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"Magari è stata la marea o il temporale di qualche ora fa a far riemergere la lapide dalla sabbia, chissà." Disse Milo ad Altea.
"Non hai quindi indicazioni storiche certe, Jarvis?" Chiese Luois. "No." Rispose il cervello elettronico. "L'unica tradizione, alquanto fantastorica ad oggi, riguarda il ciclo delle leggende sui Geniti, una remota civiltà che secondo i miti antichi visse in questi mari prima di essere cancellata da una catastrofe planetaria alcuni millenni prima della storia conosciuta." "E cosa puoi dirci della scrittura?" Luois. "Utilizzando l'alfabeto dell'antico Flegeese posso tentare una traduzione." "Perfetto, Jarvis." Annuì Luois. "Procedi." Jarvis dopo qualche istante dettò il testo tradotto, che così recitava: "Non perchè giunge rapido nel cielo albeggiante da tutti è chiamato primo, col corredo cangiante. Di luce propria riflette e degli uomini è pigmalione, perchè gridò e cadde, attraverso l'Orsa e poi Orione." |
Best annuì a Destresya, poi i 2 fecero ritorno verso i capanni.
Era ormai un rosso e caldo crepuscolo, con immensi banchi di nuvole che naufragavano lungo un orizzonte senza limiti. Una brezza appena più gradevole, rispetto alla calura del Sole tropcale, iniziava ad alzarsi dal mare, accarezzando le alte scogliere e portando ovunque il profumo di essenze confuse, quasi narcotiche, giunte dai pendii ammantati del premontorio. I 2 arrivarono ai capanni poco dopo, trovando Nova che trasportava alcuni sacchi di frutta secca. Sembrava faticare precchio, per via delle sue movenze disarticolate. "Aspetta, ti aiuto." Fece Best. E prese lui i sacchi. Intanto, alla laguna, Ludwing ei suoi avevano visto Gwen ed Elv nell'acqua. "Bene." Disse con tono cupo Ludwing alla ragazza. La guardò ancora, poi fece cenno ai suoi di andare. e sparirono nella giungla. |
La storia si faceva sempre più interessante, non avevo mai sentito parlare dei Geniti, nemmeno dai miei maestri che erano ottimi studiosi.
Jarvis abbozzò una traduzione ed io osservai Milo e poi Louis. "Sembra un arcano, poi è strano sembra una frase forse interrotta....di chi potrebbe parlare? Del Sole...forse una Divinità? Che ne pensate voi?" pensierosa "Lo avevo detto io di stare attenti a venire in questa Isola, magari gli spiriti degli indigeni ancora aleggiano...dei Geniti prego". Poi chiesi a Milo se voleva porre lui qualche domanda a Jarvis. |
Il suo tono mi suonò quasi cupo e non mi piacque affatto, così come l'occhiata che mi rivolse prima di andar via.
Sospirai. "Ma si può?" commentai, scuotendo la testa mentre andavo sulla spiaggia a recuperare i vestiti. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Tornammo verso l'accampamento, anche se io non riuscivo a smettere di pensare allo strano incontro che avevamo fatto.
Tutto quella faccenda si faceva sempre più strana. E come se si materializzasse per i miei pensieri preoccupati, arrivò Nova, che trasportava un pesante sacco. Restai a guardarla, in silenzio, seguendo il filo dei miei pensieri. Best fu molto più carino di me e si offrì di aiutarla. "Accidenti che gentiluomo!" sorrisi, scuotendomi dal mio torpore. |
"Per adesso non ho altri dati in merito alla lapide." Disse Jarvis col suo tono meccanico. "Nel frattempo farò qualche ricerca e consulterò vari archivi storici-archeologici."
"Grazie, Jarvis." Annuì Luois. "Passato e futuro sono immutabili..." concluse Jarvis "... a renderli tali è il mito degli eroi ed io sono fra essi." Recitò Jarvis. "Guisgard amava soddisfare il suo egocentrismo e nutrire il culto della sua personalità con questi aforismi." E chiuse il collegamento dopo quella citazione del suo padrone. "Secondo me sono solo leggende, tipo Atlantide e roba simile..." Milo fissando Altea e Luois. "Se quel dannato ti ha vista nuda" disse seccato Elv a Gwen, mentre si rivestivano "gli strapperò la lingua..." Intanto l'imbrunire avanzava lento sulla giungla tropicale. Best aiutò Nova e poi tornò da Destresya. "Si, lo ammetto, sono l'ultimo dei romantici." Disse facendole l'occhiolino. "Prego, a breve ci metteremo tutti a tavola." Arrivando Polos. "Seguitemi." Ai 2. |
Scoppiai a ridere, divertita.
"Non l'avrei detto, sembravi così serio!" guardandolo ridacchiando "fortunata la tua signora!" facendogli l'occhiolino complice. Poi arrivò Polos e ci invitò a seguirlo per la cena. "Che cosa ci serviranno, insetti?" sussurrai sarcastica a Best. |
Roteai gli occhi sentendolo, mentre mi vestivo.
"Elv ti prego, non ci mettere anche tu..." Commentai laconica. La cosa mi aveva già messo il malumore addosso, senza che lui ci mettesse il carico, davvero. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Certo che quel Guisgard era davvero egocentrico, si paragonava pure ad un eroe..ma non era l' Arciduca...almeno che io abbia saputo non possedeva questo Jarvis, era sempre più turbata.
Alla frase di Milo sussultai "Non penso sai, ho viaggiato molto e ho visto popoli strani. Come puoi pensare siano leggende? L'archeologia è dunque una scienza nata per diletto o narra la fantasia? Perdonami Milo, tuo padre non sarebbe d'accordo nemmeno sulla tua affermazione" osservando il mare e il Cielo silenziosa. |
"Chissà, magari nascondo qualche segreto..." disse divertito Best a Destresya "... potrei nascondere un tragico amore alle spalle... o essere un evaso, forse persino un ricercato politico..." con tono sarcastico
Si sistemò allora il cappello e porse il braccio a Destresya. "Andiamo a gustarci le prelibatezze del posto?" Divertito. "Ah, ecco..." disse Elv guardando Gwen "... immagino ti abbia dato noia che il tuo amico abbia capito che sei stata con tuo zio, giusto?" Con tono duro. "Guisgard Guisgard..." disse sbuffando Milo ad Altea "... lui è morto, ma io sono qui. E non voglio vivere alla sua ombra." Era geloso marcio. Intanto Louis aveva consegnato l'antica lapide al regista e questi aveva dato ordine di portarla sul panfilo, al sicuro. Intanto la sera era ormai prossima e si doveva decidere se montare tende sulla spiaggia o dormire a bordo del pnfilo. Pochi minuti dopo però si udirono i ritmici suoni di tamburi lontani. "Ma quest'isola non era deserta?" Perplesso Louis. |
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