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<< Beh...forse ci sarebbe un modo...>> dissi con uno sguardo malizioso mentre la mia mente girava a mille, << Ser Ehiss di sicuro potrà partecipare...se io lo accompagnassi per esempio....>>
Lasciai che mio zio entrasse nel mio stesso ordine delle idee ma io ormai ero già troppo decisa che avrei attuato quel piano. |
“Mmm... sembrate una fata.” Disse il prigioniero ad Altea. “Mica male. Che spreco impiccare una come voi.” Rise. “Ma mi avete detto il vero? O cercate solo di darvi arie?” Divertito.
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Una strana smorfia si dipinse sul mio volto.."Mi prendete in giro? E' la verità...non mi sto dando arie. Beh vedrete di persona quando saremo sul patibolo, sempre ci ammazzeranno assieme..ma sviate sempre..detesto ripetermi sapete? Ora spetta a voi dirmi il vostro nome e descrivervi" tamburellando nervosamente sulla fredda pietra del pavimento.
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“Cerca di calmarti.” Disse Johnata alzandosi di scatto. “Frena la lingua o te la strapperò io.” Con tono minaccioso a Gaynor.
“Avete sentito?” Ad un tratto una voce. “Fuori da qui.” Era Anmara con una pistola puntata verso l'ufficiale di Marina. “Andate fuori o vi faccio saltare la testa. E credetemi non aspetto che il pretesto.” “Mi verrai a supplicare per farti trattare come l'ultima delle sgualdrine.” Johnata rivolto alla regina. Ed uscì. |
“Non essere sciocca, Dacey.” Disse lo zio a sua nipote. “Perchè mai quel cavaliere dovrebbe accompagnarti al Palazzo Ducale? Con tutte le nobili dame che ci sono qui. Stai fantasticando troppo.”
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Gwen e Velvot stavano raggiungendo il carrozzone, quando lui si portò una mano sulla fonte.
“Che sciocco...” disse “... solo ora rammento che sono poco documentato sulla maledizione... ho bisogno di trovare qualche fonte... che ne dici di accompagnarmi in città? Mi farai compagnia mentre vagherò in cerca di documenti e notizie sulla Gioia dei Taddei. Oppure devi tornare tassativamente a casa come un'adolescente?” Divertito. |
Johnata si alzò di scatto con l'intenzione di aggredirmi. Mi gelai, perché contro un uomo alto e robusto così non avrei avuto la minima possibilità di difesa.
Per fortuna, Anmara venne in mio soccorso con un pistola puntata verso quello spregevole verme. Con un'ultima minaccia, l'ufficiale uscì. Corsi verso Anmara e la abbracciai, un gesto non molto consono all'etichetta, ma che compii d'istinto. "Grazie cara, grazie... non so come sarebbe andata a finire senza di te..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
<< Perché....Perché si ecco. Sono sicura che è un favore che posso chiedergli. Insomma non conosce molta gente qui, per andarci da solo potrebbe portare me. Sono sua amica, gli amici si fanno dei favori. Quando capirà che tengo a vedere lo spettacolo farà in modo di farmi andare. Vedrai zio se non ho ragione>> dissi con un certo tono di sfida, ero decisa a dimostrargli che le sue perplessità sul cavaliere fossero infondate.
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Tornammo al carrozzone e Velvot si ricordò che doveva cercare informazioni sulla maledizione per lo spettacolo.
"Ah ah,che spiritoso..." mormorai, sarcastica "Dai,andiamo" prendendolo per mano "Al massimo Costanza punirà te, se le dirò che mi hai trascinata tu in città" dissi divertita. |
Scalmanato.
Già quella parola mi faceva comprendere di essere sulla strada giusta. Mi ero chiesta se fosse cambiato in quegli anni. Dopotutto ne era passato di tempo. Così sorrisi ai contadini. "E sapete dirmi dove posso trovarlo questo scalmanato?" Chiesi, gentilmente. |
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