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Velv guardò Gwen.
"Ora abbasso la tendina alla finestra..." disse lui un pò incerto "... così la luce della Luna non entrerà e tu... se vuoi... potrai... beh, potrai spogliarti per il massaggio..." deglutendo ancora. |
Sembrava un bimbo tenero mentre parlava con tono incerto e timoroso.
Non mi era sembrato fosse così timoroso, però, qualche minuto prima. Aspettai allora che abbassasse le tendine e gli rivolsi un sorriso placido. "Vuoi farlo tu?" guardandolo col capo inclinato lateralmente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Sì, questo è vero, ma allenandoti da solo non riuscirai mai a farti accettare finchè non compirai qualche impresa leggendaria..." con un leggero sorriso "Credimi, lo so.." con tono enigmatico "questo è un mondo in cui solo i più forti sopravvivono!".
Oh se lo sapevo bene. Mi veniva da ridere al pensiero che quel ragazzino stava passando quello che avevo passato io anni prima, ma la mia situazione era decisamente migliore. "Piacere Best, io sono Destresya!" con un leggero inchino, lasciando quel nome sospeso, curiosa di vedere se sapesse chi sono. |
Velv la guardò negli occhi ed annuì.
Pian piano i suoi occhi si abituarono alla fitta penombra calata nella stanza, dopo che lui aveva abbassato le tendine alla finestra. Allora si avvicinò a Gwen ed un po' titubante iniziò, piano, a toglierle il vestito. Forse con un po' di soggezione cominciò a spogliarla e nel farlo le sue dita sfiorarono più volte la pelle della ragazza. Nel frattempo, davanti al dojo della scuola di arti marziali, Destresya si era presentada al giovane Best. "Tu parli come una spadaccina" lui guardando l'ombrello di lei "ma non porti armi..." perplesso. |
Sì avvicinò a me ed una volta che i suoi occhi si furono abituati alla penombra, iniziò a spogliarmi, delicatamente, ma un po' titubante.
Sfiorò la mia pelle infinite volte ed io lo lasciai fare, agevolandolo di tanti in tanto per togliere i miei vestiti, ma non gli mettevo fretta. Procedeva con calma e questo non mi dispiaceva. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lo guardai con aria beffarda e sorrisi.
"Ti inganni, Best..." fissandolo "Non fermare il tuo sguardo all'apparenza.." muovendo lievemente il mio innocente ombrellino. "Chi mi ha costretto a sguainare la katana, non è vissuto per raccontarlo.." con tranquillità. "Perciò ti dico che solo con impegno e dedizione assoluta, con umiltà e determinazione di superano tutti gli ostacoli!" con il tono saggio di chi ha già oltrepassato ostacoli e sfide. |
"Nessuno di voi è disposto ad andare nella Foresta di Bambù.. Devo assoldare un mercenario? Sarò io ad accompagnarvi, ora voglio sapere che accade".
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Alla fine Gwen restò completamente nuda sulle lenzuola e Velv iniziò a massaggiare il suo corpo..
Le mani del ragazzo inizialmente era rigide, tese, persino incerte, scivolando non sempre con sicurezza sulla pelle nuda di lei. Lunghi istanti di silenzio rendevano l'atmosfera fra i 2 in qualche modo intrisa di lieve imbarazzo per lui. Ma il ragazzo continuava, massaggiando ogni parte di quel corpo, cominciando dai piedi e risalendo piano lungo tutte le gambe, sui glutei e poi per la schiena, fino alle spalle ed al collo. E più volte rifece questo movimento con le mani, migliorando sensibilmente un pò alla volta. "Ora dovresti voltarti..." disse lui deglutendo "... così che possa massaggiarti anche davanti..." |
"Si, nobile signora." Disse il filosofo ad Altea. "Domattina se ciò vi aggrada partiremo, in modo da non perdere altro tempo."
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Best restò stupito nell'ascoltare Destresya.
"Dimostramelo." Disse impertinente il ragazzo. |
Sorrisi lievemente a quelle parole del ragazzo.
"Non è a te che devo dimostrare niente, ragazzo!" gli dissi, guardandolo dall'alto in basso. "Se vuoi continuare sulla strada della tracotanza, fa pure, ma sappi che non ti porterà lontano!" gli dissi, per poi voltarmi e avvicinarmi alla scuola. Avevo perso anche troppo tempo ad aiutare quel ragazzo che non aveva evidentemente i requisiti necessari per intraprendere il bushido. |
"Aspetta..." disse Best a Destresya "... se sei abile come dici dammi una dimostrazione... non chiedo molto, no? Oppure sai solo parlare?" Con tono di sfida.
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"Bene, preparo quel poco necessario per la mia partenza, porterò la mia spada, ovviamente non devo essere vestita in modo sontuoso. Gli dei ci saranno propizi, andrò dal Grande Sciamano...magari una valente spada si troverà. A domani, qui nel Palazzo Reale".
Mi congedai ed andai dal Grande Sciamano, sperando nella risposta migliore. |
Le sue mani iniziarono a scorrere su di me, su e giù, ma non c'era solo imbarazzo, così come quello che avvolgeva l'aria nella stanza.
C'era anche un'evidente dose di inesperienza, nei suoi gesti e la mia supposizione circa il fatto che fosse una scusa era a dir poco esatta. Tuttavia, migliorò man mano che procedeva, almeno questo. E a dir la verità, nulla di ciò mi dispiaceva, ogni tanto tornare ad essere donna mi faceva stare bene. Sorrisi alle sue parole e con calma mi voltai, restando a fissarlo negli occhi. Forse ero troppo cattiva a volerlo mettere in soggezione e imbarazzo più di quanto non fosse già, ma hey, anche io avevo diritto alla mia dose di divertimento. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Altea raggiunse la dimora del famoso sciamano Anotake, mentre questi consultava gli spiriti antichi attraverso la lettura del fumo di tè e zenzero cotti.
"Nobile signora..." disse il vecchio "... nella foresta dei canneti si cela un potere oscuro... vedo diversi guerrieri giungervi ed a ciascuno toccherà una prova da superare... badate che la sola lama di una spada potrebbe non servire..." |
Alzai gli occhi al cielo a quelle parole del ragazzo.
Non era pronto, eccome se non era pronto quel ragazzo. Certo non avrei aperto la mia spada per lui. Senza dire niente, chiusi l'ombrello e con una mossa rapidissima mi voltai, colpii il ragazzo alle gambe facendolo cadere a terra nella polvere. "Senza umiltà ragazzo non andrai da nessuna parte!" guardandolo mentre puntavo la punta dell'ombrello contro la sua gola a terra. |
Ascoltai con attenzione lo sciamano per un momento tentennai ma mi feci coraggio "Grande Sciamano, e devo dirvi che andrò solo col filosofo Kakamusha, ma dove potrei trovare un' altra spada, sono pronta a cercarla, dove potete vedere un prescelto?" sperando in una risposta.
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Gwen si voltò, ma la penombra non permetteva a Velv di vedere le sue nudità.
Allora il ragazzo portò le sue mani sul corpo della ragazza, cominciando a toccarla e a massaggiarla partendo dal collo, poi le spalle, fino a scendere sui suoi seni. Ad un tratto la giovane ninja avvertì qualcosa di freddo sul suo capezzolo. "Ora potrei uccidere io te, se volessi..." disse Velv tenendo la lama del suo pugnale sul seno di Gwen "... una mossa falsa e..." |
Sentii le sue mani circospette di nuovo su di me, mentre saggiava attentamente ciò che non poteva vedere.
Improvvisamente, sobbalzai appena sentendo qualcosa di freddo. Era il mio pugnale. Sorrisi divertita e cercai il suo sguardo. "Davvero riusciresti a farlo?" chiesi con tono calmo, ma in parte genuinamente curioso, mentre assaporavo quella nuova e inaspettata sensazione. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Prima dell foresta dei canneti" disse lo sciamano ad Altea "vi imbatterete nella fucina di un certo fabbro, chiamato Oluk... egli conosce grazie ad un demone il segreto di forgiare spade uniche... ma ricordate, nella foresta una spada potrebbe non bastare... fra tanti guerrieri vedo 3 donne... e una sola vincerà... cercate di essere voi la vincitrice."
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"Ne va del mio onore...la vittoria o la morte, come la Legge vuole. Grazie per il vostro consiglio, domani mattina partirò, sarebbe stato utile una unione tra più spade e più donne. Non ho mai amato la rivalità ma, comunque, il mio obiettivo è salvare il mio popolo".
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"Non vorrei, ma tu non costringermi a farlo..." disse Velv a Gwen, tenendo ferma la lama sul seno di lei.
Intanto Altea aveva consultato lo sciamano e compreso il senso della missione. Ora poteva preparare il necessario, visto l'alba era prossima. E quando l'alba spuntò trovò il povero Best nella povere. A Destresya era bastato il suo ombrello per atterrare il ragazzo. "Come ci sei riuscita?" Stupito lui. Ma altri occhi osservavano i 2. |
La mia risata calda riverberò nella stanza.
"Costringerti a farlo? Sei tu che mi hai toccata di notte di nascosto mentre dormivo. O sbaglio?" gli feci notare. Sfiorai delicatamente con le dita la pelle sensibile del suo polso, poi risalii e scostai con calma il pugnale da me e mi avvicinai a lui. Iniziai allora lentamente io a spogliare lui, con sottile divertimento sul viso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Quella notte fu lunga, mi allenai, palesai ogni singola parola dello sciamano, non dovevo avere paura e, soprattutto, dovevo comprendere di chi fidarmi.
Un bagno rilassante col fiore di loto, indossai le vesti di guerriera, presi comunque Volpe Ambrata, la spada dell' arcobaleno, e indossai un cappuccio e la mia collana portafortuna. Non dovevo correre il rischio di farmi riconoscere e nessuno doveva sapere ero la figlia dello shogun. Scesi le scale ed uscii cercando il filosofo e andai verso il mio esercito. https://i.pinimg.com/originals/40/73...3859844481.jpg |
Lo guardai e sorrisi.
"Credevi che avrei sfoderato la mia katana per te?" con un sorriso beffardo. "Come ho fatto? Mi sono addestrata per vent'anni, ogni giorno, senza discutere, senza parlare, dovendo competere sempre con chi era più forte di me, con uomini che mi deridevano, finchè non hanno smesso. Da bambina ero come te, ma poi il mio maestro mi ha fatto capire che sono le azioni a parlare per noi.." riaprendo l'ombrellino. "E ora, se non ti dispiace, credo di avere da imparare anche dal maestro di queste terre!" con un cenno del capo. "Per intraprendere il bushido, ragazzo, dovrai vestirti di umiltà e di voglia di sacrificio.." guardandolo nella polvere "Non ci si improvvisa, la via della spada non si sposa con nessun'altro ruolo nella vita, si vive solo per esso, ogni giorno, ogni momento... diffida da chi si improvvisa guerriero, e non farlo tu stesso!". |
Velv restò stupito.
Gwen spostò la lama dal suo seno e poi comincò a spogliare il ragazzo. Lui la lasciò fare, ma poi, più lei lo spogliava e più Velv si sentiva fremere, sussultare. Allora improvvisamente si avvicinò al suo volto e la baciò. Nel frattempo l'alba stava giungendo ed un vago chiarore illuminava la Terra del Sol Calante. Altea aveva trascorso le ultime ore di buio alleandosi e meditando. All'aurora, con indosso il cappuccio, andò dal filosofo che attendeva solo lei per partire. Intanto, Best aveva scoperto alcune delle abilità di Destresya. "Mi insegneresti l'arte della spada?" Chiese il ragazzo in uno slancio di entusiasmo. Ad un tratto due uomini si avvicinarono. |
Presi il mio cavallo nero, Cruz, e informai il filosofo su ciò che aveva detto lo sciamano "Dobbiamo raggiungere prima questa fucina. Prego gli Dei, che il nostro cammino ci porti anche un valido guerriero. Un guerriero che segua lo kenjutsu, ovvero l'arte della spada, in modo perfetto quasi illuminato dagli dei e segua pure il kendo ovvero la Via della Spada come unica Legge per elevare la sua spiritualità. Il guerriero perfetto.. l'unione tra l'arte e la via della spada". Salii sul nero cavallo e partimmo.
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Percepii il suo stupore al mio gesto.
Mi lasciò fare, mentre lo spogliavo, ma poi, in un impeto improvviso pieno di slancio, cercò il mio viso e mi baciò. Sentii che tutta la tensione che aveva accumulato veniva ora concentrata in questo bacio e non mi tirai indietro. Accarezzai piano il suo viso nel buio, imparando a scoprirlo e riconoscerlo, presi via via più confidenza e strinsi il suo volto fra le mani. Era stata una serie di eventi inaspettati, ma alla fine era ciò di cui la nostra vita era fatta. L'imprevisto mi aveva seguita fin da quando ero entrata nella Confraternita ed ero sempre pronta ad accettarlo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Poco dopo il sorgere del Sole, Altea ed il filosofo lasciarono il palazzo dello shogun e poi la città, diretti verso i monti, dove sorgeva la misteriosa foresta dei canneti.
Lungo il cammino il filosofo apparve silenzioso, immerso in una profonda meditazione e solo verso il pomeriggio cessò questa sua concentrazione ascetica. “Mi chiedo” disse ad Altea “quali misteri nasconda la foresta e come mai ciò ha messo in pericolo il raccolto di quest'anno...” guardando la strada davanti a loro. Nel frattempo, alla locanda, Gwen e Velv si erano ritrovati a baciarsi. Un bacio che negli istanti seguenti divenne sempre più caldo e passionale. Si baciavano e lui stringeva a sé il corpo nudo della ragazza, avvertendone ogni forma e tratto. E quando il sorgere del Sole filtrò la luce attraverso la tendina li trovò stretti a baciarsi ancora. |
Continuammo a lungo, fino a far diventare caldo e passionale quel bacio.
Ora, le sue mani su di me non erano più timorose o spaventate, ma sicure, forti. Il Sole pian piano iniziò a sorgere, fino ad illuminare la stanza anche attraverso le tendine. "È l'alba... Dovremmo scendere..." dissi piano. A quel punto, mi staccai da lui ed iniziai a rivestirmi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Noto abbiamo gli stessi pensieri, ma da come l'ha posta il Gran Sciamano la cosa deve essere pericolosa. Ha detto vi saranno 3 donne.. Una sola vincerà. Comunque ogni cosa accada dobbiamo rimanere tranquilli e vigili" osservando gli alberi.
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Gwen si staccò da lui e cominciò a vestirsi.
Velv la guardò per un lungo istante. "Ti comporti come se non fosse accaduto nulla..." disse seccamente. Nel frattempo, verso i monti, Altea e lo scienziato proseguivano il loro cammino. "Vedremo cosa ci attende in quella foresta..." mormorò lui. Ad un tratto videro del fumo che si alzava dagli alberi lontani. |
Lo guardai a quelle parole.
Finii di vestirmi prima di rispondere. "Beh, è ciò che accadrà quando torneremo ognuno alla propria vita, no? Io alla mia, tu alla tua" dissi con tranquillità, guardandolo. Non avevo considerato il piccolo dettaglio che per lui potesse avere un'importanza diversa, ma non immaginavo certo che le persone potessero provare qualcosa di simile dopo appena un paio d'ore. A quanto sembra a, mi ero sbagliata. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Velv non rispose nulla.
Prese le sue cose ed aprì la porta. "Ti aspetto giù." Disse a Gwen. Sceso di sotto il ragazzo trovò ad attenderli i 2 contadini. |
Alzai gli occhi in su in un sospiro.
Ci mancava solo questa, ora... E avevo il vago terrore che non si trattasse di una leggera infatuazione quasi adolescenziale, ma che fosse qualcosa di più serio. Possibile? Era davvero possibile? Scesi anch'io ed i contadini erano già pronti. "Abbiamo il tempo di una colazione veloce o il mostro ha fretta?" dissi sarcasticamente. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Meglio partire subito." Disse uno dei contadini a Gwen. "Più passa il tempo e più il nostro villaggio rischia di morire di fame."
"Allora partiremo subito." Risoluto Velv. |
Sospirai avvilita.
"Va bene, va bene, andiamo" sbuffai scocciata, mentre andavo a prendere il cavallo. Un'ora appena di sonno, niente colazione, era l'alba, nemmeno la vita con Lota era così drastica, decisamente no. Ah, per non dimenticare il mostro ed un ragazzo apparentemente innamorato di me che ora forse mi odiava a morte, o quasi. Era decisamente un ottimo riassunto delle ultime ventiquattr'ore. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
I 4 lasciarono la locanda, diretti verso i monti, dove sorgeva la foresta dei canneti.
I 2 contadini raccontarono lungo la strada a gwen e a Velv di come fosse la foresta il centro di tutto. Lì infatti si celava il mostro di cui parlavano. "Parlateci di questo mostro..." disse Velv. "Ha molti nomi..." fece uno dei contadini "... noi nel nostro villaggio la chiamiamo la Lupa..." |
Ci fecero strada verso la foresta di bambù e nel frattempo ci parlarono del mostro.
Da loro, veniva chiamato la Lupa. "Come mai ha molti nomi? E nessuno sa più o meno che aspetto abbia?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Ha molti nomi" disse il contadino a Gwen "perchè sa assumere molte forme."
"Per qualcuno è un demone" l'altro contadino "per altri una potente strega. Molti hanno cercato di affrontarla... samurai, ronin e ninja... anche grandi maestri di arti marziali, ma nessuno è riuscito mai ad uscire vivo dal suo covo..." |
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