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Il giardino era silenzioso, tranquillo...
la pace di quel luogo contrastava con le luci e la musica della sala da ballo... gettai appena una rapida occhiata indietro, verso il terrazzo, per poi inoltrarmi, lentamente, per i viali delimitati da alte siepi e da filari di rose rampicanti. Camminavo, assaporando quel silenzio, guardando quel cielo illuminato da migliaia di stelle... D’un tratto, poi, giungendo verso la fine di un ampio viale, proprio dove esso deviava in un sentiero più stretto, vidi una figura ferma a fissare la statua di Giove Pluvio... Mi soffermai, allora, un momento. Esitai. Poi, lentamente, in silenzio, mi avvicinai. |
Rimasi stupita nel vedere il comportamento delle guardie..solitamente non erano restii a farmi entrare.
Aspettai Ermiano e sbarrai gli occhi alle sue numerose domande mentre il cuore forte palpitava dalla paura che Kos potesse seguirmi..."Si.." risposi balbettando.."io..sono ritornata a casa...per favore non fatemi altre domande. Io devo tornare a quel ballo...fatemi entrare e vestire, e fornitemi gentilmente una carrozza o un cavallo. Io ho necessità di parlare col vostro padrone, Ermiano...e stavolta non è uno scherzo.Non è frutto della mia invenzione come il fatto successo stamattina..io sono veramente in pericolo". |
Talia vide quella figura, incerta e quasi confusa con l'incanto della sera, davanti alla statua del Giove Pluvio e lentamente cominciò ad avvicinarsi.
“Ciò che conservo di queste terre” disse all'improvviso la misteriosa ombra “è il ricordo di questo infinito manto di stelle... non so perchè, ma ognuna di esse splende di una luce diversa... da dove provengo io questo meraviglioso spettacolo spesso è celato... le calde sere d'Estate o la foschia coprono a volte il cielo... in certe sere d'Inverno, invece, il freddo ed asciutto vento libera il firmamento agli occhi degli uomini... soprattutto degli esuli, degli emarginati, dei sognatori e degli innamorati... per questo forse amo l'Inverno... è la stagione del freddo ed il freddo libera... libera l'aria dall'umidità... e libera le anime sulla Terra... lo sapevate?” Sorrise appena. “Per questo si narra che le apparizioni dei fantasmi vengono precedute da un senso di freddo... perchè siete scesa qui stasera? Questo giardino ora è la dimora delle ombre e degli spettri... io stesso faccio parte di essi... i vivi sono su, in quella sala a ballare... qui vi è solo solitudine... come il fiore che portate nei capelli...” e si voltò a fissarla. Ma il buio della sera teneva celato il suo viso. Solo i suoi occhi chiari erano appena visibili. Occhi chiari ed enigmatici che fissavano Talia. |
“E quale uomo” disse Silvia a Clio “non lo è? Io credo che nei propri occhi ogni uomo nasconda tutti i suoi segreti. E ho idea che il nostro cavaliere ne abbia molti.” Sorrise.
“Davvero?” Fissandola Roberto. “E da cosa lo immaginate, milady?” “Dagli occhi appunto.” Rispose Silvia. “E vi sono uomini che fanno del proprio sguardo uno scrigno inviolabile in cui nascondere tutto di loro. Voi, ad esempio, milord... voi siete di quegli uomini schietti, solari... quasi del tutto incapaci di celare le proprie emozioni... il cavaliere invece è inquieto... lo si vede benissimo... il suo viso, il suo sorriso, persino i suoi gesti dicono una cosa, ma i suoi occhi in realtà trasmettono tutt'altro... io ho la passione per la pittura... amo dipingere ritratti di ogni tipo e posso dire di conoscere bene gli sguardi e le espressioni dei vari individui.” “Io invece” mormorò Roberto “penso che stiate sopravvalutando il nostro cavaliere... quella poesiola, ad esempio, non credo sia farina del suo sacco... l'altro giorno, infatti, durante una passeggiata a cavallo, io e mia cugina la udimmo recitare da una ragazza presso le colline... lo ricordo perfettamente... vero, Clio?” Guardando la ragazza. |
Mi avvicinavo lentamente e nel più assoluto silenzio...
mi sorprese quando iniziò a parlare. Era buio e non potevo vederlo bene, ma la voce la riconobbi subito. Era bassa e lieve... ma la riconobbi. E solo quando quella voce si spense, la figura si voltò a fissarmi. Esitai a quello sguardo, abbassai gli occhi... “Forse...” mormorai “Forse, allora, se sono scesa quaggiù, è perché sono in cerca di uno di quegli spettri... un fantasma del passato, che di recente è improvvisamente tornato nella mia vita...” Esitai... “Sono confusa, da allora. Ci sono tante cose in cui credevo e che ora non sono più sicura di comprendere. Ma... ma deve essere davvero uno spettro... giacché ho trovato la sua tomba, solo pochi giorni fa! Una tomba di cui ignoravo l’esistenza...” Sollevai lo sguardo e lo puntai in quei due occhi chiari di fronte a me... “Questo fiore...” sussurrai “E’ possibile che sia stato quello spettro a donarmi questo fiore che porto tra i capelli?” |
“L'erica...” disse la figura a Talia “... nel linguaggio dei fiori simboleggia la solitudine... si, forse è stato uno spettro a donarvelo... gli spettri soffrono di solitudine... nel romanzo Cime Tempestose lei torna come ombra per portarsi via lui... ma loro si amavano... forse l'amore evoca gli spettri... ma probabilmente ad evocarmi è stato l'odio... del resto chi mi ama qui? Chi mi ha rimpianto? Si, avete trovato la mia tomba... e da lì che provengo ora e all'alba vi farò ritorno... vorrei portarvi con me... ma la legge delle ombre lo permette solo vi è amore...” i suoi occhi chiari erano su di lei, fissi, senza mostrare la minima emozione “... tu non mi amavi allora e non mi ami ora... perchè sei scesa qui? Non hai paura di me? Potrei portarti via come Ade fece con Euridice... e dentro di te sai che lui non sarà mai come Orfeo... non potrà venirti a prendere... lo sai, vero? Perchè lui non ti ama come ti amo io... io sono Orfeo ed sono qui perchè ho vinto la morte...”
Allora uscì finalmente dalla penombra che lo proteggeva e si mostrò alla ragazza. http://www.tyrone-power.com/marie_screen_00025.jpg |
“Ascoltatemi...” disse Velv ad Elisabeth “... tra poco io lascerò questa chiesa con il soldato... voi invece resterete col sacerdote... appena vi crederà addormentata anche lui andrà a dormire... allora voi uscirete da qui e raggiungerete la navata per cercare il luogo dove è custodito il quadro... non fate nulla di avventato, ci sono le guardie all'interno della chiesa... cercate solo il quadro... poi ritornerete qui e attenderete l'alba, quando io potrò ritornare a prendervi...”
Rientrarono il sacerdote e il soldato. Velv allora lasciò la chiesa con quest'ultimo. “Riposate, sorella...” rivolgendosi Padre Roberio ad Elisabeth “... anche io andrò a letto... domani starete meglio... buonanotte...” ed uscì, lasciando da sola la donna. |
Ermiano apparve turbato e preoccupato a quelle parole di Altea.
“Prego, entrate in casa, milady...” disse il servitore per poi condurla dentro “... ora calmatevi, qui siete al sicuro... ora sedetevi e raccontatemi ogni cosa... e non preoccupatevi, le guardie vi difenderanno da ogni pericolo... cosa vi è successo? Cosa vi spaventa tanto?” Infatti il volto di Altea era contratto per lo spavento. E ordinò ai domestici di portare una tisana calda per calmarla. |
Repressi un risolino divertito quando la dama fece la descrizione di Roberto.
Certo, i suoi occhi erano sempre sinceri, e aveva uno sguardo schietto e solare, ma anche lui sapeva nascondere bene agli altri quello che provava. Altrimenti tutti si sarebbero accorti di come mi guardava, o di come io guardavo lui. Ma io riuscivo a leggere in quello sguardo, esattamente come lui sapeva interpretare il mio, Gli lanciai un'occhiata fugace. "Interessante.. Dissi alla dama... Gli occhi.. Ora sono curiosa di osservare da vicino gli occhi di quel cavaliere... Di che colore sono?" Sorrisi "Beh, se sono tanto belli non possono essere che azzurri.." Risi. In quel gioco ero notoriamente di parte. Mi voltai verso di Roberto, quando nominò la ragazza. "Ma certo che la rammento.." Dissi "..non l'ho nominata perché Milady era così entusiasta... E poi.." Sussurrai maliziosamente "..può sempre averla imparata dal nostro cavaliere... Chissà magari era proprio lui il suo misterioso innamorato.." Sorrisi "..anche se credo che sia abituato a dame molto più altolocate..". |
Bevvi quella tisana e mi sentii meglio..."Ermiano..è una cosa che solo il vostro padrone sa...se ve la raccontassi non capireste il senso...ed è il motivo per cui ho conosciuto il Cavaliere di Altafonte...fatemi vestire vi prego e fatemi scortare al ballo da qualche guardia..in modo che lui sappia" gli presi le mani guardandolo..."Vi scongiuro non trattenetemi di più".
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