Camelot, la patria della cavalleria

Camelot, la patria della cavalleria (http://www.camelot-irc.org/forum/index.php)
-   La taverna di Camelot (http://www.camelot-irc.org/forum/forumdisplay.php?f=2)
-   -   Le avventure di Tafferouille (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=2467)

Lady Gwen 15-01-2017 05.32.32

Al mio tocco non fece nè disse nulla, ma i suoi stupendi occhi neri brillarono ed erano uno spettacolo meraviglioso.
Risi appena alla sua frase.
Poteva andarmi peggio.
O forse no.
Mi fidavo di lui.
"Voi... Voi non capireste..." sussurrai, ritraendo la mano e abbassando lo sguardo.

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Nyoko 15-01-2017 05.33.06

"Credo che sia perfetto" dissi sorridendogli dolcemente. "Mi fa davvero sentire bene. È gentile e premuroso... Non sembra affatto come lo aveva descritto monsieur De Bonnet. Penso sia all'altezza" dissi stringendo una mano di mio padre.

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Guisgard 15-01-2017 05.35.07

“Gwen...” disse Elv, sfiorando il suo viso, in modo che lei alzasse lo sguardo su di lui “... dimmelo... dimmi tutto... sei qui, sotto la mia protezione... devi fidarti di me...”

Guisgard 15-01-2017 05.37.49

“Bene.” Disse soddisfatto il padre di Nyoko. “Comunque” aggiunse “sono tornato prima e ne possiamo approfittare per un giro in città. Vuoi? Ti porterò a fare qualche compera. Dopotutto stare troppo in casa non fa mai bene.” Annuendo.

Nyoko 15-01-2017 05.39.43

Le sue parole mi illuminarono. "Mi farebbe molto piacere" dissi sorridendo alle sue parole. Non scendevo giù in città da tanto tempo ormai. Quello era un altro dei piaceri che mi era stato negato dal destino. Sorrisi emozionata all'idea e non vedevo l'ora di andarci.

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Guisgard 15-01-2017 05.43.19

Il padre di Nyoko fu felice di vedere entusiasta sua figlia.
Allora ordinò alle badanti di preparala ed al suo stalliere di occuparsi della carrozza.
“Se vuoi” disse alla figlia “possiamo portare con noi anche quel ragazzo.”

Lady Gwen 15-01-2017 05.44.46

Delle lacrime cominciarono a scorrere mentre lui sfiorava il mio viso, per alzarlo sul suo.
Mi fidavo, mi fidavo di lui.
"Dopo che sono scappata via ho temuto di perdervi... Ho temuto di perdere l'unica persona che significhi davvero qualcosa per me ormai... Ho paura di tutto ciò che potrebbe esserci lì fuori, in quel mondo che non ricordo, nè riconosco più come mio... E se ho accettato di rimanere è stato solo per voi..." sussurrai, fra le lacrime.
Poi, in un istante, mi avvicinai a lui e lo baciai.
Fu un attimo, un impeto.
Il tempo di gustare il suo sapore, di imprimerlo nella memoria e poi staccare appena le mie labbra dalle sue.
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Guisgard 15-01-2017 05.50.59

Quelle lacrime, poi le parole ed infine quel bacio improvviso sorpresero Elv.
Ma quando Gwen staccò le sue labbra da quelle di lui, egli afferrò la ragazza per le braccia, con impeto e virilità, come acceso e soggiogato dal sapore delle labbra di lei e la baciò ancora.
Stavolta un bacio più caldo e profondo, che lo portò ad assaporare quel gusto tanto ambito e desiderato delle labbra di lei.
Un bacio inquieto, appassionato, forte che fece incatenare le forti braccia di lui attorno al morbido corpo della giovane.
E si baciarono a lungo, con Elv che faceva scorrere le sue mani forti e sicure lungo l'abito e le forme di lei, disegnando così nella sua mente ogni forma e grazie di quel corpo così desiderato ed eccitante.

Lady Gwen 15-01-2017 06.01.58

Il tempo di staccare le mie labbra dalle sue, che lui mi aveva già stretta a sè, forte, baciandomi come se quello fosse stato il suo unico desiderio fino a quel momento ed io risposi, perché era stato anche il mio desiderio.
Avevo bramato le sue attenzioni, un suo sguardo, un suo bacio per tanto, troppo tempo ed ora ecco, ecco che stavo avendo ciò che avevo bramato più di ogni altra cosa al mondo.
I nostri sapori si mischiavano, come il nostro profumo sul mio cuscino e il bacio diventava sempre più profondo, caldo, coinvolgente.
Il mio corpo sembrava così morbido e malleabile fra le sue mani e le sue braccia.
Braccia che ricordavo molto bene.

Quella sera, come un tragicomico scherzo del destino, la taverna era gremita di gente, eventualità totalmente eccezionale.
Infatti gli occhi di molti dei clienti erano puntati su di noi su quello strano e sconosciuto giovane uomo che discuteva con mio padre.
Tutto si era arrestato nel momento in cui lo scontro dialettico fra i due era iniziato; il taverniere era rimasto immobile nell'atto di asciugare un bicchiere, clienti che avevano smesso di giocare e analizzare scrupolosamente la vincita della serata.
Tutto ruotava attorno a noi.
"Ti-Ti prego... Non lei... No..." implorava in lacrime, ma quello era irremovibile, insistendo a puntare i suoi occhi su di me.
"Ormai ho deciso, vecchio. La prossima volta vedi di scegliere meglio i tuoi compagni di gioco" sbottò quello, alzandosi di scatto.
In un istante poi mi sentii afferrare con forza.
Un attimo dopo eravamo già sul suo cavallo, galoppando nella notte.
A nulla erano servite le mie resistenze e il mio dimenarmi, non potevo liberarmi da quella morsa e da quelle braccia che mi tenevano stretta, salda, nè il mio nome che echeggiava nell'aria, urlato con grida soffocate da mio padre, finché tutto sparì, la taverna, le luci, la voce di mio padre e la mia libertà.
Tante domande mi affollavano la mente, perché stesse succedendo a me, cosa mi aspettasse, se ne sarei mai uscita, ma avevo anche il triste presentimento che non avrei trovato mai risposta a quegli interrogativi


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Quel ricordo mi tornò in mente in maniera inspiegabile, senza un apparente motivo.
Mi sembravano pensieri di un'altra.
Non potevo essere io.
Ma poi... Chi ero io?
Forse, ero semplicemente la donna innamorata che ora lui stringeva fra le braccia e questo bastava a mettere a tacere tutto il resto, perché non c'era più bisogno di parole, ma di baci e di carezze.
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Guisgard 15-01-2017 06.10.18

Quelle sensazioni, quelle emozioni.
Il sapore delle labbra di lui, della sua lingua, il senso di possesso delle sue mano lungo l'abito di lei, stringendo ogni sua forma.
E poi quel ricordo, la paura, il rapimento, la lunga cavalcata, le mura di quel palazzo, i giorni di semilibertà e quelli di prigionia.
Ma su tutto dominava quel bacio e la forte stretta di lui che la faceva sentire sua.
La faceva sentire donna.
Gwen era una donna fra le braccia di Elv, che continuava a baciarla, ad assaporarla.
Di tanto in tanto schiudeva gli occhi e la guardava.
Uno sguardo malizioso, bramoso, ammiccante, per poi richiudere gli occhi e baciarla con ancora più passione.
“Torniamo nella vasca...” disse sulle labbra di lei “... in quell'acqua calda e schiumosa... io e te...” sospirò, anzi, ansimò.

Guisgard 15-01-2017 06.12.15

Juventen condusse Dacey ed Amit attraverso un vasto cortile.
Per tutta la larghezza di quel magnifico palazzo correva un alto muro di cinta, intervallato da colonne con vasi fioriti, statue di gusto classicheggiante e inferriate di lance dorate.
Dal cortile si giungeva ai giardini e da essi in una piccola saletta privata, preceduta da un padiglione ricco di piante in cui fogliame appariva esotico e profumato.
La saletta era arredata con gusto e stile.
Le pareti erano vellutate ed i mobili intarsiati.
Ambra, giada e madreperla ornavano monili e porte, mentre ricchi tappeti persiani coprivano i pavimenti.
Dalle pareti pendevano scimitarre Partiche, pistole turche e scudi Indiani.
Tutto in quell'ambiente appariva sfarzoso e bellissimo.
“Attendete pure qui...” disse Juventen “... il padrone arriverà tra pochissimo.” Ed uscì.

Dacey Starklan 15-01-2017 09.53.54

I miei occhi studiavano attentamente ogni elemento decorativo e architettonico Che incontravano man mano che procedevano dal cortile ai giardini e poi all'interno, in una sala piccola ma estremamente ricca e sfarzosa.
Non ero certo abituata a nulla di simile.
Ogni cosa pareva valere molto di più di ciò che io e Amit potevamo guadagnare in un anno intero.
" Va bene..." mormorai distrattamente come risposta e quasi non mi accorsi dell'uscita di Juventen.
" Hai visto che roba?" una volta sola con Amit, " deve davvero essere un uomo ricco sfondato!" esclamai ancora intenta a guardarmi intorno.
" Ad ogni modo," riprendendo il controllo, " meglio prepararci."
Dalla mia sacca tirai fuori alcune stoffe e gioielli ( naturalmente banale bigiotteria) con il quale adornarmi per avere ancora di più quell'aria esotica che tanto piaceva alla gente, se si trattava di vedere lo spettacolo, ma che poi nella vita di tutti i giorni comportava spesso un ostacolo.
La stessa famiglia di nostro padre, che ricordavo appena, non aveva mai accettato che il suo matrimonio con la mamma, una straniera. E alla fine lui ci aveva abbandonato a noi stessi.
" Amit con che canzone vuoi iniziare?" distogliendo la mente dal passato per concentrarmi sul lavoro.


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Nyoko 15-01-2017 12.08.27

Fui preparata per uscire e poi mio padre mi fece quella domanda che mi lasciò contenta. "Si, mi piacerebbe molto" dissi sorridendo. "Sempre se per lui non è un disturbo."

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Altea 15-01-2017 14.20.58

Ascoltai turbata il locandiere..io non ero né una donna di Chiesa né una nobile..Ero una orfana e sebbene ci avessero cacciati non costituivo un pericolo..i miei sogni avevano sempre un significato.."Messer..Oh non conosco nemmeno il vostro nome " rischiarando la voce.."Quindi in carcere vi stanno chierici e nobili" perplessa "Non assassini o altro...di cosa si macchia un prete celebrando Messa..ovviamente i nobili saranno quelli che sono questi sovvertitori..magari gente onesta e perbene." Eppure Frate Nicola mi aveva detto era pericoloso lì..pure il locandiere e poi esclamai.."I miei sogni non mentono..ebbene scommettiamo se ho ragione io..trovatemi un lavoro per alcuni giorni lì in prigione..Devo approfondire questo fatto. E vi darò pure metà del guadagno" guardandolo in modo impassibile.

Lady Gwen 15-01-2017 17.42.58

La sua passionalità, il suo sapore, le sue mani, era tutto così travolgente.
Tutto ciò che desideravo era essere sua, totalmente e ora che il desiderio si stava avverando mi sentivo in grado di camminare ad un metro da terra, di volare, soprattutto perché sapevo che lui ci sarebbe stato a riprendermi.
Ora lo sapevo.
Mi ero chiesta se anche lui, così come Ade aveva stretto a sè Persefone quando ella era caduta negli Inferi, mi avrebbe presa e stretta fra le sue braccia e ora mi dicevo che sì, lo avrebbe fatto.
Mi faceva sorridere il fatto che ogni tanto schiudesse gli occhi per guardarmi.
Il suo sguardo era malizioso, bramoso, ammiccante, ma trovavo quel gesto estremamente tenero.
Poi però riprendeva a baciarmi con più foga e passionalità di prima.
Lo sentii infatti sussurrare col fiato corto, mentre anch'io ansimavo.
Sorrisi e annuii, baciandolo di nuovo, quasi rubando dalle sue labbra quelle piccole stille di fiato e al contempo dandogliene qualcuna del mio, in quel bellissimo scambio ridotto a un intreccio di labbra.

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Clio 16-01-2017 00.11.01

La sera, la luna, le parole, gli sguardi e i sospiri.
Tutto indicava una perfetta scena d'Amore, una di quelle immortali che avevo portato sulla scena.
Mancava solo un bacio, che consacrasse i due amanti l'uno all'altra per l'eternità.
E quel bacio, come da copione, arrivò.
Ero abituata ormai ai baci di scena, pallido riflesso della realtà, vago simulacro senz'anima.
Chiusi gli occhi e accolsi le sue labbra sulle mie.
Le sue labbra che schiusero e sfogliarono le mie come un fiore di primavera.
Ci misi un istante a rendermi conto che quello non era un bacio di scena.
Un istante di troppo.
Un istante era bastato perchè mi perdessi nelle screziature di quel bacio, perchè mi rapisse e mi portasse con sé, senza che potessi o volessi protestare.
Quel bacio che era come quella notte, unica, enigmatica, silenziosa.
Quel bacio inaspettato, senza senso, istintivo eppure colmo di passione incontrollata.
Una passione nutrita dalle ombre della notte, sbocciata come un fiore nella neve, quando nessuno lo avrebbe mai ritenuto possibile.
Un bacio in cui lui mi stringeva, mi assaporava, mi faceva fremere.
Un bacio che ricominciò mille volte, quasi volesse fermare il tempo.
Un bacio, quel bacio, capace di rendere una notte lunga un eternità intera.
Un bacio che mi fece battere il cuore in maniera incontrollata, imprevedibile, che accese in me un fuoco ormai morto, nascosto, rinnegato.
Un bacio che avrebbe potuto, da solo, far risplendere di nuovo quel castello abbandonato.
Un bacio, insomma, di quelli speciali.
Un bacio capace di compiere l'impossibile.
Un bacio capace di compiere magie.
O forse il bacio stesso era la più forte delle magie.

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Lady Gaynor 16-01-2017 00.53.11

"Quando mi hai chiesta in sposa, mi avevi promesso ben altro..." gli dissi con amarezza "E riguardo alla tua sorpresa, pensare di poter delegare ad un altro il compito che sarebbe tuo ti rende superficiale ed anche un po' ridicolo, soprattutto nella scelta della persona in questione. Certo che ho piacere a vedere Orkoross, ma di certo non in veste di dama di compagnia..." Delusa come mai in vita mia, mi preparai ad accogliere mio cognato.

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Guisgard 16-01-2017 16.31.24

"Che sciocchezze..." disse il padre di Nyoko "... è un valletto ed è al nostro servizio." Chiamando poi una domestica. "Dite a Pavel di prepararsi ed ordinate allo stalliere di governare i cavalli. Usciremo in città."
Arrivarono così due badanti per preparare Nyoko.

Guisgard 16-01-2017 16.34.49

Elv sorrise a Gwen, per poi prenderle la mano e dirigendosi di nuovo verso la camera di lui.
Ma sulle scale ai due andò in contro una servitrice.
"Signore, due vostri compagni sono appena giunti..." disse "... ho detto loro di attendere nell'androne..."

Nyoko 16-01-2017 16.38.11

Mio padre chiamò una badante per avvisare Pavel di sistemarmi. L'idea di passeggiare in città mista a quella di stare in sua compagnia, mi rendeva felice in un modo smisurato. Poi delle badanti mi sistemarono, facendomi indossare uno degli abiti più eleganti e comodi che c'erano. Ero pronta e non vedevo l'ora di uscire.

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Guisgard 16-01-2017 16.45.18

Quel bacio durò a lungo.
Quell'uomo misterioso, enigmatico, persino ambiguo, senza più ricchezze nè blasone, sembrava nascondere dentro di sé una forza, un vigore, un impeto, una virilità sconosciuta, unica, potente, assoluta.
Sensazioni ed emozioni che Clio credeva di aver smarrito, dimenticato, addirittura scacciato dal suo mondo e dalla sua vita.
Quel bacio fu un trionfo di labbra, di sapori, di calore.
Un gioco di lingue proibito e smaliziato, un rincorrersi ed un trovarsi, un legarsi ed un piacersi.
Lui accarezzava e succhiava le labbra e la lingua di lei, come se non ne avesse mai abbastanza, come se non si saziasse mai del suo sapore.
Quel bacio, insomma, mise tutto in discussione, stravolgendo ogni certezza.

Lady Gwen 16-01-2017 16.48.00

Ricambiò il mio sorriso e mi prese per mano, per tornare nella sua camera, mentre il mio cuore palpitava e sembrava quasi voler esplodere.
Sulle scale però incontrammo una servitrice, la quale disse che c'erano due degli amici di Elv nell'androne.
Allora mi voltai verso di lui, lasciando la sua mano con un mezzo sorriso comprensivo, facendogli capire che poteva andare tranquillamente da loro.
Mi pesava ciò, ma dopotutto non potevo certo costringerlo e quella era casa sua, era libero di fare ciò che voleva.

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Guisgard 16-01-2017 16.51.14

Bastiano sorrise tiepidamente a quelle parole di Gaynor.
"Eh, moglie mia..." disse annusando un pò di tabacco dall'elegante tabaccheria in oro "... i sogni ed il romanticismo sono al servizio dell'adolescenza. Noi dobbiamo essere maturi e razionali, siamo sposati." La baciò ed uscì.
Poco dopo un domestico fece entrare Orkoross.
"Gaynor." Salutandola e sorridendo. "Come stai? Ti porto i saluti di tua sorella." Baciandole la mano.

Clio 16-01-2017 16.58.14

Poteva un bacio fermare il tempo?
Poteva uno sconosciuto raggiungere corde sopite, nascoste, rinnegate, eppure profonde, intense, capaci di farmi fremere come mai mi era accaduto.
Mai.
Quel pensiero era talmente terribile e inquietante che non lo volevo nemmeno ascoltare.
Eppure non potevo non ascoltare il battito impazzito del mio cuore, o quel fuoco intenso che mi divorava mente mi stringeva con una forza e un vigore che non avevo mai conosciuto, che mi faceva sentire persa, in sua balia.
Ed era meraviglioso.
Tutto di quel bacio era meraviglioso, così meraviglioso da sconvolgermi nel profondo, da mettere in dubbio tutte le mie certezze.

Lady Gaynor 16-01-2017 16.59.44

"Ciao Orkoross..." risposi al suo saluto col sorriso sulle labbra, ma con gli occhi tristi "purtroppo le cose non vanno come vorrei, il matrimonio è stato il peggior sbaglio che potessi fare nella mia vita... ma dimmi di voi... come stanno mia sorella e la mia nipotina?"

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Guisgard 16-01-2017 17.23.43

"In prigione" disse il locandiere ad Altea "vi è la peggior feccia possibile, ossia nemici politici dello stato. Per lo stato niente è peggio di loro. I preti hanno il pericoloso dono dell'eloquenza ed i nobili un sangue antico ed eroico. Entrambe queste cose fanno paura ai nostri gerarchi repubblicani. Vi do un consiglio... dimenticate i vostri sogni o finirete in guai molti seri... ho visto gente mandata alla ghigliottina per molto meno..."

Altea 16-01-2017 17.26.42

Ascoltai l' uomo ma rimasi seria e ferma.."Io non devo allearmi con nessuno di loro...voglio appurare di questo mio sogno..quindi andrò là per lavorare, a fare la serva o di cosa necessitano...non sto commettendo nessun reato..suvvia messere..siate gentile..vi prometto starò attenta e non darò confidenza a nessuno".

Guisgard 16-01-2017 17.29.24

Nyoko appena pronta fu portata nel cortile, dove trovò suo padre che l'attendeva nella carrozza.
Il cocchiere si avvicinò alla ragazza per farla entrare nella vettura ma subito Pavel si mise tra i due, prendendo la giovane in braccio.
"Ci penso io." Disse, per poi adagiarla nella carrozza.
Fatto ciò, saltò su, sedendosi accanto al cocchiere.
La carrozza parti', diretta verso il centro cittadino.

Nyoko 16-01-2017 17.32.59

Fui condotta in giardino dove mi accolsero mio padre ed il cocchiere. Stavano per mettermi su quando arrivò Pavel e con la sua forza mi prese nuovamente in braccio. Quella forza mista a delicatezza mi lasciava sempre senza fiato. Fui così seduta sulla carrozza e partimmo. Sul mio volto era sorto un sorriso, ma dovevo contenermi, anche se mi sentivo il cuore battere talmente forte da temere che venisse udito.

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Guisgard 16-01-2017 17.35.42

Elv restò sorpreso, per poi guardare Gwen.
Ad un tratto due giovinastri fecero irruzione sulle scale, ridendo forte.
"Ehi, Elv..." disse uno dei due "... sei impegnato con la tua ancella?" Divertito.
"Di'..." l'altro con gesti volgari "... l'hai vinta ad una giostra? È rossa naturale?" Con una grassa risata. "Beh, non c'è che dire... è un bel bocconcino!"
"Andate al diavolo..." scherzando Elv "... le ho solo ordinato di prepararmi il bagno." Guardando poi Gwen. "Preparami il bagno e poi potrai ritirarti in camera tua." Andò allora via con i suoi due amici.

Guisgard 16-01-2017 17.38.40

I due continuarono a baciarsi, gustando ciascuno la bocca dell'altra.
Un bacio che avvicinò e strinse reciprocamente i loro corpi.
Era una situazione intima, sensuale, quasi proibita, ma bellissima.
Ad un tratto però Cristiano e Clio udirono dei passi.

Guisgard 16-01-2017 17.44.18

"Noi stiamo tutti bene..." disse Orkoross a Gaynor "... ma tu, perché dici una cosa così triste? Hai sposato un gentiluomo di Agnonone... cosa dunque ti rende così infelice?" Sorpreso Orkoross.
Ma in quel momento arrivò Stewart ad interromperli.
"Chiedono perdono, madame..." mormorò "... monsieur Orkoross resterà ospite? Faccio preparare una delle camere degli ospiti?"
"Oh no..." fece Orkoross "... non credo mi fermerò qui per stanotte... con me è giunto un caro amico e non mi va di farlo alloggiare da solo in una locanda..."

Guisgard 16-01-2017 17.46.31

"È sia..." disse poco convinto il locandiere ad Altea "... come volete voi... a pranzo, come ogni giorno, arriveranno alcuni soldati dalla prigione... chiederò loro se occorre una sguattera in quelle galere."

Clio 16-01-2017 17.48.23

Le avventure di Tafferouille
 
Quel bacio, come un fuoco scoppiettante in quella notte strana.
Strana, intima, nascosta come quel bacio.
Mi stupii di riuscire a percepire i rumori intorno a me.
Dei passi.
Qualcuno stava arrivando.
Aprii gli occhi di scatto, trovando i suoi mentre mi allontanavo di un poco.
Il mio sguardo nel suo, aveva mille significati che nemmeno io conoscevo.
Era intenso, forse persino spaventato da tutto quello, ma anche appassionato e caldo.
Qualcuno si stava avvicinando, ricordavo a me stessa mentre sentivo l'irrefrenabile desiderio di gettarmi nuovamente tra le sue braccia.
Che mi stava succedendo?
Non mi ero mai sentita così.
Mille interrogativi affollavano la mia mente.
E se ci avessero visto?
C'era un'unica possibilità, finire la scena.
Allora presi l'erica tra le mani che mi tremavano.
"L'erica simboleggia la solitudine..." recitai, mentre i miei occhi erano veri, incatenati ai suoi, quasi a fargli capire il conflitto che mi divorava.
Buttai via il Fiore.
"Non mi serve più ormai.." sorridendo, solo per dare la giusta intonazione alla voce.
Il mio sguardo diceva ben altro, però.
Il mio sguardo parlava di emozioni incontrollate, di battiti proibiti, di passione nascosta e irrefrenabile, di quel turbinio di emozioni che mi avevano travolto mentre mi stringeva, baciava, come nessuno mai.
Ma se qualcuno ci avesse visto, avremmo avuto una buona scusa per la nostra vicinanza.

Altea 16-01-2017 17.50.22

Sorrisi ma sapevo la cosa poteva essere rischiosa oppure poteva essere stato solo un sogno..ma io sapevo i miei sogni celavano sempre qualcosa.."Grazie messere...ve ne sono grata..allora inizierò a fare il pranzo per questi soldati..non dirò nulla..non vi metto nei guai e nemmeno io voglio rischiare" un pò titubante visto ero alquanto impetuosa..."Non mi avete detto il vostro nome" mentre andavo dietro al balcone iniziando a lavare ed asciugara stoviglie..non volevo dormire, e poi dovevo aspettare i soldati.

Lady Gwen 16-01-2017 17.50.25

Dal modo in cui mi aveva guardata non pensavo avrebbe reagito in quel modo.
Rimasi senza parole, non ascoltai nemmeno ciò che quei balordi dissero.
Ero rimasta pietrificata, come aveva potuto?
Mi aveva detto di fidarmi di lui e lo avevo fatto, ma lui cosa mi aveva dato in cambio?
Mi decisi a muovermi, dopo essere rimasta lì bloccata per alcuni lunghi istanti, bloccai una servitrice che passava per il corridoio in quel momento è delegai a lei il mio ordine, chiudendomi in camera mia, di nuovo, a piangere sulla poltrona accanto alla finestra, in silenzio, come se il suono del mio pianto potesse avere la capacità di farmi vergognare per essere stata così ingenua.
Ero stata una sciocca, stupida a pensare che quel breve momento potesse avere qualche significato.
Sentivo sparire a poco a poco quella speranza, che era sempre stata lieve, debole, ma ora lo era più che mai.

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Lady Gaynor 16-01-2017 17.53.49

Stavo per rispondere a mio cognato, quando Stewart ci interruppe.
"E dov'è adesso questo tuo amico?" Chiesi ad Orkoross "Non l'avrai lasciato fuori al freddo, spero... Non sia mai detto che io faccia alloggiare mio cognato in una locanda. Potete dormire entrambi qui..."

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Guisgard 16-01-2017 18.07.43

La carrozza era ormai giunta nel centro cittadino ed il padre di Nyoko descriveva a sua figlia tutto ciò che si vedeva in strada, con le botteghe, i negozietti e le ricche dimore un tempo dei nobili ed oggi confiscate e date ai rappresentanti della borghesia.
Pavel invece era accanto al cocchiere e si guardava intorno con viva curiosità, non avendo mai visto la bella capitale di Agnonone.
Raggiunsero il parco cittadino e qui Nyoko e suo padre si sedettero sotto alcuni verdi salici, mentre diversi bambini giocavano tra le aiuole e le fontane.
Era stato sempre Pavel a far scendere la ragazza dalla carrozza, facendola poi sedere sulla panchina.
Ad un tratto la palla con cui giocavano i bambini rotolo' ai piedi di Nyoko.
"Ehi..." disse uno dei fanciulli alla ragazza "... ci tiri la palla, per favore?"

Guisgard 16-01-2017 18.17.36

Clio gettò via il fiore e Cristiano si chinò a raccoglierlo.
"Simboleggia la solitudine..." mormorò fissandola negli occhi "... allora lo terrò con me quando la realtà farà chinare di nuovo il suo grigio palcoscenico e voi non ci sarete più..." con fare teatrale, ma con un'intonazione che di finto non aveva nulla.
Quei passi e sotto la loggia apparve la sagoma grossa e goffa di Ozillonne.
Il suo fisico sembrava simboleggiare il mondo del proletariato, più che quello della Commedia dell'Arte.
Era un Pirgopolinice redivivo, un Don Chisciotte senza mulini, un Minosse senza giudizio.
"Ehilà..." vedendo Clio sulla loggia con Cristiano "... che fai? Insegni i trucchi del mestiere al nostro Anfitrione? Si, è di bell'aspetto, ma dubito abbia talento per le scene." Ridendo.

Nyoko 16-01-2017 18.22.48

Giungemmo in centro e mio padre mi descrisse ogni cosa lasciandomi immaginare tutto. Mi chiesi se Pavel avesse mai visto quel posto? Io da piccola ci venivo spesso. Presto giungemmo al parco. Ero piena di pensieri finché Pavel non mi fece tornare nella realtà prendendomi in braccio e facendomi sedere sulla panchina vicino a mio padre. Non potevo vedere con gli occhi, ma riuscivo a vedere con gli occhi della mente, rivedendo ricordi di me bambina giocare con tutti gli altri bambini lì, tranquilla e spensierata. Qualcosa mi sfioró poi il piede facendomi tornare nella realtà. Dei bambini mi urlarono di tirargli la palla ed io mi sentì così pessima... Tutta via non volevo sembrare per l'ennesima volta una povera disabile. Tentai allora con tutte le mie forze di muovere almeno un po' il piede. Sembrava una sciocchezza, ma desideravo tanto poter tirare almeno un calcetto a quella palla.

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