Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 25-09-2013 19.47.16

“Invece io” disse Roberto a Clio “sono della stessa idea del capitano de' Gufoni... anche io credo che in tutta questa storia ci siano dentro i de' Binardi... ragioniamo... sono in pessime condizioni finanziarie, appoggiano il Clero e detestano la borghesia... dunque mi sembrano più che sospettabili... inoltre, guarda caso, poco prima di scoprire il biglietto, Francesco de' Binardi giunge qui con una scenata di stampo teatrale... e facendo due più due...” sbuffò “... comunque non mi piace questa cosa che ti ha chiesto il viceprocuratore... perchè chiedere a te di cercare quel ladro? Lui può disporre di soldati e magistrati... mah... ma tanto, a quanto pare, sembra che questa faccenda di Mirabole sia prossima a risolversi...”
Poco dopo, salutati tutti, Clio, Roberto e Selenia tornarono a casa.

Altea 25-09-2013 19.50.23

Mi avvicinai lentamente e scorsi il Cavaliere di Altafonte..mi chiesi come mai fosse lì in giardino e non si fosse mosso alla notizia di Mirabole.
Sembrava assorto e giocherellava con un ramo di geranio, mi sedetti vicino a lui senza proferire parola sul bordo di quella fontana.
Si udiva solo lo scroscio della fontana e poi d'un tratto dissi..."Mi piacerebbe essere lungo il lungo fiume..presente di fronte alla Chiesa di San Giovanni? Penso domani ci andrò" e sorridendo staccai un grappolo di uva assaggiando alcuni acini e poi aggiunsi improvvisamente..."E ditemi..ho sentito i pettegolezzi delle dame, che solitamente detesto...li ho sempre odiati pure nella mia dimora a Camelot o nei vari balli...coi miei genitori...ma voi...cercate moglie? E come mai? Che requisiti dovrebbe avere?" chiesi piena di interesse.

Eilonwy 25-09-2013 19.50.39

Oh no adesso sta arrivando Lady Altea!
Certo che sono sfortunata.
Che noia!
Non importa mi avvicino con cautela per sentire che si dicono.
Ahimè sono una ragazza troppo curiosa.
Citazione:

."Mi piacerebbe essere lungo il lungo fiume..presente di fronte alla Chiesa di San Giovanni? Penso domani ci andrò" e sorridendo staccai un grappolo di uva assaggiando alcuni acini e poi aggiunsi improvvisamente..."E ditemi..ho sentito i pettegolezzi delle dame, che solitamente detesto...le ho sempre odiate pure nella mia dimora a Camelot o nei vari balli...coi miei genitori...ma voi...cercate moglie? E come mai? Che requisiti dovrebbe avere?" chiesi piena di interesse.
Cosa?
Allora non voleva essere solo aiutata!
Meglio rimanere ad ascoltarli.

elisabeth 25-09-2013 22.20.27

Attraversando il chiostro fui condotta alla biblioteca, mentre aprii la porta sentii delle voci....che nella mia grande impazienza feci l'errore di non riconoscere.......bene.....quando l'istinto prevale alla ragione questo succede.....il caos......fra Teodoro era in simpatica conversazione con i tre falsi Fratelli......." Sono certa che non pensavate di vedermi cosi' in fretta......formate un bel quadretto voi quattro.....già dei simpatici compagni di viaggio.......ditemi Fra Teodoro...visto che ho ascoltato...ma solo per un attimo le vostre conversazioni ...ditemi...avete il coraggio di denunciarli ?.....anzi...visto che in fondo sono una buona religiosa....sono venuta a dirvi che tre uomini seduti al mio tavolo in una locanda di Sygma.....stavano cercando i tre porcellini....e a quanto pare...sanno perfettamente che sono usciti da Camelot perchè li hanno visti...e che non sono andati a Sud perchè troppi soldati......l'unica cosa..e' che non ho sentito ....che hanno accomunata una donna alla vostra presenza.........ora sono in pace con la coscienza.......datemi un posto per dormire e domani non mi vedrete piu'...togliero' il disturbo......mi raccomando.....siate custodi degli altri fratelli....."......Incrocia le braccia sul petto ed attesi che mi fosse indicato un posto dove dormire...

Guisgard 26-09-2013 00.17.58

I quattro ascoltarono ogni parola di Elisabeth.
Poi Padre Teodoro si alzò e si avvicinò ad una piccola finestra.
“Ho ascoltato ogni vostra parola” disse ai tre falsi frati “e non spetta a me giudicarvi. Io credo che in ognuno di noi ci sia la possibilità di scindere ciò che è giusto da ciò che è ingiusto. Ora sta a voi... sta a voi decidere cosa fare... se continuare a fuggire, aggiungendo male ad altro male, oppure liberarvi da tutto ciò...” li fissò e poi uscì dalla stanza.
A quel punto gli occhi dei tre furono su Elisabeth.
“Tre uomini avete detto...” rivolgendosi a lei il capo “... li ricordate? Sapete dire se c'era qualcosa di particolare che vi ha colpito? Un dettaglio, qualcosa che possa farci capire chi fossero quegli uomini?”

Clio 26-09-2013 00.21.23

"Mah, io non conosco la situazione dei de'Binardi.. ma so che quel Francesco non era a Sygma, quando è stato mandato il biglietto.. era a Camelot, per una fiera di cui non ricordo il nome.. abbiamo alloggiato nella stessa locanda.. e ci ho parlato sulla strada, per quanto cercassi di stare sola.." dissi, pensierosa "...te l'ho detto che ci deve essere qualcosa sotto... ti sembra normale che un uomo come lui chieda aiuto a me? O è disperato o c'è qualcosa che mi sfugge.. non mi piace per niente.. ma, comunque.. ormai non ho niente da perdere, e sono venuta a Sygma proprio per quel Mirabole... volevo guadagnarmi da vivere, e invece ora, se dovessi riuscire in questa folle impresa, salverò la vita a quell'incosciente di mio fratello..".
Sospirai.
La festa era ormai finita, e tutti si diressero verso le loro case, anche la carrozza Fiosari partì.
Giunti al palazzo, salutai Selenia e Roberto e mi ritirai nelle mie stanze, non prima di aver ricordato al mio finto cugino l'appuntamento che avevamo il giorno dopo.
Entrai nell'ampia camera degli ospiti, chiusi la porta dietro di me.
Abandonai l'elegante abito, per indossare una semplice veste bianca, e mi buttai sul letto.
Per lungo tempo restai immobile, a fissare il soffitto, incapace di immagazzinare tutte le informazioni che avevo ricevuto quel giorno.
E poi, mi lasciai andare: nel silenzio della notte, piansi tutte le lacrime che mi erano rimaste.
Piansi per la mia casa bruciata, la mia terra saccheggiata, mio padre ucciso, mio fratello imprigionato, e anche per me, che non avevo più un futuro, non come l'avevo sempre immaginato, almeno.
Giurai a me stessa che, dopo quella notte, non avrei più pianto.
Dovevo essere forte, per tutti i miei cari.
Quando non ebbi più lacrime, esausta, caddi in un sonno profondo e tormentato.

Un passo, un altro, circospetti e silenziosi.
Tutto intorno a me, silenzio e fumo rivaleggiavano tra loro. Si poteva udire solo lo scalpitio delle fiamme che, a poco a poco, avvolgevano le pareti.
Io avanzavo piano, quasi fossi un fantasma, e mi guardavo intorno.
Le fiamme inghiottivano ogni cosa, lo sguardo di Pentesilea morente scomparve, insieme a quello del suo Achille.
Eppure, dentro di me, non sentivo niente, un vuoto profondo e incolmabile riempiva la mia anima.
Il giardino sembrava essere ancora rigoglioso e illuminato dal sole.
Quando uscii sul terrazzo, tuttavia, i miei occhi vagarono, da una parte all'altra, incapaci di capire, incapaci di sopportare.
Non c'erano più i fiori, le aiuole, le fontene marmore, c'era soltanto morte.
Ma tra tutti quei cadaveri, ne riconobbi uno, volutamente messo in mostra. Tentai di correre verso di lui, ma le gambe si rifiutarono di muoversi, come fossero ancorate a quella terra che non avrei più rivisto.
L'odore della morte, attorno a me, era ancora più insopportabile della sua vista.
Poi, in un piccolo momento di pace, sentii la brezza del mare accarezzarmi il viso.
Chiusi gli occhi, e iniziai a correre, non avevo bisogno di vedere la strada davanti a me, sapevo che il mare era lì, poco distante, ancora un momento e solo la scogliera ci avrebbe divisi.
Corsi, all'impazzata, come fossi una lepre inseguta dai cani, finchè il rumore delle onde fu talmente forte da risultare assordante.
D'un tratto, però, qualcuno mi afferrò alle spalle, tenendomi stretta a sè.
Mi parlò, e io riacquistai per un momento lucidità. Avevo già vissuto un momento come quello, a Castel Fiorito, prima di svenire, solo che adesso non c'era mio fratello a trattenermi tra le sue braccia, c'era Roberto.
Mi stava parlando, ma non riuscivo a comprenderlo.
"Calmati, Clio.. ci sono io... sono qui.. ci sarò sempre.." disse, con voce dolce.
Mi aggrappai a lui, e piansi lacrime che non credevo di possedere.
Lui mi accarezzò i capelli, e mi tenne stretta a sè.
"Ci sono io.." ripetè "...sempre..".
Alzai lo sguardo, e mi trovai persa nei suoi occhi per lunghi istanti, mentre il suo sorriso mi calmava piano piano, e ogni battito del suo cuore faceva rallentare il mio.


Mi svegliai di buon mattino, pensando al sogno assurdo che avevo fatto.
Ma dopotutto, come non comprenderlo? Pensai, cercando di non pensare all'abbraccio con Roberto.
Prima di quella sera, non ci eravamo mai avvicinati così tanto, certo, erano situazioni particolari, certo, e gli ero davvero grata di avermi offerto un'ancora di salvezza, non sarebbe successo di nuovo.
Quindi dovevo anche smettere di sognarlo!
Mi preparai in fretta, vestendomi semplcemente, e scesi per la colazione.
Chiesi ad un domestico di informare Roberto che mi ero alzata, ricordandogli che avevamo un impegno.
Lo aspettai in giardino, la mia anima poteva essere tormentata da questioni più o meno importanti, ma qul cielo terso strappava un sorriso.

Talia 26-09-2013 00.40.37

Salimmo in carrozza... Jacopo era inquieto, nervoso... e forse anche io lo ero, sebbene non per gli stessi motivi.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 57120)
“Questa volta” disse “nessuno potrà tirare fuori dai guai i de' Binardi... anni fa si salvarono dalla disgrazia di finire senza più onore e dignità... ma ora... ora sarà la volta buona di vederli sparire per sempre... dovevo immaginare subito che ci fossero loro dietro questa storia... altro che ladro misterioso!” Con un impeto di rabbia.


Sollevai gli occhi e lo guardai per un istante...
esitai...
poi inspirai appena...
“Jacopo...” iniziai a dire, lentamente “Io onestamente non capisco... insomma... se davvero è Binardi il ladro, perché fare quella sceneggiata? Perché non rubare il quadro avendo il vantaggio dell’effetto sorpresa? Proprio lui, che in città è così conosciuto... non credi che l’effetto sorpresa sarebbe stato un incredibile vantaggio, per lui?”
Scossi la testa...
“E poi... Francesco de’ Binardi... suvvia, Jacopo, pensi davvero che potrebbe essere lui il fantomatico Mirabole? Pensi che ne avrebbe la capacità? O il coraggio?”
Sorrisi appena...
“Io non credo... no, non credo che Francesco sia mai stato un avventuriero...”
Tacqui per un istante... poi, lentamente, allungai una mano e sfiorai quella di mio marito...
“Perdonami, Capitano... ma devo ricordarti che sei un militare...” sussurrai dolcemente “E che, quindi, è la ricerca della verità cui devi pensare... e tu... tu sei sicuro di aver ricercato questa verità al meglio delle tue capacità, questa volta?”

Guisgard 26-09-2013 00.45.19

Altafonte, nel vedere arrivare Altea, si alzò e la salutò con un cenno del capo.
“Eh, la chiesa di San Giovanni” disse, raccogliendo quel geranio dall'acqua “gode di una suggestiva vista sul lungofiume... l'ho veduta al mio arrivo in città, proprio mentre con la mia carrozza attraversavo il ponte vecchio...” sorrise “... quanto ai pettegolezzi delle dame, io credo che essi siano un po' il sale di questa sofisticata e frivola vita d'alta società... diciamo un vivace momento di futili distrazioni in una dorata quotidianità... però si da il caso che quei pettegolezzi nascondano un fondo di verità, milady... in effetti cerco moglie... perchè? Forse perchè nulla mi spaventa più della solitudine, o forse perchè sono dell'età giusta per desiderare di godere la vita in due... magari perchè adoro troppo la bellezza femminile, o chissà, forse perchè amo svegliarmi al mattino con qualcuno nel mio letto...” aveva in mano quel geranio “... o addirittura il motivo è ancora più sciocco... perchè si tratta solo di voler donare, ogni giorno, a qualcuna uno dei fiori che sbocciano nel mio giardino... che qualità deve possedere una donna adatta a me? Diciamo che sogno la sensualità di Andromeda, le conoscenze di Medea, la voglia di slanci che animava Elena, la fedeltà di Penelope, l'amore per l'arte di Laodamia, la passionalità di Armida, la forza d'animo di Clorinda, l'innocenza di Erminia, il candore di Enide e la capacità di sognare di Ginevra...” rise “... prendete questo fiore...” mostrandole quel geranio “... nel linguaggio dei fiori esso simboleggia la follia... ossia, l'unica prerogativa che dovrebbe avere ogni innamorato... ora perdonatemi, ma la notte mi reclama... i miei omaggi, lady Altea Sveva...” mostrando un cortese invito “... ci ritroveremo alla chiesa di San Giovanni...” e svanì fra le ombre del giardino.
Un attimo dopo, Altea udì una voce.
Era Azable che la cercava.
“Ah, siete qui...” avvicinandosi a lei “... venite, la festa è terminata... torniamo in albergo...”

Guisgard 26-09-2013 01.17.00

Roberto raggiunse poco dopo Clio per la colazione.
“Dopo colazione” disse il giovane “partiremo subito alla volta del Castello di Sonio.”
E infatti, finita la colazione, i servitori prepararono subito la carrozza.
Poco dopo, i due, avevano già lasciato Palazzo Fiosari.
Arrivarono al castello dopo una mezz'ora circa.
Questo gigante di granito si ergeva su un piccolo colle fuori città, oltre la sponda destra del fiume.
Giuntivi, Roberto chiese del direttore del carcere e insieme a Clio vi fu condotto da un soldato.
Ma non trovarono solo il direttore.
Con lui infatti vi era anche Simone Missani.
Il viceprocuratore ordinò allora ad una sentinella di condurre i due nella cella del prigioniero 1809.
Furono così fatti scendere attraverso una scala di pietra umida e maleodorante, fino a raggiungere un corridoio sotterraneo che dava su una piccola cella.
Qui, sulla porta di ferro, la sentinella aprì il piccolo sportellino, tanto stretto da permettere solo a stento di poter vedere nella cella.
E attraverso quello, Clio vide un uomo steso su una brandina, con i capelli lunghi e vestito di stracci.
“Voltati, canaglia!” Gridò la sentinella, ma il prigioniero non si voltò.
“Sono giorni che non tocca cibo...” spiegò la sentinella “... credo che abbia perso conoscenza.”
Tuttavia, anche se steso su quella brandina, Clio fu in grado di riconoscerlo.
Era davvero Diomede.

Guisgard 26-09-2013 02.52.39

Jacopo, avvertendo il contatto della mano di Talia subito la strinse nella sua.
“Io credo” disse poi “che quel Francesco de' Binardi non sia il capo di tutto... probabilmente è coinvolta l'intera famiglia de' Binardi... quello sciocco ed inetto giovane è solo uno dei tanti bracci... magari seguono le direttive del vescovo, chi può dirlo... fatto sta che sono certo di ciò che dico... quanto alla sorpresa di poter agire, dici bene... ma io penso che tutto questo nasconda una trappola... si...” annuì convinto “... credo che loro mirino ad altro... hanno un altro obbiettivo... e vogliono solo confonderci... magari vogliono solo far concentrare tutte le nostre forze attorno a Santa Felicita... e così da poter agire indisturbati altrove...perchè dopotutto quel quadro, seppure prezioso, non è certamente l'opera più inestimabile qui a Sygma... non certo da poter giustificare tanto interesse... e infatti non ho mai creduto a quei biglietti... sono troppo assurdi... specchietti per le allodole... domani parlerò di questo col viceprocuratore del re...” arrivarono finalmente a Palazzo de' Gufoni.

Eilonwy 26-09-2013 08.13.43

Senza farmi vedere da Lady Altea Sveva, raggiunsi il Cavaliere.
Arrivai alle sue spalle.
"Salve! Siete venuto a prendere un po' d'aria?" dissi con fare calmo e dolce.
Molto bene questo è il mio momento.
"Allora come avete trovato il mio canto?" dissi con curiosità.

Clio 26-09-2013 09.10.07

Il cuore iniziò a battere più veloce, ma non lo diedi a vedere.
"Voltati sciagurato..." Dissi, calma ma decisa "...non crederai di risolvere le cose in questo modo, evitando di dare spiegazioni.. È troppo comodo.. Avanti, so che puoi sentirmi..".
Mi voltai verso il soldato e poi alzai per un momento lo sguardo verso Simone Misseri "...aprite la cella.. Gli darò io stessa da mangiare, a costo di farglielo ingurgitare..." Sorrisi al viceprocuratore "..se muore in cella, il nostro patto non avrà più ragion d'essere e il vostro popolo non potrà bearsi del patibolo.. O sbaglio?".
Osservai ancora per un momento quella figura, lacera e immobile.
Ma avrei riconosciuto il corpo di mio fratello anche se fosse stato sfigurato.
La mia voce, si fece più dolce "...guarda che non ti permetterò di marcire qui dentro.." Tornai a guardare il soldato e il viceprocuratore "...allora, di grazia volete aprire questa porta? Non mi sembra in condizioni di nuocere a nessuno, se non a se stesso!".
Lanciai una rapida occhiata a Roberto, che se ne stava in silenzio, non mi fidavo di quegli uomini, ma non potevo nemmeno permettere che mio fratello si lasciasse morire in quel modo.

Altea 26-09-2013 15.11.18

Lo ascoltavo parlare attentamente e quasi il suo tono di voce era cambiato, quasi addolcito...lo guardai negli occhi chiari e improvvisamente fu come mi si presentò davanti un uomo diverso da quello che avevo visto dentro al salone...quasi in cerca di una certezza quotidiana a cui donare se stesso.
Era l'uomo più ricco del mondo...disse il suo servitore e guerriero orientale e si diceva pure in giro...eppure qualcosa ancora non possedeva..l' Amore.
Mi diede quel geranio in mano...si nella vita ci voleva un pizzico di follia e audacia o non si sarebbe andati avanti, e io la dovevo avere per salvare me stessa in quel momento.
Sorrisi e lo vidi svanire tra gli alberi..e facevo ruotare tra le mani quel fiore di geranio osservandolo.

"E come sarà?" chiesi alla balia piena di curiosità e col cuore che guardava al futuro con speranza.
"Sarà fantastico quel giorno mia dolce Altea...e tu..tu sarai come una Principessa..poichè vostro padre, il barone Edward Mac Parker come tale vi tratta e vorrà il meglio per Voi".
Mi gettai sul letto guardando il soffitto..."Oh Lizzie chissà come sarà bello il mio sposo".
"Certo..sarà l'uomo più bello del mondo e anche più dolce, d'altronde una damigella bella, colta e intelligente come te merita il meglio..e sarà onorata e riverita dal proprio marito ogni giorno e accontentata in tutto..ma soprattutto sarà amata con intensa follia".
D'un tratto si aprì la porta della camera da letto ed entrò mia madre, lo sguardo era arcigno come sempre e ci guardò entrambe e si rivolse alla balia.."Smettetela di riempire damigella Altea di queste sciocchezze..o vi troverete per la strada".
Calò il silenzio e Lizzie uscì dalla stanza, come mia madre senza prima lanciarmi quella occhiata che diceva tutto come sempre.
E mi trovai sola, sul letto a guardare il soffitto.

Fui destata da quei ricordi da Azable..."Oh certo...sono anche abbastanza stanca, bene mi sembra tutto sia andato come avete voluto" dissi uscendo dal giardino assieme a lui.."E per domani..come intendete muovermi milord?" ....e il domani sarebbe stato in qualche modo pure il mio ultimo giorno con lui..in qualsiasi modo..e pensavo a quei meravigliosi occhi chiari che era come avessi appena conosciuto.

elisabeth 26-09-2013 16.18.33

Fra' Teodoro....dopo aver fatto la sua paternale.......giro' su se stesso...mi venne vicino, facendomi uno strano sorrisetto ed usci' dalla stanza......figurarsi, i tre Fraticelli..mi assalirono di domande....." Uno alla volta......le domande una alla volta per favore......erano tre persone distinte almeno dai loro vestiti non sembravano essere scappati di galera.......ma ora che ricordo uno di loro si chiamava Velv...si Velv...ecco, e devo dirvi che sono sicuri che voi tre siete a Sygma....devono solo scoprire dove e se devo essere onesta il convento sarà uno di quei posti dove andranno a cercare....per primo......si fa festa a Sygma i palazzi dei signori sono pieni e illuminati...le guardie saranno di casa......."....mi sedetti su una sedia con aria soddisfatta..un po' come se avessi scoperto chissà che cosa..........mii stavo dando delle arie ?

Guisgard 26-09-2013 23.35.23

“Perdonatemi, milady...” disse Simone, che nel frattempo li aveva raggiunti, a Clio “... ma non è consentito parlare ai prigionieri di questo braccio. Sono criminali politici, dunque della peggior specie per uno stato civile... ma non temete, nessuno è mai morto per fame quando dispone ogni giorno di pasti caldi ed acqua... io vi ho mostrato vostro fratello e ho rispettato quanto detto... ora tocca a voi... portatemi il nome di Mirabole ed io lo libererò... ora venite, risaliamo... l'aria di queste segrete è malsana...” e fece cenno alla sentinella di chiudere lo sportellino della porta.
“Si, in effetti qui sotto c'è un fetido che appesta l'aria...” mormorò Roberto, portandosi un fazzoletto sul viso.
E presero le scale per risalire.

Guisgard 26-09-2013 23.39.04

“Domani” disse Azable ad Altea “ci recheremo presso quella chiesa... sono curioso di sapere cosa accadrà... che follia!” Esclamò divertito. “Annunciare le proprie mosse a chi non chiude occhio per arrestarti! Se sarà così, non voglio perdermi lo spettacolo!” Rise. “E poi” aggiunse “andando lì, potremo vedere finalmente questo famoso quadro. A proposito... ho fatto svolgere delle ricerche su quel dipinto dal professor Mundos... vedremo cosa ha scoperto...” e raggiunsero l'albergo.
Il giorno dopo, all'ora di colazione, tutta la banda si ritrovò al completo.

Guisgard 26-09-2013 23.48.12

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 57130)
” rise “... prendete questo fiore...” mostrandole quel geranio “... nel linguaggio dei fiori esso simboleggia la follia... ossia, l'unica prerogativa che dovrebbe avere ogni innamorato... ora perdonatemi, ma la notte mi reclama... i miei omaggi, lady Altea Sveva...” mostrando un cortese invito “... ci ritroveremo alla chiesa di San Giovanni...” e svanì fra le ombre del giardino.

E per questo, quando Eilonwy raggiunse la fontana, trovò soltanto l'incerta penombra della sera ad avvolgerla e non più il Cavaliere di Altafonte.
Ma proprio in quel momento udì uno dei domestici di suo zio che la chiamava.
E sceso in giardino, la trovò.
“Damigella...” disse avvicinandosi a lei “... la festa è ormai terminata e vostro zio vi sta cercando... è preoccupato perchè non vi ha più vista... sono successe tante cose al ballo stasera... venite vi condurrò da lui...”

Guisgard 27-09-2013 00.10.53

A quelle parole di Elisabeth, i tre falsi frati trasalirono e poi ognuno mostrò una reazione diversa dagli altri due.
Monty inveì contro la terra e contro tutti gli uomini.
Poi contro il demonio e infine persino contro stesso, incurante della sacralità del luogo in cui si trovava.
Ioga invece non disse nulla.
Ma dal suo volto era finalmente svanito quel perenne sorriso ebete che lo aveva caratterizzato sin dal suo ingresso in questa storia.
Infine il capo.
Lui apparve pensieroso e restò in silenzio per alcuni istanti.
“Quel figlio di centomila vermi” disse con rabbia Monty “è riuscito a trovarci alla fine! Che il diavolo se lo porti! Ora cosa facciamo, capo? Ci avevi assicurato che l'avremmo fatta franca! E ora invece?”
“Sta zitto...” mormorò il capo “... lasciami pensare...” scosse il capo “... lei ha ragione...” indicando Elisabeth “... chiese e conventi, non offrendo in queste terre il diritto d'asilo per i rei, saranno i primi luoghi in cui verranno a cercarci... dobbiamo trovare un posto più sicuro ed insospettabile... conosco Velv... rammento ancora le sue parole quando giurò di catturarci per vederci poi penzolare dal più alto albero con un cappio al collo...”
“Dove andremo?” Fissandolo Monty.
“Non lo so...” con tono basso il capo “... non lo so...”
“Che sia maledetto quel bastardo!” Sbottò Monty.
“Forse l'unico modo per evitare l'Inferno” fece il capo “è quello di rifugiarci in Purgatorio...”

Talia 27-09-2013 00.18.22

Scendemmo dalla carrozza nel cortile e ci dirigemmo verso il portone d’ingresso...
“Jacopo, secondo me stai esagerando... non puoi essere così sicuro che c’entrino davvero i Binardi in questa faccenda, tu sospetti di loro solo perché...” mi interruppi di colpo.
Esitai...
poi sospirai appena...
“Ascolta...” iniziai a dire lentamente “Il vecchio Binardi era molto amico di mio nonno, ricordi? Certo, non la pensavano allo stesso modo, ma si rispettavano... Lo conosco fin da quando ero bambina. E pensavo che forse... forse potrei andare a trovarlo... magari scopro qualcosa...”
Gli lanciai un’occhiata...
“Potrei confermare i tuoi sospetti... oppure... oppure scagionarli! Che ne dici?”

Clio 27-09-2013 00.19.32

"È mio fratello.." Sibilai, ma mi lasciai condurre via, non potevo mettermi nei guai.
Lanciai un'occhiataccia a Roberto quando si portò il fazzoletto al naso, si era davvero rammollito dall'ultima volta che l'avevo visto, o forse ero io ad essermi abituata all'orrore.
"Un paese civile non condanna a morte qualcuno senza giusto processo... Ma devo essere rimasta indietro.." Dissi candidamente.
"Volete solo il nome? Beh, ottimo.. M'immaginavo già di doverlo legare e trascinare, sarebbe stato complicato.." Ridendo appena.
Guardai Simone e Roberto "...bene, se non c'è altro.. Dovrò iniziare questa ricerca.." E mi avviai verso l'uscita.
"Mi spiace di averti portato in un posto come questo.." Sussurrai a Roberto "...ma ti sono grata per avermi accompagnato.." Sospirai "...ora devo solo capire da dove cominciare..".

Guisgard 27-09-2013 00.39.17

“Ascoltami, Clio...” disse Roberto appena lasciarono il castello “... sei davvero sicura di ciò che stai facendo? Voglio dire... non si sa nulla di quel ladro... Mirabole sfugge a gendarmi e soldati di mezza Italia da tempo ormai... ho letto che diversi furti sono stati da lui rivendicati o comunque a lui attribuiti... e tu credi davvero di poterlo smascherare? Andiamo, Clio... riflettici... se non fosse un'impresa al limite dell'impossibile, pensi che il viceprocuratore, avendo disponibilità di molto uomini e mezzi, avrebbe chiesto il tuo aiuto? E poi dimmi... da dove pensi di partire con questa tua improbabile indagine?”

Guisgard 27-09-2013 00.41.33

Jacopo a quelle parole di Talia restò a fissarla.
“Non capisco perchè tanta passione da parte tua nel volerli difendere.” Disse. “Forse solo perchè tuo nonno in qualche modo li stimava? E poi... cosa stavi dicendo prima di interromperti? Per quale motivo credi che io sospetti di loro?”
Ma proprio in quel momento la carrozza giunse al palazzo.
Subito i domestici andarono loro incontro.
“Milady...” la domestica a Talia “... domattina, essendo Venerdì, andrò a confessarmi da Padre Roberio a Santa Felicita... verrete con me?”
“No, meglio di no.” Fece Jacopo. “Domani la chiesa sarà sorvegliata ancora più accuratamente e farò in modo che resti chiusa per i fedeli. Le Celebrazioni riprenderanno da dopodomani.”
“Ma Padre Roberio non accetterà mai di chiuderla...” fissandolo la domestica.
Ma lo sguardo di Jacopo la zittì, facendole chinare il capo.
“Se proprio ci tieni” rivolgendosi poi il capitano a Talia “ a voler andare a trovare i de' Binardi fa pure allora... preferisco saperti là, piuttosto che attorno a Santa Felicita domani.”
Rincasarono e la notte, che Jacopo passò tutta nel suo studio, trascorse rapida.

Eilonwy 27-09-2013 08.21.14

"Arrivo!" gli dissi.
Era sparito come un fantasma.
La cosa mi rattristò e mi spaventò molto.
Volevo parlagli e lui si era volatilizato.
Tornai al palazzo. Mi svesti e riposi abito e diadema.
Mi struccai e mi lavai l viso.
Mi misi una bianca camicia da notte e dopo aver pregato andai a dormire.

Clio 27-09-2013 13.41.53

"Che discorsi.. È ovvio che non ho la più pallida idea di dove cominciare, così come so che sarà quasi impossibile.." Sbottai "...ma dimmi, cos'ho da perdere? Perché dovrei lasciar perdere, non tentare? Se non lo troverò, uccideranno Diomede, se non lo cercherò nemmeno, allora lo uccideranno ugualmente.. Ascolta.." Fermandomi e prendendogli le mani tra le mie "..non ti sto chiedendo di aiutarmi, mi rendo conto che minaccio la tua vita tranquilla e spensierata.. Che non sei più il ragazzo che amava l'avventura, non rifiutava mai una sfida e non si tirava indietro davanti a nulla.. l'ultima cosa che voglio, credimi, è causarti problemi.." Dissi, dolcemente "...ti chiedo solo di ospitarmi finché questa storia non sarà finita, in un modo o nell'altro, poi me ne andrò, con o senza Diomede.. E non dovrai più preoccuparti per me..".
Lasciai ricadere le mani, arrossendo leggermente, non avevo mai osato tanto con lui, ma alla festa era stato lui a farlo, e, non sapevo perché, quel gesto mi era parso naturale.
"Comincerò dai crimini che ha commesso, io credo.. Mi informerò per cercare i dettagli, o qualunque cosa possa essere sfuggito.. Se non ci fosse la vita di mio fratello in ballo, potrebbe anche essere divertente.." Sorrisi.

Altea 27-09-2013 14.38.31

Al mattino presto mi alzai, ma ero agitata e pure di malumore...prima di tutto mi preoccupava che Azable voleva recarsi proprio alla chiesa di Santa Felicita...e io invece avevo appuntamento in tutta altra chiesa.
E poi oggi sarebbe stato un giorno speciale...forse..chissà cosa mi avrebbe riservato.
Pensai era meglio prepararmi subito..ovviamente per uscire e dirigermi alla chiesa di San Giovanni e a questo punto dovevo sfoderare il mio solito trucco da attrice..sperando funzionasse.
Guardai tra i vestiti e scelsi quello color pesco e pizzo bianco con rifinitura leggermente dorate e indossai pure la collana e l'anello di acquamarina.
Guardai quella pietra...era meravigliosa ed incredibile come i giochi di luce la rendessero di diversi colori tra l'azzurro e il verde acqua...ma era pura..come dovevo rimanere io dentro.
Aprii la porta e vidi Azable e gli altri due della banda seduti a far colazione, salutai solo con un cenno del capo.
Li sentivo parlare del quadro, del loro piano...e qui iniziò la mia inscenata.
Presi una fetta di pane e iniziai a imburrarla e ad un tratto mi fermai, strabuzzando gli occhi e facendo cadere il coltello e il pane..."Oh..che sta succedendo".
Mi alzai di scatto recandomi subito al terrazzo ma senza uscire..."Meglio prenda dell'aria..mi sento mancare..barone Azable..è tremendo..mi succedeva pure a Camelot, quando andavo a balli impegnativi. Meglio mi stenda sul divano".
Mi stesi sul divano portando la mano alla fronte..."Non sto bene...io..io penso non possa uscire in questo stato, non mi reggo nemmeno in piedi. Io direi che vi raggiungerò alla chiesa di Santa Felicita non appena mi sentirò meglio, anche perchè un ritardo e potrete perdervi tutto...vi prego lasciatemi qui a riposare".
E li guardai con aria sofferente sperando li avessi convinti.

Guisgard 27-09-2013 15.01.51

Roberto prese fra le sue le mani di Clio.
“Non è cambiato nulla...” disse “... se non forse la consapevolezza di cosa siamo diventati, Clio... da ragazzi potevamo anche dare la caccia alle stelle o sfidare la Luna... correre a perdifiato nel crepuscolo, facendo a gara a chi fra noi riconosceva per primo Venere nel cielo... ma oggi non è più così... le stelle e la Luna sono lontane... e correre loro incontro non ci porterà da nessuna parte... io sono convinto che questa cosa che hai accettato sia una pazzia... ma comprendo che sei disperata...” sorrise “... certo che ti aiuterò. Lo farò perchè tengo a te...” esitò “... ed anche a Diomede, naturalmente... e resterai nella mia casa per tutto il tempo che vorrai...” le lasciò le mani per accarezzarle il viso “... solo però se tu mi prometterai di non fare nulla di irresponsabile o pericoloso... intesi?” Accennò una risata. “e devo dire che mi piace la tua idea... fare ricerche su tutte le imprese di Mirabole... sono certo che riusciremo a scoprire qualche dettaglio interessante... però suggerirei anche di non scartare la pista proposta dal capitano de' Gufoni... io, come lui, nutro molti sospetti sui de' Binardi...”

Guisgard 27-09-2013 15.12.49

Azable e gli altri della banda si avvicinarono subito ad Altea.
“Milady...” disse il barone “... cosa avete? Si, sarà meglio che vi stendiate un pochino... Kos...” chiamando poi il suo fedele servitore “... chiama una cameriera e fa portare in camera una tisana per milady...”
“Si, barone.”
“Noi però dobbiamo recarci a Santa Felicita...” ancora Azable “... tuttavia non mi sento di lasciarvi qui da sola... Mussan...” rivolgendosi allo spadaccino “... resterai tu con milady... quando si sentirà meglio la porterai a Santa Felicita, intesi?”
“Sarò il suo angelo custode, barone.” Annuì lo spadaccino.
E così, Azable, Kos e Mundos uscirono.
Poco dopo una cameriera portò in camera la tisana per Altea.

Guisgard 27-09-2013 15.25.41

Trascorse così la notte e al mattino Eilonwy fu svegliata da Cestia.
Insieme uscirono sulla terrazza, dove trovarono Nicolò.
“Buongiorno, piccola mia...” disse il banchiere a sua nipote “... hai riposato bene stanotte? E dimmi... la festa ti è piaciuta? Ti sei divertita?”

Altea 27-09-2013 15.31.32

Per un momento esultai tra me e me..ce l'avevo fatta...quando udii quelle parole..Mussan sarebbe rimasto con me.
Sbuffai senza farmi notare...ma a quel punto dovevo mettere in atto una altra mia abilità.
Arrivò la cameriera..sorseggiai lentamente la tisana, poi guardai Mussan e il balcone che dava sulla strada dalla mia camera.
Mi alzai..e feci finta di sentirmi leggermente meglio..."Mussan..quella tisana è stata un toccasana.." quando sobbalzai.."ma che è stato? Lo avete sentito pure voi quel rumore in salotto?Eppure siamo soli..non vorrei..che qualcuno ci stesse spiando..avanti andiamo a vedere..ma fatevi avanti voi messer Mussan..io ho timore, voi siete un ottimo spadaccino..anzi..il migliore, vero?" e gli feci l'occhiolino.
Mentre dicevo questo mi avvicinavo sempre più al balcone...con mio padre eravamo soliti andare a scalare le vette ed ero molto abile pure a scenderle..ero pronta appena fosse andato in salotto, a scendere dalla grondaia vicino al balcone.

Eilonwy 27-09-2013 15.31.56

"Buongiorno carissimo zio! Sì, ho riposato bene stanotte e la festa è stata stupenda, ma ...." incominciai rattristirmi.
Non avevo avuto la possibilità di far ricordare al Cavaliere d'Altafronte chi ero io.

elisabeth 27-09-2013 16.10.36

guardai quei volti cosi' sicuri, cosi' duri...quelle espressioni che potevano incenerire un drappo di soldati...divenire pensierose.......il Capo .....stava riflettendo e gli altri stavano perdendo la fiducia in lui ?......avevano perso le loro certezze......." Il purgatorio.....certo...voi venite dall'inferno....siete in paradiso e ora una puntatina al purgatorio.......dove andrete miei prodi ?.......c'era festa in citta' magari ci saranno signore che apprezzerebbero la vostra compagnia....e sarebbero felici di nascondervi nel loro letto.......".......sorridevo....questa volta mi piaceva guardare il loro volto ..ora erano loro che avevano paura....

Clio 27-09-2013 18.29.20

Dapprima sorrisi alle parole di Roberto, al pensiero dei momenti felici che avevamo passato insieme.
Per un momento, lo guardai intensamente, mentre la sua mano sfiorava la mia guancia.
Un brivido mi attraversò, ma cercai di non darlo a vedere.
Da quando ci eravamo rivisti ci eravamo avvicinati troppe volte, ma forse era soltanto perché, in realtà, non eravamo mai stati così lontani.
Poi, d'un tratto, scoppiai a ridere.
"Beh, non è cambiato nulla? Non sono io quella che ha dovuto usare un fazzolettino profumato là sotto..." Scossi la testa "..sembravi una di quelle damine con la pelle di porcellana.. Non parlare come se fossimo due vecchi bacucchi, su.. Io capisco che il matrimonio sia una grande svolta, che ti abbia responsabilizzato, ed è una cosa bellissima.. Sono felice per te, e hai tutta la mia invidia.. Ma, andiamo.. Abbiamo sempre vent'anni..." Con un gran sorriso "...e io non sono disperata... Non ho altra scelta, o.. Altro da fare.. Ma sono contenta se mi aiuti.." Esitai "..con te intorno, mi sento a casa..".
Quasi senza pensarci, allungai la mano a cercare il suo viso, sfiorandogli la guancia in una carezza delicata e leggera "..grazie, di tutto.." Sussurrai.
Poi abbassai la mano, anche se lasciai i miei occhi liberi di vagare nei suoi, per un momento.
"Allora.." Dissi poi, cambiando espressione "...da dove cominciamo? Sei tu il padrone di casa in questa città, dove possiamo trovare le informazioni che ci servono? E, tranquillo, vaglieremo ogni possibilità, anche i Binardi.." Strizzando l'occhio.

Guisgard 27-09-2013 18.32.55

“Eilonwy...” disse Nicolò a sua nipote “... cos'hai? Ti vedo triste! Dovresti essere felice invece!”

Eilonwy 27-09-2013 18.37.32

Quanto era cresciuto il mio Apollo, anzi il mio piccolo Guisgard.
Era diventato un bellissimo e raffinato gentiluomo.
Ma non era cambiato per niente il suo carattere come i suoi magnifici occhi azzurri e suoi sfavillanti capelli corvini.

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La voce di mio zio mi scosse.
Lo guardai e dissi:"Ne possiamo parlare in privato caro zio? E' una questione importante" dissi sorridendo timidamente.

Guisgard 27-09-2013 18.53.52

“Io” disse Roberto a Clio “comincerei proprio da quei mercanti... magari andare da loro con una scusa qualsiasi... non so, a scegliere dei tessuti o qualche oggetto per l'arredamento... tu poi” sorridendo “hai sempre la mania delle armi... dunque si potrebbe andare a vederne qualcuna da loro... cosa ne pensi?”

Talia 27-09-2013 18.55.10

Mi ero stupita a quelle parole di Jacopo...
quando mi ero proposta per andare dai Binardi non avrei mai immaginato che avrebbe acconsentito così di buon grado...
mi rasserenai.
Preparandomi per la notte, tuttavia, pensai che forse aveva acconsentito soltanto per evitare che io mi trovassi nei pressi di Santa Felicita il giorno seguente.
Il mattino dopo mi svegliai di buon’ora... Jacopo doveva essere fuori già da molto, forse non era neanche mai venuto...
mi alzai e mi vestii con cura.
Scelsi un abito bello ma sobrio, mi pettinai i capelli lasciandoli poi sciolti sulle spalle e li appuntai appena sulla nuca con un fermaglio, poi scesi al piano di sotto.
Lo studio di Jacopo aveva la porta chiusa... bussai ed entrai, ma mio marito non c’era già più.
Lasciai dunque detto alla domestica che andavo a casa dei signori Binardi, mi feci preparare la carrozza ed uscii.

Guisgard 27-09-2013 19.12.03

Talia così, presa la sua carrozza, raggiunse il vecchio palazzo dei de' Binardi.
Era una residenza seicentesca, dallo stile sobrio ma elegante, che tuttavia però mostrava, dato il cattivo stato, tutte le difficoltà dei suoi proprietari.
E appena la carrozza varcò il cortile, subito dall'interno del palazzo vi uscì una ragazza.
Era minuta, dalla pelle chiarissima come il corallo, i capelli mossi di un nero simile all'ebano malese e gli occhi che dall'azzurro chiaro parevano poi perdersi in un grigio quasi trasparente.
La ragazza riconobbe subito lo stemma della carrozza e vi si avvicinò.
“Lady Talia, che sorpresa...” disse salutando la dama scesa dalla carrozza “... è da tanto tempo che non venivate a farci visita... ma sono felice di rivedervi...”
“Sara!” Chiamò un giovane appena uscito in cortile. “Chi è?”
“E' lady Talia, Francesco.”
“Milady...” con un breve cenno del capo Francesco a Talia “... perdonatemi, ma non comprendo il motivo della vostra visita... mi pare che vostro marito in passato sia stato chiaro... non vuole che giungiate a farci visita... e forse non ha tutti i torti...”
“Francesco, smettila.” Riprendendolo Sara.
“Sara, torna in casa.” Fissandola lui.

Guisgard 27-09-2013 19.15.31

“Io veramente” disse Mussan ad Altea “non ho udito nulla... ma controllerò per sicurezza... del resto la prudenza non è mai troppo... voi aspettate qui, milady...” estrasse la spada e si avvicinò piano alla porta che dava sul salotto.
Poi, adagio, attraversò l'uscio e si ritrovò nell'altra camera, lasciando da sola Altea.

Guisgard 27-09-2013 19.17.07

“Si, certo...” disse Nicolò ad Eilonwy.
Con un cenno del capo allora congedò sia Cestia che gli altri domestici, così da restare solo con la nipote.
“Dimmi tutto, ti ascolto...” fissandola.

Altea 27-09-2013 19.27.34

Non potevo crederci...il mio piano aveva funzionato, fulmineamente vidi il mantello e lo indossai.
Arrivata al balcone notai che non era alto e vi era pure poca gente che passava la strada.
E fu cosi che scavalcai il parapetto e cautamente scesi giù..aspettando l'ultima persona che passava arrivai in strada.
Calma Altea...calma...ora vedi di andare verso il lungofiume.
Mi tirai su il cappuccio del mantello..per non farmi notare e iniziai a correre veloce verso il lungo fiume.
Svoltato l'angolo mi sentii quasi sicura e iniziai a camminare velocemente per non farmi troppo notare, quando vidi una coppia di anziani e chiesi loro di darmi direttive per raggiungere la chiesa di San Giovanni.
Proseguii e ansimavo, per la fretta..per la paura..per la emozione.
Fino a quando la vidi davanti a me...mi guardai attorno e sussultai...il Cavaliere di Altafonte non aveva detto l'ora in cui avremmo dovuto incontrarci, non potevo rischiare di rimanere li fuori ed essere scoperta da Mussan...cosi entrai nella chiesa cercando il prete...anche perchè volevo sincerarmi se vi fosse un prete in quella chiesa.


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