaglia, giocando con il lembo di vestaglia che le nascondeva. |
Il tocco di Elv fra i miei capelli in parte riusciva a smorzare l'ansia generata da Stacey, anche se non del tutto.
"Sì, sì, tranquilla, risolverà tutto. Sono lì tra poco" e chiusi la chiamata. "Devo andare alla galleria adesso, e tu" poggiando un dito sul suo petto "Verrai con me" con sguardo furbo "Ho bisogno del tuo aiuto, ti spiegherò lì tutta la faccenda" conclusi, alzandomi. Andai a fare una doccia veloce, per togliere il colore di dosso, indossai il tubino nero della sera precedente ed ero pronta per uscire, sperando che anche Elv lo fosse. Era un'ottima occasione, per lui e per noi, non ci credevo che avessimo avuto questa opportunità, così, a portata di mano. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Lui sorrise ad Altea.
“Nessuno accetta le sconfitte...” disse “... no?” Quasi divertito. “Io sto cercando un luogo che dovrebbe essere molto noto nei dintorni... cerco il castello dei Taddei... lei può indicarmi dove si trova? E' lontano da qui?” Quelle parole di Cio, la sua mano sotto il tavolo sulla gamba di Guisgard mandarono quasi in tilt il bel rampollo. Le altre lo guardavano civettuole e lui, tra Clio e le sue amiche, arrossì di brutto. “Si...” disse sorridendo, sebbene impacciato ed imbarazzato alla follia “... è... è nuovo anche per me... magari lo scopriremo insieme... e ve lo farò vedere...” arrossì ancora “... il castello intendo...” Le ragazze risero forte. “Bah...” scuotendo il capo Ozzlon “... non è meglio affidarsi ad un professionista come me?” Le ragazze gli risero in faccia. Anche Elv si vestì in fretta. Poi con Gwen lasciarono l'appartamento e si avviarono in auto alla Galleria. “Sono curioso...” disse lui “... cos'hai in mente?” Alla galleria trovarono Stacey ancora tesa ed agitata. Pavel guardò Nyoko. “Immagino si tratti di Stainyus...” disse “... lo cercano... e credono io sia responsabile della sua scomparsa... tu cosa credi invece? Anche tu sospetti di me?” |
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