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Come può una persona amare a tal punto da riuscire ad odiare nello stesso identico modo?
Alle parole del signore del castello rabbrividii...Amore e Odio sono per lui diventati la stessa cosa...anche se incosciamente non ne è cosciente... Tirarmi indietro? Neanche ci pensavo. Ero lì. Iniziava a suonare (metaforicamente) la musica. Il signore del castello dirigeva l'orchestra e noi eravamo i loro musici. Stava a noi, invitati, a cercare di cambiare le sorti...e a cambiare la sonata....credevo e speravo di poter contare anche sugli altri cavalieri di cui non conoscevo nulla...sapevo comunque che Elisabeth c'era e questo mi dette sollievo. "Ermaus" dissi ad alta voce in modo da attirare l'attenzione "Siete anche voi un cavaliere suppongo. E come noi la vita vi ha segnato. Volete dimostrare la vostra forza? Dimostrare a vostro padre che siete prode e valoroso? Combattete al nostro fianco contro quel dolore che vi attanaglia. Come farò io...perchè siamo accomunati dallo stesso, triste, doloroso destino..." |
Va bene risposi a Guisgard non ho fretta so aspettare,con Perry cosa facciamo, l'avvisiamo che stiamo partendo oppure la lasciamo qui finchè non si sono sistemate le cose? la vado a svegliare chiesi a Guisgard? almeno avrà il tempo di sistemarsi e scendere qui insieme a tutti noi.
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<<Parlate dell'amore come fosse la più grave delle malattie! io non posso restare qua! ho un figlio da crescere e una vita da vivere! fatemi uscire!>> le parole di Perry sembravano quasi un rimprovero.
Qualcosa aveva scatenato i nervi della ragazza che cominciò ad urlare infuriata <<Fatemi uscire!>> alla donna che non cambiava espressione. |
Ero arrivato nella sala per ultimo, e avevo riconosciuto Guisgard, Polgara e il giovane ragazzo che voleva diventare cavaliere. Ma nella sala erano presenti altri invitati che ad una prima occhiata non mi era parso di riconoscere.
Me ne ero rimasto in disparte ad ascoltare, ma dopo le parole di Ermaus dissi: "Signori! Nostri nemici? Forse sono solo vostri nemici! Chi mi assicura che non siano loro nel giusto? Voi stessi avete rinchiuso quel poco amore che vi rimane dietro queste mura per sfuggire dalla vita reale... oppure pensate di essere gli unici ad avere sofferto?! Forse loro sono vostri nemici solo perché vogliono distruggere questo abominio! Quindi potrei schierarmi dalla loro parte." |
"Elisabeth..." la guardai sorridendo e dolcemente posai la mano sulla sua. Nel preciso istante del contatto percepii il tipico freddo del regno delle ombre e sentii la presenza del cavalier tristezza nel corpo della Sorella.
"Non temere Sorella mia, non ti abbandono e comprendo perchè devi affrontare questo percorso...io ho fiducia in te e nella Madre e so che, come sempre, tutto va come deve andare...". Non potevo più trattenermi e l'abbracciai e sorridendo pensai alla scena facilmente fraintendibile che gli altri avrebbero avuto davanti. Sentii quindi un urlo risuonare nella mia testa: "Fatemi uscire!" riconoscevo quella voce..era la giovane madre! Ma dove diamine era finita?! Mi staccai dall'abbaraccio con Elisabeth, guardai Guisgard e gli dissi: "Devo andare ad aiutare la tua amica!Credo sia nei guai..." Mi ero a malapena mossa per allontanarmi dalla sala quando incrociai lo sguardo della bella Heylde: "Mylady mi avete già trattato a male parole una volta ma credetemi i frammenti di stelle sono magici..." e toccandole un braccio recitai sottovoce: Frammenti di stelle frammenti d'amore riportate calore a quest'animo spento dal dolore E questo era un mio compito Elisabeth..ricordare ad una madre l'amore di una figlia..l'amore sotto diverse forme... |
L'epressione di Polgara nell' appoggiare la sua mano sulla mia, mi fecero comprendere, che aveva visto......e aveva avvertito l'energia che fluiva in me....sapevo che mi sarebbe stata vicina e questo rafforzava la mia decisione.......fu un abbraccio che uni' il nostro essere Sorelle.....nessuno poteva comprenderne il significato. << Non preoccuparti so che nessuno meglio di te puo' occuparsi dell'amore di una madre per la propria figlia,.....ti saro' vicina......>>.....Nel raggiungere llamrei, guardai il vero Guisgard.....come aveva fatto a essere li' senza invito...era pieno di risorse.....un sorriso apparve sul mio volto....se ripensavo a come avevo sfilato il biglietto dalle sue tasche.....
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Ermaus, in preda ad uno scatto d' ira, fissando Hastatus e Shawn, cominciò a dire:
"Che significa tutto ciò? Siete cavalieri o fantocci? Una banda di predoni ricoperti da corazze minaccia la nostra casa e coloro chiamati a difenderci ci accusano di essere dalla parte del torto! Siete indegni di portare anche solo gli speroni!" "Camati, figliolo." Intervenne prendendo la parola il signore del Doloroso Amore. "Essi non vivono ogni giorno questa realtà. Non conoscono la ferocia e la determinazione di chi ci minaccia." Poi rivolto ai suoi ospiti aggiunse: "Cavalieri e dame... noi non conosciamo chi si celi sotto le corazze dei nostri nemici. Sappiamo solo che essi desiderano distruggere questo luogo e per riuscirci hanno travolto tutti coloro che sono corsi ad aiutarci. Non siamo forse noi degni di vivere protetti dalle beffe dell' amore? Non è un mio diritto proteggere dalle illusioni del cuore la mia famiglia?" "E' inutile, padre mio." Disse Heylde. "Costoro non comprendono la verità." Poi, rivolta a Polgara: "Conosco solo i frammenti del cuore. Del mio cuore." Intanto Guisgard fissava con viva curiosità Elisabeth. "Chi sarà quel cavaliere?" Si chiedeva inquieto. Poi, udite le misteriose parole di Polgara, la fissò per alcuni istanti, come a voler comprendere ciò che aveva detto "Perry in pericolo?" Ripetè. "Impossibile." Poi, rivolto a cavaliere 25: "Andate a controllare se Perry è ancora nella sua stanza. E proprio in quel momento si udì un terribile e profondo nitrito. Poi nell' aria si diffusero i rumori di una possente cavalcata. Ed una voce gridò: "Morirete tutti!" |
Andai di corsa a cercare Perry entrai nella sua stanza ma non c'era allora controllai tutte le stanze ma nulla, non riuscivo a trovarla allora corsi giu nella sala e dissi:Guisgard amico mio Perry non ce nella sua stanza e neanche nelle altre non so dove sia, cosa facciamo adesso?dobbiamo trovarla al piu presto prima che sia in pericolo di vita.
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Mi rivolsi a cavaliere25: "Ascoltatemi, io posso aiutarvi, verrò con voi a cercare la vostra amica."
Mi concentrai un attimo, respirai ritimicamente e profondamente per un po', ampliai i miei sensi e la vidi...era buio e freddo...dovevano essere delle segrete o giù di lì. "Credo di aver capito dove possa essere..voi cosa fate? rimanete qui con Guisgard o venite con me?" chiesi a Cavaliere25 e mentre aspettavo una risposta notai la figura vicino ad Elisabeth..chissà chi era? Sembrava un cavaliere, ma non percepivo quel tipo di energia...ero perplessa. Guardai Heyde, se neanche la magia poteva aiutarla a riacquistare un po' di calore, sarebbe stata un'opera molto dura la mia...ma ci avrei pensato dopo. "Morirete Tutti!" quest'affermazione mi gelò il sangue, e come un brivido il terrore mi percorse, non per me, ma per le persone a cui tenevo ed erano là dentro.. E così il momento era alla fine giunto... |
Vengo con voi mylady dissi gardando Polgara, ma voi come avete fatto a sapere dove sta lady Perry? comunque vi ringrazio per il vostro aiuto sono indebito con voi mylady,ora andiamo e facciamo presto prima che gli succeda qualcosa di male non potrei perdonarmelo aggiunsi guardando Polgara negli occhi.
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Dentro di me ero veramente furioso, per le parole che avevo sentito, ma esternamente rimasi calmo:
“Io non comprendo la verità?!?” e risi “A differenza di voi, vivo nella vita reale tutti i giorni ed accetto le gioie e le sofferenze… voi invece vi siete estraniati dal nostro mondo… ed ora PRETENDETE che questo mondo dal quale vi siete allontanati vi AIUTI?! E’ questo che chiedete?! Siete solo dei pazzi!” Feci un paio di passi avanti per meglio guardare negli occhi i miei interlocutori, poi continuai: “Io non posso parlare a nome degli altri, perché non conosco tutti i presenti… ma se volete la mia spada… tornate nel mondo reale e dimostratemi che siete nel giusto… altrimenti io qui non ho più nulla da fare, e sono pronto ad andarmene... combattendo con chiunque di voi, se necessario.” Avevo appena finito di dire ciò, che sentimmo tutti il grido "Morirete tutti!" |
Ascoltai le parole del cavaliere ultimo arrivato. Aveva ragione. Non era in un mondo "incantato" che si combatteva la vita. Parsifal ne era uscito e il mondo che aveva incontrato al di fuori di quello che la madre, per tutto il bene che gli volesse, non era di certo lindo e perfetto.
Sta di fatto che, comunque, se noi ospiti avessimo voluto uscire dal Castello del Doloroso Amore...avremmo dovuto affrontare i famelici cavalieri del male. Era, ahimè, un passo obbligato. Non vi era alternativa. "Cavaliere" dissi rivolgendomi al prode che aveva ben parlato. "io concordo con il vostro pensiero. Ma fuori da queste mura vi è il male. Come voi, permettetemi di dire, anche tutti gli altri ospiti gradirebbero uscire da qui e tornare dalle loro famiglie. Non vedo alternative: dobbiamo affrontare il nemico. O avete un'idea migliore? In questo caso: contate su di me!" |
Ad udire le parole del suo scudiero, Guisgard ebbe un sussulto.
"Presto!" Gridò. "Andiamo a cercare Perry!" Ma in quel momento si udì quella misteriosa voce che gridava da fuori le mura. "Dannazione!" Esclamò Guisgard. "Cos' altro sta succedendo?" Corse allora verso una delle finestre e vide una strana ed impressionante immagine. Un poderoso e massiccio cavaliere, con una corazza lucente ed una tunica verde, che galoppava inquieto. "Vi è qualcuno tra voi tanto coraggioso da venire ad accogliere madonna Morte, prima che ella salga a strapparvi le misere anime?" Gridava con tono tanto grottesco quanto innaturale. E tutto questo mentre il suo cavallo scalpitava e nitriva come se avesse il fuoco nelle vene. "Presto!" Disse Guisgard agli altri. "Voi andate a cercare Perry ed accertatevi che stia bene. Io invece andrò a scoprire se le armi di quel cavaliere sono affilate e taglienti quanto la sua arroganza!" "Siate prudente, Cavaliere del Lago!" Disse il vecchio Cembelus. "Fino ad oggi tutti coloro che hanno affrontato il Cavaliere Verde hanno incontrato la morte! Non siate perciò avventato!" Guisgard allora fissò per un attimo Polgara. "Sii prudente..." Le disse e corse via. Alcuni istanti dopo uscì dal castello pronto per la contesa. Nel vederlo il Cavaliere Verde annuì e disse sprezzante: "Finalmente..." I due cavalieri allora lanciarono i propri destrieri alla carica e si diressero l' uno contro l' altro. http://moonwolves.files.wordpress.co...mofheaven1.jpg |
Vidi Guisgard uscire fuori a sfidare quell'orribile cavaliere e gli urlai: "non sognarti di farti del male sai!?!? non possiamo mica permetterci un ferito!" poi a voce un po' più bassa aggiusi: "Guisgard te ne prego...stai attento! io.." Madre te ne prego proteggilo...e lasciando in sospeso la frase mi girai verso Cavaliere25 e dissi: "andiamo! La vostra amica ci sta aspettando!" e presi il cammino del corridoio.
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io segui Polgara e dissi: Polgara ma voi come fate a sapere dove sta Perry?
continuai a seguirla mentre pensavo a Guisgard la fuori dal castello a sfidare quei cavalieri speriamo non gli succeda nulla di brutto non potrei perdonarmelo pensando di averlo lasciato andare da solo e senza aiuto. |
"Diciamo deduzione e sesto senso! caro cavaliere25" gli dissi strizzando l'occhiolino "ora aiutatemi a trovare delle scale".
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Dopo un po che camminavamo intravidi delle scale e dissi: lady Polgara guardate laggiù vedo delle scale saranno quelle che cerchiamo? è cosi grande sto castello, guardando in faccia Polgara, mi ci perderei anche io credetemi e gli sorrisi simpaticamente.
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Non attesi la risposta dai nobili signori... erano troppo chiusi nella loro stupida mentalità.
Ascoltai però le parole del cavaliere che mi rivolse la parola, ed a lui risposi: "Affrontare il nemico?!? Ma il nemico di chi... si dice che il nemico del mio amico sia mio nemico..." ma mentre dicevo ciò, sentii le parole di Guisgard e le sue intenzioni. Cercai inutilmente di fermarlo. "Quell'arrogante e testa calda..." urlai "... deve sempre buttarsi nella mischia senza pensare!" Snudai poi la mia spada e puntandola verso Cembelus ed i suoi figli, dissi rivolgendomi al cavaliere di nome Shawn: "E loro sarebbero dalla parte del bene! Hanno già imprigionato la giovane lady Perry... la conosco... è una di Camelot! Sarà meglio per voi che la liberiate subito o vi distruggerò il castello pezzo per pezzo!" Non vedendo guardie in giro, con la spada in mano mi diressi verso Cembelus. |
Polgara e Cavaliere25 videro delle grosse scale che scendevano quasi nei sotterranei del castello.
Ed attraverso un buio ed umido corridoio, i due arrivarono ad una cella posta nell' ultimo piano della torre. Le sbarre erano robuste e solidissime. Ed accastandosi ad esse, Polgara e Cavaliere25 cominciarono a sentire qualcosa. Era la voce rotta di Perry, imprigionata in quella inospitale prigione. Intanto, nella sala grande, Hastatus aveva estratto la spada contro i signori di quel luogo ed avevo chiesto l' aiuto di Shawn. Ma quando fu vicino a Cembelus, Ermaus con la sua spada bloccò quella di Hastatus. "Badate a ciò che fate, cavaliere!" Gli intimò. "Riponi la tua spada, figliolo." Intervenne Cembelus. "I nostri nemici sono la fuori, non qui dentro." "Poi rivolto a Hastatus: "Questa contesa è tanto sciocca quanto inopportuna.. Invece di star qui a minacciarci, fossi in voi correrei in aiuto di quel cavaliere che ha deciso di attaccare da solo il Cavaliere Verde. |
Intanto, fuori le mura del castello, Guisgard si accingeva a sfidare il misterioso Cavaliere Verde.
I due contendenti avevano ormai già lanciato i propri cavalli contro l' avversario, sollevando polvere e fumo. E dopo alcuni surreali istanti avvenne il fatale scontro. Il Cavaliere Verde sembrava dotato di una tecnica incredibile. Ed infatti, con facilità, disarcionò Guisgard dal suo cavallo. Poi, partito di nuovo alla carica, si apprestava al colpo di grazia. Guisgard però si alzò lesto ed impugando la propria lancia attese il nuovo attacco di quel misterioso avversario. E di nuovo i due si lanciarono l' uno contro l' altro." Stavolta, benchè senza più cavalcatura, Guisgard portò a segno il suo colpo. La sua lancia si infranse sul robusto scudo del Cavaliere Verde, che si resse per miracolo in sella al suo cavallo. Tuttavia il colpo era stato forte, rendendolo meno sicuro. Guisgard invece, era rimasto in piedi. La lancia del suo avversario era riuscita a colpirlo, ma egli sembrava aver attutito bene quel fatale colpo. Ad un tratto, Guisgard si accorse di sanguinare. In un attimo la sua tunica era divenntata rossa: una scheggia della lancia del Cavaliere Verde era riuscita a ferirlo sul fianco. Le forze allora gli vennero meno ed un attimo dopo cadde come corpo morto. A quel punto Il Cavaliere Verde si avvicinò a Guisgard per finirlo. Ma guardandolo, quel misterioso cavaliere mostrò compassione. Lo fissò con attenzione e disse: "Oggi è il vostro giorno fortunato. Ma domani non incontrerete più clemenza e generosità." Ed andò via, lasciando Guisgard in una pozza di sangue, senza più conoscenza. |
Chiamai Perry sono cavaliere25 sono venuto a tirarti fuori poi rivolgendomi a Polgara ora come facciamo a farla uscire di qui? le sbarre sono troppo robuste per forzarle dobbiamo trovare un modo e alla svelta dissi guardando Polgara.
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Fu un momento...ebbi un'orribile presentimento e poi vidi solo molto sangue. Era successo qualcosa a Gusigard, ne ero certa.
Bene non avevo tempo da perdere, stavo per fare un doppio incantesimo e questo voleva dire usare molta della mia energia, ma non avevo scelta se volevo liberare la ragazza ed evitare che il mondo venisse a conoscenza dei miei poteri. "Oh Morfeo, Signore e Padrone, abbraccia queste due persone. Regala loro per un po' sogni e serenità ed al risveglio confonderanno la realtà". Detto ciò aspettai che la magia facesse il suo corso e posai le mani sulle sbarre umide e fredde. Questo era molto più difficile e faticoso. Iniziai a respirare nel modo in cui mi fu insegnato, sentivo il cuore accelerare ed il sangue battermi nelle tempie...stavo innalzando la mia temperatura corporea ai limiti...Ecco il punto di fusione era vicino, il metallo ora era malleabile e mi avrebbe concesso di deformarlo. Mi sentii quasi svenire, ma il lavoro era compiuto, ora dovevo andare da Guisgard, per quanto quel testone fosse dalla pellaccia dura sentivo che stava diventando sempre più debole. "Guisgard mi senti? Lo so che puoi sentirmi, sono io Polgare...Non ci provare sai!! Non provare a mollarmi nel mezzo di un castello di matti con tre cavalieri assassini! ricordati la promessa che mi hai fatto quel giorno vicino ai resti della torre..sto arrivando da te e ti aiuterò ma tu devi resistere!! hai capito?!?" E correndo iniziai a risalire le scale. |
apri le sbarre ed entrai nella cella vidi Perry terrorizzata e spaventata in un angolo e gli dissi:Perry è tutto finito datemi la mano vi porto via da qui,dobbiamo andare in aiuto a Guisgard è andato a combattere contro dei cavalieri dobbiamo fare infretta dissi guardandola negli occhi a bisogno del nostro aiuto.
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Ma mentre Cavaliere25 cercava di portare fuori dalla cella Perry, la donna con il viso mascherato si avvicinò ai due ragazzi.
"Fuggite da questo posto..." cominciò a dire "... al dolore ed alla follia presto si aggiungerà anche la morte... i tre cavalieri non possono essere vinti se non si conoscono i loro veri nomi... fuggite via... via da qui..." E mentre la donna parlava, Cavaliere25 si accorse che i piedi di lei erano legati al muro da solidissime e pesanti catene. Chiunque avesse segregato lì quella donna, voleva essere certo che ella non ne sarebbe uscita mai. http://www.rai.it/dl/images/belfagorB.jpg |
<<Cavaliere!>> disse Perry rivolgendosi a cavaliere25 <<non possiamo lasciarla qui...mi ricorda una persona importante della mia vita e so che c'è del buono nel suo cuore>>.
Si alzò inpiedi e andò verso Polgara: <<Io so che potete liberarla...>>. |
Intanto, nella sala grande, Cembelus ed i suoi figli erano alle prese con la rabbia di Hastatus ed i dubbi di Shawn.
"Nessuno qui ha potuto nuocere alla vostra amica" disse Cembelus parlando di Perry "e potrei giurarlo su ciò che ho di più sacro! Siete nostri ospiti, oltre che difensori. Ed i miei servitori già ammonirono alcuni di voi a non girovagare per il castello. Esso è pieno di cunicoli e passaggi segreti. E la vostra amica sarà caduta in uno di questi." Poi verso Hastatus: "Riponete le armi e rammentate ciò che siete, cavaliere. Giudicate me ed i miei figli malvagi? Perchè? Non fummo noi a minacciare la casa altrui ed a giurare odio eterno verso chi cerca solo di vivere la propria vita nella sua terra. Riflettete dunque su questo, sir Hastatus... e se lo farete con la purezza del vostro ruolo non troverete alcun male in me ed i miei figli." E mentre il vecchio Cembelus parlava, Shawn notò un' ombra attraversare la sala e dirigersi verso la porta che dava alla torre. E per un attimo ebbe la sensazione che l' ombra la chiamasse... http://3.bp.blogspot.com/_-w1DxshTHb...s400/Ombra.jpg |
Mentre tutti erano presi dalle parole del vecchio uomo, sentii una voce angelica, non di questo mondo, che chiamava il mio nome. Vidi un'ombra, una sagoma di persona che stava attraversando la sala..un'ombra che non aveva modo di essere...
Constatai che era l'ombra che mi chiamava: sentii chiaramente l'invito a seguirla. E così feci. Seguii quella sagoma fatta di nulla...ma con una propria forma. Nessuno, credo, si stava accorgendo della mia uscita dalla sala... Raggiungemmo una stanza. Era semibuia. Vi era una sola flebile candela che offriva poca luce agli occhi. Sul muro libero da mobili notai formarsi la sagoma dell'ombra che avevo seguito. Sobbalzai. Ma non avevo paura. Anche se ero cosciente che lì, da sola, lontana da tutti, ero inerme. |
La mia rabbia, a queste parole che ritenevo sciocche, stava per avere il sopravvento. Stringevo la spada così forte che le nocche della mano erano bianche.
Senza degnare Cembelus di una risposta, mi voltai, uscii dal palazzo, dove trovai il mio cavallo già pronto e sellato. Gli saltai in groppa e con esso varcai l'ingresso del castello per vedere se riuscivo ad aiutare quel testone di Guisgard. |
"Mi spiace Mylady ora non posso ma tornerò!" urlai a Ledy Perry mentre risalivo di corsa le scale. Dovevo raggiungere Guisgard quanto prima. Veloce più veloce del vento portami dal motivo del mio tormento. E così giunsi al di fuori dalle mura e lo vidi, con un filo di vita e in una pozza di sangue.
"No!" urlai e mi precipitai su di lui. Lo girai e vidi la ferita al fianco, aveva perso molto sangue, era pallido e non rispondeva a nessun richiamo. Mi ricordai del dono della Maga apparsami al Lago, la polvere fatata. C'era ancora della vita che scorreva nelle sue vene quindi decisi di usarne una parte in modo da cospargere la ferita e poi con lo spillone dei miei capelli mi punsi un polpastrello e lascia cadere un paio di gocce sulla ferita oramai imbiancata dal rimedio. "Ecco Guisgard, sei curato da un rimedio sacro più antico della notte dei tempo e io ti dono parte della mia energia...ora coraggio ritorna qui, ritorna da me". E mentre lo osservavo attendendo un segno di ripresa vidi giungere in lontananza un cavaliere. |
" morirete tutti......" un urlo disumano, mi sentii.....raggelare e passare da una fase di veglia a una di premorte......il mio corpo era li'......ma la mia anima era da tutt'altra parte, era questo che ci insegnavano una volta diventate maestre, Madre ci insegnava a fluttuare potendo vedere tutto quello che in realta' nessun uomo poteva vedere......Guisgard....il sangue ,e io li' che fluttuavo, e no....nessuno poteva perire. Mi risvegliai da quello stato stuporoso in cui mi trovavo....accanto a me non c'era piu' nessuno...non era importante questo, uscii fuori e presi il cavallo che mi venne sellato dallo stalliere.......Seguii il pensiero di Polgara, aveva paura, pensavo a Guisgard a terra e questo mi fece spronare il cavallo sino a sfiancarlo.........li vidi...e rallentai la corsa....sino a quano arrivai vicino a Polgara....scesi da cavallo e mi inginocchiai accanto a Guisgard....presi la sua mano la chiusi tra le mie, guardai Polgara...<< Guisgard ascolta, io so dove ti trovi in questo momento......e' un posto meraviglioso, dove si prova un senso di beatitudine che non e' di questa terra....e so anche che mi stai ascoltando, perche' io so che e' cosi'.......Polgara ha guarito il tuo corpo, ..e credo che tu abbia un motivo per ritornare in te.....non sai neanche chi io sia...ma Polgara e' mia sorella e la sua pena e' la mia.....abbiamo bisogno di te....e tu questo lo sai....>>....C'e' unfilo di argento che unisce il nostro corpo all' anima.....e potevo vedere il suo, era intatto non si era spezzato...... avvicinai il mio viso al suo e gli soffiai sulle labbra ..Cavalier tristezza...tramite me gli aveva trasmesso il soffio della vita.....l'albero che avevamo sul petto gli aveva donato un po' della sua linfa
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come faccio a liberarla dissi? non ho una spada non ho nulla devo cercare qualcosa per liberarvi da questa catena che vi tiene prigioniera dissi alla donna misteriosa,vado a cercare una spada tornerò appena possibile dissi guardando quella donna.Corsi su per le scale e cercai la stanza delle armi, arrivai ad una porta e l'apri dentro nella stanza cerano armature e spade,presi una spada e ritornai dalla donna eccomi di ritorno mylady ora cercherò di spaccare la catena non abbiate paura gli dissi.mi preparai e con forza e un colpo secco spaccai la catena,ecco mylady ora siete libera.
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<<Ora dobbiamo andare cavaliere, hanno bisogno di noi>>.
Poi rivolgendosi alla donna: <<Voi siete libera da ogni male ve lo posso assicurare, se succede qualcosa, cercatemi!>>. |
ok risposi guardando Perry, andiamo dobbiamo andare da Guisgard credo sia in pericolo di vita su corriamo dobbiamo fare presto non voglio che muoia.
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L' ombra si materializzò, pian piano, davanti a Shawn.
Le sorrideva con un' espressione indescrivibile. "Lacrime di amanti..." disse con un filo di voce. "Amore non è mai sofferenza... ed i suoi cavalieri non portano pena, danno o lutto... cerca i loro nomi... cercali ed ammansirai il loro ardore..." Le sorrise ancora e poi svanì nella notte. Intanto Hastatus aveva raggiunto Polgara ed Elisabeth accanto a Guisgard che giaceva senza conoscenza e ferito dal Cavaliere Verde. Ad un tratto, i tre videro proprio quel cavaliere risalire la piccola collina che fronteggiava il castello. Ed in cima, il cavaliere, raggiunse gli altri suoi due compagni, il Cavaliere Rosso e quello Bianco. E con loro vi era il giovane paggio. "Badate bene..." cominciò a dire questi "... il prossimo sarete voi, sir Hastatus. E sappiate che il Cavaliere Rosso non risparmia mai i suoi avversari." E tutti e quattro scomparvero nella nebbia. Nel frattempo, nei sotterranei, Cavaliere25 e Perry si diressero verso gli altri, mentre la misteriosa donna mascherata li guardava andar via senza dire nulla. |
Il vento.
Impetuoso, maestoso, orgoglioso, soffiava attraversando l' intera campagna. E sembrava volersi portare via ogni cosa, lasciando nel cuore tanto freddo e malinconia. Guisgard era giunto davanti alla piccola chiesetta di San Michele. Ma aveva trovato la porta chiusa. Cercò di aprirla ma essa era pesante e massiccia. "Cosa fate?" Gli chiese un fraticello che giungeva dalla campagna. "Volevo entrare in chiesa e salutare San Michele." Rispose Guisgard. "Non si può..." disse il fraticello "... una donna si sta confessando... piange e si dispera per il suo amato... e nessuno deve vedere il suo dolore." "Ma io non guarderò!" Rispose Guisgard. "Voglio solo salutare il santo. Poi andrò via." "No, l' uomo è debole e cedereste. Andate via e tornate domani." Disse il fraticello. "Vi prego..." supplicò Guisgard "... ho bisogno della benedizione di San Michele!" "E sia..." disse il fraticello "... ma ricordatevi di raggiungere l' altare senza guardare altro. E chiunque vi chiami badate di non rispondere. Salutate il santo e tornate fuori." "Non temete." Assicurò Guisgard. "Farò come mi imponete." Il fraticello allora aprì la porta e permise a Guisgard di entrare. Nella navata dominava quasi una totale oscurità, affievolita solo da diverse candele che bruciavano alla destra dell' altare. Guisgard giunse ai piedi dell' altare e dopo essersi segnato con la croce, cominciò a pregare. E quando ebbe finito si segnò ancora. Stava per raggiungere la porta, quando udì una voce. "Fermatevi vi prego..." Guisgard però, seguendo le raccomandazioni del fraticello, la ignorò. "Fermatevi, cavaliere, vi supplico..." Disse ancora quella voce. Allora, intenerito, Guisgard si voltò. Era una donna con il volto coperto da un velo nero. "Aiutatemi, vi prego..." "Come posso servirmi, milady?" Chiese il cavaliere. "Il mio amato è stato ferito da un misterioso cavaliere... aiutatemi..." "Com' è fatto questo cavaliere?" "E rivestito da una spessa corazza ed avvolto da una tunica verde." Rispose la donna. "Conosco quel cavaliere!" Esclamò Guisgard. "E ho un conto aperto con lui!" "Prima di andare ad affrontarlo..." disse la donna "... scegliete una delle candele che ardono davanti a San Michele." E Guisgard, dopo averle viste tutte, scelse quella che secondo lui era la più lunga. "Questa rappresenterà la vostra vita, cavaliere." Disse la donna. Guisgard allora uscì dalla chiesa e vi trovò Elisabeth. "Vi stavo aspettando." Disse la donna. "E perchè mai, milady?" "Perchè se non uscivate voi io non potevo entrare in chiesa. Il vescovo impone che vi entri una persona alla volta." E detto questo, Elisabeth entrò nella chiesetta. Guisgard allora si guardò intorno e riconobbe una donna che passeggiava nella campagna. Era Polgara. Corse così verso di lei. "Eccoti..." disse la ragazza nel vederlo "... temevo che fossi andato via... mi sveglio ogni giorno con questa paura..." "Ma io non andrei mai via senza portarti con me." Rispose Guisgard. Ad un tratto un superbo nitrito si diffuse nell' aria. I due ragazzi si voltarono e videro un possente cavaliere cavalcare verso di loro. Era il Cavaliere Verde. "Fuggi, Polgara!" Gridò Guisgard. "Fuggi e qualsiasi cosa accada non fermarti mai!" Il cavaliere allora caricò verso Guisgard e quando lo raggiunse lo colpì con un fendente al fianco. "No!" Gridò Guisgard alzandosi di scatto. Era sudato e sentiva un bruciore insopportabile al fianco. Si guardò intorno e capì di aver sognato. |
Usci dal castello in fretta e furia insieme a Perry e vidi Guisgard a terra gli corsi incontro e dissi: come sta? è ferito gravemente? si salverà? chiesi a Polgara e agli altri cavalieri, chi è stato a fargli questo? questo posto è maledetto aggiunsi,dove sono quei cavalieri assetati di sangue?
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"Portate dentro sir Guisgard. Ha bisogno di cure, e questo non mi sembra il posto migliore." dissi al gruppo che si era riunito attorno al ferito.
Il cavaliere rosso... il cavaliere della violenza.. Mi rivolsi quindi al paggio: "Non ho paura del vostro signore... ma questa contesa mi sembra inutile. Se però lo scontro è inevitabile, non sarò certo io a tirarmi indietro... sappiate però che non combatterò per Lord Cembelus e la sua famiglia, ma solo e unicamente per me!" |
Cavalier Hastatus aveva ragione, Guisgard ora doveva essere portato al caldo e doveva riposare.
"Elisabeth grazie! Senza il tuo aiuto non ce l'avrei fatta" le sussurrai all'orecchio. Poi chiesi a cavaliere25 se voleva aiutarmi ad accompagnare dentro Guisgard, quindi gli passai il braccio sotto la spalla e cercai di aiutarlo ad alzarsi. "Bell'affare Guisgard! Dimmi un po', se era un modo per attirare la mia attenzione sappi che devi lavorarci ancora...così mi fai solo venire un infarto! Ora andiamo devi riposare..." e mi strinsi a lui. Non potevo non essere arrabbiata mi ero preoccupata da morire! Diamine di una testa calda! |
forza amico mio non è ancora ora della tua morte devi ancora insegnarmi tante cose non mollare gli dissi, lo accompagnai con Polgara al castello nella sua stanza lo sistemammo sul letto e lo coprimmo con una coperta,ora Polgara ,Guisgard è al sicuro ora dobbiamo solo aspettare che si rimetta in forze.
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Una volta dentro il castello Perry si fermò e si sedette su una grande scalinata e cominciò a pensare.
Voleva cambiare la sua vita. Una lettera apparì dal nulla e cadde sulle gambe di Perry che si guardò intorno e poi aprì la busta: "Cara Perry, siete diventata una dama di tutto rispetto vedo; voi non ricorderete chi sono poichè l'ultima volta che vi ho vista avevate pochi mesi. Sono Denival, e ho promesso ad un'anziana signora che tanto vi voleva bene, di insegnarvi a combattere. Potete rifitare l'offerta e proseguire con la vostra vita in semplicità, oppure recarvi alle cascate dei cervi dopodomani nel pomeriggio e cominciare una vita nuova; ovviamente potete portare vostro figlio. Spero di vedervi". Perry alzò il volto e dopo pochi istanti decise che era meglio sparire dinuovo per un po' e imparare a combattere come si deve e crescere suo figlio nella natura. Andò da Hastatus e gli chiese: <<Sir vi chiedo un favore, l'ultimo ve lo giuro, dovete aiutarmi ad uscire da questo castello...devo tornare a Camelot, prendere mio figlio e sparire per un po', quando tornerò non sarò più la stessa...è importante>>. |
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