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Una taglia? Sì, poteva sicuramente essere una soluzione... Sperando non fosse troppo pericoloso. L'idea che potessero venire dei cacciatori mi allettava. Chissà cosa sarebbe successo. Ad ogni modo, il dottore ebbe il permesso di tornare a casa, e insieme andammo via.
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Elv sorrise a Cassandra.
“In effetti dimentico che sai cavartela da sola.” Disse sorridendo. “Comunque anche io ho novità...” ed estrasse dal taschino una chiave. http://www.inforestauro.org/images/s..._chiave_17.jpg |
Estea annuì e corse ad attuare gli ordini di Elyse.
Ma Velien non si mostrò favorevole alla volontà della regina di investire un nuovo cavaliere. “Altezza...” disse “... consiglierei caldamente di attendere... non sappiamo se fidarci di quell'uomo...” |
Ridacchiai divertita mentre mi scioglievo per il suo sorriso, per ciò che esso esprimeva, qualcosa che non sapevo spiegare.
Quasi mi mancò il respiro quando vidi la chiave. L'aveva trovata, ci era riuscito. E aveva fatto di tutto per trovarla pur di liberarmi. Istintivamente, mi gettai su di lui, cercando di stringerlo a mio modo, sebbene non potessi abbracciarlo come avrei voluto. Sentii il suo profumo, mi beai del calore vitale del suo corpo, di quella strana e travolgente energia che emanava. "Grazie..." mormorai piano, dolcemente, guardandolo negli occhi e sfiorando il suo volto con la mano. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...bd7d5802af.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Astral e Chreizer lasciarono il palazzo e tornarono a casa.
Era ormai il tramonto. “Che giornata...” disse sbuffando il giovane dottore “... sinceramente il cadavere di quella poveretta mi ha messo ansia e non ho molto appetito... credo berrò solo una tazza di latte caldo... tu cosa gradisci per cena?” http://images.unadonna.it/2015/04/DAENERYS.jpg |
Rientrati a casa, sentivo di essermi persa fin troppo. Cbreizer mi domandò cosa volessi mangiare. Lo guardai seria e poi sorrisi forzata. "Oh... Nulla. Credo che andrò anche io a riposarmi" dissi rivedendo il mio piano.
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Guardai Velian e scoppiai a ridere.
"Se i miei ordini fossero discutibili, non sarei la regina..." facendogli l'occhiolino. "Saranno quanti.. vent'anni che non c'è un cavaliere a Beltàs?" con noncuranza "Può aiutarmi a trovare la gemma, e io mi fido di lui.." assentii. "Grazie agli Dei, qui comando io..." tagliai corto. "Piuttosto.." cambiando argomento "Relazionami sulle carte rubate e recuperate... voglio cercare di capire gli obbrobri cosa hanno in mente... e soprattuto ricordami perché devo tenerli in vita.." sbuffai. |
Cassandra si avvicinò ad Elv, come a toccarlo, quasi ad abbracciarlo, lasciando una strana sensazione in lui.
Particolare, indefinita, comunque piacevole. “Cerchiamo la porta da aprire con questa allora...” disse poi lui, stringendo la chiave “... dove potrebbe essere?” |
Mi riscossi e tornai in me, toccandomi nervosamente una ciocca di capelli.
"Non so... Credo che dovremo iniziare a cercare come questa mattina e provare tutte le serrature..." sospirando appena. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Bene.” Sorridendo Chreizer ad Astral. “La tua stanza è pronta... va a riposare e cerca di dimenticare ciò che hai visto... hai già sofferto abbastanza...”
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"Già..." dissi solamente senza guardarlo troppo. Poi andai nella mia stanza e aspettai la notte fonda. Non fu complesso, molte volte non dormivo la notte, per osservare le strade che percorrevamo durante i nostri viaggi. Uscì dalla mia stanza con un abito comodo, adatto per correre, e mi avviai piano piano in cucina, dove afferrai alcune cibarie da portarmi dietro. Ero pronta a fuggire, ad andare a fare le mie ricerche e dare le mie dimostrazioni, ma non potevo lasciarlo così. In fondo, mi aveva aiutato tanto. Presi una penna ed un foglio di carta e gli scrissi una lettera.
"Grazie, per tutto quanto. Per avermi accolto e per avermi accudito. Non ti dimenticherò". Presi la lettera e la posai sul tavolo, dopo di che mi avviai alla porta. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...b0d6f03eb0.jpg Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk |
Velien annuì alla regina, mostrandole un inchino.
“Si, altezza...” disse “... quanto ai rivoltosi, credo volessero cambiare le cose... bramano i nostri corpi ed ambiscono ad essere liberi... sono bestie e come tali sono istintive. Le mappe che hanno rubate sono poi risultate inutili, visto sono incapaci di leggerle. Altezza, come detto, sono animali e come quelli vanno trattati. Sono pieni di rancore, repressi sessualmente ed instabili proprio come bestie.” Intanto l'incendio era stato ormai sedato, grazie anche ad Aegos ed ai suoi due compagni. I tre, quando tutto fu ormai calmo, si sedettero su alcuni ampi gradini di pietra per riprendere fiato. “Che dannata avventura...” Ozz col sudore che colava dalla barba rossiccia “... questo posto ci ha portato solo guai...” “Si e per poco non ci rimettevamo la pelle...” mormorò Surugi. “Trovate?” Fissandoli Aegos. “A me piace...” Il corpo nudo di lei, così bianco, morbido, profumato, col biondo dei suoi capelli che come pendagli scendevano ad accarezzare i seni dai rosati capezzoli. Si muoveva come una dea, bellissima e sensuale, eppure oltre quel corpo peccaminoso, il suo sguardo era quasi intimorito, titubante. Si avvicinò a lui che stava seduto fissandola. Si avvicinò a carponi, per poi restare inginocchiata davanti a lui, ai suoi piedi. Con gli fermi nei suoi, mentre le mani si muovevano avide... "Ehi, ci ascolti?" Fece Ozz, destando Aegos dal ricordo della notte prima. "Si, certo..." annuì l'avventuriero dagli occhi azzurri. |
Elv annuì.
“Si, cerchiamo subito...” disse a Cassandra, per poi accendere una lampada, visto il Sole stava ormai tramontando. In quel momento Cassandra notò un taglio sullo zigomo di lui. |
Astral prese il cibo, lasciò il biglietto ed uscì dalla casa.
Era ormai sera ed il paese andava pian piano spegnendosi. Ora era libera di andare, fuggire via. |
Annuii e lo seguii.
Quando poi però accese una lampada, notai un taglio e trattenni il fiato. "Elv... Il tuo viso... Sei ferito!" mormorai, con la preoccupazione nella voce. Unii allora le mani a mo' di sfera e dopo qualche istante proprio una sfera spuntò fra esse, un piccolo globo di luce calda. Allora mi avvicinai e accostai la mano al suo volto per guarirlo. "Potevi dirlo subito..." sussurrai dolcemente "Cos'è successo, con quell'uomo?" https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...1f6f474e93.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
"Dovremmo ucciderli tutti, altroché.." sbuffai "Sono disgustosi, inutili, e ora pure facinorosi.. ricordami perchè dobbiamo sopportare la loro presenza?" sbuffai.
"Sediamo la rivolta, cerchiamo di capire come tenerli a bada, e speriamo che la piantino di darmi noie..". L'incendio era stato domato, e un sorriso mi si dipinse sul viso. "Inizia i preparativi per l'investitura.. daremo un segnale forte a queste bestie immonde.." annuendo "E poi bisogna trovare quella maledetta gemma.." sospirai. "Sì, un'investitura come non se ne vedono da decenni.." sorrisi "Ci vorrà, fidati..". Mi guardai intorno cercando Aegos con lo sguardo. "Non preoccuparti che se il cavaliere non si dimostrerà degno della fiducia che ripongo in lui... lo ucciderò..". |
Cassandra curò magicamente il taglio.
“Come...” disse stupito Elv “... come ci sei riuscita?” Toccandosi lo zigomo. “Si, è stato quell'uomo... non voleva giocare, chiedeva soldi... molti soldi... c'è stata una colluttazione, ma alla fine sono riuscito a strappargli la chiave...” |
Due soldatesse trovarono Aegos, Ozz e Surugi.
“La regina chiede di voi.” Disse una delle due. I tre allora furono condotti al cospetto di Elyse, mentre i rivoltosi erano stati ormai arrestati. I tre erano anneriti per il fumo, con gli abiti in parte lacerati e sudati quando la regina li vide. Guidami... Erano stesi l'una sull'altro, nudi, ardenti di passione. “Scopriamolo insieme...” disse lui fissandola, con gli occhi nei suoi “... sarà bellissimo... come un viaggio senza ritorno... come attraversare le onde impetuose di una tempesta perfetta, navigare seguendo stelle sconosciute ed oltrepassare le sorgenti di un fiume infinito...” baciandola ed accarezzando dove lei era più donna “... ma dimmi il tuo nome... il nome che sussurrerò... che ansimerò nel momento più bello...” “Eccoli, altezza.” Velien, destando il ricordo di Aegos. |
Ero fuori. Sentivo che il paese stava andando a dormire, mentre io ero decisa a compiere la mia missione: trovare delle prove. Mi avviai così verso il bosco. Indossai il mio cappuccio blu per nascondere i miei capelli bianchi che sotto la luna piena, brillavano. Avevo con me anche un piccolo pugnale, che avrei usato per difendermi da qualsiasi cosa, umano o non. Non avevo paura, solo un obiettivo.
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Risi allo stupore di Elv.
"Passo attraverso i muri e tu mi chiedi come abbia fatto a curare il tuo viso?" divertita "Sei proprio strano, tu" aggiunsi, con tono curioso. Poi ascoltai ciò che era successo. "Sono contenta che tu stia bene... Ma sta' attento.. " mormorai piano, per poi allontanarmi e proseguire per il corridoio. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Li guardai arrivare.
No, non è vero: lo guardai arrivare. Quegli abiti sporchi, anneriti, mi facevano venire una gran voglia di toglierglieli immediatamente. Più lo guardavo, e più la mia mente continuava a tornare a quei momenti appassionati che ci avevano uniti su quel divanetto che non avrei mai più guardato allo stesso modo. Le sue parole, così sognanti e appassionate, non fecero altro che accendere il mio desiderio, il mio ardore. Un viaggio senza ritorno, sì, quello potevo immaginarlo. E non vedevo l'ora di partire, l'ora di seguirlo. L'avrei seguito in capo al mondo. Le sue carezze mi facevano impazzire, e i suoi baci mi mandavano in estasi. "Elyse.." sussurrai piano "Il mio nome è Elyse.." abbandonandomi a tutto quello. Quando furono davanti a me, restai a guardarlo sorridendo. Era davvero bellissimo. Come facessero le altre a non avvicinarsi, era un mistero. Perchè le uccido se solo ci provano, altroché.. Sorrisi. Sì, l'investitura ci voleva proprio. Nessuna può avere il Cavaliere della Regina. Un plauso alla mia antenata che aveva inserito questa clausola. "Voi due.." guardando infine i due compagni di Aegos "Siete liberi di andare dove vi pare, nelle vostre stanze troverete abiti puliti.." annuendo con solennità. "Quanto a te.." guardando negli occhi Aegos "Dovrai prepararti per l'investitura.." sorridendo. "Ti verranno consegnati abiti adatti.." annuendo, con un sorriso enigmatico "Ti spiegheranno ogni cosa...". Sospirai, sapendo che dovevo allontanarmi da lui e che sarebbe stato uno strazio. Solo il pensiero della notte vicina mi avrebbe dato sollievo. Allora io stessa andai a prepararmi per l'investitura, per poi raggiungere la sala del trono. https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...41c4352f5d.jpg |
Astral lasciò il paese, era ormai buio, avviandosi verso la campagna.
In breve fu al margine della cupa brughiera, che sotto l'alone di una luna spettrale appariva ancor più sinistra. Un alito di vento si era alzato sulle cime mute degli alberi, soffiando fra i rami frondosi e liberando un inquieto sibilo, simile ad un lento lamento. Un lamento che pareva avere un eco funereo. |
“Beh, attraversare i muri come un fantasma” disse Elv seguendo Cassandra “per strabiliante che sia è comunque inquietante, più che altro... ma curare le ferite... beh... diciamo è quasi divino.” Sorridendo.
Cercarono così di nuovo in quella magione. Cercarono a lungo. Sembrava che tutto potesse terminare ancora con un nulla di fatto, ma accidentalmente i due scoprirono uno spioncino al piano superiore. “Dove condurrà?” Mormorò Elv. |
Trovammo ad un certo punto uno spioncino.
Guardai Elv con curiosità, eccitazione, mista ad un po' di timore. "Beh, scopriamolo..." indicando la chiave. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Mi avviai al margine della brughiera. Tenevo il pugnale serrato nella mia mano e mi guardavo circospetta. Occhi e orecchie erano ben aperti ed ogni parte del mio corpo, era pronta a difendersi. Niente e nessuno mi avrebbe impedito di andare avanti e risolvere questo problema, avrei impedito altre vittime. Così mi avviai sul luogo dell'accaduto. Avevo poche conoscenze sul mondo reale, era vero. Ma non mi avrebbe fermato. Avevo con me dei libri rubati dalla credenza del dottore e mi avrebbero aiutato in varie occasioni. Il vento sibilava sinistri mugolii, che sotto una luna piena spettrale rendeva il tutto così cupo e desolato. Una notte così silenziosa e rumorosa contemporaneamente, l'avevo già vissuta, sempre in uno dei miei viaggi.
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Uno scambio di sguardi, contornati dall'espressione fiera, il tono solenne e distaccato della regina.
La guardava e lei guardava lui. “Elyse...” disse lui “... bellissimo... ne farò buon uso... soprattutto sarà il mio tormento nelle notti in cui non potrò raggiungerti...” baciandola con passione e desiderio. Un gioco ardito di labbra calde, un susseguirsi peccaminoso di umide lingue che si rincorrevano e si intrecciavano. E poi le dita di lui ovunque sul corpo di lei, in gesti e carezze proibite. “Elyse...” sussurrò lui sui suoi seni caldi e turgidi “... il nome dell'eroina di ogni mio desiderio...” Le soldatesse li portarono via, separando Aegos dagli altri due, ora liberi di poter andare. L'avventuriero fu lasciato in un camerino con gli abiti per la cerimonia. Le due donne lo guardarono a lungo, ma temendo l'ira di Elyse andarono via. Qui allora lui si preparò, lavandosi e poi vestendosi. Uscendo trovò le soldatesse che lo portarono di nuovo al cospetto della bella monarca. Sedeva in trono e lui la guardava fissa, ben sapendo com'era meravigliosa. Aveva infatti già potuto ammirare e contemplare il corpo nudo di quella sensuale signora. |
Una volta raggiunto il trono, mi resi conto che non riuscivo a pensare ad altro che non fosse quella notte, quel momento intenso e unico che ci aveva unito.
Il mio sguardo fissava un punto indefinito alla fine della sala, mentre in realtà la mia mente era altrove. Sentire il mio nome pronunciato in quel modo, era meraviglioso. Già nessuno pronunciava mai il mio nome, a maggior ragione con quel tono. Quelle parole meravigliose, quei baci infuocati. Mi abbandonai a tutto quello, ancora e ancora. Le sue labbra su di me, la mia pelle che scottava, e l'eccitazione che cresceva sempre di più. "Così mi farai morire.." sussurrai, in preda all'estasi. Un rumore mi riportò alla realtà. Che certo, non poteva competere con quei ricordi, ma era ricca di emozioni presenti e future. E fantasticare sul futuro era ancora più bello, forse, che ricordare il passato. Lui era lì, e altre infinite notti meravigliose ci attendevano. Quando lo vidi arrivare quasi mi mancò il fiato, era bellissimo in quelle vesti, ma sarebbe stato bellissimo con qualunque cosa. Lo guardai, per un lungo e intenso istante. Dopodiché feci cenno di avvicinarsi a lui. "Messer Aegos.." con voce solenne "Inginocchiati..". http://i66.tinypic.com/otkx3d.jpg |
Elv annuì a Cassandra.
Infilò la chiave nello spioncino e la girò. Aprì e videro una stanza segreta, semibuia. Allora Elv la illuminò con la lampada. C'era un letto coperto da un lenzuolo. E nascondeva qualcosa. “Forse ci siamo...” disse alla ragazza. |
Astral raggiunse la brughiera avvolta dal buio della sera.
Le ombre erano fitte e le sembianze della natura ora apparivano spettrali. Avanzava tra rumori vaghi e calpestando sterpi e rovi che le graffiavano le caviglie. Ad un tratto vide qualcosa in lontananza. Sembrava la sagoma di qualcuno, immobile, che la guardava. http://a2bradzoemedia.weebly.com/upl.../143016301.png |
Camminnai ancora, circospetta, senza perdere il controllo. Il cuore che batteva forte mi faceva un po' tremare, ma tenevo saldo il controllo sulle mani e i piedi, cercando di non fare troppo rumore. Ad un certo punto vidi qualcuno nell'oscurità, sembrava guardarmi. Allora mi fermai e mi misi a guardarlo anche io. Avevo paura, adesso. Ma non mi avrebbe impedito di agire. La mano ed il mio pugnale, sembrano essersi fusi e sentivo il sudore bagnarmi la fronte. Divarigai leggermente le gambe in posizione di difesa, pronta a correre o a saltare. Non avevo mai fatto nulla di tutto ciò, per me erano cose impensabili, eppure ero lì! E non sarei morta quella sera. Non senza lottare.
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Quei baci, quelle carezze, i sospiri della regina, mutati poi in lunghi gemiti.
La superba sovrana, la fredda monarca, la crudele donna ora nuda su di lui, alla sua mercé, ansimando ed abbandonandosi al piacere più vivo. Allora lui la prese, la fece sua. Con impeto, slancio, passione. Stringeva le dita sulla bianca pelle di lei, tenendola nella morsa del suo corpo, quasi domata dalla sua foga. Allora cominciò ad affondare il suo furore amoroso in lei, con fervore instancabile, con sconvolgente passionalità, abbandonandosi al piacere più folle. E tale slancio era scandito, nutrito, sostenuto, animato dai gemiti di lei, dalle sue grida. Tutto ciò si confondeva e perdeva in quella folle danza di corpi sudati, caldi, tesi, sussultanti, perduti, innamorati. La voce di Elyse ed Aegos, destato dal suo meraviglioso ricordo, con gli fissi su di lei, si avvicinò al trono. La guardò enigmatico, col suo azzurro penetrante, sicuro, ardente. La guardò e poi si inginocchiò ai suoi piedi. |
Elv infine girò la chiave e aprì.
La stanza era piccola e buia. C'era un letto, con qualcosa di coperto sopra. Guardai Elv, poi di nuovo il letto. Allora in un gesto, feci alzare con la magia il lenzuolo e non potei credere ai miei occhi. Si trattava infatti del mio corpo. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...706a60406d.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Astral si fermò ed attese.
Decisa a lottare. Ma quella sagoma restava immobile a fissarla. Poi, ad un tratto, la sua ombra sembrò come animarsi. E la ragazza dai capelli bianchi ebbe l'impressione che si muovesse. Come se mostrava un cenno della mano. Quasi a chiamarla. |
Il lenzuolo volò via, per magia, mostrando il corpo di una fanciulla.
“Sei bellissima, Cassandra...” disse Elv guardando il corpo “... bellissima...” senza togliere gli occhi dal volto addormentato di lei “... e ora?” Chiese. |
Lo guardai, intensamente, mentre si inginocchiava davanti a me.
Lo guardai forse senza riuscire a nascondere il desiderio di essere soli in capo al mondo. Soli, come eravamo in quella stanza la notte prima. Quell'ardore, quel contatto, quella passione incontrollata. Lo sentii in me con forza, vigore, intensità. Il furore di quella danza infuocata mi sconvolse, regalandomi sensazioni che mai avrei pensato di provare. Ero sopraffatta e incredula da quella passione così forte, da quel piacere che mi travolgeva sempre di più. Mai avrei immaginato che fosse così, così intenso, travolgente, sconvolgente. Mi abbandonai a quella danza infaticabile, al vigore del mio cavaliere, sentendomi incredibilmente donna, e sua. Mentre il piacere cresceva in me, straripando nel mio animo, e rendendomi impossibile non gridare. http://i68.tinypic.com/iwi5n6.jpg Non so chi o cosa mi destò da quell'eccitante ricordo. Ma lo ringraziai, perchè probabilmente ero rimasta imbambolata per qualche secondo, minimo. La fortuna di essere me, stava anche nel fatto che non dovevo giustificare nessun mio coronamento. Così, tempo di riacquisire un contegno esteriore, mi alzai dal trono, e mi avvicinai ad Aegos che se ne stava inginocchiato. Allungai la mano destra, dove un valletto aveva già pronta la spada per lui. La presi e mi avvicinai ancora a lui, che mi sembrava sempre più bello. Allora, con solennità, posai la spada sulla sua spalla destra. "Aegos.." guardandolo. Ero emozionata, sì, dovevo ammettere di essere davvero emozionata all'idea di quanto importante fosse quella cerimonia per me, per lui. "Ad un cavaliere la regina chiede ogni cosa: fedeltà, lealtà, devozione..." guardandolo negli occhi "La difenderai da ogni pericolo, la salverai da ogni nemico.." mentre sentivo in me il cuore accelerare. "Per questa spada, per Beltas, per la Gemma..." rimanere salda era difficile, non mostrare l'emozione era quasi impossibile. "Possa tu essere degno di questa spada che ora ti appartiene..." con un leggero sorriso "Possa tu combattere con onore, per questa terra, per questa corona, per me.." con un tono leggermente più dolce e confidenziale. Allora i miei occhi incrociarono i suoi in un intenso e meraviglioso istante che mi scaldò il cuore. "Attendo dunque, il tuo giuramento.." con il cuore che ormai batteva sempre più forte, mentre la mia mano stringeva l'elsa della spada del cavaliere, che ora apparteneva a lui. Come me, del resto. Fu allora che mi ricordai di quando da bambina passavo ore davanti al quadro esposto in un salottino, che raffigurava proprio un momento come quello, e sognavo, sognavo di quando un cavaliere sarebbe giunto a reclamare il mio cuore. Quel momento mi era sempre sembrato speciale. Un momento magico, unico. Un momento che ci avrebbe unito in un vincolo reso ancora più forte dall'amore sbocciato in una fredda notte di primavera. http://blog-imgs-42.fc2.com/s/a/h/sa...1160832765.jpg |
I loro sguardi si incrociarono a lungo, sostenendosi a vicenda.
Poi la cerimonia, le parole solenni di Elyse, la spada, il suo lieve sorriso, l'emozione, la sensualità del momento ed il volto attento di lui. “Giuro solennemente” disse Aegos “di servire con lealtà ed onore questa corona, questa città e la mia regina...” sempre guardandola “... giuro solennemente che la mia spada sempre servirà Beltas e la sua sovrana... fino alla morte.” Quella danza. La regina come impazzita, folle, abbandonando ogni contegno, ogni controllo, travolta com'era dalla danza infaticabile a cui lui l'aveva obbligata. La danza con cui la fiera regina era divenuta donna. La sua donna. Allora le grida di piacere. Le unghie di lei sulla schiena di lui, aggrappandosi disperata per non essere stravolta dall'impeto del momento. Da quel lungo piacere che la svuotò di ogni altra cosa, arrivando fino al suo cuore. E gridò. Gridò a lungo, in quegli appartamenti che ardevano di loro due. |
Eeila entrò nel capanno abbandonato.
Sembrava silenzioso e deserto. “Vi aspettavo...” disse ad un tratto una voce. La bella sacerdotessa la riconobbe subito. Era lui. E vide il profilo di un'ombra. |
Ero emozionata, emozionata oltre ogni dire.
La solennità del momento, quell'istante così perfetto in cui diventavamo l'uno dell'altra. Le sue parole, il suo giuramento, riuscirono a colpirmi nell'animo, regalandomi un'emozione più forte di qualunque altra cosa avessi mai provato. Anche di quell'immenso e sconfinato piacere che continuava a venirmi in mente mentre guardavo i suoi occhi. Quelle parole arrivarono al cuore, togliendomi il fiato, perforando ogni strato di ciò che mi avrebbe potuto tenere lontano da lui. Ero felice, commossa, incredula, emozionata... innamorata. In quel momento capii che quell'uomo sconosciuto che aveva stravolto la mia vita, aveva conquistato il mio cuore, che forse non aveva fatto altro che aspettarlo per tutta la vita. Avevo gli occhi quasi lucidi per l'emozione. Occhi fissi nei suoi, che solo lui poteva vedere. "Alzati, Sir Aegos di Beltas, Cavaliere della Regina..." con voce solenne ed emozionata. Allora posai la spada su entrambe le mie mani e gliela porsi "La tua spada..". Mentre lo guardavo, con il cuore che scoppiava d'Amore, la mia mente rivedeva le immagini, e il mio corpo riviveva le sensazioni della notte che ci aveva unito. Restammo così, per un lungo istante, uno di fronte all'altra. Finchè il mio sguardo non divenne ancora più intenso, complice, malizioso, nel rendermi conto che ormai la sera era giunta. "Lasciateci.." ordinai alle persone presenti, senza staccare gli occhi da lui. Tutto quello che volevo ora, era restare soli, ora che era mio, e solo mio, per sempre. E io certo non ero da meno. |
Ero ferma a studiare quella sagoma immobile. Estrassi il coltello continuando a tenerlo nascosto nella mantella. Ad un tratto si mosse, come ad invitarmi a raggiungerlo. Ma rimasi lì. Era troppo pericolo ed io non mi fidavo di nessuno.
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Era strano, non mi ero mai vista dall'esterno e ora faceva uno strano effetto.
Mi voltai verso Elv e sentii gli occhi lucidi alle sue parole. Pensai di averle sognate, tanto suonavano perfette e stupende pronunciate da lui, mentre mi guardava. Mi chiedevo cosa pensasse in quel momento, mentre poteva finalmente vedermi. Già, e ora? Non avevo idea di cosa dovessi fare. Speravo non fosse necessario alcun incantesimo, perché in quel caso avremmo avuto un grosso problema. Così, decisi di farmi guidare dall'istinto. Mi avvicinai al letto e lasciai che il mio spirito e il mio corpo si fondessero in un'unica entità. Avvertii una strana sensazione, come quando si sogna di cadere e sprofondare. Un attimo dopo sentii l'aria invadere in un istante i polmoni e venire subito buttata fuori da me in uno strano e secco sbuffo, mentre aprivo gli occhi e il cuore accelerava. Mi guardai attorno, mentre sentivo di nuovo le membra rispondere agli impulsi del movimento e tutto il mio corpo riprendere a funzionare. Era una strana sensazione di torpore mista ad una strana frenesia, come se ora che lo spirito aveva riacquisito possesso del suo corpo non aspettasse altro che agire ed esaurire tutta la travolgente energia che sentivo dentro. Poi, un pensiero improvviso. Mi voltai di lato e lo vidi ancora lì. Gli sorrisi chiedendomi ancora una volta cosa stesse pensando, adesso che era tutto finito. Adesso che io ero libera e che sentivo una strana leggerezza dentro, un peso in meno sul cuore. Provai a sollevare il busto aiutandomi con le braccia, con le membra che provavano a riabituarsi al movimento; poi allungai una mano verso il suo viso. Quando sentii che finalmente potevo toccarlo e potevo sentire la sua pelle, repressi a fatica un fremito, sorridendo. Dopo presi il suo volto fra le mani e lasciai un bacio all'angolo delle sue labbra. I brividi che pervasero il mio corpo si fecero ancora più intensi, come un piacevole formicolio diffuso. "Grazie..." sussurrai "Ti sarò sempre debitrice per questo..." scostando una ciocca dei suoi lunghi capelli neri e continuando a guardarlo nei bellissimi occhi neri coi miei grandi e verdi. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...32906a0f8a.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
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