Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   La vergine di Sant'Agata di Ghotya (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2557)

Lady Gwen 16-09-2018 02.17.17

Sorrisi soddisfatta e vittoriosa prima che mi baciasse.
Bene, bene.
Non vedevo l'ora.
Dopotutto, l'eternità doveva passare in qualche modo, no?
E non aspettavo altro che vederlo in quella nuova veste che, paradossalmente, mi era ancora sconosciuta.
"Il mio broncio funziona sempre..." sussurrai, mettendo poi su un'espressione furba.


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Guisgard 16-09-2018 02.22.05

Elv sorrise e scacciò la malinconia.
Annuì a Gwen e la baciò di nuovo.
“Vuoi continuare il giro” disse poi “o tornare a casa?” Stringendola.

Lady Gwen 16-09-2018 02.26.34

Ora il suo viso appariva di nuovo tranquillo, sereno, senza alcuna traccia di malinconia su di esso o nei suoi bellissimi occhi neri.
"Voglio tornare a casa..." risposi.
Dopotutto, non potevano ancora mantenere gli stessi ritmi.
Dovevamo adeguarci ai mortali, fonderci con le loro abitudini ed era meglio non farsi trovare in giro troppo tardi.

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Altea 16-09-2018 21.11.12

Rimasi in silenzio a riflettere e osservare il corvo.. La verità. Sapevo benissimo che una volta saputa la verità sarei entrata in questa storia e forse non ne sarei rimasta libera, ma io ero una temeraria e guardai il barone rispondendo con tono sicuro "Si Milord, desidero sapere la verità e per me è un privilegio che mi donate."

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Guisgard 16-09-2018 21.55.36

Elv sorrise a Gwen, annuì e la prese per mano, tornando insieme al palazzo.
La sera era diventata ormai notte e l'aria si stava addensando di una mesta foschia velata di un'umidità silenziosa e malinconica.
I due vampiri così fecero ritorno nella loro nuova casa, ancora intrisa di una sinistra atmosfera, a causa della morte assurda della povera Tia.
Poco dopo i due giovani cominciarono a sentire dei rumori giungere dal piano di sopra.

Guisgard 16-09-2018 21.55.45

“Conobbi Layla e poco tempo dopo” disse il barone ad Altea “la portai qui a Sant'Agata di Ghotya. Quasi subito allora ci sposammo... e fummo anche felici nei primi mesi del nostro matrimonio...” fissando il corvo che docile restava appollaiato sulla ringhiera della terrazza “... credo di poter dire che tutti erano innamorati di lei... i miei servitori e tutti coloro che la vedevano passeggiare per le strade... io non ero geloso... mi sembrava del tutto naturale ciò... era di certo la donna più bella che sia mai nata... se Fidia sognò davvero Atena prima di scolpirla per il Partenone, allora di certo ella aveva il volto di Layla...” malinconico.

Destresya 16-09-2018 22.00.46

Quel fiore...
Lo presi tra le mani come fosse la cosa più preziosa che avessi mai visto in vita mia.
E forse, era così.
Lo portai alle labbra, così come avevo fatto con la rosa, assaporandone il profumo, ma restando a fissare gli occhi azzurri del mio amante.
E non avevo paura di definirlo tale, perchè solo un amante parlerebbe così alla propria donna, o un cavaliere alla sua regina, uno schiavo devoto alla sua sovrana, un fedele alla sua dea.
Ascoltai quelle parole con un battito nuovo nel cuore, un battito che accelerava, che mi sconvolgeva, che mi ridestava.
Un battito così intenso da prendersi tutto di me e da farmi dimenticare persino per un istante, oh ma solo per un istante, la meravigliosa lussuria che mi stava sconvolgendo ormai da ore, quel fremito che mi uccideva ancora e ancora.
Poi le sue ultime parole, il suo sguardo, mi fecero tornare ancora più voglia, ogni parte del mio essere bruciò di desiderio per quell'uomo unico e meraviglioso di cui il Destino mi aveva fatto dono.
"La notte è nostra, cavaliere..." sussurrai, vicinissima al suo viso "Tutta la notte è nostra... sapete, si dice che a furia di vedere l'alba in compagnia di una donna, questa si innamorerà di voi.." fissandolo tutto, con lo sguardo lascivo che contrastava con quelle parole d'Amore.
"Andiamo a scoprire se è vero.." allungando una mano a cercare la sua, per poi fissarlo con una smorfia di lussuria sconfinata.
"Ci aspetta una cavalcata lunga ed estenuante, di quelle che in cui non si conosce riposo, nè pause, nè pietà..." con la voce ardente di desiderio.
Allora ripresi a camminare, entrai in casa, sempre con il conte che mi seguiva guidato dalla mia mano, e lo portai nei miei alloggi.
La stanza era spaziosa, arredata con buongusto, aveva un che di erotico anche solo nell'arredamento, come fosse il covo di illeciti piaceri fin dalla notte dei tempi.
Nell'aria si potevano ancora sentire gli umori dei miei gemiti di poco prima, mentre ero io sola a godere di me stessa.
Ma ora quello scrigno di voluttà stava aprendo le sue porte a ben maggiori piaceri.
Lasciai la sua mano e iniziai ad indietreggiare verso il letto, fissandolo negli occhi con un desiderio sempre crescente nello sguardo.
Mi sarei spogliata in quel momento, ma ero già completamente nuda.
Così mi sedetti sul letto, senza dire una parola, ma solo guardandolo intensamente, quello sguardo che può essere più seducente di un seno scoperto, mi stesi, lasciando ricadere all'indietro la testa.
"Mostratemi dunque la bellezza del mio cavaliere..." fremente ormai di osservare quella virilità che scoppiava nei suoi calzoni.
"Mostratemi ogni cosa di voi..." sussurrai in quella che era una supplica, un ordine, una preghiera "Poichè ogni cosa di voi bramo possedere...".

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Lady Gwen 16-09-2018 22.10.30

Tornammo a casa, dove ancora si respirava una strana atmosfera, forse a causa della morte di Tia.
Ad un tratto, sentimmo dei rumori provenire dal piano di sopra.
"Chissà che succede... Saranno gli Stainov?" ad Elv, mentre cercavo di ascoltare e capire.

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Guisgard 16-09-2018 22.23.32

Erano rumori indefiniti, sordi, indecifrabili.
“Beh, per forza loro...” disse Elv a Gwen “... abitano sopra di noi... spero almeno non siano vicini di casa fastidiosi...” sarcastico.

Lady Gwen 16-09-2018 22.29.57

Non capivo la natura di quei rumori, erano incomprensibili.
"Se oltre ad essere psicopatici fossero anche fastidiosi, sarebbe davvero il colmo..." sarcasticamente.
Andai all'armadietto in legno intarsiato nell'angolo in fondo alla camera da letto e presi una bottiglia e due calici, riempiendoli.
"Accidenti, quanto mi manca cacciare..." sbuffando, prima di bere.
"È uno stillicidio atroce..."https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...57cd6064ec.jpg

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Altea 16-09-2018 22.47.50

Ascoltavo e mi strinsi le braccia...sembrava un po' la mia storia ma forse con sfaccettature meno drastiche, a quel punto pensai di aver visto davvero lo spirito di Lady Layla "Era una donna allegra immagino, piena di vita vero?" ricordando la donna di prima "E poi che successe?".

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Guisgard 16-09-2018 22.54.45

Arrivarono finalmente degli alloggi di Destresya, tutti avvolti da una sottile penombra generata dal buio screziato e dal pallido alone lunare.
Lei si sedette sul letto, tutta nuda ed accaldata, con solo le scarpe alte ai piedi.
L'aristocratico conte la guardò più e più volte, tutta, ovunque, desiderandola alla follia.
Allora accese due candele, appena sufficienti a lambire la penombra e lasciare una luce rossa e leggera nella camera.
Il suo sguardo, azzurro e nobile, cortese e cavalleresco si posò di nuovo su di lei, calda e nuda.
Allora si avvicinò al letto e delicatamente, come se davvero avesse davanti una regina ed una dea, prese prima una scarpa, poi l'altra, sfilandone una alla volta, per poi sfiorarle i piedi, accarezzandoli pianissimo con le dita.
Lungo la pianta, fra le dita, ancora ed ancora.
“Mia nobile dama...” disse in un sussurro lui “... siete pronta a vivere quell'incantamento e mutarvi da una dea venerabile ad una cavalla?” Continuando ad accarezzarle i piedi. “Ma prima, per la riuscita, avete bisogno di mangiare qualcosa... anche un frutto...” indicando il cesto con la frutta, con mele, pesche, uva e banane, posto sul comodino e tornando a guardala.

Guisgard 16-09-2018 22.56.35

"I giorni trascorrevano lieti..." disse il barone riprendendo il suo racconto "... lei era felice, soddisfatta... ed anche io lo ero... poi un giorno accadde qualcosa... in città arrivò qualcuno..." fissando Altea.

Guisgard 16-09-2018 22.57.59

"Presto torneremo a cacciare..." disse Elv a Gwen.
Intanto quei rumori non cessavano.
"Ma cosa diavolo staranno facendo?" Lui incuriosito. "Sembrano rumori metallici... di arnesi o qualcosa di simile... ora davvero vorrei saperlo..." mentre Gwen preprava da bere.

Altea 16-09-2018 23.01.28

Avvertivo sempre brividi più freddi e mi versai altro the tenuto caldo dalla particolare porcellana della teiera. Lo bevvi lentamente, lo zucchero mi diede forza e il the calore e poggiai la tazzina.."Un uomo intendete? E cosa è successo? Immagino abbia iniziato a corteggiare la bellissima vostra moglie".

Lady Gwen 16-09-2018 23.03.43

"Io aspetto qui... Non vado via..." ancora con tono sarcastico.
Ascoltai alzando gli occhi in su mentre bevevo il liquido tiepido e vischioso.
"Arnesi, dici? E cosa dovrebbero farci dei rispettabili anziani con degli arnesi metallici?" in una domanda retorica, con tono curioso.

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Guisgard 16-09-2018 23.08.15

“Si...” disse il barone con sofferenza quasi “... è così, lady Altea... giunse in città per i suoi studi... era un uomo colto... per certi aspetti unico... all'inizio non me ne curai... ero abituato agli uomini che cercavano di corteggiare mia moglie... ma lui era evidentemente diverso... Layla cambiò... me ne accorsi... cambiò come Isotta dopo aver bevuto il filtro magico... e cos'è l'amore se non un filtro magico, un elisir che desta il cuore in maniera irreversibile? E così... quell'uomo giunto da chissà dove riuscì a conquistare Layla...”

Guisgard 16-09-2018 23.08.21

“Non lo so... ma accidenti, muoio dalla voglia di scoprirlo ora...” disse Elv “... e se...” guardando Gwen “... e se invece non fossero gli insospettabili e dolci vecchietti che pensiamo? Se avessero cadaveri seppelliti in cantini e scheletri nell'armadio?” Divertito. “Immagini? Magari sono degli avvelenatori...” scoppiando poi a ridere.

Altea 16-09-2018 23.12.46

"Posso comprendere, Lady Layla vi è sfuggita di mano e non avete potuto far nulla contro..chiamiamolo filtro d' amore. Ma Lady Layla poi è fuggita con quell' uomo? Ricordate il nome di quel uomo che ha osato rovinare la vita vostra e della vostra consorte. Mi strugge, se non fosse stato così perverso ora sareste felici assieme" le mie parole erano davvero sincere, perché entrambe erano due creature che si amavano alla follia.

Destresya 16-09-2018 23.16.07

Più mi guardava, più il mio corpo fremeva e impazziva, non capiva più niente.
Quell'attesa mi stava uccidendo, quell'attesa era quanto di più meraviglioso e terribile insieme ci fosse.
Si avvicinò e un brivido caldo mi attraversò la schiena.
Le sue mani sui miei piedi, tra le mie dita, quel tocco leggero e sensuale, quello sguardo cavalleresco e romantico, appassionato e folle, che non vedevo l'ora di mutare in animalesco e senza scrupoli.
Sentivo il cuore che batteva sempre più forte, sempre di più, sempre di più.
Nulla mi appariva più incredibile di quel momento, di quella passione che mi divorava.
Nulla mi sconvolgeva più della sensazione inebriante e sensuale di chi sta per abbandonarsi ai piaceri più torbidi.
Lo guardavo, lo guardavo tutto.
Non aveva accettato il mio invito a spogliarsi, così dovevo ancora immaginare il suo corpo, le sue membra scattanti e calde, il suo sesso così prorompente e voglioso, così folle e voluttuoso, che volevo solo per me, tutto per me.
Restai ad osservarlo, sempre più rapita dai suoi modi e dalle sue movenze.
Lo guardavo estasiata, folle, appassionata.
Disse che il rituale stava per cominciare, e io non desideravo altro al mondo.
Così trattenni il fiato quando mi si avvicinò con il cesto della frutta.
Un lampo di lussuria mi attraversò lo sguardo.
Voleva giocare ancora?
Oh, non mi sarei certo tirata indietro, anzi.
Tutto quello mi eccitava ancora di più, ancora di più.
Così, presi una banana dal cesto, la sbucciai interamente fissandolo negli occhi.
Poi, con un movimento lento e sensuale, senza mai staccare lo sguardo da lui, portai appena indietro la testa, schiusi le labbra e vi lasciai scivolare dentro il frutto.
Ancora, ancora, ancora.

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Lady Gwen 16-09-2018 23.17.12

Scossi appena la testa.
"In realtà non mi meraviglia molto, quei due, soprattutto lei, non mi piacciono affatto..." con fastidio.
"Beh, pensa in positivo. Siamo già morti e non possono avvelenarci" dissi, con tono ovvio.
Posai il calice sul tavolo.
"Allora?" dissi "Saliamo?" con espressione furba.

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Guisgard 16-09-2018 23.17.38

“Io...” disse il barone ad Altea “... si, io ricordo il nome di quell'uomo... non potrei mai scordarlo... mai... non passa un solo istante in cui io non lo rammenti... il suo nome era... era Minsk.” Fissando il corvo sulla ringhiera, che a quel nome volò via.
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Guisgard 16-09-2018 23.22.08

“Dici di salire...” disse Elv ammiccando a Gwen “... davvero? Interessante... e cosa diciamo? Che scusa troviamo? Dopotutto è Mezzanotte e ci servirà una scusa per introdurci in casa loro...”

Altea 16-09-2018 23.22.36

Nel pronunciare quel nome il Barone era carico di odio e sofferenza e turbamento, mi voltai e vidi il corvo andarsene.
"Minsk...e lei è andata via con lui? Se è viva perché non avete fatto in modo di riprenderla" sospirai.

Lady Gwen 16-09-2018 23.26.34

"Beh ma mica dobbiamo per forza entrare... Anche solo ascoltare da fuori per capire cosa fanno... Dopotutto, mi importa poco di loro..." alzando le spalle.
La mia era solo curiosità, non mi importava tanto dei due folli sopra la nostra testa.

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Guisgard 16-09-2018 23.31.04

“No, lei non andò via...” disse il barone con occhi di ghiaccio fissi nel vuoto della notte “... e neanche lui...” ad Altea.

Guisgard 16-09-2018 23.31.13

“Benissimo.” Disse Elv annuendo a Gwen. “Che cattiva ragazza sei.” Facendole l'occhiolino.
Così uscirono dal loro appartamento e lentamente presero a salire le scale, senza fare rumore.
Più si avvicinavano alla porta dei Stainov, più quei rumori erano chiari, netti.
Come se davvero qualcuno stesse usando attrezzi metallici.
Solo quei rumori si udivano e più nulla.
Ma ad un tratto cominciò a sentirsi anche della musica.
Una melodia lenta, suonata al pianoforte.

Altea 16-09-2018 23.33.33

Il suo sguardo divenne freddo, di ghiaccio e spalancai gli occhi smeraldini "Ordunque, mi volete dire abitano qui in qualche Palazzo? O è successo altro?" .

Lady Gwen 16-09-2018 23.37.46

Risi silenziosamente scuotendo il capo.
Allora salimmo e i rumori si fecero più nitidi.
E sembrava sempre più un rumore metallico.
Ad un tratto, il rumore cessò ed iniziò una melodia, suonata al pianoforte.
"Che artisti..." dissi piano, con ironico sarcasmo.

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Guisgard 16-09-2018 23.45.39

“Già...” disse Elv a Gwen, mentre quella musica continuava “... voglio vederci chiaro...” e senza altri tentennamenti bussò alla porta.
Un attimo dopo si aprì.

Lady Gwen 16-09-2018 23.49.04

"Elv cosa..."
Bussò senza che io potessi dire nulla.
"Ma sei impazzito?!" dissi, a bassa voce, con gli occhi sgranati.
Poi, la porta si aprì.

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Guisgard 16-09-2018 23.49.12

Fessen restò a guardare Destresya prendere la banana, sbucciarla e poi infilarsela fra le labbra per mangiarla.
Lo faceva in modo sensuale, anzi lascivo, ma in maniera assolutamente eccitante, irresistibile.
Come solo una sgualdrina d'alto borgo sapeva fare.
Allora in quel momento la luce nei suoi cambiò.
La nobiltà e la cortesia svanirono, lasciando il posto ad uno sguardo vizioso, lussurioso, umido, sozzo, cattivo.
Ed attese che lei finissime di mangiare quella banana acerba.

Guisgard 16-09-2018 23.50.17

“No...” disse il barone ad Altea “... io, folle di gelosi e con ormai solo il mio onore e null'altro... affrontai quel Minsk... e lo uccisi... per il dolore, poi, Layla si gettò dal crostone...” chinando il capo “... ora lo sapete e potete giudicarmi... sono un assassino... ora se desiderate andare via da questo castello io vi capirò..." baciandole la mano quasi in un gesto di scuse e commiserazione.
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Altea 16-09-2018 23.59.08

A quelle parole mi alzai di scatto, la testa iniziò a girarmi fortemente "No, non vi giudico, scusate entriamo dentro il salone" e chiusi la finestra guardandolo "Voi, avete sfidato a duello quell' uomo come i miei due defunti mariti, non comprendo...perché..voi uomini pensate di difendere il vostro onore uccidendo chi vi ha cercato di prendere la moglie, invece che tentare di riprendere vostra moglie con amore. Sono turbata, la storia vostra e di Lady Layla è come la mia vita, solo che io non mi sono gettata o uccisa per amore poiché non amavo nemmeno i miei amanti, anche se ancora non posso scordare l' azzurro cielo del colore degli occhi del mio ultimo amante....io...ho visto una donna prima..era uguale al ritratto, è apparsa quando la campana di San Menna ha suonato e mi parlava, diceva doveva venire qui al castello, eravamo vicino al crostone, e poi è svanita di nuovo al rintocco della campana e ho visto il corvo...che spiegazione potreste darmi a tutto questo" stringendo il fazzoletto pregno di profumo di rosa scarlatta.

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Destresya 17-09-2018 00.01.05

Assaporai quel frutto proibito nel modo più sensuale e peccaminoso possibile.
Sentii la polpa succosa e saporita inondarmi la bocca col suo sapore inconfondibile.
Mossi appena la mascella è tutta la bocca per renderla più morbida e mandarla giù, fino in fondo alla gola, per poi inghiottire quel nettare sotto gli occhi sempre più folli e lussuriosi del mio amante.
Oh non mi era sfuggito nemmeno un cambiamento di quello sguardo... nemmeno una piccola sfumatura, nemmeno un breve mutamento.
Me li ero gustati tutti, dal primo all’ultimo!
Finii così di mangiare il frutto e appoggiai la buccia sul vassoio che mi aveva portato poco prima.
Era rimasto lì, immobile a guardarmi, solo i suoi occhi erano mutati, sempre più accesi di lussuria spietata.
Oh ma io speravo che non fossero solo gli occhi ad essere mutati...
“Ebbene, mio signore?” Con voce lasciva e calda “Sono stata brava?” Con tono impertinente e sensuale.

Guisgard 17-09-2018 16.09.38

“Qui non vive nessuna donna.” Disse ad un tratto la servitrice uscendo sulla terrazza. “Viviamo solo il barone, io e lo stalliere.” Fissando Altea. “Avete dunque capito male, madama.”

Guisgard 17-09-2018 16.10.34

La porta si aprì ed apparve una figura grottesca, assurda, quasi terrificante.
Una donna anziana, dal viso rugoso e pallido da far paura, la bocca tinta da eccessivo rossetto e gli occhi grandi, spiratati, psichedelici.
Aveva i capelli raccolti in un'acconciatura infantile, fatta di boccoli stretti e tenuti su da nastrini colorati.
Le scarpe erano da bambina e bianche come confetti, mentre l'abito sembrava essere quello di una bambola.
Ecco cosa sembrava, una grossa bambola.
“Oh, cari...” disse Azzy mostrando un ampio sorriso “... benvenuti! Che sorpresa! Entrate su!” Prendendo Gwen per mano e tirandola dentro, seguite poi da Elv. "Cosa gradite bere, ragazzi?" Chiese euforica la vecchia.
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Lady Gwen 17-09-2018 16.20.19

Ci aprì la cara signora Stainov, che era conciata come la più grottesca delle bambole e questo mi aveva lasciata letteralmente a bocca aperta.
Era sempre più assurda.
Non ebbi il tempo di parlare, che lei mi tirò letteralmente dentro.
"Ti ucciderò, sappilo..." sibilai a denti stretti ad Elv.
"Oh, beh, in realtà noi non vorremmo disturbare, era amo saliti sentendo quella bellissima musica al pianoforte..." con un leggero sorriso.

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Guisgard 17-09-2018 16.21.34

Fessen guardò Destresya negli occhi e sorrise, per poi spostare lo sguardo azzurro sulla bocca di lei che aveva appena ingoiato la banana.
“Oh, si...” disse “... molto bene, mia nobile dama...” col tono che in realtà sembrava rivolto ad una sgualdrina “... ora cominceremo il rituale vero e proprio... da brava...” slacciandosi la cintura dei pantaloni ormai tesi e gonfi di eccitazione “... su, mettetevi a terra a a quattro zampe... come si conviene ad una cavalla...”
Ad un tratto qualcuno bussò alla porta della stanza.

Guisgard 17-09-2018 16.34.15

“Oh si...” disse Azzy a Gwen “... era la piccola Jesse... lei ama così tanto suonare il piano!” Il pianoforte era davanti a loro nel salotto.
“Come mai ha smesso?” Chiese Elv.
“Oh, è tanto timida...” riempiendo due bicchieri Azzy “... ha sentito arrivarvi ed è corsa in camera sua!” Ridendo stridula. “Su, prendete!” Offrendo loro i bicchieri colmi fino all'orlo.
“Buonasera.” Arrivando nella camera un uomo anziano e distinto. “Finalmente incontro i nostri giovani vicini.” Sorridendo affabile. “Prego, accomodatevi.” Sedendosi ed accarezzando il gatto di casa.
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