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Destresya, un pò seccata, decise di tagliare la testa al toro.
Con il suo modo di fare autoritario e spiccio si propose di andare a prendere il suo giovane nipote e lui ovviamente non oppose resistenza. Così, poco dopo, l'auto di lei era davanti alla casa di Garion. |
Arrivammo in città e le macchine sfrecciavano via alla ricerca di salvezza in città vicine e non potevo biasimarli.
Anche noi cercavamo protezione a casa nostra e onestamente non vedevo l'ora di arrivarci. Ad un certo punto si sentì il motore di una macchina che si fermava proprio accanto a noi e mi stai per vedere chi fosse e cosa volesse. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
L'auto si fermò accanto a loro ed il finestrino cominciò ad abbassarsi.
Dentro vi erano due uomini. “Ehi, ragazzi...” disse uno dei due uomini a Gwen, a Rhon e ad Ulia “... andate a Tavernova? Guardate che è quasi deserta ed ormai ci sono solo bande di scalmanati che saccheggiano i negozi...” |
Il finestrino dell'auto si abbassò e vedemmo due uomini, i quali ci avvisavano che la città era praticamente deserta, tranne poche persone che saccheggiavano case e negozi.
"Stiamo andando dalle nostre famiglie, non abitano troppo lontano da qui" il che era vero, ma soprattutto lo dicevo perché non potevamo sapere chi avevamo davanti, nei momenti di disperazione era meglio non fidarsi di nessuno. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Si, fate bene..." disse l'uomo a Gwen "... e poi cercate di restare in casa... le strade non sono sicure."
"Volete un passaggio?" Chiese l'altro uomo. "Io direi di si..." sottovoce Ulia a Gwen. |
Annuii.
Quando chiese se volessimo un passaggio, Ulia mi sussurrò di accettare. Beh, mi sembravano persone a posto. "Sì" dissi ai due uomini. Salimmo in auto e diedi loro i nostri indirizzi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Salirono in auto e quella partì, arrivando in città.
Era desolata e molte serrante erano state forzate ed aperte, con in strada diversi oggetti frutto di atti vandalici di ogni tipo. Molti avevano abbandonato la cittadina ed ovunque c'era un'atmosfera che sembrava uscita da un film catastrofico. L'auto imboccò un vicoletto e raggiunse un'area dove vi era un grosso capannone. Subito da quello uscirono altri individui che circondarono l'auto. “Scendete...” disse l'uomo. “Ma questo non è il nostro indirizzo...” fece Ulia. Rhon sentì puzza di bruciato e cercò di aprire lo sportello per scendere, ma fu bloccato da quelli che stavano fuori che lo colpirono dal finestrino abbassato. In un attimo furono tutti e tre tirati letteralmente fuori e picchiati. In pochi istanti Gwen, Ulia e Rhon persero conoscenza. Gwen si risvegliò dopo un pò nel capannone. Era legata con delle corde molto strette ed accanto a lei vi erano Ulia e Rhon, anche loro legati. Tutti e tre avevano lividi un pò ovunque per il pestaggio. A guardia c'erano due grossi alani che abbaiavano e schiumavano, fortunamente incatenati sulla porta per evitare di farli fuggire. |
Arrivata davanti alla casa di Garion, mi accostai al cancello, scesi e suonai il campanello.
"Avanti, muoviti" lo rimproveravo, bruscamente. Dopotutto sapeva che stavo arrivando, perchè non farsi trovare pronto?. https://cdn.pornpics.com/pics/2012-0...7908_02big.jpg |
Attraversammo la città, che era deserta, desolata e abbandonata, come pensavamo.
Era uno scenario terribile, angosciante. Ad un certo punto, ci dissero di uscire, ma la cosa mi sembrò subito strana. Troppo. Rhon provò a uscire, ma fummo trascinati fuori e picchiati selvaggiamente. Mi dimenai, urlai, piangendo dalla disperazione e dal terrore. Saremmo morti qui? Probabilmente sì... Buffo, il pericolo erano gli alieni ed eravamo finiti in questo casino. Mi mancavano i miei genitori, le mie compagne, pensai ad Elv, pensai che lo avrei voluto terribilmente vicino in questo momento, perché lui ci avrebbe salvati, mi avrebbe salvata, ne ero certa. Ma i suoi baci, i suoi occhi, il suo viso, rischiavano di rimanere solo un vago ricordo. Persi conoscenza e forse staavmo davvero morendo. Un modo atroce, in effetti, ma meglio la morte piuttosto che dover ancora sopportare un dolore così atroce e una tale umiliazione. Stranamente, però, mi svegliai. Eravamo in un capannone, legati con delle corde. Cercai di liberarmi, ma nulla. Eravamo bloccati qui. "Maledizione!" sibilai fra i denti. |
Garion uscì di casa, titubante e spaventato per paura dei disordini in giro, ritrovandosi l'auto di Destresya davanti.
"Ciao, zia..." disse lui, per poi restare subito mortificato per i modi di lei "... si... si, subito..." e salì in auto, restando taciturno ed impacciato. |
Eccolo il ragazzo!
"Su, su, che non c'è tempo da perdere!" spiccia, rientrando in macchina. Aspettai, impaziente, che lui salisse e ripartii rapida alla volta di casa mia. Non vedevo l'ora di chiudermi in casa. "Allora, cucciolo mio, come stai?" sorridendo, cercando di essere rassicurante. |
Dopo Gwen anche Ulia e Rhon ripresero conoscenza.
I cani abbaiavano forte, ringhiando e schiumando verso i tre. “Quei dannati...” disse Rhon “... cosa ne faranno di noi?” “Nulla di buono...” Ulia. Ad un tratto tornarono quei teppisti, guardando verso di loro e ridendo. “Chi prendiamo per prima?” Uno di loro agli altri. “Quella con i capelli rossi...” indicò un altro di quelli “... è perfetta...” http://farm5.static.flickr.com/4092/...9ae01499ff.jpg |
L'auto ripartì.
"Ora meglio, zia..." disse Garion "... non mi piaceva stare da solo..." cercando di non guardare troppo Destresya per non sembrare inopportuno e fuoriluogo, nonostante ciò che aveva sentito su di lei lo incuriosiva parecchio. E non solo. |
Gli sorrisi.
"Ora sei con la zia, piccolo!" sorridendogli dolcemente. In breve tempo raggiunsi la casa, sistemai l'auto in garage. "Andiamo su, piccolo.." gli dissi, sorridendo dolcemente. per poi stiracchiiarmi un attimo e scendere poi dall'auto. https://cdn.pornpics.com/pics/2012-0...7908_07big.jpg |
Arrivarono finalmente alla villa di Destresya, in un luogo appartato e lontano da negozi e strade trafficate, così da poter restare relativamente tranquilli.
Garion subito scese ed attese che anche la zia facesse lo stesso. Ma nello scendere anche lei dalla macchina, il ragazzo poté guardarle tutte le gambe ed intravederne la biancheria, restando impalato ed incapace di dire nulla. |
Quei cani erano terrificanti, continuavano ad abbaiare verso di noi con cattiveria.
Scossi la testa con disperazione. Non ne saremmo usciti vivi, ne ero sicura. Ad un tratto, vedemmo dei tizi, che iniziarono a ridere. Ah c'era da ridere?! Dissero che avrebbero preso me e impallidii. Cosa volevano farmi? Per cosa ero perfetta? Cosa dicevano?! Fui presa dal panico e non riuscii a parlare, ero terrorizzata e sudavo freddo, il cuore che andava all'impazzata. |
Due di loro afferrarono Gwen e la portarono via, tra le urla disperate di Ulia.
Ma uno di quelli la colpì e lei si zittì. Gwen invece fu trascinata fuori dal capannone e messa in un'auto. Poi la macchina partì e dopo un pò raggiunse in un vicolo malfamato il retro di un locale. I teppisti portarono dentro Gwen. Ma mentre entravano lei notò alcune moto ferme dall'altra parte, davanti all'ingresso. Avevano lo stemma delle Tarantole. |
"Che c'è, non parli più?" fissandolo dall'alto degli occhiali con aria interrogativa.
Lasciammo il garage per rifugiarci in casa. Lo portai subito in salotto, dove c'era il computer da sistemare. "Vuoi qualcosa da bere, caro? Un succo, un tè, una coca?" cercando sempre di mostrarmi sevizievole. |
“Un succo andrà bene, zia...” disse lui annuendo a Destrsya “... grazie, sei molto gentile...” fissandola.
“E' proprio come la descrivono...” pensò “... dopotutto col mestiere che fa deve per forza essere una donnaccia...” un po' a disagio. https://i.skyrock.net/7044/14497044/pics/375958830.jpg |
Mi dimenai divincolandomi e urlando come Ulia mentre mi portavano via, i lividi, le ferite e i segni che dolevano come nient'altro al mondo..
Morivo dentro al pensiero di ciò che avrebbero potuto farmi. Mi fecero salire in una macchina e mi portarono in un vicolo, nel retro di un locale. Ma mentre mi facevano entrare... Le vidi. Delle moto con lo stemma delle Tarantole. Elv! Era qui! Iniziai ad essere più speranzosa, dovevo solo capire come avvisarli senza dare nell'occhio. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Andai a prendere il succo, e glielo portai.
Sapevo che il piccolo beveva solo cose senza zucchero, così gliene portai uno. "Ah, caro.." dissi, infine, con noncuranza, non è che mi daresti un'occhiata al pc già che sei qui? Non so che cos'abbia ma è sempre in tilt!" sospirai, sedendomi accanto a lui. https://cdn.pornpics.com/pics1/2017-...5735_01big.jpg |
Si, bisognava avvertirli, trovare il modo per farsi vedere o sentire dalle Tarantole.
Gwen fu portata nel retro di quel locale e chiusa in uno sgabuzzino, legata ben bene ad una sedia e lasciata sola. |
Mi portarono in uno sgabuzzino e mi legarono ad una sedia.
No! No, dannazione, no! Io dovevo avvisarli, dovevo avvisare Elv! Mi guardai intorno nello sgabuzzino alla ricerca di un modo per potermi liberare, un oggetto, qualsiasi cosa, pur di tagliare le corde. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Destresya era lì davanti a lui, autoritaria e provocante, bellissima e provocante.
Garion la guardò per un breve istante, tutta, per poi annuire. “Si... si, certo...” disse arrossendo “... ti darò un'occhiata... al pc...” aggiunse poi per paura di tradirsi visti i pensieri sconci che cominciava a fare su di lei. |
Gwen si guardò intorno, ma non trovò nulla per potersi liberare.
Era bloccata. Tutto era fatto in modo che una ragazza prigioniera non potesse mai liberare. Ma lei non era una ragazza come le altre. |
Niente.
Non c'era niente. Niente! Avrei potuto provare a fare senza bacchetta, visto che quella era finita chissà dove, e al pensiero impazzivo... Cercai allora di evocare delle fiammelle dalle punte delle dita e consumai le corde, fino a romperle del tutto. Bene. Una cosa era fatta. Ora restava da capire come uscire dal maledetto sgabuzzino. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen con le fiammelle magiche si liberò delle corde, liberandosi.
La porta era chiusa a chiave ma con la magia non sarebbe stato difficile aprirla. |
Le corde scivolarono via, ma la porta era chiusa a chiave.
La sbloccai sempre con la magia e lentamente la aprii, guardando da entrambi i lati se ci fosse qualcuno in giro, sperando di no, così da poter uscire tranquillamente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Gwen aprì la porta e guardò nel corridoio.
Non si vedeva nessuno, ma dalle pareti giungevano musica e voci. Era il locale. |
Sorrisi, compiaciuta.
Dopotutto era per quello che mi ero data tanta briga. Povero piccolo, lui magari ci credeva anche alle mie attenzioni. Per carità, era un bravo bambino, e quell'aria spaurita mi faceva fare sempre pensieri inconfessabili. Altro che gli uomini che si sottomettevano volontariamente, piegare per gioco il mondo di quel ragazzo al mio volere sarebbe stato decisamente più interessante, decisamente. Così mi alzai, presi il computer e glielo porsi. "Ecco piccolo, solo tu puoi sistemarlo! Chinandomi su di lui per adagiare il computer portatile su un tavolino. https://cdn.pornpics.com/pics1/2017-...5735_03big.jpg |
Sentivo musica e voci, dal momento che ero nel retro del locale.
Allora feci il percorso a ritroso nel tentativo di uscire nel vicolo e trovare le moto di Elv e gli altri. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Garion alzò lo sguardo sul pc e poi su sua zia, che porgendolo si era chinata, mostrando tutta la generosa e provocante scollatura, in cui erano stretti e disegnati due giunonici seni dalla forma perfetta.
Si perse in quella visione lasciva, incapace di dire nulla e di muoversi. |
Gwen fece il cammino a ritroso, fino ad arrivare all'uscita sul retro, che era ovviamente aperta per i rifiuti.
Era di nuovo all'aperto, nel vicoletto, a poca distanza dalle moto delle Tarantole. |
Trattenni il fiato ad ogni passo, il cuore che batteva forte rimbombando nelle orecchie con un ritmo convulso ed assordante, che quasi superava quello della musica.non mi sembrò vero di assaporare di nuovo la libertà mentre uscii fuori, all'aperto, l'aria fresca ad accarezzarmi la pelle, pur senza guarire i lividi e le ferite che ricoprivano il mio corpo.
Camminai con più energia, ignorando i dolori, un passo dopo l'altro, un piede davanti all'altro, fino a raggiungere le moto, nella speranza di trovare Elv, l'unico mio pensiero di salvezza in questo momento. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Erano solo tre moto, col marchio delle Tarandole sul serbatoio.
Gwen si avvicinò e comprese che erano nel locale. Ed infatti, in quel momento la porta si aprì ed uscirono tre individui. Erano Lion, Ozzl ed Elv. |
Sì, erano proprio loro, le moto delle Tarantole.
Erano nel locale, presumibilmente e quando avevo già deciso di farmi forza ed entrare, li vidi uscire. E lo vidi lì. Elv. Mi sentii salva, al sicuro, all'improvviso e non me lo feci ripetere mezza volta. "Elv!" esclamai, poi in lacrime e dolorante per quelle ripetute percosse mi buttai fra le sue braccia. Una panacea, una cura davvero per ogni male. Era lui, era lo spazio perfetto delle sue braccia. Non serviva altro. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
I tre teppisti restarono sorpresi, ma poi Elv non pensò ad altro se non a stringere Gwen fra le braccia.
"Ora calmati..." disse piano lui "... qui sei al sicuro... su..." rassicurandola e tenendola stretta a sè. |
Mi tenne stretta a sè, cercando di farmi calmare e mi lasciai cullare dal suo profumo, che non avevo più dimenticato, dalle sue mani che accarezzavano la mia schiena e i miei capelli, dalla sua voce e dalle sue braccia.
"Li hanno presi... Hanno preso anche Ulia, e Rhon..." dissi, fra i singhiozzi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Presi..." disse Elv fissando Gwen "... di chi parli?"
"Scommetto sono stati gli alieni!" Ozzl. "Quei dannati marziani hanno scatenato il panico! E pare rapiscano molte persone per studiarle!" |
Ma che alieni e alieni.
Fin'ora avevamo rischiato di morire e non c'entravano proprio un bel niente gli alieni. "Non so chi sono, non li conosco. Ci hanno fatto salire per un passaggio a casa, ma poi ci hanno picchiati, chiudendoci in un capannone e io sono stata chiusa qui, ma sono riuscita ad uscire..." spiegai, singhiozzando ancora "Ho avuto così paura... Tanta paura..." sfociando in un pianto accorato, che sembrava essere nato solo ora, che ero fra le sue braccia. Come un modo per depurarmi da quella sofferenza ora che ero con lui. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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