La gamba di Altea si strusciava con tutto il peso su quella dello sceriffo, mentre la ua mano arrivò all'altezza della sua zip, cominciando ad abbassarla, per poi fermarsi.
Lui allora la guardò negli occhi senza dire nulla e con la mano, sotto la scrivania, iniziò ad accarezzare la coscia di lei che si strusciava sulla sua gamba.
"Bene, vedremo cosa riuscirò a scoprire con la mia troupe." Disse sicuro di sè Minsk.

I suoi occhi scuri e profondi mi incatenarono, era una sensazione strana e bellissima.
I suoi occhi erano quasi di velluto, bellissimo e scuro velluto, da accarezzare.
Sorrisi divertita e poggiai il mento sulla mano.
"No..." risposi, con tono più morbido.

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Ad un tratto sentii la sua mano accarezzare la mia coscia, alzando leggermente il vestito, ma la mia mano scese di più ma solo leggermente.
"Vedremo cosa scoprirà pure lo sceriffo...una troupe, meno male non voleva farsi pubblicità, pensavo lei agisse da solo, salutatemi il cameraman è un mio amico...io sono Altea de Bastian" sorridendo e pensai a quanto mi avrebbe stressato Colette, anzi non le avrei detto nulla.

Lo fissai negli occhi, con aria severa.
"Ti dò un'ultima possibilità, dimmelo adesso e non mi arrabbierò!" cercando di essere gentile mentre la rabbia saliva.

"Allora voi ragazze di campagna" disse Elv accarezzando piano i capelli rossi di Gwen "non siete bigotte come qualcuno vi dipinge... giusto?" Con un vago sorriso, mentre intrecciava le dita fra le ciocche di lei.

La mano di Altea scese ancora, ma si fermò di nuovo, mentre lui le accarezzava piano la coscia.
E nel farlo spostava in sù la gonna di lei sotto la scrivania.
"Altea De Bastian..." disse Minsk ripetendo le parole dell'attrice "... la famosa attrice... questa cittadina è piena di sorprese." Fissandola negli occhi.

"Io... io non lo so..." disse Garion col viso rosso e la bocca secca per l'emozione e la soggezione "... zia... non ricordo dove l'ho sentito... è vero... è la verità..." fissando Destresya impaurito.

Seguii la sua voce e le sue dita fra i miei capelli.
Poi risi.
"No, posso assicurare che non lo siamo..." divertita, mentre lui intrecciava la mano fra le ciocche.

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D'un tratto mi venne un'idea.
Se aveva messo una cimice doveva comandarla dal computer.
"Bene, allora facciamo così!" prendendo il portatile dalle sue gambe "Questo lo tengo io e se ti torna la memoria te lo restituirò!" fissandolo.
"Oh e non preoccuparti per i porno, niente che non abbia già visto!" facendogli l'occhiolino, col computer in mano.

"Si, l' attrice..la famosa l' avete aggiunto voi...vi ringrazio. Davvero vi sorprendete? Sto girando una serie tv da mesi e ora siamo appena approdati qui" sorridendogli ma notando come mi guardò negli occhi e non comprendendo il motivo.
Nel frattempo mi beavo della carezza di Swan e leggermente semiaprii la gamba, sapeva certamente come far piacere ad una donna...e magari più di una...chissà quante ne aveva che lo sognavano...no, no...non ero gelosa. Mi strinsi sempre più a Swan.

"Bene, mi piacciono le ragazze dalla mentalità aperta..." disse con un sorriso compiaciuto Elv, mentre la sua mano dai capelli di Gwen scivolarono, in una lenta carezza, fino alla sua bocca, sfiorandola con fare sensuale.
Tutto ciò con i suoi occhi neri in quelli verdi di lei.
Ma ad un tratto dalla strada si udirono delle grida.

Garion resto di sasso nel vedere Destresya prendersi il suo pc.
Ma fu soprattutto ciò che disse sui film porno che lo colpì.
Era quasi incredulo nell'udire quelle parole di sua zia.
Si sentì subito eccitato, infuocato dentro.

La mano di Swan era sulla coscia di Altea e quando lei aprì piano le gambe, lui continuò in quella carezza, scendendo più dentro, quasi a lambire il suo intimo.
"Mi sorprendo sempre quando incontro una bella donna." Disse Minsk galante alla bell'attrice.
In quello stesso istante dall'esterno si sentirono delle grida.
Provenivano dalla strada.

Il ragazzo non obiettò niente, restando a fissarmi con quegli occhioni.
Sorrisi appena.
"Bravo piccolo!" chinandomi a dargli un bacino "Buonanotte!" facendogli l'occhiolino.
Dopodichè uscii e andai nella mia stanza e aprii il computer per cercare tracce di quella cimice.

La mano di Swan provocante, audace sfiorò il mio intimo e trattenni un gemito.
Poi quelle parole di Minsk.."Strano ora abbia tanto interesse in me, prima mi sembrava indifferente...vero sceriffo?" pensando se fosse geloso o meno di quelle parole...oh si, come avrei voluto.
Poi si udì l' urlo di una donna e sgranai gli occhi "Che è successo?".

Ricambiai il suo sorriso, soprattutto per le sue parole e rimasi lì, immobile, mentre lui accarezzava le mia labbra, i miei occhi ancora incatenati ai suoi.
E sarei rimasta lì per sempre.
Ma si sentirono delle grida.
La mia testa scattò indietro per capire cosa fosse successo.
"Dovremmo andare a controllare..." dissi io, preoccupata.

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"Io non l'ho mai ignorata, anzi..." disse Minsk con un sorriso ad Altea, fissandola negli occhi, mentre lei era appoggiata alla spalla dello sceriffo.
Poi quelle grida dalla strada.
In un attimo Swan si alzò e corse fuori, arrivando con un balzo in strada, mentre si risistemava la zip abbassata da Altea.
Sev e Minsk lo seguirono rapidissimi.
Anche Gwen ed Elv erano corsi in strada, come molte altre persone.
A gridare era stato un tale che a fatica e dopo aver buttato giù un robusto sorso di liquore cominciò a raccontare il motivo delle sue grida.
L'uomo disse così di aver trovato il corpo di qualcuno completamente maciullato nel retro di una bottega.
Swan si fece accompagnare dove c'era il cadavere e lo spettacolo in quel retro bottega era a dir poco agghiacciante.
http://i.imgur.com/GdWiz2b.jpg

Era sfacciato e spudorato, continuava ad osservarmi mentre io stavo vicino ad un altro uomo, ma io ero salda nelle mie sensazioni e non mi turbarono le sue parole.
A quell' urlo fu tutto un parapiglia, vidi solo Swan alzarsi e sistemarsi la zip. Minsk usci pure visto non voleva lasciarsi sfuggire qualche notizia e pure io uscii.
Non vidi Swan che, ovviamente, svolgeva il suo lavoro e udii le parole dell' uomo.
Mi misi le mani nei lunghi capelli biondi...quanti innocenti ancora dovevano morire e barbaramente prima di scoprire la verità.

Un uomo disse di aver trovato un altro cadavere in un retro bottega e che lo spettacolo fosse raccapricciante.
Non stentavo a crederci, e proprio per questo non ci tenevo ad andare a controllare.
"Ma chi sarà mai?" mi chiesi, incredula per quell'ennesima vittima.

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Garion non potette far nulla per impedire a sua zia di portarsi via il suo pc.
Paura ma anche eccitazione lo presero.
Era in balia di sensazioni forti.
Cosa avrebbe pensato la zia nel vedere il suo pc?
Ciò lo rendeva nervoso, ma anche eccitato da impazzire.
Nella sua camera Destresya aprì il pc, ma non trovò alcuna cimice, nè programma per spiare e neppure applicazioni particolari per sborciare nei segreti della sua villa.
La bela ereditiera trovò però un bel pò di video pornografici di quelli forti.
https://static.independent.co.uk/s3f...n.jpg?w968h681

Gwen ed Altea si ritrovarono fra la gente mentre la scoperta di quel nuovo e terribile omicidio prendeva forma.
all'inizio si susseguirono voci confuse, poi piano piano tutto si fece più chiaro.
La donna uccisa era una cameriera di un pub che tornava a casa dopo il suo turno di lavoro.
In un vicoletto era stata raggiunta dal suo assassino che con vigore l'aveva trascinata in quel retro bottega dopo aver sfondato la porta a forza.
Lì dentro l'aveva massacrata di botte, usando perlopiù le mani nude, per poi finirla con un taglio netto al collo.
Anche stavolta il taglio si presentava profondo e lungo e la testa penzolava sul punto di staccarsi.
E così fu quando il cadavere fu sollevato dagli uomini dell'ambulanza.
I segni di sangue sul muro fecero capire che anche in questo caso la vittima era stata issata, cercando di incastrarla fra le mensole alla parete.
Queste però avevano ceduto ed il cadavere era finito su una cassapanca.
Tuttavia stavolta c'erano dei testimoni.
Tre persone infatti affermavano di aver sentito urla e voci.
Le urla furono identificate come quelle della povera vittima, la voce invece del suo assassino.
Ma su quest'ultimo punto le testimonianze erano in disaccordo.

"Hai capito il ragazzino!" ridacchiai vedendo tutto quel porno.
Non avevo trovato niente, nè cimici nè applicazioni particolari.
L'unica altra spiegazione era che gli avesse parlato Aegos, l'indomani gli avrei chiesto spiegazione.
Guardai fuori dalla finestra e mi accorsi che era ancora buio.
Beh, dato che lo sceriffo non si faceva vivo, decisi di approfittarne e gustarmi quei video, che nelle mani di un ragazzino erano uno spreco.
Ma prima mandai un sms allo sferiffo, perchè io odiavo aspettare.
"Tic tac, il tempo sta per scadere. Peggio per lei...".

Destresya inviò l'sms allo sceriffo, ma Swan non rispose.
Lei ignorava cosa fosse accaduto nella cittadina e di certo il terzo omicidio aveva calamitato l'attenzione di tutti a Casarignone.
La bella ereditiera dovette quindi godersi da sola le scene estreme di quel porno sul pc davanti a lei.
Intanto nel cortile Aegos aveva portato la Jeep nel garage, per poi chiudere il portello.

La vittima era una povera cameriera del pub, di ritorno dopo il turno serale.
Le modalità erano identiche a quelle delle altre due morti.
Altrettanto crudeli, altrettanto raccapriccianti.
"Io non capisco chi possa fare tutto questo..." Ad Elv, con tono disperato e impressionato "È orribile... E sconvolgente..."

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Un pub..una cameriera di un pub...magari era quello de "Il monachello".
Ascoltai i particolari, lo stesso modo spiegato da Minsk, mi guardai attorno, vidi portare via la vittima ed ebbi paura a rimanere sola, in quel posto dove non conoscevo nessuno.
Così andai a cercare Swan e mi misi vicino a lui senza intralciare il suo lavoro, temevo di finire uguale...ci voleva poco a prendermi. Però le testimonianze erano contrastanti...perché mai...e perché mai nessuno aveva agito per salvarla.

Quell'idiota dello sceriffo non rispose.
Scossi la testa, sperando per lui fosse successo qualcosa di grave, altrimenti era davvero un buono a nulla.
Mi godetti un po' di quelle scene, fregandomene che si sentissero nella casa, ma non era poi il massimo della soddisfazione.
Sentii un rumore in giardino e vidi Aegos.
Sorrisi, lui era sempre il mio porto sicuro in situazioni del genere.
Allora piantai lì e scesi, andandogli incontro.

Elv non seppe cosa rispondere a Gwen, anche lui scosso per quell'omicidio terribile.
Altea cercò Swan, ma lo sceriffo era troppo preso ora dalla situazione.
Le testimonianze parlavano di grida e voci udite nel vicoletto.
Ma se le grida erano state quelle della donna aggredita ed uccisa, la seconda voce, presumibilmente del suo assassino, appariva difficile da inquadrare.
Uno dei testimoni la definì roca, un altro parlò invece di una voce stridula.
Un altro ancora affermò fosse grottesca.
Swan ed i suoi uomini interrogarono a fondo i testimoni, ma nessuno seppe dire con sicurezza a quale genere di individuo potesse appartenere.
Qualcuno disse si trattava della voce di uno straniero, probabilmente un Nordafricano.
Anche altri testimoni accennarono l'ipotesi che fosse una voce straniera, forse di un Mediorientale o di un Asiatico.
Altri ancora invece si dicevano certi che la voce fosse di un tipo Latino, presumibilmente uno Spagnolo o comunque un Latinoamericano.
Insomma, l'intera faccenda era sempre più complicata.

Era una sera quieta e vaga, quella che accolse Destresya una volta giunta nel cortile.
Il cielo era particolarmente silenzioso, con poche stelle che brillavano lontane e sfocate nella leggera foschia.
Gli olmi che racchiudevano la fascia interna del muro di conta svettavano silenti nelle tenebre cupe di quella notte senza sogni.
Aegos chiuse con vigore il portellone del garage, per poi inserire l'allarme.

Le testimonianze sull'accaduto si avvicendavano.
Nessuno riuscì a capire che tipo di voce potesse essere quella dell'assassino.
Tante teorie, ma nessuna prova, o indizio.
Sospirai.
"Beh, è tardi, devo rientrare, magari mia zia sarà in ansia... Dovevo mancare poco e non sono ancora rientrata..." accennando un sorriso per smorzare la tensione "Ti ringrazio per il passaggio, e per l'aperitivo..." aggiunsi, con un sorriso appena più enigmatico, quasi malizioso.

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Swan stava interrogando e io non intralciai il suo lavoro, ma almeno li non ero sola. Ascoltavo tutte le testimonianze.. Eh certo.. Se capitava qualcosa era sicuramente uno straniero, vero è che erano degli ottimi poliglotti in quel paese.. Però.. Mi venne un dubbio.. "Volete dire che comunque non era una persona del posto. Lasciamo stare la nazionalità.. Una voce che non è di questi posti".

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"Allora è vero che le ragazze di campagna hanno il coprifuoco..." disse malizioso Elv a Gwen.
Per la strada però la situazione era ancora tesa.
"Si, sicuramente non era la voce di uno del posto." Disse uno dei testimoni ad Altea. "Era la voce proprio di uno straniero. Incomprensibile, roca e confusa."
"Confermo." Un altro dei testimoni. "Ma io non ho sentito una voce roca, ma stridula." Annuì.

Lo guardai da lontano chiudere il garage con un gesto brusco e forte.
Mi avvicinai a lui in silenzio.
"Oggi tutto sembra complottare contro di me.." gli sorrisi, allungandogli la mano perchè la prendesse "Ti va di bere qualcosa? Ne ho un gran bisogno.." sorridendogli.

Aegos si voltò di scatto e vide Destresya.
"Certo, signora." Disse prendendo la mano di lei. "Sono sempre a sua disposizione..." guardandola negli occhi.

Ridacchiai e scossi la testa dandogli un buffetto scherzoso sul braccio.
"Non avrei un coprifuoco, se non ci fosse un pazzo omicida per la strada, non credi?" guardandolo con un sorrisetto.

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"Roca o stridula..fatto sta che nessuno è intervenuto" lisciandomi i capelli confusa ed arrabbiata.

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"Quindi" disse con malizia Elc a Gwen "domani con la luce del Sole non dovresti aver problemi a venire con me in un certo posto, giusto?" Fissandola.
Intanto, visto l'ora tarda, pian piano la gente cominciò a sgombrare la strada.
Swan ed i suoi erano impegnati nelle indagini e lo sceriffo chiese a Don Domenico, il parroco delpaese accorso in seguito alla notizia dell'omicidio, di dare un passaggio ad Altea fino alla magione.

Sollevai appena un sopracciglio, cercando di immaginare quale potesse essere il posto, dal momento che qui conoscevo praticamente ogni angolo.
"No, non dovrei..." dissi, quasi distrattamente, ma a metà fra il divertito e il malizioso.

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"Per scoprirlo dovrai venire domani con me." Disse Elv facendo l'occhiolino a Gwen.
Intanto la strada si era quasi del tutto svuotata.
Era Mezzanotte passata.

Presi la sua mano e sorrisi, conducendolo verso la villa.
L'aria era limpida, e vicino ad Aegos mi sentivo meno inquieta.
Mi appoggiai al suo braccio e una volta dentro, presi due bicchieri e un liquore forte.
"Dì un po', hai parlato col ragazzino?" fissandolo con un sorrisetto divertito, per poi sedermi sul divano e far segno a lui di sedersi accanto a me.

"Affare fatto" sorridendo divertita.
"Allora mi troverai al negozio, è sulla piazza, di fronte alla pizzeria" aggiunsi poi.
Non vedevo l'ora che fosse già il momento, già da adesso non stavo più nella pelle.
Però adesso era Mezzanotte passata e dovevo tornare.
"Beh, ora devo davvero rientrare, buonanotte... A domani..." sorridendogli.

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