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"Pensare al peggio..." disse pensieroso Elv "... tu invece cosa pensi?" A Gwen. "Magari stiamo pensando la stessa cosa..."
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"Accidenti..." disse Hiss finendo il suo champagne "... sembra che tu conosca benissimo questa regina di Serenica... sarà forse tua sorella?" Divertito e guardandola negli occhi come a voler penetrare nella sua mente per conoscerla meglio.
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"E' mia cugina" dissi ridendo.."Non sto scherzando, è mia cugina e si chiama proprio come me" avvicinandomi al suo viso mentre le candele rosse con le loro fiammelle illuminavano i nostri volti e gli occhi che si guardavano.."Magari pure tu hai parenti importanti o sei una persona ricca. Si vede dal tuo modo di fare" mentre la mia mano iniziò a giocherellare con le sue dita..Hiss sembrava un mistero, tutto da scoprire e io amavo scoprirli.
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Pensavo, non riuscivo a fare altro.
Dovevo trovare una soluzione. Tante immagini diverse si alternavano nella mia mente. Il rubino, il fantasma, quel misterioso ladro che immaginavo in mille modi diversi. Poi finalmente il telefono! Mi precipitai a rispondere, senza neanche guardare chi fosse. "Pronto?". |
"Quindi hai sangue reale nelle vene..." disse Hiss guardando Altea attraverso i bagliori delle candele rosse "... imparentata con i monarchi di Serenica... questa si che sarebbe una trama perfetta per un romanzo..." sorridendo "... io? Beh, diciamo non mi lamento... la scrittura mi ha dato un certo benessere economico... ma non in amore, ahimè..." lasciando che le dita di lei giocassero con la sua mano.
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"Beh, o è uscito o sarà in qualche strana zona del castello a cercare quell'intruso..." dissi "Tu a che pensi?"
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"Eh si...ecco perché mio padre ha voluto quel mio ritratto da mettere con gli antenati...in amore sei come me...stai ancora pensando a lei?" intrecciando la mia mano sulla sua.. "Sarebbe così bello se tu ti innamorassi di me.." rimasi a guardarlo in modo sincero, perché io mi stavo davvero innamorando, lo sentivo dalle mille sensazioni, inclusa la gelosia di prima.
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Volevo uscire da lì e scrollarmi di dosso quella voce, non potevo averla davvero sentita perché non ero tanto pazza da sentire le voci .
Così mi ero decisa di pensare e fui rapida a salutare il negoziante e muovermi verso l’uscita. Ma le mie autoconvinzioni crollarono quando vidi uscire un ragazzo, il nipote del venditore, da una porticina che doveva portare nella stanza adiacente, con lo stesso muro dal quale avevo udito la voce. Doveva essere lui ad aver parlato. Questo almeno significava che non sentivo le voci ma non risolveva un’altra domanda. Perché mi aveva detto quelle cose? Lo guardai, incuriosita per lo più, perché avrei tanto voluto chiedergli il senso delle sue parole. “ Oh, buonasera. Lei da una mano nel negozio?” Al giovane, per sentire la sua voce e avere conferma fosse la stessa da me udita. |
"Io..." disse Elv per poi esitare "... io sto pensando al fantasma. Ci ho pensato subito, appena mi hai detto che non trovano più quel vostro collaboratore. Possibile che tu non ci abbia pensato neanche un pò, Gwen?" Fissandola.
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"Non è facile dimenticare il passato..." disse Hiss tenendo la mano di Altea, mentre un romantico battello scivolava con le sue luci sulle acque del fiume sottostante "... una parte di me spera che qualcosa possa tornare, ma un'altra ha solo voglia di voltare pagina..." fissandola "... parlami ancora di Serenica e dei suoi luoghi incantati e romanzeschi... e parlami di quella regina che tanto ti somiglia..."
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