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Mi risvegliai e vidi che ad accudirmi c'erano la mia amica llamrei e il monaco che era arrivato con noi a Camelot.
"Che mi è successo? La donna! La bambina! Llamrei avevate ragione voi... ma dove sono? Le avete prese? Sono stato stupido, sono stato sopraffatto come uno sciocco." |
"Ah bene! Come ho potuto vedere, cavaliere, pure voi siete debole davanti alle grazie delle donne. Ben vi sta! Dovevate darmi ascolto e ora non saremo qui, tutti inginocchiati per terra, attorno a voi, per riportarvi in salute. Come vi sentite? Ce la fate ad alzarvi e a riprendere il vostro compito? Vengo con voi...nel caso incontraste un'altra avvenente fanciulla con qualche altro intruglio da sottoporvi: ci penserò io a discantarvi!"
Ridendo riuscimmo a mettere di nuovo in piedi Hastatus |
Sulla strada del ritorno.. discuto allegramente con Dunmer di quello che è successo.
Ammone.. si affianca a noi e sta per aggiungere una sillaba quando.. bloccandolo..gli urlo: "Voi avete disubbidito ai miei ordini per ben due volte, sapete benissimo di cosa parlo..non voglio avere più a che fare con voi per nessuna ragione al mondo..statemi lontano e, anzi, tornate dal vostro caro padrone...credo che ha più bisogno lui di voi che io...via dalla mia vista"! I miei soldati, preoccupati per la mia ira, lo accompagnano davanti al drappello...proseguendo verso Camelot.. fieri ed orgogliosi! http://4.bp.blogspot.com/_8jf_dHstxM...0/Immag021.jpg Sir Morris |
Oltre quella porta, Elisabeth era come sospesa in una dimensione senza tempo.
Caitli ormai, oltre ad una voce demoniaca, aveva anche assunto sembianze indescrivibili, come se fosse stata partorita dal peggiore degli incubi. Dal fondo del corridoio giungevano poi risate e lamenti che sembravano confondersi "Il tempo è compiuto, ormai" disse Caitli avvicinandosi "prendi la mia mano e seguimi..." Ma, avvicinandosi troppo, il medaglione di Elisabeth iniziò ad emanare un mistico alone, facendo indietraggiare, per un momento, Caitli... Fuori intanto, i tre cavalieri erano ormai pronti ad attaccare Guisgard. Questi li assalì e comiciò a colpirne uno che perse il suo elmo. Ma, incredibilmente, il cavaliere riprese l'elmo e se lo rimise in testa. "Sono quindi invincibili?" Urlò Guisgard. "Nulla di quello che vive su questa terra è indistruttibile" disse frate Elia "il seme vitale è posto in uno soltanto di questi cavalieri...trova quello giusto e colpiscilo!" |
Non conoscevo il potere di Caitli, ma conoscevo le mie debolezze....li' era tutto illusione e malia.......ero attaccata dalle mie stesse paure, incominciai a pensare che niente e nessuno poteva farmi del male perche' io ero piu' forte....il medaglione prese a funzionare e un alone di luce calda mi fece da schermo.....La nebbia che mi avvolgeva incominciava a diradarsi...e tutto sembrava piu' chiaro.........ero messa tra il portone e Caitli....mentre la luce mi faceva da scudo.........
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Quel medaglione sembrava impedire a Caitli di avvicinarsi ad Elisabeth.
Inoltre il suo alone sembrava capace di illuminare quel buio corridoio... Intanto fuori, Guisgard cercava di comprendere ciuò che gli aveva detto frate Elia. I cavalieri erano davanti a lui. Il tempo scorreva via veloce...doveva scegliere chi colpire. Ad un tratto il frate estrasse dalla tasca alcune foglie di acacia. "La conoscenza" gridò "è ciò che occorre. Solo così siamo in grado di riconoscere il male..." Guisgard prese quelle foglie e le strinse fra la sua mano e l'elsa della spada. Chiuse gli occhi per un momento e poi colpì il cavaliere alla sua sinistra. Non sapeva neanche lui perchè colpì proprio quel cavaliere. Un attimo dopo, i tre cavalieri si smontarono davanti ai suoi occhi, lasciando solo vuote corazze. Neanche il tempo di capire tutto ciò e Guisgard si lanciò verso quella porta. In quel momento si udirono pesanti passi di cavalli... |
Avevo il portone alle spalle, dovevo uscire uscire da quel posto......mi voltai e cominciai a muovere il pesante chiavistello , possibile che tutto era tremendamente difficile.........riuscii ad aprire un solo lato di quel portone e uscii fuori, e mi resi conto che fuori o dentro lo spettacolo non cambiava....
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Il portone all'improvviso si aprì e da esso uscì una donna.
"Elisabeth!" Gridò Guisgard. "Come state? Vi credevo perduta li dentro!" |
" Sir Guisgard, non so se stavo peggio dentro o fuori, ma credo che tra un po' si scateneranno tutte e forze dell' inferno.......e io ho solo l'Abracadabra,voi una spada e Frate Elia tanto buon senso......e non so se queste cose ci tireranno fuori dai guai......"
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Infatti un attimo dopo da quella porta uscirono Caitli ed il lupo.
Questo ringhiava e schiumava. "Hai rifiutato ciò che ti ho offerto" disse Caitli "allora morirai con questi infedeli! Sciocca...avresti potuto chiedermi il mondo intero...invece fra un momento vedrai l'Inferno. Quello vero!" Guisgard si mise davanti ad Elisabeth con la spada in pugno. "Sembra che ci toccherà morire insieme" disse con una sottile e forzata ironia "forse speravate nella compagnia di un amico a voi più gradito...ma tranquilla...i morti non badano a queste differenze..." |
Mi convinsi che l' Abracadabra, non mi avrebbe aiutata granche' ....presi la spada caduta ad uno dei cavalieri che giacevano a terra......alzai le braccia al cielo e invocai il Dio dei venti e delle tempeste...improvvisamnete si scateno' l'inferno e con la spada in mano ..." Bene Sir, se devo morire lo faro' lottando......spero che almeno uno dei due riporti la pelle a casa....almeno si avra' la possibilita' di informare i parenti "
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"Sinceramente" continuò a dire Guisgard "mi aspettavo più romanticismo da un momento come questo...ma si vede che non sono il vostro tipo..."
In quel momento il lupo balzò su di loro. Ma una freccia lo colpì giusto in tempo, spaccandogli il petto. Tutti si voltarono e videro una compagnia di cavalieri ben armati. "In nome di sua grazia il vescovo!" Urlò colui che li guidava. Caitli tentò allora una disperata fuga, ma Guisgard la trafisse lanciandogli la sua spada. La donna si accasciò al suolo e disse: "Stolti! Questa piccola setta che avete sgominato è solo l'inizio...ed è così che tutto comincia...dal molto piccolo..." Un attimo dopo si dissolse come cenere al vento... |
Rimasi a fissare Sir Guisgard come se avessi visto un fantasma.." Piu' romanticismo ?.....il mio tipo?.....perdonatemi, ho avuto dei giorni paurosi,sono fradicia tra la pioggia e il vento, e voi......mi chiedete se sono romantica ?".....Era l'unica persona che riusciva a fare uscire il peggio di me......" se non dovessimo ritornare a Camelot vi sfiderei a duello........e' il mio modo di essere romantica..."
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"Un duello?" Chiese Guisgard. "E perchè no! Però dipenderebbe dalla posta in palio...e voi non avete nulla che possa interessarmi, mia cara novella Dama del Lago!"
In quel momento si avvicinò il capitano dei cavalieri. "Ma si può sapere che accade qui?" Chiese vagamente adirato. "Milord" rispose Guisgard "abbiamo appena sgominato dei fanatici molto pericolosi." "E voi due chi siete?" Chiese ancora il capitano. "Io sono colui che sua grazia inviò qui ad indagare sulle misteriose sparizioni. E la gentile donzella al mio fianco è una aspirante maga, follemente innamorata di me..." "Aspirante maga?" Ripetè il capitano. "Avete bevuto?" "Affatto, milord!" Esclamò divertito Guisgard. "Credetemi...è molto più probabile vedere la nostra Elisabeth in veste di maga, che saperla innamorata di me!" All'improvviso gli altri cavalieri entrarono a controllare il corridoio che sorgeva dietro la porta. Poco dopo, accompagnati da frate Elia, ritornarono con le nove fanciulle rapite tempo prima nella foresta. |
Le fanciulle erano infreddolite ed impaurite.
"Hanno visto l'Inferno con i loro occhi..." Disse frate Elia fissando Guisgard. "Ora torneranno alle loro case" rispose Guisgard "sperando che possano dimenticare presto tutto ciò. Ma per loro e per chi verrà dopo di noi, abbiamo il compito di costruire un mondo migliore e più duraturo. E' questo il nostro compito." Così, tutti si misero in viaggio alla volta di Camelot. Verso l'alba giunsero presso le alte mura del reame. Tutti si riunirono e si ritrovarono. E finalmente tutte quelle madri a cui erano state strappate le proprie figlie, ritornarono a vivere. Guisgard era in disparte, intento a sellare il proprio cavallo, mentre ovunque nel reame c'era festa e gioia. "Abbiamo fatto un bel lavoro." Disse frate Elia avvicinandosi al cavaliere. "Già" rispose Guisgard "abbiamo fatto impallidire i diavoi dell'Inferno!" Il frate sorrise, poi aggiunse: "Ed ora, dove andrete?" Guisgard lo fissò per un momento. "E chi lo sà, mio buon frate. Una volta, un cantastorie mi narrò che oltre il mare vi sono le Isole Felici, dove nessuno invecchia. Magari partirò alla loro ricerca." "Da solo?" Chiese il frate. Guisgard per un attimo fissò Elisabeth che era con gli altri a festeggiare. "Chi può dirlo" rispose con un sorriso intriso di velata malinconia "forse un giorno troverò qualcuna che vorrà venirci con me." Strinse allora le redini del fido destriero e montò in sella, dirigendosi verso la grande porta di Camelot. Il fido Ammone era al suo fianco con il suo cavallo. Guisgard si voltò un'ultima volta indietro e poi attraversarono quella porta, sparendo nel lussureggiante verde della foresta di Brocelandia. http://italian.softpicks.net/screens...creensaver.jpg FINE |
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