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“Vieni...” disse Velvot a Gwen “... torniamo al carrozzone... così raggiungeremo il cottage...” prendendola per mano e avviandosi al carrozzone.
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Annuii a Velvot, lasciando il vicolo e tornando nel vivo della città.
"Sarà meglio che non mi faccia vedere per una settimana, mi immagino già il terzo grado..." scuotendo la testa e passando la mano libera fra i capelli, mentre l'altra era intrecciata alla sua. |
Giunti davanti alla bottega lasciai subito la presa, nel timore che qualcuno potesse notare la vicinanza che c'era tra me e il cavaliere.
Lasciai che mi aiutasse a scendere e sfiorai dolcemente il muso del cavallo, come a ringraziarlo del servizio svolto. << Ser grazie per il passaggio e per l'ospitalità. Vorrei ricambiare ma... Beh ecco non so se mio zio... Meglio non rischiare>> mormorai gettando occhiate verso la vetrina nel timore di vedere spuntare mio zio da un momento all'altro. << É stato un piacere, come sempre... A presto>> sorrisi agitando la mano in segno di saluto prima di entrare. |
"Un contrabbandiere..." sorrisi "Di mare o di terra...Siete qualcosa come un pirata? Spero tanto non davate in vendita schiavi..uomini. Siete stato un folle ad evadere, alla fine avete peggiorato le cose" perplessa "Sempre siate voi l' evaso dal carcere perché non me lo avete detto". Chissà se questo uomo aveva detto il vero..sarebbe stata una follia volermi uccidere..Johnata era un pazzo.
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"Il capitano Johnata? Qui a palazzo?" Stavo lasciandomi andare all'indignazione, ma mi contenni riflettendo sul da farsi. Avrei tanto voluto mandarlo via a calci, ma forse sarebbe stato davvero controproducente inimicarsi Capomazda respingendo un suo rappresentante. Per questo, decisi di riceverlo.
"Andiamo Anmara, sentiamo cos'ha da dirci quest'individuo..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Anmara condusse Gaynor nella sala usata per le udienze e poco dopo fu fatto entrare anche Johnata.
Era un uomo alto e robusto, dall'aspetto piacente e dai modi che palesavano una sicurezza non comune. Raggiunse la sovrana e mostrò un inchino che tradiva il suo essere poco avvezzo al protocollo nobiliare. “Mi era stato detto” disse l'ufficiale di Marina “che le Flegee avessero una bellissima donna come regina e di certo quelle voci non erano esagerate.” Baciò la mano della donna, indugiando più del dovuto con la bocca sulla pelle di lei, per poi lanciarle uno sguardo eloquente circa le sue intenzioni. “Per... soddisfarvi, maestà.” |
Ehiss rise a quelle parole preoccupate di Dacey.
“Non temete...” disse annuendo il cavaliere “... sono io ad essere vostro debitore per la compagnia che mi avete offerto.” Rispondendo con un cenno della mano al saluto della ragazza. Spronò il suo cavallo e andò via. “Rieccoti, finalmente.” Fece lo zio nel vedere la giovane entrare nella bottega. “Cominciavo a preoccuparmi. Allora? Dimmi, com'è andata la tua passeggiata nella brughiera?” Notò il lillà fra i suoi capelli castani. “Sei andata a raccogliere fiori, vedo...” |
Il paesino era tranquillo e quieto, ma nessuna locanda.
Così mi avvicinai ai due contadini e chiesi loro: "buongiorno a voi, sapresti indicarmi una locanda da queste parti?". Forse era inutile dato che non c'era ma era un modo come un altro per intavolare una conversazione con loro. |
“No, un contrabbandiere non è un pirata...” disse il prigioniero ad Altea “... e non sono un mercante di schiavi. Tratto solo merce varia, come rum, spezie, stoffe e così via... e per quanto spaventoso possa apparirvi, si, sono io l'evaso fuggito dall'isola di Nesidas... ora sapete che sono un criminale, un uomo pericolo...” e rise di gusto.
Intanto la nave aveva iniziato a compiere varie manovre, per poi fermarsi. |
<< Fiori? Oh questo...Si già, ho approfittato visto che in città sono rari da trovare, a meno che non si rubino dalle fioriere di qualcuno>> dissi fingendo noncuranza nella risposta, come se il fiore non avesse alcun significato.
<< Credo proprio che mi facci a bene passare qualche ora all'aria aperta, come facevamo una volta... Stare tutto il giorno chiusa in bottega, beh non è molto salutare no?>> Mi avvicinai per dare un bacio sulla guancia allo zio. << Grazie per avermi lasciata andare>> |
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