Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   I Pilastri di Afravalone (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2181)

Guisgard 14-01-2014 00.41.27

Il contrabbandiere, con sguardo avido, fissò Elisabeth ed il denaro che serviva come anticipo.
“Tranquilla, bellezza...” disse lui, prendendosi quella somma “... il denaro è una delle poche cose sicure di questo mondo... l'unica ancora di salvezza, il solo albero maestro per restare dritti nelle tempeste della vita...”
“Ora che avete avuto i vostri soldi” fece Fra' Favelius “diteci quando ci porterete nel bosco, messere.”
“Partiremo presto, prestissimo...” rispose l'uomo “... ora andrò a prendere i miei cavalli, in modo da potervi portare dove mi avete chiesto...” si accorse degli sguardi dei due monaci “... però comprendo che possiate non fidarvi...”
“Nessuno ha detto questo, messere.” Spiegò Fra' Favelius.
“Comprendo invece...” fissandolo il contrabbandiere “... è normale non aver fiducia in chi non si conosce... comunque, se volete potete venire con me... magari non tutti e tre...” si voltò verso Elisabeth “... magari verrà la nostra dama con me... ammesso che si fidi di lasciarsi accompagnare da una canaglia come me...” facendole l'occhiolino.

Clio 14-01-2014 00.57.11

"Mi dispiace, davvero.. A questo reame servono uomini come voi..." Sorrisi "Beh, la Guardia Reale è aperta a ogni confessione religiosa.. Se voleste restare, sarebbe un onore per tutti noi poter contare su di voi... La Guardia Reale è soggetta solo al re, che per la verità non si intromette mai, il senatore Bool non potrebbe impedirvi di combattere con noi... Altrimenti mi avrebbe già cacciato tempo fa..".
Ascoltai le nuove informazioni sui ribelli, e per poco non vuotai il bicchiere.
"Ne siete sicuro? Voglio dire.. Questo è gravissimo! Perché, o i ribelli sono una finzione, un trucco elaborato per ottenere l'effetto contrario e spingere il popolo tra le braccia della vera fede, ma mi sembra molto complesso, oppure, naturalmente sarà la fazione più laica quella di cui parlate... Vi riferite a Gheorgis? Sarebbe un terribile guaio.. Saremmo davvero tra due fuochi... Non possiamo combattere su due fronti..." Scossi la testa "E per di più il re è lontano... E stanno arrivando i mercenari.. Probabilmente avete ragione voi andarsene sarebbe la cosa più semplice...".

Guisgard 14-01-2014 01.15.22

“Vi ringrazio per l'offerta” disse Frakis a Clio “ma dubito di poter accettare. Finirei col dare noie anche a voi, capitano. Per il senatore Bool ormai sono marchiato e non affiderebbe mai nelle mie mani la difesa del reame. No, ormai devo lasciare questo posto e cercare altrove la mia fortuna. Quanto ai ribelli, non credo possano controllare uomini come Bool o Gheorgis... molto più realisticamente il misterioso Lord Ateon ha corrotto qualche pesce piccolo, per poter avere così occhi ed orecchi nel nostro Senato... io però non posso più continuare le mie indagini... ma voi si... e questo vi chiedo, capitano... di continuare ad indagare e scoprire chi sono i senatori che Lord Ateon controlla... forse così, portando prove certe, Bool e Gheorgis smetteranno di farsi la guerra, occupandosi invece delle sorti del nostro reame... voi potete continuare e completare ciò che ho iniziato io, lady Clio... dovete farlo...”

Guisgard 14-01-2014 01.20.33

Guisgard, chiamati a sé i suoi compagni, salutò e ringraziò il contadino e sua moglie.
I cavalieri allora ripresero il cammino, seguendo le indicazioni della donna.
Imboccarono così uno stretto sentiero e risalirono una vasta ed alta rupe.
Ma più avanzavano, più si accorgevano che il tragitto si faceva in salita.
La nebbia era sempre più fitta e l'umidità di quel luogo cominciava ad umettare le loro corazze, rendendole pesanti e cigolanti.
“Sembra” fece Hands “che stiamo risalendo la Montagna del Purgatorio...”
“Vi è un che di spettrale in questo luogo...” mormorò Cossen.
“E se quella donna ci avesse ingannato?” Sbottò Emmas. “Magari questo sentiero non conduce in nessun luogo!”
“Non direi...” indicando la cima della rupe Guisgard “... guardate là... c'è qualcosa...”
Intanto, nella casa del contadino, l'uomo era intento a parlare con sua moglie.
“Non avresti dovuto mandare quei cavalieri da lui...” fissandola.
“E perchè mai?” Domandò risentita lei.
“Perchè li ucciderà tutti...”
“E cosa ci importa?” Sorridendo lei. “Almeno lascerà in pace noi... sono mesi che dobbiamo offrirgli pecore e maiali come tributo... e a volte non bastano neanche, visto che chiede anche il raccolto della nostra campagna... che siano le carni di quei cavalieri a sfamare i suoi maledetti molossi!” Esclamò lei.
“Che Dio ti perdoni, donna...” mormorò il contadino “... e che risparmi per me per averti sposata...”
Nello stesso momento, Guisgard ed i suoi compagni erano finalmente giunti presso la cima della rupe.
E qualcosa si era mostrato davanti ai loro occhi.
Un monumentale castello sorgeva quasi al di là delle nubi, dove il cielo sembrava perdersi in un incantato ed ancestrale crepuscolo.
“Chi mai vive in quel castello?” Stupito Emmas.
“Qualcosa mi dice che non voglio saperlo...” inquieto Hands.
“Non siate sciocchi...” fece Guisgard “... i cavalli devono riposare ed anche noi... nei paraggi potrebbe non esserci altro luogo in cui sostare... e noi chiederemo ospitalità in quel castello in nome di San Raffaele Arcangelo... andiamo...”
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Clio 14-01-2014 01.58.20

"Avere un nemico contro cui far fronte comune potrebbe essere la cosa migliore in questo momento.. Perché tutta questa discordia non fa che aiutare i ribelli.." Sospirai "Non temete, proseguirò le vostre indagini.. Anzi, vi sono grata per aver voluto condividere con me queste informazioni.. Loro avranno le loro spie, noi le nostre..." Sorrisi.
"Vi auguro di trovare la fortuna che cercate, anche se sono certa che essa non tarderà ad arrivare..." Gli strinsi la mano "per qualunque cosa, potrete sempre contare su di me..".
Mi alzai "Buona fortuna..".
Tornai in caserma colma dim pensieri, e mi ritirai nel mio studio.
Feci chiamare la spia.
"Dunque, Astin dovrebbe averti già spiegato il compito che desidero affidarti... Se lui sostiene che sei l'uomo giusto, mi fido del suo giudizio..".
Lo aggiornai poi sulle novità che mi aveva fornito il comandante Frakis.
"Immagino che tu abbia esperienza in questo genere di cose, hai già un'idea su come procedere, o è troppo presto? Purtroppo queste informazioni sono le uniche che abbiamo.. Se ti serve altro, dovrai captarle per tuo conto.. Ma immagino che tu lo sappia fare.. Fammi sapere di cosa hai bisogno, altri uomini, una storia alle spalle da confermare, voci da mettere in giro.. Personalmente non ho mai apprezzato queste operazioni.. Ma contro i ribelli non vedo altra scelta.. Mi rimetto dunque alle vostre abilità.. Spero comprendiate l'enorme compito che vi sto affidando.. Sei pronto ad accollarti questa responsabilità? Non ti garantisco che riusciremo a salvarti nel caso ti scoprissero " sorrisi "E non voglio nemmeno doverti ricordare cosa accadrebbe se ci tradissi...".

Altea 14-01-2014 14.20.00

Fu un attimo....lo fissai e ascoltai in silenzio le sue parole e bastarono quelle e una certa sua straffottenza a farmi perdere ogni interesse in lui.
"Bene" esclamai osservando Tyssen e notando il suo sguardo severo verso me.."Diciamo...che basterete come guida, in modo anche da accellerare la nostra visita a Tylesia, abbiamo un viaggio importante da continuare..e poi potete ritornare qui, e pensare ai vostri ideali non ecclesiastici e anticristiani mi sembra...e in nome di cosa vorreste combattere allora? Sapete..io vanto nella famiglia cavalieri che sono stati Templari in quel di Gerusalemme..quindi, gentilmente, evitiamo i discorsi politi e religiosi" dissi piuttosto seccata.
Poi mi avvicinai a Tyssen e gli sorrisi, sapevo non avrebbe resistito a un mio sorriso...per farmi perdonare.."Suvvia, milord, non siate arrabbiato con me, facciamo che il prossimo passo da prendere sarà vostro..infatti..avete sentito il giovane cavaliere? Ci troviamo quasi ai confini del reame, ma cosa si trova oltre? E pensate ci conviene varcarli o prendere altre strade..devo ammettere questa faccenda è più complicata delle altre e non abbiamo il benchè minimo indizio che ci porti da questo Abate Nicola..e poi quanti frati ci saranno con quel nome?"

Tara La Banshee 14-01-2014 15.40.42

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 60183)
“Tre uomini si trovano in un Giardino meraviglioso e fissano un bellissimo Fiore.
Il primo si contenta di ammirare il Fiore senza però toccarlo mai.
Il secondo decide di vendere tutto ciò che possiede e acquistare quel Giardino, anche se non sceglierà mai di cogliere il Fiore.
Il terzo, infine, coglie il Fiore, ma solo per sottrarlo alla vista di tutti gli altri e conservarlo nella sua dimora.
Chi fra i tre uomini possiede veramente quel Fiore?”

Mi risvegliai con quelle parole nella testa.
Intorno a me stavano le Sarchie, mi spiegarono che a causa dei fumi provenienti dal loro calderone ero svenuta per molte ore.
Dunque avevo scoperto una nuova parte dell'enigma, ma la cosa non mi era molto di aiuto, non riuscivo ancora a individuare una risposta esatta.
Una delle Sarchie mi portò dell'acqua ed io mi alzai, nonostante avessi ancora la testa che mi girava.
Iniziai a camminare lentamente per schiarirmi le idee...

Guisgard 14-01-2014 18.19.42

Tara prese a camminare pensierosa in quel misterioso ed arcaico scenario.
L'antro delle Sarchie, infatti, sembrava l'anticamera di un mondo oscuro e mutevole, quasi sospeso tra ciò che è conosciuto e ciò che è ignoto.
E mentre la ragazza alata era in balia dei suoi pensieri, le tre donne continuavano a mescolare in quel loro grosso calderone.
“Il Calderone” disse una di loro “è l'immagine delle Cose Divine... poiché in esse si trova sempre Qualcosa di eterno ed immutabile...”
“Il Santo Calice” fece la seconda “non conteneva forse il Sangue del Redentore?”
“E prima ancora” mormorò la terza “fu la Santa Vergine a portare in grembo l'incarnazione del Verbo fattosi Carne...”
“Così come il vostro Giardino” di nuovo la prima, fissando Tara “custodiva quell'antico Tesoro...”
“E nel calderone” mescolando la seconda “vedo un viaggio... un lungo viaggio al quale parteciperanno alcuni fra i migliori... un viaggio volto a cercare quel Tesoro... ma ognuno lo cercherà per motivi diversi... aggregati a quella spedizione...” fissando la ragazza alata “... fa in modo di partire con loro... solo così potrai avere la possibilità di ritrovarlo...”

Guisgard 14-01-2014 18.28.43

Clio, ritornò così in caserma e fece convocare la spia trovata da Astin.
Costui si presentò al capitano con indosso un lungo mantello ed un cappuccio a celare il capo.
La spia ascoltò con attenzione Clio e solo alla fine prese la parola.
“Ciò che vi mostrerò ora” disse, sollevandosi il cappuccio “temo vi scuoterà non poco... ma ho sentito che gli ufficiali hanno una parola e sanno mantenerla...” mostrò così il suo volto a Clio.
Era una giovane donna, dai lunghi capelli chiari e vagamente ondulati.
“Eccomi, sono la vostra spia...” continuò “... ma temo che il vostro luogotenente non lo sappia... capitano, sono Maria, sorella di Astin... con un inganno ho preso il posto dell'uomo che mio fratello aveva scelto come spia da inviare fra quei ribelli... perchè ho fatto questo? Semplice... per due buoni motivi... ma posso promettervi che non fallirò...”
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Guisgard 14-01-2014 18.37.40

Tyssen annuì a quelle parole di Altea.
“Milady...” disse appoggiandosi alla carrozza “... io ho promesso di seguirvi e di aiutarvi in questa vostra avventura... e nella mia promessa vi è anche la totale obbedienza ad ogni vostra iniziativa... tuttavia, visto che me lo domandate, vi rivelerò ciò che penso... a mio giudizio cercare un abate può condurci solo in due direzioni... o in un monastero, oppure, qualora fosse un eremita, in qualche luogo appartato... e tra questi monti non dovrebbero mancarne... dunque andare a Tylesia potrebbe esserci utile, oppure no... io sono dell'idea che bisognerebbe invece informarci sui monasteri di questa regione e di luoghi che possono fungere da eremi per qualche asceta... e comunque, in entrambi i casi, questo apprendista non penso possa esserci di qualche utilità.”
“La penso anche io così, milady!” Esclamò il nano.
“Immagino...” intervenne il giovane apprendista “... solo perchè avete sentito che non amo la vostra Chiesa... ma badate che la cavalleria non ha nulla a che fare con il Cristianesimo... ed io che volevo farvi incontrare il mio maestro... egli è un vero saggio e vive in un luogo appartato non lontano da qui... peggio per voi!” Con disprezzo lui.

Clio 14-01-2014 18.47.40

Guardai la ragazza sorpresa, ma sorrisi.
"Maria... Astin parla spesso di voi... Sono quasi certa che non approverebbe..." Invitai la ragazza a sedersi "Ma io non sono la persona giusta per criticare una fanciulla che non sa stare al suo posto... Tuttavia, prima di mandarvi in un ambiente così dissoluto, e farvi correre un così grave pericolo... vorrei saperne di più... Anche perché, capirete... Io non vi conosco.. Certo, mi fido ciecamente di vostro fratello.. Ma voi.. Potreste essere una di loro, per quanto ne so.." La fissai negli occhi "Due buoni motivi avete detto, eh.. Ebbene vi ascolto.. Vi ascolto con attenzione.." Sorridendo incoraggiante.
Di certo era l'ultima cosa che mi aspettavo, era pericoloso, ma forse avrebbe potuto funzionare. Astin sarebbe andato su tutte le furie.
Ma in verità ero davvero curiosa di scoprire cosa avesse spinto questa ragazza a proporsi come spia. E poi, era adatta a quel ruolo? Lo sperai vivamente, per noi.. E per lei.

Altea 14-01-2014 19.09.40

"Certo..pensate sia cosi sciocca?" risposi a Tyssen e Gyen "ovvio che un frate si trovi in un monastero o presso una rocca, una grotta o qualcosa del genere a fare l' eremita...potrebbe anche essere a servizio di qualche nobile famiglia cattolica...".
Poi guardai il giovane cavaliere..."Perdonateci...la nostra visita a Tylesia è saltata a quanto pare...la maggioranza ha deciso di non andarci ma se dite il vostro maestro è uomo saggio...forse potrebbe dare risposta a qualche nostra perplessità o magari è a conoscenza di ciò che cerchiamo..non ritenetevi offeso..voi avete i vostri ideali, noi i nostri. Vi chiedo, gentilmente, di portarci dal vostro maestro."

Guisgard 14-01-2014 19.27.38

Maria sorrise e poi arrossì a quelle parole di Clio.
Restò a fissare il capitano per qualche secondo, come se si fosse persa nei suoi occhi chiari.
“No, non approverebbe mio fratello...” disse lei, chinando poi il capo “... anzi, andrebbe su tutte le furie se solo sapesse che ho osato fare tanto... ma io davvero ho due buoni motivi, signore... il primo perchè sembra, da ciò che si dice in giro, che gli eretici amino propagandare il loro credo soprattutto fra le donne, siano esse fanciulle o adulte... dunque avrei più facilità ad avvicinarne qualcuno... e quando poi sarò riuscita a spacciarmi per una di loro, allora, non credo ci siano più pericoli per me... e poi...” arrossì di nuovo “... poi... faccio questo... per voi, signore... perchè mai ho veduto un uomo bello come voi... forse solo gli Angeli, signore... solo loro sono belli come lo siete voi...” si portò le mani sul volto “... perdonatemi... penserete che sono una sciocca, lo so...”

Guisgard 14-01-2014 19.30.47

Il giovane apprendista annuì a quelle parole di Altea.
“Vi condurrò allora da lui...” disse.
Presero così la carrozza di Tyssen e raggiunsero un luogo appartato, poco distante da un grande lago, le cui acque erano addensate da leggeri aloni vaporosi.
E sulla sponda del lago vi era una piccola casa.
L'apprendista, così, portò in quella dimora Altea ed i suoi due compagni di viaggio.
All'interno i quattro trovarono un uomo di mezz'età, abbigliato come un contadino.
“Maestro...” avvicinandosi a lui l'apprendista “... costoro hanno chiesto di voi... ho fatto male a portarli qui?”
“La mia casa” sorridendo il maestro “è sempre aperta a tutti... prego, accomodatevi accanto al fuoco, amici... in cosa posso aiutarvi?”

Clio 14-01-2014 19.50.09

Repressi a stento una risata, non volevo ferire quella ragazza. Mi ero calata così tanto nella parte del capitano, da non sembrare più una donna? Possibile?
"Maria.." dissi piano "Vi ringrazio delle belle parole, e sono certa che sono sincere, non voglio deludervi ma.. io non sono un uomo, ma una donna come voi.. dunque se fate tutto questo per impressionarvi, beh.. non vi frutterà nulla di più che la mia riconoscenza, e quella dell'intero regno.." scossi la testa "Ma io insisto.. cosa sapete di questi ribelli? Sapete in cosa consistono le loro riunioni? Il sospettato che avevamo ci ha confermato che uomini e donne vivono insieme, senza pudore né vergogna... un uomo non si farebbe problemi.. ma una fanciulla.. non posso permettermi di rischiare il vostro onore.. Astin non lo permetterebbe mai...".
Però quella ragazza aveva ragione, perché non ci avevo pensato prima? Non potevo certo mandare in mezzo a quei senza Dio una fanciulla innocente, ma avrei potuto mandare senza remore una donna che non si facesse scrupoli di alcun genere. Ma non potevo certo mettere il destino del regno nelle mani di Keira.. anche se non mi aveva mai dato motivo di dubitare della sua lealtà.
Tornai a guardare la ragazza e le sorrisi.
"Siete davvero sicura di esserne in grado? Spacciarvi per una di loro, intendo?" chiesi.

Altea 14-01-2014 21.03.44

Osservai il lago..emanava vapori quindi le calde acque del Calars si immettevano in esso..e raggiungemmo una semplice casupola dove il ragazzo viveva col suo maestro...lo osservai..mi aspettavo di trovare un anziano cavaliere con addosso la sua vecchia armatura.
Come egli ci invitò mi sedetti su una sedia a dondolo vicino al camino e feci cenno a Tyssen e Gyen di accomodarsi..."Dobbiamo noi ringraziarvi per la ospitalità..in cosa potete aiutarci? Sinceramente non sappiamo, siamo partiti per una avventura abbastanza difficile e magari voi potreste darci indicazioni.
Presi la mia sacca ed estrassi lo scrigno e lo posai in un misero tavolino vicino.."Tutto è partito da questo..Gyen, il nano, ha avuto ordine da lady Consel della famiglia dei Taddei di portare una missiva contenuta in questo scrigno di cui non posso rivelarvi il contenuto" e osservai i miei compagni di viaggio con uno sguardo di intesa, non potevo rivelare la missiva a uno sconosciuto.."Siamo in viaggio da giorni..e dobbiamo recapitarlo a un certo..Abate Nicola..voi avete sentito parlare di lui? Sapete se da queste parti vi sia un monastero, oppure un frate eremita..deve essere una persona importante per essere stato scelto da lady Consell...e sapete la cosa strana? Arrivata al paese dei minatori su questo fiore stilizzato è comparsa misteriosamente una acquamarina..tale da renderlo..un Fiore Azzurro."
Rimasi un attimo in silenzio osservando il maestro, il volto sembrava tranquillo ed era interessato a ciò che dicevo.."Il vostro apprendista mi ha detto siete un uomo saggio..magari voi non sapete nulla di tutto questo ma forse un buon consiglio potete darcelo per la nostra ricerca".
E, improvvisamente, avvertii quel senso di angoscia...lo stesso senso di turbamento che mi pervase nella mia dimora quando Tyssen mi raccontò della strana storia di quella famiglia e ciò che accadeva a chi si fosse invaghita di un suo rampollo...e mi voltai verso il maestro fingendo indifferenza.

elisabeth 14-01-2014 21.48.14

I soldi svaniscono potevo dimostrarlo a sua soavità sfrontatezza......ma come un bravo prestigiatore.......ora che aveva i soldi doveva andare a prendere i cavalli, i Frati rimasero interdetti.....e lui da bravo bambino aveva trovato la soluzione...." e dopo che i Frati rimarranno qui ed io verrò con voi....cos'altro accadrà.......mi sono stufata di questa situazione,bene verrò con voi......ma badate che se vi tramutassi in rospo voi ci porterete nel bosco......e chi é rospo non ha bisogno di denaro ".....seguì l'uomo...e ci inoltrammo in quel posto abbandonato di cui tutti avevano timore....piante selvatiche avvolgevano le antiche pareti....qualche vecchio mobile era addossato alle pareti......ma non sentivo rumore di animali....." Allora ....dove sono questi cavalli?....."...mi voltai verso di lui.....

Guisgard 15-01-2014 00.23.32

Maria restò meravigliata, incredula a quella rivelazione di Clio.
“Voi...” disse appena “.. voi... una donna?” Quasi scioccata. “Ma... come può essere? Oh... io... io... perdonate... mi sento così sciocca... ma io non potevo immaginare... una donna... voglio dire...” chinò il capo, per poi scuoterlo “... perdonatemi, milady... volevo dire signore... cioè, capitano... perdonatemi...” arrossì “... mi sento così inutile e sciocca ora...” si voltò verso la porta, quasi le mancasse l'aria.
Restò così per qualche istante, per poi trovare il coraggio di vincere quel profondo senso di vergogna che ora provava.
“Perdonatemi...” mormorò “... e vogliate dimenticare questo imbarazzante momento, capitano... vi assicuro che non vi importunerò più con le mie sciocchezze...” respirò profondamente “... si...” annuì “... sono certa di potar riuscire ad entrare tra quegli eretici... so cosa fare per avvicinarli e non vi deluderò... però devo chiedervi una grazia... che Astin non sappia nulla...”
Ma proprio in quel momento qualcuno bussò, per poi entrare.
“Oh, perdonate, capitano...” vedendo che Clio era occupata.
Poi si accorse che il suo capitano era con sua sorella.
“Maria?” Stupito. “Cosa ci fai qui?”
Ma Maria non rispose nulla, per poi voltarsi a fissare Clio.

Guisgard 15-01-2014 00.29.31

Il maestro dell'apprendista ascoltò con attenzione ogni parola di Altea.
Apparve sereno, tranne solo quando l'avventuriera nominò l'abate.
A quel nome, il maestro per un momento sembrò reagire con una strana smorfia.
Ma fu solo un momento.
“Signora...” disse poi l'uomo “... queste terre sono piene di miti e leggende... basta ascoltare ciò che si racconta sulla vecchia Tylesia per averne un'idea... gli uomini amano sognare, signora... e vogliono trovare le cose che aiutano loro a sognare... non vorrei deludervi, ma temo che qui non troverete nulla di magico o di straordinario... molti, sapete, sono arrivati qui convinti di poter trovare qualche traccia di quel grande passato che riguardò Tylesia, senza tuttavia riuscire a trovare nulla di tutto ciò... ma, al di là di queste favole, avete parlato di un certo abate... di chi si tratta? Qui intorno vi è qualche monastero e magari potrei aiutarvi a cercarlo...”

Guisgard 15-01-2014 00.33.25

“Se mi tramutate in un rospo” disse il contrabbandiere ad Elisabeth, mentre i due lasciavano il casolare per andare a prendere i cavalli “vorrà dire che poi attenderò una bella principessa per un bacio e tornare principe azzurro...” rise “... e devo dire che come principe non sfigurerei affatto... quando volete provare, sono a vostra disposizione, bellezza...” facendole l'occhiolino.
Giunsero così ad un vecchio mulino che sembrava abbandonato.
Il contrabbandiere si avvicinò a quel luogo e tirò un sasso verso una delle finestre, rompendo ciò che restava del vetro.
Poco dopo dalla finestra si affacciò qualcuno.
“Miseriaccia ladra!” Gridò un vecchietto risentito. “Chi diavolo viene a disturbarmi? Andate al diavolo!”
“Ehi, Balt...” fece il contrabbandiere “... così accogli i vecchi amici?”
“Ma chi diavolo è?”
“Non mi riconosci?” Urlò il contrabbandiere.
“...” stupito il vecchio. “Che mi prenda un colpo!” Rise. “Ma perchè mai ti fai annunciare tirando dei sassi alle mie finestre?”
“Perchè volevo essere sicuro di svegliarti, vecchio ghiro!” Rispose …
“Cosa posso fare per te?” Chiese il vecchio.
“Hai forse dimenticato che ti lasciai qui i cavalli?”
“Certo che lo ricordo...”
“Bene, sono venuto a prenderli.”
“Ehm...” mormorò il vecchio “... non sono qui... ora...”
“Cosa?” Stupito il contrabbandiere.
“Aspetta, ora scendo e ti spiego...”
E raggiunse i due davanti al vecchio mulino.

Guisgard 15-01-2014 00.40.56

Quelle parole di Guisgard scossero i suoi compagni.
Lui allora fece loro cenno di seguirlo e si avviò verso quel misterioso castello.
Oltre alberi alti e robusti e irti spuntoni di roccia si elevava il maniero, che pareva quasi imprigionato in quella rupe forgiata tra pietre dentate.
Il paesaggio appariva come in balia di un qualche misterioso incanto, poiché il cielo e la terra sembravano ombreggiare sotto una medesima ed innaturale luce crepuscolare.
Non c'era vento, né pioggia, eppure le alte e dense nuvole, come un mare inquieto, gonfiandosi e rincorrendosi avevano tutto quello scenario in loro potere.
La nebbia, che fino a poco prima avvolgeva il sentiero battuto dai cavalieri, ora pareva essersi dissolta nel cupo silenzio circostante.
Alla fine Guisgard ed i suoi arrivarono davanti ad un gigantesco portone che dava accesso alla monumentale struttura fortificata.
“Guardate il portone...” disse Cossen “... è enorme... potrebbe starci sotto un palazzo di almeno due piani...”
“Chi ha mai potuto costruire un simile varco?” Meravigliato Emmas. “Non di certo uomini comuni...”
“Nell'antica Roma” fece Guisgard, con tono vagamente ironico “sul Palatino l'imperatore Domiziano aveva fatto costruire un palazzo con degli interni giganteschi... e solo perchè la gente, visitandoli, la ritenesse la dimora di un dio... egli infatti amava farsi chiamare signore e dio.”
“Vuoi dire che qui vive un imperatore dell'antica Roma?” Sarcastico Cossen.
“No, ma magari qualcuno dotato della medesima megalomania.” Ridendo di gusto Guisgard. “Avanti, bussiamo e vediamo chi verrà ad aprirci.”
“Non so, ma non ho molta voglia di scoprirlo...” scuotendo il capo Emmas.
“Invece io sono alquanto impaziente.” Replicò Guisgard, per poi avvicinarsi al portone e bussare sul pesante legno con l'elsa della sua spada.
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Parsifal25 15-01-2014 01.05.43

Quel che mi venne spiegato, riassunse i miei timori. E' possibile che questi uomini se ne avessero l'occasione......è probabile che possano avvalersi del diritto di ammutinamento.

Galeotti, assassini, fuorilegge.....non era quello che mi sarei' aspettato da codesta compagnia d'arme. I ragazzi eran bravi con mannaie e coltelli ma non avevan mai operato in un corpo altamente specializzato. Avevan bisogno di altra man forte.......si parlava di andare presso i mercanti di schiavi.......ma quando poteva esser utile il loro apporto.

Mi rivolsi al Gufo Scarlatto: " Avete provato a rivolgervi alle compagnie di ventura di cavalieri erranti? Sono ottimi spadaccini e conoscono molto bene i principi della tattica militare......ho parecchi compagni fra queste fila.....potrei' mettervi in contatto con qualcuno di loro. Specifico, operano come gruppo indipendentista. "

Clio 15-01-2014 12.43.18

Sorrisi alla ragazza.
Anche se restai impassibile dietro quel sorriso, la sua reazione mi colpì molto.
Sembravo davvero un uomo? Insomma, era esattamente quello che volevo, così dovevano vedermi i miei uomini, i senatori, ma sapendo bene che non lo ero.
Anche lui mi aveva visto così? Per quello mi degnava di quella imbarazzantissima confidenza? Effettivamente, se avesse portato un'altra ragazza a passeggiare nel parco la sera della festa, sarebbe stato sconveniente, ma nessuno aveva avuto da ridire che lo accompagnassi, ero lì per proteggerlo, infondo. Quel pensiero mi soffocò.
Avevo faticato anni perché mi trattassero come un uomo, ma l'idea di sembrarlo ai suoi occhi era insopportabile.
Una piccola parte di me, però, sentiva che non era così.

Lo vidi avvicinarsi sorridendo.
"Io mi ritiro ora, capitano.." Disse "Grazie ancora per essere venuta di persona..".
Sorrisi, inchinandomi leggermente "Dovere, altezza..".
Lui alzò gli occhi al cielo, e mi guardò con aria di rimprovero. Durante la passeggiata nel giardino, mi aveva nuovamente invitato a chiamarlo per nome. Molti l'avrebbero giudicato un onore, e lo era senz'altro, ma per me era decisamente.. Troppo. Mi trattava già in maniera troppo confidenziale.
"Fate buon viaggio..." Senza staccare gli occhi dai suoi.
Lui si limitò a sorridere e a tendermi la mano, quando la strinsi il suo sorriso si allargò "Temo di dover chiedere il vostro perdono...".
Lo fissai stupita "E per che cosa, mio signore?".
"Per questo.." Sussurrò lui, e con un gesto, rapido e delicato, voltò la mia mano, se la portò alle labbra e la baciò.
Un fremito attraversò tutto il mio corpo a quel lieve contatto, così morbido e delicato, eppure così rovente.
Cercai di restare impassibile con tutte le mie forze, ma mi accorsi di non riuscire a parlare, mi chiesi se non avessi smesso di respirare.
"Vi prego di credere che non era mia intenzione mancarvi di rispetto.." Sussurrò, senza staccare gli occhi dai miei.
Annuii, sbattendo le palpebre, con la speranza di ritrovare un po' di lucidità.
Lui sorrise "Buonanotte, Clio..".
"Buonanotte... Karel" mormorai.


Quel ricordo mi tranquillizzò.
"Non preoccupatevi, Maria.. Siete stata molto coraggiosa, e apprezzo la vostra dedizione.. Se siete così sicura di farcela, mi fiderò di voi...".

Citazione:

Ma proprio in quel momento qualcuno bussò, per poi entrare.
“Oh, perdonate, capitano...” vedendo che Clio era occupata.
Poi si accorse che il suo capitano era con sua sorella.
“Maria?” Stupito. “Cosa ci fai qui?”
Ma Maria non rispose nulla, per poi voltarsi a fissare Clio.
"Astin.. Entra, entra.." Sorrisi "Tua sorella cercava te, in realtà, ma io non mi sono fatta sfuggire l'occasione di conoscerla.. Spero non ti dispiaccia.. È una ragazza incredibilmente in gamba.." Guardando prima lei poi lui.
"Volevi dirmi qualcosa?".
Tenere Astin all'oscuro era la cosa migliore, ma se fosse successo qualcosa a sua sorella, non me l'avrebbe mai perdonato, così come non me lo sarei mai perdonata io stessa.
Ma la determinazione paga il più delle volte, e quella ragazza era determinata. Perché non darle una possibilità? Se mio padre avesse valutato i rischi che correvo, mi avrebbe insegnato a ricamare.

Altea 15-01-2014 14.51.48

Osservai una strana espressione nel volto del maestro mentre nominavo l' Abate Nicola...non compresi pienamente quella leggera smorfia del viso.."Vedete...noi non stiamo cercando nulla di magico o straordinario ma un semplice frate..bene..ci sono dei monasteri avete detto?".
"Tyssen avete una mappa vero?" lo osservai facendogli un moto di intesa con la testa "mettetela qui sul tavolo...cosicchè il maestro possa indicare dove si trovano questi monasteri".
Scostai Tyssen mentre il maestro osservava la mappa e bisbigliai sottovoce al bel avventuriero senza nessuno sentisse.."Non mi fido molto..avete visto il suo volto appena abbiamo nominato quel frate? Meglio non andare oltre e non raccontare della nostra storia..anzi dopo che egli avrà indicato dove si trovano i monasteri andremo a chiedere conferma al locandiere. Mi sembra strano che colui che insegna a usare le armi a quel ragazzo che si è dimostrato contro la Chiesa...sappia dove si trovino frati e monasteri, non pensate?Un maestro di armi dovrebbe essere pure un maestro di vita e filosofia di vita a mio parere...".
Presi Tyssen per mano e ci avvicinammo all'uomo e alla mappa.

Guisgard 15-01-2014 18.37.22

Astin guardò prima Clio, poi Maria.
“Non c'era bisogno che venissi qui in caserma...” disse a sua sorella “... potevi aspettarmi a casa stasera.” Tornò a fissare il suo capitano. “Signore, ero venuto a dirvi che l'uomo di cui vi avevo parlato, riguardo la storia dei ribelli, stranamente non si è ancora presentato. La cosa è alquanto strana, poiché è sempre stato un uomo di parola circa gli impegni presi. Lo manderò di nuovo a chiamare, mandandogli a casa alcuni dei miei.”
A quelle parole di Astin, Maria a stento trattenne un sorriso.
“Signore...” fece poi rivolgendosi a Clio “... mio fratello temo abbia ragione... non è posto per me questo... ora tornerò a casa... ma prima mi fermerò a passeggiare un po' presso i giardini dietro la caserma...” guardò il capitano con uno sguardo d'intesa.
Salutò ed uscì.
“Perdonatela, capitano...” mormorò Astin, appena Maria andò via “... è una ragazza alquanto testarda ed indipendente, ma buona. Spero non vi abbia recato noie con questa sua improvvisa visita qui in caserma.” Annuì. “Ah, dimenticavo... è stato appena annunciato che sua altezza il principe Karen sarà presto in città. Pare che il suo ritorno sia atteso per stasera tardi, o al massimo domattina, capitano.”

Guisgard 15-01-2014 18.39.41

Gufo Scarlatto fissò pensieroso Parsifal.
“Ciò che dite non è sbagliato” disse il mercenario al giovane cavaliere “ma io posso disporre dei miei uomini senza concedere loro grandi paghe, se non la spartizione dei nostri guadagni... assoldando invece dei professionisti, quelli potrebbero poi pretendere paghe fisse... ditemi, coloro che conoscete accetterebbero di guadagnare solo i ricavi delle nostre imprese? Ed io potrei fidarmi di loro? O forse sono troppi indipendenti? Io esigo fedeltà e rispetto per il mio ruolo di capo. Se quegli uomini che conoscete possono rispettare i miei dettami, allora potrei accettare di assoldarli. E naturalmente dimostrare a voi la mia riconoscenza, cavaliere.”

Guisgard 15-01-2014 18.43.06

Tyssen annuì a quelle parole di Altea, prese allora la mappa e la mostrò ai presenti.
Il maestro dell'apprendista cominciò così ad osservarla.
“Ecco, noi siamo qui... sulla sponda del lago...” disse il maestro, indicando la mappa “... da qui il Calars percorre la foresta... in questo punto, invece, c'è Tylesia... oltre poi sono zone ormai perlopiù disabitate, dove sorgono alcune rovine abbandonate della vecchia città... direi quindi di volgere la vostra attenzione qui, dove sorgono alcuni monasteri... tuttavia vi consiglio di essere prudenti, specie con la gente che incontrerete...”
L'apprendista, intanto, li fissava con un vago sorriso compiaciuto.
“Prudenti?” Ripetè il nano. “E perchè mai?”
“Perchè ormai” rispose il maestro “la gente ha cominciato a comprendere la vera natura dei chierici, la loro avidità, la loro corruzione... potrebbe dunque guardarvi con occhi sospetti se vi dimostrerete, diciamo, simpatizzanti della Chiesa...”
“Davvero?” Stupito il nano. “Ciò mi giunge nuovo. Anzi, incredibile direi. Io vivo presso il ducato di Capomazda, dimora dei nobili Taddei, il più florido del reame e il Clero rappresenta, prima ancora dell'aristocrazia guerriera, l'ossatura della società.”
“Qui le cose sono alquanto diverse, mio piccolo amico...” replicò il maestro “... la pressione dei nobili è inferiore e la gente vive con più genuinità ciò che accade... io vi ho dato un consiglio, poi fate voi...”
“Indicateci uno dei monasteri principali.” Fece Tyssen.
“Vi è quello di San Michele Arcangelo...” fissandolo il maestro “... ma per raggiungerlo dovete passare per le pericolose vie montane...”

elisabeth 15-01-2014 19.04.07

" Ma non sapete mio caro...che io vivo per baciare tutti i rospi che incontro ?.....e voi sarete per me un rospo conosciuto.....saro' una principessa fortunatissima...ora andiamo a prendere i cavalli bianchi per la carrozza.......i Frati si preoccuperanno se non ci vedono tornare......"...seguii cosi' il Sir Rospo......arrivammo al centro del grande casolare e lo vidi scagliare una pietra alla finestra......" Bel gioco Sir Rospo...ora cosa facciamo scappiamo prima che ci prendano a scopate sulla testa ?.....".....Ma questo non avvenne ed un vecchio arrabbiatissimo si affacciò da quello che rimaneva di un vetro in frantumi......Dopo qualche parola fui felice di constatare che almeno si conoscevano........e fui presa dalla rabbia quando seppi che i cavalli non erano presenti all'appello......" E lo sapevo...io.....adesso...cosa inventerete che i cavalli qualcuno li ha presi in prestito?...oppure...che dovremo andare a piedi senza la vostra carrozza di ferro.....ebbene c'e' una cosa che io dico a tutti e due.......avete meno di un ora perchè i cavalli resuscitino ......e perchè incominciamo ad inoltrarci nel bosco....i vostri soldi Sir Rospo.....diventeranno un drammatico sogno "....respiravo a fatica tanto ero arrabbiata.......lo sapevo io che non si ci poteva fidare.......

Altea 15-01-2014 19.42.24

Annuii alle ultime parole del maestro.."Si, so che sarà un viaggio con dei pericoli...me lo hanno proprio detto..un monaco cattolico, un Imam musulmano e un Rabino Ebraico ma sono pronta a tutto...terremo pure in considerazione questo vostro consiglio..le cose cambiano ma è strano che la gente non si affidi più alla Chiesa".
Osservai il giovane aspirante cavaliere, un sorriso strano nel suo volto..enigmatico come lo era lui.
Poi presi la mappa e la osservai con Tyssen..."Il Monastero di San Michele Arcangelo..bene il nome mi è di buon auspicio" sorrisi arrotolando la mappa e facendo un occhiolino a Tyssen.
"Vi ringrazio molto per l'aiuto..ora però dobbiamo partire, siamo rimasti qui per troppo tempo e vi ringrazio per la ospitalità".
Appena usciti da quella casa e saliti in carrozza guardai Tyssen perplessa..."Ma cosa sta accadendo?La gente sta diventando anticlericale? E poi quel ragazzo era strano, mi aspetterei pure ci seguisse..e per cosa voleva andare allora ad Afravalone, per stare in un esercito contro i nobili e il Clero? E'meglio lasciarli nella loro politica ma non escludiamo tutto questo sia possibile...ora forse è meglio parliamo col locandiere, mi sembrava una persona giusta..e chiediamo se ciò che ha indicato sia vero e soprattutto perchè quei monti che dobbiamo varcare siano pericolosi".

Parsifal25 15-01-2014 23.07.24

Sorrisi a quelle parole: " son come dei fratelli per me.....mi hanno accompagnato in tante imprese......ed il loro guadagno è nella possibilità di poter servire una giusta causa e il giusto compenso che sarà possibile ricavare da ciò che andremo ad affrontare.

Il loro gruppo è piccolo......sono indipendenti perchè non brandiscono un solo vessillo ma bensi' perseguono quello che più si addice al loro status, codice, etica e valori. Non son votati a crear scompiglio in compagnie ben formate, anzi...."

Poco dopo tornai' silenzioso: " se per lei può crear squilibrio il loro intervento.....allora proseguiamo sulla via da lei indicata....."

" Solitamente......ne esistono timori che conducono al non fidarsi degli altri. E' difficile......accoglier nel proprio gruppo nuova gente....si teme di perder quel fil di certezza che ci siam costruiti.....ma l'uomo non è fatto per esser solo......"


Clio 15-01-2014 23.15.13

Sorrisi ad Astin, mentre le sue parole mi vorticavano nella mente.
Sperai che non si accorgesse del mio turbamento.
"È davvero di ritorno, dunque..." Dissi con tutto il distacco di cui ero capace "è una pazzia... Ma temevo che l'avrebbe fatto.." Scossi la testa.
Stava tornando, stava tornando davvero! Avrebbe chiesto di me? Sarei riuscita a vederlo?
Sbattei le palpebre, possibile che min bastasse sentire il suo nome per essere così vulnerabile?
Ed era solo una pallida imitazione di quando mi trovavo in sua presenza.
Per non parlare di quando eravamo soli.
Rabbrividii, e non per il freddo.

La festa era stata un successo, nessuna falda nella sicurezza, nessun disordine.
In ultima analisi, la mia presenza era assolutamente inutile, i miei uomini erano perfettamente in grado di cavarsela in situazioni del genere.
Invece ero lì, sulla terrazza che dava sul giardino, lanciando fugaci occhiate all'interno della sala, nel caso di imprevisti.
D'un tratto, qualcuno venne verso di me, mi inchinai nel riconoscerlo.
"Altezza" salutai.
"Tutto tranquillo, capitano?" Chiese lui, con un sorriso
"Assolutamente..." Risposi.
Ormai, era a pochi passi da me.
"Vi ringrazio di essere venuta personalmente... La vostra presenza mi fa sentire tranquillo.".
"Vi ringrazio della fiducia, mio signore.." Sorrisi "Ma vi assicuro che i miei uomini non sono da meno...".
"Dunque dite che sanno cavarsela anche senza di voi?" Con un sorriso divertito.
"Precisamente.." Annuii, senza comprendere il suo sguardo.
"Dunque non sarà difficile per voi lasciarli soli per un po'..".
Lo guardai con aria interrogativa.
"Desidero fare una passeggiata nel giardino... Posso chiedervi di accompagnarmi?" Sorrise "Voi stessa mi avete sconsigliato di restare solo, ma con voi al mio fianco, non corro alcun pericolo..".
Sorrisi, mi voltai verso Astin, facendogli segno di prendere il mio posto.
"Come desiderate, altezza...".
Passeggiammo così nel giardino, parlando di molte cose.
"Vi piace la spada?" Mi chiese poi, improvvisamente "È.. Valida? Si dice così?".
Risi piano "È splendida, mio signore... Bilanciata, maneggevole, precisa e.. Incredibilmente raffinata..".
Il suo viso si illuminò "Beh, l'ultima cosa è l'unica su cui posso concordare... Per il resto, sembrano ottime qualità".
Era davvero una situazione strana, e totalmente nuova per me, non riuscii a raprimere un risolino.
"Lo trovate divertente, capitano?" Mi chiese, fingendosi offeso.
"Perdonatemi altezza, ma sono sempre stata circondata da uomini che si intendevano di armi quanto me.." Mormorai , con aria di scuse.
Lui rise con me "E io ad essere in compagnia di donne che ne sanno meno di me.." Scosse la testa, indicando i una panchina davanti ad una fontana.
"Siamo due eccezioni, capitano.. In compenso, saremmo un'ottima coppia.." Rise, facendomi l'occhiolino.
Mi bloccai per un piccolissimo istante, ringraziando l'oscurità che nascondeva il rossore sul mio viso.
Scherzava, naturalmente, certo che scherzava, chi avrebbe voluto una donna come me? Di certo non.. Lui!
Mi sedetti al suo fianco, senza dire nulla.
"Avete mai pensato al matrimonio, capitano?"
Mi si gelò il sangue, e avvampai di nuovo. Possibile che mi facesse un tale effetto? Non era il primo a farmi una domanda simile.
"Perdonatemi, non volevo mettervi in imbarazzo, ero solo curioso.. Siete una donna particolare..." Sorrise, scrutando il mio sguardo.
"Naturalmente, come tutti i nobili.." Annuii, guardando oltre la fontana "Ma spero sia il più lontano possibile..".
"Ah sí,e perché mai? Non è il sogno di ogni dama?" Stupito, lui.
Risi "Beh, infatti non sono una dama, non totalmente almeno..." Mi voltai verso di lui "Dovrei lasciare la Guardia Reale...".
"Dove sta scritto? Siete un ufficiale non un monaco!".
Scossi la testa "Non capite, altezza... Credete che un marito mi permetterebbe di continuare a combattere, quando magari sono più abile di lui?"
"Sarebbe un terribile spreco..." Guardandomi negli occhi "Ma se un uomo chiederà la vostra mano sa chi siete, non credo si aspetti che impariate a ricamare all'improvviso! ".
Risi nuovamente, scuotendo la testa "Ecco perché nessuno si sogna di farmi la corte!".
Quando alzai gli occhi su di lui, mi accorsi che era divenuto nuovamente serio. Per lunghi istanti nessuno parlò, restai incatenata a quegli occhi così intensi.
"Non sono in molti a saper riconoscere la bellezza, capitano.." Sussurrò lui "E chi non apprezzi il vostro coraggio e il vostro valore in battaglia, non riuscirà mai ad amarvi completamente... Vedrà solo una bella donna, ma voi siete molto più di questo" Sorrise "Dovreste trovare un uomo che non vi desideri diversa, e non sia in competizione con voi, anzi... Un uomo che non riuscirebbe nemmeno ad immaginarvi coperta di pizzi e merletti..".


Cercai disperatamente di allontanare il ricordo di quella sera.
Non potevo continuare a distrarmi.
Cosa mi aveva detto Astin? Ah, si.. La spia e sua sorella.
"Comunque Maria non mi ha dato nessun fastidio.." Ripresi "Ci mancherebbe, anzi.. È deliziosa.. Beh, fate chiamare nuovamente quell'uomo.. Io stessa lo stavo aspettando prima di imbattermi in tua sorella.. Quando hai bussato, in realtà, credevo fosse lui.. attenderemo sue notizie..".
La cosa migliore perché Astin non sospettasse che sua sorella faceva l'eroina era continuare come se nulla fosse.
E due spie erano comunque meglio di una, anche perché l'uno non avrebbe saputo della presenza dell'altra.
"Ora perdonami, ma devo sbrigare una faccenda.. Va pure, grazie.. ".
Uscii così dal mio studio, e raggiunsi i giardini dietro la caserma, dove sapevo che avrei trovato Maria, c'erano ancora molte cose da discutere.
Ma il suo viso era l'unica cosa su cui risucissi a concentrarmi. Stava tornando davvero! Ero felice e terrorizzata allo stesso tempo.
Non vedevo l'ora di vederlo, certo.. Ma preferivo saperlo al sicuro.
Il giardino era bellissimo, e quella giornata ci aveva regalato un po' di sole, fortunatamente.
Sorrisi, e mi sedetti su una panca ombreggiata.

Guisgard 16-01-2014 00.49.34

Tyssen annuì a quelle parole di Altea.
“Faremo come dite, milady...” disse, facendo salire la donna sulla carrozza “... magari il locandiere saprà esserci più d'aiuto.”
Così, lasciarono quel luogo e fecero ritorno alla locanda.
Qui fu Tyssen che andò dal locandiere, chiedendogli informazioni per il monastero dell'Arcangelo Michele.
Il locandiere spiegò allora come arrivarci.
“Raggiungerlo attraverso le vie montane” spiegò “non è certo la strada migliore. Vi consiglierei invece di arrivarci passando per il borgo di Formis. Qui però bisogna pagare un dazio per raggiungere il sacro edificio.”
“Dite...” chiese poi Tyssen “... è vero che qui la gente è mossa da un sentimento ostile verso il Clero?”
“Queste terre” rispose il locandiere “sono animate invece da un sincero sentimento religioso. Non a caso il monastero dell'Arcangelo Michele è tra i più importanti del reame. Però” aggiunse “da tempo ormai in queste zone sono sorti alcuni gruppi che in breve hanno generato un vero e proprio movimento anticlericale... agiscono segretamente e fomentano odio nella gente più ingenua verso la Chiesa...”

Guisgard 16-01-2014 00.58.05

Il contrabbandiere fissò Elisabeth e scosse il capo.
“State tranquilla...” disse seccato “... avremo i cavalli e partiremo quanto prima per il bosco...” guardò poi il vecchio “... allora, dove diavolo sono i miei cavalli?”
“Ecco...” mormorò il vecchio “... li ho perduti... oh, momentaneamente, si intende!”
“Perduti?” Ripetè il contrabbandiere. “E come diamine si fa a perdere dei cavalli? Forse si può smarrire un fazzoletto, il bottone del panciotto o un guanto, ma dei cavalli, miseriaccia!”
“Li ho perduti a causa di un cattivo tiro di dadi...” spiegò il vecchio “... insomma, solo per un dannato colpo di sfortuna...”
“La sfortuna” fece il contrabbandiere “è un fulmine che cade dal cielo e ti prende in pieno! O la ruota del tuo carro che finisce in un fosso e fa in modo che salti l'asse centrale! Questa è sfortuna! Giocarsi invece i cavalli di un altro ad una stupida partita di dadi, vuol dire essere un vero idiota!”
“Calmati, su...” mormorò il vecchio “... li riavrai...”
“Certo che li riavrò!” Esclamò il contrabbandiere. “Puoi giurarci! E sarai tu a restituirmeli!”
“Al più presto avrò la mia rivincita e...” sorridendo timidamente il vecchio.
“No, li voglio subito!” Lo interruppe l'altro. “Devo condurre dei clienti in un certo posto e mi servono per il carro!”
“Dai, ragiona...” tentando di calmarlo il vecchio “... non posso certo pretendere subito una rivincita...”
“Chi?” Chiese il contrabbandiere.
“Ma vedrai che presto li riavrò...”
“Chi?” Ancora il contrabbandiere.
“Dopotutto mi spetta una rivincita, no?”
“Chi ti ha vinto i miei cavalli?” Gridò il contrabbandiere.
“Messer Colpen...”
“Cosa?” Incredulo il contrabbandiere. “Ti sei giocato i miei cavalli contro quel miserabile aguzzino?” Tirò via un sasso da terra con un calcio. “Ma come si può essere così stupidi!”

Guisgard 16-01-2014 01.06.22

Era una bella mattina di Gennaio e l'aria appariva gradevole e luminosa ai sensi.
Il giardino, animato dal primo Sole, sembrava screziarsi tra i colori e i riflessi dei suoi gerani, delle betulle, dei roseti e della chiare camelie.
E poi i salici, gli olmi e i pini, con la loro penombra lungo il piccolo muretto di cinta che correva tutt'intorno, parevano conferire un certo distacco a quel luogo, come a ricamarlo tra l'animato via vai che invece vivacizzava la strada circostante.
Così, seduta su una panca addolcita da quel gradevole scenario, Clio attendeva di rivedere la sorella del suo luogotenente.
I suoi pensieri, però, indugiavano su ben altra cosa.
Aver saputo del ritorno del principe ereditario Karen, turbava non poco l'animo della ragazza che per troppo tempo aveva finto di dimenticare chi fosse davvero.
Una donna.
Ma mentre nel suo animo lottava con ciò che il dovere imponeva ed il cuore invece sussurrava, sentì avvicinarsi qualcuno.
“Signore...” disse piano Maria “... perdonatemi, ero più avanti ad osservare i fiori di questo giardino... ci vengo spesso... da sola... fu qui che vi vidi per la prima volta... fu durante uno dei tanti cambi della guardia... per voi saranno tutti uguali... magari anche una sciocca e ripetitiva successione di gesti... ma per me... io, ecco... non ho più scordato quel momento...” chinò il capo “... perdonatemi, sono una sciocca... ma devo abituarmi al fatto che siete... ecco... che siete una donna...” tornò a fissarla “... ma sarà meglio parlare d'altro... come vi ho detto, io sono certa di poter riuscire in questa cosa... so come avvicinare quegli eretici... conosco una ragazza che ha frequentato uno di loro... e stanotte andrà ad una di quelle loro riunioni... ed io ci andrò con lei...”

Guisgard 16-01-2014 01.09.54

“Beh...” disse Gufo Scarlatto a Parsifal “... visto che comunque abbiamo bisogno di rinfoltire le nostre fila prima di giungere ad Afravalone, non ci costerà nulla incontrare questi vostri compagni e giudicare quanto possano esserci d'aiuto in questa nuova missione che ci attende... male che vada andremo al mercato degli schiavi... indicateci la strada per raggiungerli, cavaliere.”
“Bada che non sopraggiungano guai...” mormorò Alanius ad un orecchio di Parsifal, in modo che solo questi potesse sentire “... costoro sono mercenari e non hanno altro interesse che per il denaro... magari anche a discapito del buon senso... ti sei chiesto cosa ci attenderà ad Afravalone? E chi sono questi ribelli contro cui dovremo poi batterci? A me non va di finire impagliato come trofeo per qualcuno...”

Guisgard 16-01-2014 01.35.31

Guisgard non aveva che bussato per tre volte con l'elsa della sua spada, che subito quel gigantesco portone si aprì. Si mostrò allora un vecchio sull'ingresso.
Era abbigliato come uno schiavo della gleba ed il suo aspetto appariva trasandato e grottesco.
La pelle era rugosa e cadente, mentre gli occhi sembravano due piccolissime fessure dentro le quali a stento si vedeva la luce della vista.
Si limitò solo ad aprire il portone, per poi ritornare dentro, senza mostrare alcuna reazione alla vista di quei cavalieri.
“Voi...” disse Guisgard chiamandolo “... siamo cavalieri in cerca di ospitalità per la notte. Potete dirci a chi appartiene questo castello?”
Ma il vecchio andò via.
“No, non può dircelo...” mormorò Cossen.
“Sembra un demente...” fece Emmas “... possibile che lascino un simile servo a custodire l'ingresso del castello?”
“Forse vuol farsi seguire.” Osservò Guisgard. “Andiamo dove è andato lui.”
E lo seguirono.
Giunsero così in una monumentale sala, piena di monili rozzamente lavorati, quadri che rappresentavano scene di guerra e animali impagliati di ogni tipo, come fossero trofei di caccia.
Vi erano anche mobili ed armi, che però, incredibilmente, avevano misure e fattezze straordinariamente grandi.
“Chi mai” stupito Hands “può impugnare armi simili?”
“Siamo capitati nel castello di qualche gigante!” Esclamò impressionato Emmas. “Andiamo via, finché siamo in tempo!” Prendendo per la giubba Guisgard.
“Sta calmo, Emmas...” prendendolo per la mano Guisgard, facendogli così lasciare la sua giubba “... la paura ti ha forse fatto dimenticare la voce dello stomaco e la stanchezza?”
“Non vedi che è tutto strano qui?”
“Calmati, ora...” fissandolo Guisgard “... quelle armi e quei mobili sono sicuramente oggetti da mostrare come trofei... saranno opera di artigiani abili in questa particolare maestria... questo castello con ogni probabilità appartiene a qualche eccentrico e ricchissimo signorotto...”
“Ehi, Guisgard!” Chiamò Hands, che con gli altri aveva fatto un'altra incredibile scoperta in quella sala. “Vieni a vedere! E vieni anche tu, Emmas!”
I due raggiunsero gli altri e videro qualcosa che li stupì non poco.
Sull'alta tavola era stata preparato un sontuoso pasto.
Ma la cosa sorprendente è che tutto appariva della stessa misura dei mobili e delle armi.
Così, in piatti e vassoi dal diametro di vari metri, erano servite salsiccia grosse come mucche, forme di formaggio alte come quadriglie e pezzi di pane ampi quanto letti matrimoniali.
Inoltre, in coppe e bicchieri larghi come pozzi di campagna vi erano vino e liquori vari.
“Forse il nostro misterioso ed originale padrone di casa” guardando quelle cose Guisgard “ha voluto farci trovare una cena già pronta.”
“E se fosse il castello di una qualche divinità celtica?” Avvicinandosi a lui Slhas.
“Sei diventato forse pagano, amico mio?” Fissandolo Guisgard. “E poi, che io sappia, le creature divine non mangiano formaggi e salumi.”
“Cosa facciamo?” Chiese Emmas.
“Io non so voi...” disse Hands “... ma io ho fame...” e si arrampicò sulla tavola, per poi cominciare a mangiare ciò che c'era nei piatti.
E così fecero altri dei suoi compagni.
Ma, ad un tratto, una strana sensazione prese Guisgard.
Il cavaliere allora si voltò a fissare uno degli alti bicchieri e notò che, quasi in maniera impercettibile, il vino in esso contenuto era attraversato da crespature.
Prima lievi, poi sempre più accentuate.
Fino a quando si cominciarono ad udire piccoli sussulti nella sala.
Poi sempre più forti.
Fino a scuotere tutto quell'ambiente.
“Il terremoto!” Gridò Emmas.
Quei sussulti fecero cadere Mein dalla tavola.
Il cavaliere si ritrovò così a terra.
Ma un attimo dopo, la porta della sala si aprì e qualcosa di gigantesco apparve.
E col suo piede schiacciò il povero Mein che si trovava ancora ai piedi della tavola.
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Altea 16-01-2014 14.42.16

Tyssen tornò poco dopo e ci raccontò cosa gli disse l'oste.
"Mi sembra l'oste abbia voluto aiutarci, strano che il maestro, invece, ci abbia consigliato la via più difficile..è probabile allora che lui sia tra quelle persone che stanno tramando contro il Clero? Per come parlava pure il suo apprendista mi sembrava influenzato da lui" rimasi leggermente delusa visto l'interesse iniziale per quel ragazzo..era proprio vero, mai soffermarsi alle prime apparenze.
"Quindi, direi di partire..siamo rimasti fin troppo qui...passeremo per quel borgo e pagheremo il dazio..strano..dover pagare un dazio per raggiungere un monastero".

Clio 16-01-2014 15.15.52

"Sei davvero molto coraggiosa, Maria.. È una missione di vitale importanza, per tutti noi.." Sorrisi "Astin non ne saprà nulla, concordo che sia meglio così, ricordati però , che così facendo se lui dovesse accorgersi che frequenti i ribelli, ti crederà una di loro..".
Annuii "Sta attenta stanotte.. E trova il modo per comunicare con me... Questo posto è abbastanza sicuro potremmo incontrarci qui.. Un biglietto potrebbe essere intercettato.. Oppure potreste venire in caserma con la scusa di portare qualcosa a vostro fratello, nessuno se ne stupirebbe.. Ma più di ogni altra cosa.. State attenta! Non mi perdonerei mai se vi accadesse qualcosa, e vostro fratello mi odierebbe a buon diritto...".

elisabeth 16-01-2014 16.16.20

Erano davvero tutti molto nervosi..il contrabbandiere poi.....il vecchio invece era imbarazzato....ma era un malato di gioco d' azzardo....... " Ora basta..."..urlai esasperata......." Mi sono seccata di sentire urlare e sapere che quei cavalli non ci sono piu'......avete parlato di una rivincita.....benissimo.....sono due le cose o usate i soldi che vi ho dato per acquistare i cavalli...o andremo a riprenderceli giocandoceli a dadi........e badate bene che se i cavalli si vinceranno....saranno di mia proprietà.........e se li vorreste indietro sarà il resto di cio' che vi devo per chiudere il mio debito con voi ....badate che questa volta avete bisogno di me.....i dadi sono come il destino di un uomo....e io amo tessere quello che e' il destino degli uomini....quindi ....vecchio e tu contrabbandiere...fate in modo che questa partita avvenga al piu' presto qui.....ho fretta...e ci stiamo perdendo in chiacchiere..."......tale fu la mia rabbia....che brucia con lo sguardo la punta dello stivale del contrabbandiere...." perdonatemi Sir....sono molto irritata..."...

Guisgard 16-01-2014 19.34.24

“Si, mi sembra una buona idea...” disse Maria a Clio “... questi giardini sono un ottimo posto per incontrarci senza destare alcun sospetto... e lo faremo ogni Venerdì... la mia amica, infatti, mi ha rivelato alcune abitudini del ragazzo a cui va dietro... e pare che quegli eretici siano restii a compiere qualsiasi cosa di Venerdì... questo perchè essendo un giorno Santo per i Cristiani, loro affermano di non volerlo più riconoscere tra i giorni della settimana...” sorrise “... sono dei veri fanatici... beh, non credo ci sia altro da dire per ora... signore... io vado... e spero di portarvi presto buone ed utili indicazioni...” la fissò “... perdonatemi ancora per prima...” e con gesto improvviso si avvicinò a Clio e le baciò teneramente la guancia “... a presto...” ed andò via.
Passarono solo pochi istanti, quando qualcosa attirò l'attenzione del capitano.
In strada infatti cominciarono ad udirsi grida festose.
In città era giunto il principe Karen.


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