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Sorrisi ai suoi gemiti di piacere, con quella voce resa appena roca dal desiderio.
Mi guardò negli occhi a lungo, poi riprese a baciarmi di nuovo, stringendomi forte. Ma il cellulare squillò. "No..." mormorai, lamemtandomi per l'ennesima interruzione. Sospirai con fastidio e presi il telefono. "Pronto?" con voce svogliata. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
"Signorina, perdoni se la disturbo..." dise una delle segretarie al cellulare di Gwen "... ho bisogno di chiederle riguardo il signor Chef... che lei sappia aveva in programma di uscire stanotte? Solitamente non lo fa mai... lo stiamo cercando ma sembra sparito ed il suo cellulare bussa senza che nessuno risponda..."
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Una segretaria.
Ma che voleva? "Chef? No, diceva che sarebbe stato in camera sua..." risposi,perplessa e ancora scocciata. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Presi il telefono con un rapido scatto della mano, sperando fosse Stuarto.
Invece era la direzione dell'Elyseum, dunque dovevo rispondere per forza. Chiusi il computer e risposi. "Pronto?" chiedendomi come mai mi contattassero a quell'ora. |
"Noi qui non riusciamo a trovarlo..." disse la segretaria a Gwen "... proveremo ad entrare nella sua camera, forse dorme o si sarà sentito male..."
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"Perdoni per l'ora tarda" disse una delle segretarie a Destresya "ma cercavamo il signor Chef e pensavamo potesse essere con lei a discutere del prossimo spettacolo..."
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"Sì, provate a cercarlo, magari dorme già e non ha sentito il telefono" ipotizzai.
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"Si, faremo così..." disse la segretaria Gwen "... scusi ancora per il disturbo..." e staccò.
"Ma chi era?" Elv ancora sopra di lei. |
"Si figuri, buonanotte..." e chiuse la chiamata.
"Una segretaria, Chef non risponde al telefono..." dissi, posando il telefono nella borsa vicina al letto. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Aggrottai la fronte a quella domanda.
Chef? "No, non è con me.." scuotendo la testa al telefono "Non lo vedo da ieri, gli è successo qualcosa?" preoccupata. La gente continuava a sparire, a morire. Sentivo una voce dentro di me che mi diceva di lasciar perdere, di rinunciare alla pietra, prendermi i miei assistenti e continuare il mio World Tour. Ma era lì, era così vicina. Ormai avevo avuto tutto, il successo, la notorietà, il denaro... quello che volevo era altro, era molto di più, molto più per me stessa che non per il pubblico. Qualcosa di mio, mio soltanto. Ciò che bramavo fin da bambina, quello che mi aveva fatto prendere quella strada professionale. La magia, la vera magia, il vero potere. E quella pietra me l'avrebbe data, ora niente e nessuno si sarebbe frapposto tra me e lei. |
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