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Scendemmo di sotto.
Per fortuna, essendo appena l'alba, le donne e i due uomini non si erano ancora alzati. Riuscimmo così a lasciare quello strano posto e quando fummo oltre il cancello, lanciai un'ultima occhiata, anche se ero contenta di andarmene, non eravamo per niente al sicuro lì. Guardai Zoren e presi la sua mano, per prepararmi all'ennesimo viaggio. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Quel bacio, dolce ed innocente, eppur in qualche modo luminoso come l'alba nascente.
Ed Icarius, quasi fosse liberato da un incanto, si svegliò. Si voltò e guardò Clio. Ma prima che potesse dire qualcosa si udirono dei passi. Davanti alla cella arrivarono Affon ed altri due uomini. “Venite, Sua Signoria vuol parlarvi.” Disse l'uomo, mentre gli altri due li facevano uscire dalla cella. |
Un lieve istante, il suo sguardo nel mio, il mio sorriso.
Ma non ebbi il tempo di dire nulla, che si udirono dei passi. Allora il mio sguardo mutò, divenne uno sguardo d'intesa, uno sguardo complice. Mi alzai e seguii gli uomini fuori dalla cella. Chissà che voleva da noi adesso. |
Quel litigio si trasformò in un atto di amorosa passione. Facemmo l'amore con trasporto, in un susseguirsi di forti emozioni e godimento, dove ogni barriera cadde per dare spazio alla foga del desiderio.
Alla fine, esausti ed appagati, ci abbracciammo stretti, come a voler cancellare i brutti ricordi. "Mi dispiace di aver litigato con te... quel grassone pazzoide mi ripugna come nessun altro e non è assolutamente nelle mie intenzioni compiacere la sua lussuria. È solo che vorrei tanto lasciare quest'isola viva e ricominciare una nuova vita con te... sei tutto ciò che mi è rimasto, anzi... sei tutto ciò che voglio... ti amo, mio Capitano..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
“Senza soldi non si cantano Messe.” Disse l'uomo sorridendo ad Altea. “Ma vi faccio una proposta... datemi quel corno ed io vi condurrò nelle Flegee... accettate? Mi sembra uno scambio equo.”
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I quattro presero a camminare nel bosco, tra le ultime ombre della notte che si ritiravano e le prime, incerte, luci del giorno che nascevano.
Zoren procedeva spedito, tenendo la mano di Gwen, mentre Go e Nyccio li seguivano poco più indietro. Ad un tratto i quattro videro due figure a cavallo che venivano verso di loro. |
Sospirai...ci avevo messo molta fatica per prenderlo ma valeva molto..ma forse valeva la mia salvezza e il mio futuro e quindi accettai il baratto.."Va bene".
Lo tolsi dalla cinta e glielo misi sul palmo della mano.."Guardate ci ho messo molto per averlo, ma voglio andare via da qui..ho ricordi che mi lacerano ancora il cuore. E vorrei farvi notare...che un buon diacono dovrebbe cantare messa pure senza soldi, solo per la fede..e ve lo dice una cattolica"..speravo non mi portasse in una isola deserta come il barcaiolo a Las Baias. |
L'alba ra quasi riuscita a dissipare le ombre della notte e noi ormai avevamo ripreso il cammino, con Zoren che camminava spedito, infatti probabilmente non avrei tenuto il suo passo se no mi avesse tenuta per mano.
Ad un certo punto scorgemmo delle figure a cavallo venire verso di noi. "Chissà chi sono..." mentre avanzavo per capire chi fossero. Che fossimo stati così fortunati da trovare subito delle autorità a cui denunciare i crimini delle donne anziane? Dubitavo, ma tutto poteva essere. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Icarius e Clio furono portati sopra, in una stanza dove ad attenderli c'era Guisgard.
“La ragazza era nella cella con lui.” Disse Affon. Guisgard allora guardò Clio per un breve istante. “Naturalmente...” mormorò, per poi sedersi. “Dunque è tutto deciso.” Fece Affon. “Il Destino di questi due è segnato.” “Non proprio...” pensieroso Guisgard. “Ma, milord...” stupito Affon. “Perchè non mi uccidete subito e la facciamo finita?” Con rabbia Icarius. “Sta zitto...” fissandolo Guisgard “... e non tentarmi... rammenta che non sei un uomo e dunque ucciderti non sarebbe neanche peccato, tecnicamente parlando...” |
A quelle parole di Gaynor, il pirata la baciò con passione.
A lungo. E forse quel bacio sarebbe durato in eterno, se qualcuno non avesse bussato alla porta. “Rivestitevi, il dottore vi attende.” Disse Ester da fuori. “Ti avranno sentita gridare...” divertito il pirata ad un orecchio della regina. |
Seguii Affon al piano di sopra.
Forse avevo sbagliato, forse dovevo fingere e stare lontana da lui. Quel bisogno di risposte mi aveva fatto abbassare la guardia e non pensare. Quando lo sguardo di Guisgard incrociò il mio lo trovò freddo e distante. Presi la mano di Icarius a quelle parole, quasi a voler scongiurare la sua rabbia. Stavo per rispondergli a muso duro, ma probabilmente non sarebbe servito. "Che volete da noi?" dissi soltanto. |
Terza tomba al centro...
Mi impressi quelle parole in mente anche se non le comprendevo. Osservai l'uomo che aveva una grande fretta di andarsene o sarebbe rimasto fuori. Fuori da cosa? Mi chiesi ma non riuscii a girare la domanda all'uomo che rapido svicolò e si infilò tra il resto della gente che lasciava la chiesa. " Andiamo dove ha detto, magari finalmente capiremo qualcosa di questa strana città" |
L'uomo rise, per poi prendere il corno di Altea.
“Preparo la barca, tra mezz'ora partiremo...” disse, sistemando poi alcune cime “... se avete fame laggiù c'è una locanda... ma fate in fretta...” |
Per tutta risposta, il Capitano mi diede un lungo bacio, interrotto però dall'arrivo di Ester.
"Eppure ho cercato di contenermi..." risposi con un sorriso. "Su, rivestiamoci..." Mentre indossavo uno degli abiti che aveva scelto il dottore, pensai che il Capitano non aveva risposto alle mie parole. Probabilmente, non voleva disilludere le mie aspettative... dopotutto, era un pirata, abituato alla vita di mare, senza mai legarsi davvero ad una donna. Se mi avesse amata, oramai me l'avrebbe detto... Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
I quattro si fermarono e i due uomini a cavallo li raggiunsero.
Erano due soldati. “Salute a voi...” disse Zoren. “Chi siete?” Chiese uno dei soldati. “Viaggiatori...” rispose il mago “... abbiamo soggiornato in una grande magione poco distante... ma siamo stati costretti a fuggire...” “Perchè mai?” Il militare. “Vi abita una famiglia di pazzi...” svelò Zoren “... andate a controllare e troverete cadaveri seppelliti in cantina...” I due soldati si guardarono perplessi. “Indicateci la direzione.” Disse il militare. “Per di là, sempre diritto...” indicò il mago “... però diteci... vi è qualche città qui vicino?” “Ad un miglio, proseguendo di qua, troverete Suession, una delle città più grandi e fiorenti del reame... noi siamo i soldati del barone di Suession.” Zoren ringraziò e fece cenno a Gwen e agli altri di due di andare. |
Annuii e mi recai verso la locanda...ma con cosa avrei pagato.
Entrai nella locanda e mi avvicinai al bancone incuriosita e chiesi all' oste informazioni "Scusate, sono straniera..ma cosa è avvenuto in questi dieci anni..perchè so il Re sta avanzando..quale re..narratemi le vicendi politiche che stanno avvenendo..dunque poi chi metteranno al seggio ducale di Capomazda?" mentre sentivo la pancia borbottare. |
Non mi aspettavo tutta questa fortuna appena usciti dalla porta di casa, ma fui immensamente sollevata quando i due soldati seguirono le nostre indicazioni per raggiungere la magione.
"È agghiacciante realizzare il motivo per cui, come diceva quel taverniere, nessuno dei viaggiatori tornava indietro da Suession.... Probabilmente nemmeno ci arrivava..." mormorai terrorizzata, quasi rabbrividendo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Partirete per un lungo viaggio.” Disse Affon ad Icarius e a Clio.
“No...” intervenne Guisgard. “Ma, milord...” perplesso Affon. “Voglio sapere la verità...” fece Icarius “... che c'è stato tra voi?” A Guisgard, indicando poi anche Clio. “Nulla, idiota...” sorridendo enigmatico Guisgard “... è te che vuole...” raggiungendo una finestra “... inizialmente si era deciso di farvi partire...” “Per dove?” Fissandolo Icarius. “Per un viaggio verso l'ignoto...” mormorò Guisgard “... in cerca del Fiore Azzurro...” “Fiore Azzurro...” ripetè Icarius. “Si, l'unica cosa che può sciogliere la maledizione...” annuì Guisgard voltandosi “... l'unica cosa in grado di liberare i Taddei dalla Gioia...” |
“Si.” Disse Ehiss a Dacey.
Il cavaliere allora si inginocchiò verso l'Altare, prese l'Acqua Santa e si segnò, per poi uscire con la ragazza dalla chiesa. Ormai albeggiava e per le strade non c'era più nessuno. “Andiamo al Cimitero...” lui a lei. |
" Siete proprio un galantuomo... Il nostro primo appuntamento sarà in un cimitero" cercai di ironizzare mentre avanzavamo verso quel vecchio campo santo dall'aspetto tetro.
" Okay dietro l'ossario" cercando di orientarmi secondo le informazioni ricevute," credo sia questa" e indicai una lapide. |
Il pirata e Gaynor uscirono dalla stanza ed Ester li condusse attraverso lunghe scalinate, fino a raggiungere i sotterranei della villa.
Qui tutto appariva diverso. C'era un'insopportabile puzza di medicinali, ma anche di animali. Man mano che camminavano vedevano ai loro lati gabbie con ogni specie di animali e di uccelli presenti su quell'isola. Poi quelle grida disumane. Agghiaccianti, strazianti. Ed Ester li portò proprio dove sembravano provenire quegli strazi. Arrivarono così in un grosso e maleodorante laboratorio, dove alcuni animali sezionati mentre erano ancora in vita stavano legati a dei lettini. “Benvenuti...” disse Gozzone in camice medico sporco di sangue. |
Scossi appena la testa a quelle parole di Icarius, anticipando la riposta di Guisgard.
Ma lui aveva ragione, avevo fatto la mia scelta, anche se lo avrei detto a Icarius perché ero dell'opinione che i segreti non servono a niente. Un viaggio, un viaggio per trovare il Fiore Azzurro. Finalmente il Fiore Azzurro di cui mi aveva sempre parlato il mio signore. L'unica salvezza per la maledizione. Certo che sarei partita, sarei partita immediatamente. Ma poi mi turbarono quelle parole. Aveva detto "inizialmente". Quindi non avevano più intenzione di farci partire? Perché? Avevo rovinato tutto in qualche modo? Era colpa mia? Cos'era cambiato in quella notte da fargli cambiare idea? Ero preoccupata, molto preoccupata. "Inizialmente..." ripetei "Quindi hai cambiato idea? Perché? Che vuoi ora da noi?" ripetei, sostenendo il suo sguardo. |
Ester ci condusse ai sotterranei della villa, dove regnava un terribile odore di medicinali misto a puzzo animale. C'erano infatti numerose gabbie con ogni sorta di bestie, rinchiuse in attesa di chissà quale atroce destino. Mentre camminavamo, sentii si nuovo quelle urla agghiaccianti, che mi fecero accapponare la pelle. Arrivammo poi in un grande e fetido laboratorio medico, dove il dottore, in camice insanguinato, stava sezionando degli animali vivi, legati a dei lettini.
L'orrore di quella scena mi provocò dei conati di vomito, tanto che temetti di svenire. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Il locandiere annuì ad Altea.
“Dieci anni fa lord Cimas prese il potere” disse “appoggiandosi ad un gruppo di intellettuali che però disponevano anche di una forza militare non indifferente. Ma col tempo quella setta di filosofi ha cominciato a prendere le distanze da Cimas, lasciandolo infine solo. A quel punto il Battaglione Sacro del re ha marciato dalla capitale fino a Capomazda. Cimas per non farsi catturare vivo si è suicidato. Ora spetta al re decidere chi mettere sul seggio ducale. E qualcuno favoleggia che un discendente di lord Anione sia ancora vivo...” |
“Si, hai ragione...” disse annuendo Zoren a Gwen “... ma ora è tutto finito... Suession è una grande città, non lontano dalla capitale. Sono sicuro che troveremo anche il modo di mettere in scena il nostro spettacolo.” Sorridendo. “Su, andiamo.”
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Annuii a Zoren e continuai a camminare.
"Ma come faremo, visto che il carrozzone è rimasto oltre quella strana porta?" Chiesi, perplessa "O magari, lo farai apparire dal nulla..." ridendo. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Beh, guarda il lato romantico di questa faccenda...” disse divertito Ehiss a Dacey “... ti ho portata in una città totalmente deserta di giorno, in cui stare da soli. Non è poetico? Una città tutta per noi.” Facendole l'occhiolino.
E dopo quel momento di ironica spensieratezza, i due attraversarono la cittadina, raggiungendo di nuovo il Cimitero. Seguirono l'indicazione di quell'uomo in chiesa e trovarono la lapide. Era vecchia, rotta e consumata. Allora il cavaliere si avvicinò e capì che la pietra ricevuta durante la Messa apparteneva a quella lapide. “Guarda...” a Dacey “... la pietra si incastra perfettamente nella lapide... ma che significherà mai tutto ciò?” Ad un tratto i due sentirono il rumore di un carretto. |
Ascoltai con interesse il locandiere..allora era vero..ma come erano fatti a passare ben dieci anni. Se lo avessi chiesto mi avrebbero dato della pazza, visto ero l' unica che pensava di essere ancora rimasta a quando vi era Lord Rovolin in lotta per il seggio..e poi vi era la minaccia di Cimas.
Scossi il capo preoccupata per quella situazione insolita e pure per mia zia e Sophie poi guardai l' uomo.."Un discendente di Lord Anione? Il defunto duca? So che non vi erano discendenti, infatti si contendevano il trono alcuni lontani parenti, l' ho sentito nelle feste dove andavo e poi vi erano i pettegolezzi dei servi della mia residenza..Palazzo delle Ginestre..dicevano addirittura era morto per una strana maledizione o qualcosa del genere, ma io li ho reguarditi...non amo si inventino storie o leggende sulla morte della gente" sorrisi "Scusate se non consumo nulla ma sono priva di denaro e sto aspettando un uomo che mi porti nel litorale flegeese" leggermente arrossendo. |
“Inizialmente l'idea era quella...” disse Guisgard a Clio “... far partire il Fakera alla ricerca del Fiore Azzurro... un viaggio verso l'ignoto, in terre forse lontane, magari sconosciute e di certo pericolose... mandare lui come fosse una cavia... dopotutto cos'è un Fakera, se non una cavia... e nel frattempo io mi sarei seduto sul seggio ducale a governare Capomazda... a conti fatti era la soluzione, più logica...”
“Infatti, milord.” Annuì Affon. “Ma non la più giusta.” Mormorò Guisgard. “Ma, milord...” turbato Affon. “Ti prego, amico mio...” Guisgard all'uomo anziano “... fa portare la colazione, ho fame... voglio focacce, biscotti, marmellata, latte e frutta.” “Si, milord.” Annuì Affon. “Ed ora invece cos'hai deciso?” Icarius. “Di uccidermi direttamente?” “Vorrei tanto farlo...” Guisgard fissando prima lui e poi Clio “... ne ho una gran voglia... ma sarebbe sciocco... no, tu andrai a Capomazda e ti siederai sul seggio dei Taddei... tutti crederanno che sei me e finalmente i baroni smetteranno di cercare un nuovo duca... così saprò che il ducato è al sicuro... mentre io partirò per cercare il Fiore Azzurro...” “No, milord!” Esclamò Affon. “Lo so, non è logico, ma è giusto.” Guisgard. “Non posso affidare la mia vita, quella della mia stirpe e del mio ducato ad un Fakera... io sono Guisgard ed io devo trovare il Fiore Azzurro. Io devo vincere la Gioia dei Taddei. Io soltanto.” Servirono la colazione e subito Guisgard si sedette a tavola, invitando anche Icarius e Clio a fare lo stesso. “Buon appetito.” Ridendo Guisgard. http://3.bp.blogspot.com/-axEtMOlo0H...lipe-noire.jpg |
Il pirata si accorse del malessere di Gaynor e la sostenne, tenendola per un braccio.
“Diteci...” disse il corsaro a Gozzone “... che significa tutto questo?” “Semplice...” sorridendo il medico “... ho terminato le cavie... ossia i visitatori che il buon Sbriz mi ha portato... ora non avrei modo di continuare i miei lavori, unendo bestie e uomini... ma fortunatamente siete arrivati voi due... dunque avrete l'onore di essere le mie prossime creature... il meglio della mia collezione.” “Pazzo criminale...” incredulo il pirata “... hai fatto di quest'isola sperduta il tuo regno di visionario delirio... sei più bestia di qualunque animale di questo posto!” Ma Sbroz lo colpì alla nuca, facendogli perdere conoscenza. “Chissà mai” Gozzone a Gaynor “perchè voi donne mostrate sempre di avere un debole per uomini così impetuosi ed inquieti. Posso capire che hanno un che di passionale e romantico, ma quasi sempre finiscono per mettersi nei guai. Avevo un amico tempo fa... romantico ed impetuoso fino all'ossessione... tipi simili stanno bene in un romanzo d'avventura, non nella realtà.” Ridendo piano. |
Ascoltai attentamente le parole di Guisgard.
Poi scossi la testa. "È totalmente illogico, lui non sa governare, tu sei stato educato come un aristocratico.." dissi "Come potremo sconfiggere Cimas?". Ero preoccupata, molto preoccupata. Tornare a Capomazda significava essere sempre sotto il tiro della bestia, mentre lontano sarebbe stato al sicuro. "La cosa più sensata è che partiamo noi a cercare il Fiore.." prendendo da mangiare. "Se andassimo a Capomazda, i baroni capirebbero che non è stato educato come un duca, anche se nessuno si stupirebbe visto che si sa che è stato allontanato..." pensierosa. "Io posso organizzare le truppe, insegnargli ciò che Anione ha insegnato a me, ma non è la stessa cosa.." scuotendo piano la testa. "E soprattutto prima bisogna riconquistare Capomazda, cosa che non mi sembra facile, o no?" chiesi, perplessa. "Ad ogni modo, ho letto le storie dei Taddei partiti alla ricerca del Fiore... come pensi di poterlo trovare da solo?" scuotendo la testa. "Anche perché il tuo ragionamento fila, non può essere un fakera a trovare il Fiore.." sostenendo lo sguardo di Guisgard "Quale miglior prova di questa dunque, per affermare chi sia il vero Guisgard? La tua parola non è una prova sufficiente..." alzando le spalle. "Dovreste partire entrambi.." sospirai " E chi dei due troverà il Fiore, regnerà su Capomazda...." passando lo sguardo su entrambi. "Anche perché signori miei, parliamoci chiaro... senza quel Fiore, siete morti.. che razza di senso ha rischiare?" con il mio sguardo che per un istante incrociò quello di Guisgard. "O il tuo piano è mandarlo a Capomazda dove la maledizione possa trovarlo? Dovrebbe essere innamorato perché funzioni, no?" alzando gli occhi al cielo. Non capivo quella situazione. Volevo partire per cercare il Fiore, come avevo letto nei racconti che adoravo, ma nello stesso tempo non volevo nemmeno che il sosia si appropriasse del diritto di Icarius su quel seggio. Volevo restare sola con lui, certo, ma avendolo con noi avrei potuto tenerlo d'occhio. Che razza di situazione assurda. Possibile non ne bastasse uno? |
" Avete un concetto di romanticismo che oserei definire discutibile" scherzai ancora prima di arrivare al cimitero.
Trovata la tomba giusta Ehiss notò un particolare. La pietra che aveva ricevuto durante la messa combaciava con la lapide. " Non capisco" ammisi perplessa" perché dovrebbe averci dato quella pietra?" Cercai di leggere l'iscrizione o per lo meno una parte ma fui distolta da un rumore di ruote che cigolavamo sul selciato. |
“Magari potrebbe essere un'idea.” Disse ridendo Zoren a Gwen. “No, scherzi a parte... raggiungeremo Suession, troveremo un alloggio e organizzeremo lo spettacolo. Poi, appena procuratoci un mezzo di locomozione, torneremo indietro a recuperare il carrozzone.”
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“Non temete, vi offrirò io un bicchiere di latte ed una ciambella, madama.” Disse il locandiere ad Altea. Per festeggiare la fine di Cimas.” E le servì quanto detto.
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“Capomazda è già libera.” Disse Guisgard a Clio. “Cimas è morto per sua stessa mano, dopo che l'esercito del re ha raggiunto il ducato. Mandare il Fakera è la mossa più giusta a mio parere. Nessuno si aspetta che sappia governare, essendo stato allontanato da piccolo e fatto crescere nella brughiera. Se invece lo mandassi a cercare il Fiore Azzurro, non avrebbe alcuna possibilità di riuscita.” Fissandola. “Perchè? Ovvio, perchè io sono il vero Guisgard. E se anche tu non vuoi accettarlo, la verità è questa.” Mangiando.
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Quel rumore di carro e subito Ehiss e Dacey si voltarono a guardare.
Videro allora un carretto e da esso saltare giù un uomo con una pala. “Vieni...” il cavaliere alla zingara, per poi avvicinarsi all'uomo “... salve...” salutò. “E voi che fate in un luogo come questo?” Chiese l'uomo. “Non ci vive più nessuno ormai.” “Veniamo da Tocco Vetus...” mormorò Ehiss. “Ah, il paese fantasma...” fece l'uomo. “Fantasma?” Ripetè il cavaliere. “Già...” annuì l'uomo “... non ci vive più nessuno laggiù... quasi tutta la popolazione morì e da allora vi abitano solo silenzio e desolazione...” |
Risi a Zoren divertita e annuii.
"Come hai deciso di intraprendere questa carriera?" chiesi poi, incuriosita. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Sorrisi all' uomo e addentai la ciambella.."Allora alla libertà di Capomazda e al futuro Duca" alzando il bicchiere di latte, aspettando impaziente di partire...e poi che sarebbe stato di me? Se non avessi trovato mia zia..
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“Perchè mi ha sempre affascinato la magia.” Disse Zoren a Gwen. “Sin da piccolo, quando mi divertivo ad inventare giochi di prestigio con le carte. Poi un giorno mi fu regalato un libro per aspiranti illusionisti.” Sorridendo.
“Ehi, capo...” fece Go “... una città...” indicando in lontananza una vasta città racchiusa da mura. |
E mentre Altea mangiava, l'uomo della barca entrò nella locanda.
“Sono pronto a partire, madama.” Disse alla dama. |
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