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“Ne conosco uno ancora più bello di ringraziamento...” disse Velvot continuando a giocare con le sue labbra su quelle di Gwen “... un ringraziamento molto speciale...” assaporando il prelibato gusto del quale era intrisa la morbida e rossa bocca della giovane.
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"Addirittura..." sussurrai sorridendo "Che uomo pieno di sorprese..." assaporando le sue labbra, senza saziarmi mai dell'unione delle nostre bocche.
Era una sensazione unica, e per un attimo pensai alla maledizione che forse aveva ucciso Anione, la Gioia, pensai che fosse orribile, ma scacciai quei terribili pensiero che avrebbero solo rovinato un momento così bello. |
Galopparono per un buon tratto di Brughiera, mentre il crepuscolo scendeva leggero intorno a loro, mutando ogni forma e fattezza di quel mondo con suo incantato imbrunire.
Più avanzavano verso la città, più Dacey si stringeva ad Ehiss, cingendo i suoi fianchi, col suo petto contro la schiena di lui. Entrarono in città, fino a raggiungere la bottega di Charlie. “Mi ha fatto piacere avervi come compagnia oggi...” disse il cavaliere “... sapete bene che siete sempre la benvenuta, vero?” Scese da cavallo e fece poi scendere anche lei a terra. |
Quel bacio durò ancora a lungo tra Gwen e Velvot.
Un bacio fatto di passione e complicità. “Non ti ho ancora detto dello spettacolo...” disse “... né del titolo, né della trama...” |
Quel bacio inebriante, ricco di passione e complicità,durò a lungo, per un tempo interminabile.
"Già, è vero" sorridendo e accarezzando il suo viso "Dai, sono curiosa..." |
“Il titolo dello spettacolo è...” disse Velvot fissando Gwen “... la Gioia dei Taddei...”
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“Un anarchico...” disse il prigioniero ad Altea “... un filosofo...” rise “... ci mancherebbe, nulla di tutto questo... volete sapere cosa sono? Un contrabbandiere. Ecco cosa sono.”
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Rimasi sorpresa da quel titolo.
"Fammi indovinare, parla di una maledizione che proibisce di amare, giusto?" chiesi, ancora sorpresa. |
“Esatto...” disse annuendo Velvot a Gwen “... vedo che sei informata sulle antiche leggende di questo luogo...” sorridendo “... così metteremo in scena nel Palazzo Ducale la storia della maledizione che da secoli affligge i Taddei...”
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Risi annuendo a quello parole.
"Bene, spero che Rovolin la apprezzi e che non sia un problema" annuendo. Ormai il crepuscolo era inoltrato e improvvisamente mi ricordai di una cosa. "Per gli Dèi, la carrozza!" esclamai,affondando il viso nel petto di Velvot "Mi aspettava al cottage al crepuscolo per riportarmi a palazzo... Costanza sarà furiosa..." |
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