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Dicono tante cose, signora, vuole saperle tutte?
Ascoltai la sua domanda e sospirai ancora. "No, non lo è." A quella risposta, ebbi come l'impressione di sentire un pesante e sordo rintocco di campana, assieme al gelo calato a quella mia risposta. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Le parole di Gwen.
Poi il silenzio. Un silenzio cupo, sordo, angosciante, ossessivo. Un silenzio insopportabile. Poi la donna staccò la telefonata. |
Aspettavo che dicesse qualcosa, che reagisse.
Invece no. Nulla. Sentii che aveva riattaccato e guardai la cornetta, poi Elv, poi di nuovo la cornetta, interdetta, senta sapere che dire. A quel punto, anch'io riattaccai. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Elv guardò Gwen.
Aveva capito tutto. “Dimmi...” disse “... come ti senti? Dimmi tutto ciò che provi...” |
Ascoltai le domande di Elv e mi sedetti sul bancone mentre riflettevo.
"Non lo so..." pigolai, con sincerità, per poi tendere timidamente un braccio verso di lui, chiedendogli silenziosamente di avvicinarsi. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Elv si avvicinò a Gwen e l'abbracciò.
Restarono così, stretti, per un lungo istante. Un lunghissimo istante. “Vuoi” disse “uscire per prendere un po' d'aria?” |
Mi lasciai abbracciare, affondando il viso nel suo petto e cingendogli i fianchi con le gambe.
Furono meravigliosamente sospesi quei secondi silenziosi che seguirono e mi chiesi cosa pensasse di quel silenzio. Alzai appena il volto e annuii sorridendo. "Sai, è strano... Io non avevo mai pensato che... Il mio... Il mio dono potesse essere utile a qualcuno, in un certo senso" risposi, accarezzando distrattamente i capelli più corti sulla nuca di Elv "E non riesco ancora a capire come mi senta in merito..."https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...c5258d5ec8.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Devi sapere tu come ti senti...” disse Elv vicinissimo al volto di Gwen “... solo tu puoi saperlo... non ti spaventa tutto ciò? Il mistero... il dolore... la morte... il male? Inteso come quello fatto dagli uomini ad altri uomini...”
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Ascoltai le sue domande, cercando di concentrarmi avendolo così vicino.
Non mi ci sarei mai abituata. "Più che altro mi sento perplessa. Perplessa al pensiero del livello che tutto ciò possa raggiungere, soprattutto il male degli uomini, ma come posso essere utile alla gente se cado preda della paura?" risposi dolcemente, accarezzandogli il viso. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Elv guardò Gwen.
“Già, la paura...” disse “... impossibile non averne... lo so...” Qualcuno bussò allora alla loro porta. "Chi può essere?" Stupito il giovane dottore. |
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