![]() |
Ascoltai le parole di Justine restando in silenzio. Mia sorella non mi aveva mai detto di aver intrattenuto rapporti con la donna mascherata… quante cose non sapevo di lei?
“Perdonatemi se vi sembro indiscreta, non sapevo che mia sorella e voi foste in rapporti così vicini, ma potreste dirmi a chi l’avete presentata?” Già sospettavo il nome dell’uomo in questione, ma prima di dare tutto per certo, preferivo essere sicura. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"Si, tua sorella era la mia dama di compagnia." Disse il Marchese Justine a Britty. "Una delle più efficienti ora che rammento. Per questo l'avevo presentata a un mio nobile amico. Lord Ventury, anch'egli amante dell'occulto."
|
Quel giorno ebbi la conferma che erano molti gli aspetti della vita di mia sorella che non conoscevo.
Non avevo idea fosse la Dama da Compagnia del Marchese, così come non mi aspettavo che Venturi avesse avuto a che fare anche con lei. Cercai di rimanere impassibile, un tenue sorriso sulle labbra. “Venturi, avete detto?” domandai chiedendole conferma “Sapete per caso dirmi come rintracciare quest’uomo?” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"Certo, mia cara." Disse il Marchese Justine. "Vuoi raggiungere il suo castello? Beh... potremmo fare un patto." Fissando Britty.
|
Inarcai le sopracciglia con aria dubbiosa. La proposta del Marchese fu insolita e qualcosa mi diceva che dovessi ponderare bene la mia scelta.
“Che genere di patto?” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Mi avvicinai al parapetto, dove si vedeva la nave arrivare e mi rivolsi a quelli che vi si trovavano sopra.
"Salute a voi..." con deferenza altolocata "Perdonate l'intrusione, io e i miei aiutanti cerchiamo asilo in un mondo libero, dove non ci siano pregiudizi di sorta. Siamo stati scacciati perché ad Afragolopolis non potevano tollerare che una donna insegnasse..." sospirai con aria afflitta ma allo stesso tempo fiera. "Chiediamo dunque asilo nell'unico porto libero che possa accoglierci, e in cambio possiamo donare le nostre ricerche e le nostre conoscenze alla comunità! Oltre che dare il nostro contributo se è richiesto un pedaggio di qualche tipo, si intende!" con deferenza, per poi allungare una mano verso di loro in segno di pace. https://64.media.tumblr.com/93e7c10c...54586ef7a.gifv |
Quelle reazioni improvvise, osservavo il diario a terra e senza proferire parola lo aprii per osservarlo internamente.
Inviato dal mio SM-A307FN utilizzando Tapatalk |
"Lord Ventury" disse il Marchese Justine a Britty "è alla ricerca di qualcosa. Per lui può valoere molto in quanto tal, per me invece diciamo che quel qualcosa ha valore più per ciò che rappresenta. Voglio che tu mi tenga informato riguardo quella ricerca. Ovviamente lord Ventury non dovrà sapere di questo accordo tra noi."
Blangey prese il diario e iniziò a leggerlo. La pagina aperta così diceva: "Cosa era davvero il Frutto Proibito del Giardino Terrestre? Un frutto dai grandissimi poteri? O forse un peccato rappresentato da tale frutto? O magari soltanto un frutto normale, scelto dal Signore per mettere alla prova l'obbedienza dell'uomo?" Quegli uomini sulla barca ascoltarono Sunis, per poi scambiarsi varie occhiate. "E sia." Disse uno di quelli. "Seguite la nostra imbarcazione." Così il Barracuda si mise a seguire la scia della barca che lo precedeva, entrando infine nel porto di Ateatown quando ormai il crepuscolo aveva preso il posto del tramonto. Si trattava di una vasta isola nel bel mezzo di quei mari sconosciuti, fuori da ogni rotta e dalle coordinate geografiche assai incerte. La vegetazione era rigogliosa e avvolgeva, quasi selvaggia e tropicale, le alte mura che circondavano il centro abitato in stile orientale, sul quale dominava un palazzo eretto su un'altura, sotto il misterioso pallore lunare. https://techsofar.com/wp-content/upl...s_4k-thumb.jpg |
Malvan aveva intenzione di controllare il rottame con dei volontari, ma nessuno dimostrava di essere abbastanza uomo da farsi avanti.
E quando mai quei maledetti mortali lo erano, figurarsi... "Tutti cuor di leone, i tuoi, te li scegli bene, complimenti" infierii, ridendo di gusto. "E va bene, mi sacrifico per la causa, visto che tra questi vigorosi maschi alfa non ce n'è uno con attribuiti abbastanza da farsi coraggio" lì squadrai con divertimento, prima di guardare Malvan "Mi fai compagnia, capitano? Spero non te la faccia sotto dalla paura anche tu" lo provocai. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Ascoltai la proposta di Justine, lo sguardo serio.
In realtà, di Venturi non mi fidavo affatto e mettere da parte il Marchese di quelle che erano le intenzioni e le scoperte dell’uomo, avrebbe anche tratto a mio vantaggio. “Va bene, avete la mia parola!” promisi “Ora… come posso rintracciarlo?” Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Lessi ciò che era scritto e osservai Roberstein, gli sorrisi...sapevo che in quei momenti dovevo rassicurarlo.
Accarezzai il suo bel viso "Se vogliamo scoprire la verità devi dimenticare il passato...appunto..questo è il quesito. Cos'è il frutto proibito? E tuo nonno era stato ingaggiato da qualcuno per scoprirlo, siamo venuti fin qui per saperlo e non manderemo tutto a monte per i tuoi capricci" ridendo e baciandolo vicino le labbra. |
Malvan lanciò uno sguardo alla Mentitrice, poi fissò con rabbia i suoi uomini.
"Solo una cosa" disse a denti stretti "mi fa più rabbia di una ciurma di vigliacchi... ossia una donna dalla lingua biforcuta." A denti stretti. "Beh, almeno hai coraggio." Ammise alla donna. "Su, andiamo." Mettendo nel suo cinturone un lungo pugnale e una pistola dal manico in avorio. Così, il capitano e la misteriosa donna salirono sul ponte della nave alla deriva, dopo averla accanciata con alcuni ponti mobili. Quel veliero, ora che la Mentitrice e Malvan erano a bordo, appariva ancora più cupo. Un silenzio sordo avvolgeva la nave e solo i suoi scricchiolii rompevano il tetro silenzio. Le vele erano lacerate e quasi il vento le attraversava, mentre il timone ruotava ora a destra, ora a sinistra come se obbedisse ormai solo alle onde di quel mare aperto. "Andiamo a dare un'occhiata sottocoperta." Il capitano alla Mentitrice, impugnando la pistola. I 2 scesero così di sotto, ma anche qui non trovarono nessuno. "Sembra che l'equipaggio e i passeggeri" mormorò Malvan "abbiano abbandonato la nave all'improvviso, tutti insime e senza lasciare traccia." Infatti non c'erano segni di lotta, nè tracce di sangue. La nave poi non mostrava danni, ma appariva solo logorata dall'abbandono, come se andasse alla deriva da mesi, o forse da un anno o più. Alla fine i 2 trovarono la cabina del capitano. "Vediamo se troviamo qualcosa di interessante." Malvan. Poco dopo la Mentitrice trovò il diario di bordo. "Affare fatto." Disse divertito il Marchese Justine a Britty. "Ti farò accompagnare fino al castello di Lord Venturi, appena vorrai." E fece chiamare uno dei giovani nel giardino. "Sade..." lo chiamò il marchese "... prendi un calesse e accompagna questa ragazza da Lord Venturi." "Si, signore." Annuì Sade. Quel bacio di Blangey rubò uno sguardo e un sorriso a Robertstein. "Il mito del Frutto Proibito" disse questi "è un simbolo. La Sacra Bibbia non ha un significato letterale, ma allegorico, gnoseologico e simbolico. Se mio nonno pensava di trovare un frutto magico, beh, allora è come partire alla ricerca del Vello d'Oro." Ironico. |
"Lo so...ma se tuo nonno o qualcuno altro, appunto quel miliardario...ci credeva? Ed è veramente partito alla sua ricerca? E dove poi?" scorrendo il diario con vivo interesse "Abbiamo detto dobbiamo sapere chi frequentava tuo nonno ultimamente, e tutti questi enigmi, cunicoli e vari sono stati creati affinchè nessuno potesse arrivare qui".
|
Lo guardai con perfido e sottile divertimento, al suo commento.
Beh problemi suoi se era così suscettibile davanti alla verità. Alla fine, andammo su quella maledetta nave -o nave maledetta?- e sembrava che fosse stata abbandonata in fretta e furia. Era davvero spettrale, molto il .io ambiente in effetti. Facemmo un giro per vedere se trovavamo qualcosa di interessante e ad un certo punto l'occhio mi cadde sul diario di bordo. Poteva essere interessante. Senza farmi notare da Malvan, iniziai a sfogliarlo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Di nascosto la Mentitrice inizò a leggere il diario di bordo, scritto dal capitano della misteriosa nave, che così diceva:
"Sedicesimo giorno di navigazione e abbiamo ampiamente doppiato il Capo del Buonmonte. L'umore dell'equipaggio è cupo, il mare è una macchia d'olio e i venti sembrano aver abbandonato la nostra rotta. Con le lance gli uomini hanno portato la nave in correnti più farevoli, ma stranamente sembriamo girare in cerchio. Sono settimane che non avvistiamo terre e gli uomini iniziano a essere nervosi. Il misterioso carico che abbiamo imbarcato presso l'emporio sull'Isola del Vento comincia a ossessionare l'equipaggio. Sapevamo che imbarcare una bara andava contro le credenze di molti dei miei uomini, ma il compenso non poteva rfiutarsi. Non sappiamo chi vi sia rinchiuso, di certo un nobile giunto forse dalle selvagge terre dell'Est, ma il nome e altro ci sono ignoti. Una bara simile forse non l'avevano neanche i re, con il suo legno nero, gli intarsi in oro, le misteriose scritte in qualche dialetto sconosciuto. Tenere gli uomini a freno, man mano che passano i giorni, non è facile. Ho dato la mia parola affinchè nessuno aprisse quel sarcofago, ma la superstizione domina sempre più a bordo." E qui il diario si interruppe. Le parole di Blangey scossero la mente e l'animo di Robertstein. Lo studioso guardò la bella assistente dagli occhi verdi e poi fissò di nuovo le pagine di quello scritto. Quasi vinto da un sapere ignoto, da un desiderio di conoscenza e dal bisogno indecifrabile di ricerca prese a leggere ad alta voce quelle pagine. In esse il nonno affrontava ogni genere di tesi, di ipotesi e di teorie in relazione al Biblico Frutto Proibito. Contrariamente a quanto l'immaginario popolare credeva non poteva trattarsi di una mela, frutto di terre fredde e non certo di luoghi come la Mesopotamia, dove cioè la tradizione poneva l'Eden, ma di qualcosa di più esotico, come un fico, una pesca o un melograno. Ma se invece non si fosse trattato di un semplice frutto, ma bensì di altro? Questo si chiedeva il nonno di Robertstein e tale possibilità poteva celare dietro un qualcosa di immensamente potente. Ma cosa davvero? E dove cercarlo? Il nonno però sembrava aver lasciato una traccia. Infatti al margine della pagina alcune arcane parole così recitavano: "Nel vecchio e nel nuovo viaggerai e così tutto infine vedere tu potrai. Vi è una salda porta in questo castello trovala e potrai scoprire questo e quello." |
Il diario parlava di uno strano carico, una bara con, forse, un nobile dell'Est dentro, che aveva creato parecchia confusione a bordo.
Avrei detto di non essere superstiziosa, ma potevo io, con la mia identità, una cosa simile? Certo che no. Specie perchè questa nave era ridotta veramente male e questo era più che evidente. Dal momento che non c'era nulla che potesse fare al caso mio e dunque che dovessi tenere per me, decisi di mostrare il diario a Malvan. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
La mia testa era ancora una volta china, gli occhi che si muovevano rapidi sulla pagina di un libro, una mano che al contempo appuntava le nozioni più importanti su di un quadernerò rivestito di cuoio.
Passavo molte ore seduta sulla scrivania in quel modo, oppure su una poltroncina, un divanetto, persino a terra talvolta. Immersa nello studio poco mi importava dell’ambiente circostante. Talvolta la mia memoria faticava a rammentare l’esatto momento in cui avevo cominciato a studiare tanto. Di certo non potevo dimenticare grazie a chi potevo studiare tanto. Io, la semplice Abigail, avevo un benefattore. E non un benefattore qualsiasi, un benefattore misterioso. Ah, questo avrebbe potuto essere l’incipit di un bel libro, del mio libro. Volevo diventare una scrittrice… famosa possibilmente. Ma per scrivere un libro avevo bisogno di una storia, di un’avventura avvincente. E nella mia vita l’unica cosa interessante era l’uomo che aveva deciso di destinare parte della sua fortuna alla mia istruzione. Mio zio. Uomo che non avevo mai visto. Per questo mi ero trasferita ad Afragolopolis. Grande e fervente città a cui appena iniziavo ad abituarmi. Era passato poco tempo da quando avevo preparato i miei bagagli, riempiti di abiti quando di libri, avevo salutato il piccolo mondo conosciuto fino a quel momento e mi ero recata nella capitale. Ero qui per risolvere il mistero, scoprire finalmente dopo anni chi fosse mio zio, quale fosse il suo volto, il suo carattere, la sua voce. Volevo capire perché non si era mai svelato a me spontaneamente. Alzai lo sguardo dal libro, passandomi la mano libera sul collo, un poco dolorante. Dovevo aver passato ore immersa nello studio. Anche in quella nuova città avevo inizialmente finito per rifugiarmi nella mia attività principale. Consapevole che restando chiusa in una stanza non avrei mai trovato mio zio, scattai in piedi decisa a mettere il naso fuori dalla porta. Sistemato sul capo un grazioso cappellino da passeggio, eccomi in tutta la mia figura in mezzo alle affollate vie della città. Ancora non sapevo destreggiarmi tra vicoli e stradine e mi facevo piuttosto guidare dall’istinto nello scegliere se andare dritta o svoltare, ed in tal caso, in quale direzione. Ah come mi sarebbe stato utile un qualche libro magari sulla storia della capitale, qualcosa che illuminasse i miei passi e mi facesse andare in una direzione sensata e invece… Camminavo osservando le nuove costruzioni, i negozi e i loro avventori sperando scioccamente di imbattermi, quasi per miracolo, in mio zio. Dopotutto le mie ricerche erano state così infruttuose fino a quel momento che solo il caso avrebbe potuto metterci lo zampino e favorirmi. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Dovevo ammettere che l'isola era davvero bellissima, si stagliava all'orizzonte, quasi minacciosa in quel cielo notturno di cui sembrava essere la regina.
Dopotutto, era la dimora di uomini senza Dio, dunque l'oscurità doveva essere la loro attività naturale. Ero lieta che il mio stratagemma avesse funzionato. Non che avessi dubbi, in proposito, erano fatti con lo stampino e se ti mostravi di essere parte del loro mondo malato, subito ti accettavano. Alla stessa velocità in cui ti escludono se dici mezza parola che loro non condividono. Dovevamo stare molto attenti. Ma, per fortuna, conoscevamo molto bene i nostri nemici. Ora, non ci restava che trovare quel libro. |
La sterminata Afragolopolis appariva un infinito insieme di un'umanità variegata, con gente di ogni razza e colore che affollavano ogni stanza.
Abigail però non sapeva come orientarsi in quella moderna Babilonia, dove tutto era gigantesco, frenetico e moderno. Si passava da strade racchiuse da ampi giardini e monumentali palazzi nobiliari, a piazze dalle colossali statue a chiese dai classicheggianti portici colonnati. Non sapeva però dove e come crcare questo zio di cui ignorava tutto. Ma mentre si aggirava per la grande capitale, all'improvviso fu avvicinata da un uomo. Era alto e magro, anziano e dall'aspetto comune. Il visco lungo e scarno, i capelli corti e brizzolati, il suo abito completamente scuro. "La signorina Abigail immagino..." disse fissandola "... giusto?" |
La Mentitrice porse il diario a Malvan che subito lo lesse.
"In realtà non dice nulla di particolare..." disse il capitano "... lacosa strana è il suo interrompersi all'improvviso... perchè il capitano non ha più scritto? Forse perchè la nave è stata attaccata?" In quel momento la Mentitrice, sommerso da varie carte, intravide un libro su una mensola. Sinus e i suoi arrivarono così sull'isola. I suoi abitanti animavano le stradine e le piazze, in un'architettura dallo stile orientale, quindi molto sobria e slanciata. Al porto, una volta scesi a terra, furono raggiunti da un uomo robusto, i baffi, gli occhialini e l'aspetto bonario. "Benvenuti." Disse. "Ateatown è sempre aperta ai profughi e ai fuggiaschi." Sorridendoli. "Posso conoscere i vostri nomi?" |
"Potrebbero essere anche tutti morti in qualche modo, di certo è successo qualcosa di tragico" commentai schiettamente "Non si fatica a credere, guardando questo posto" guardandomi attorno.
Vidi poi un libro e lo presi per vedere se potevo scoprire altro. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Era affascinante.
Questo convenni dopo aver passeggiato per un po’. Quella città era affascinante e si faceva scoprire nel suo caotico via vai, rivelando piccoli grandi gioielli. Un’ottima città da cui prendere spunto per poi creare un mondo immaginario su carta. Si, passeggiavo assorbendo ogni cosa che avrei potuto riutilizzare nel mio futuro libro. Era anche un bene che mi tenessi impegnata in tali pensieri poiché il mio vero scopo, la mia ricerca, si stava dimostrando molto più ardua è scoraggiante di quando credessi in partenza. Quando poteva essere difficile trovare un uomo di cui sapevo poco o nulla? Svoltai dopo aver ammirato una piacevole piazzetta con una fontana, poi ancora presi una vietta secondaria. “Come prego?” mormorai decisamente sorpresa trovandomi dinanzi a un uomo di scuro vestito che conosceva il mio nome. Lo squadrai ancora una volta, con fare un po’ sospettoso. “Chi vuole saperlo? E lei sarebbe il signor..?” Era meglio essere cauti così di primo acchito. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
L'uomo sorriso a Abigail.
"Sono il domestico di vostro zio." Disse. "Son venuto a prendervi da lui, signorina. Volete avere la compiacenza di seguirmi, prego? "Io direi di cercare quel sarcofago." Disse Malvan alla Mentitrice. "Magari vale davvero un bel pò di denaro." In quel momento però la donna aveva trovato un libro e si trattava di una vecchia favola. https://i.ebayimg.com/images/g/Q60AA...gGx/s-l300.jpg |
Annuii distrattamente a Malvan mentre guardavo il libro.
Una favola? Sul serio? Bah... Venivo qui, tutta esaltata, per una nave maledetta e mi ritrovavo con roba per mocciosi... Lo sfogliai comunque, per scrupolo, prima di metterlo via per la noia e la delusione. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Annuii alle parole del Marchese, ringraziandolo con un cenno del capo.
Quando il suo servitore ci raggiunse, salii sul calesse e aspettai di arrivare al castello di Venturi. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Quando sbarcammo sull'isola, fummo subito avvicinati da un comitato di accoglienza.
Davvero notevole, non c'era che dire. Non sembrava nemmeno particolarmente minaccioso. Lo salutai con un sorriso e un cenno del capo. "Io sono Miss Dresya e questi i miei validi assistenti, Boya e Tonzo, oltre al mio collega, il dottor Dorkyo!" presentai la nostra strana squadra coi primi nomi strani che mi capitarono a tiro. "Vi siamo infinitamente grati per la vostra ospitalità!" con deferenza. |
Sunis e i suoi, con quei nomi falsi e la recita intrapresa per poter entrare ad Ateatown, furono fatti sbarcare e poi condotti dall'uomo con gli occhialini, che si presentò come Holus, a una carrozza, con cui lasciarono il porto e raggiunsero il grande palazzo che dominava l'isola da un'altura.
La costruzione, come il resto dell'isola, aveva uno stile orientale e circondato da bellissimi giardini di ciliegi, di peschi e di mandorli. Cannetti guizzavano getti d'acqua purissima, mentre molti uomini e donne passeggiavano in vialetti come fossero assorti in meditazione. "Questo è il palazzo delle Scienze e delle Concordie" disse Holus "e vi soggiornano le menti che governano l'isola. Posso chiedervi di cosa vi occupate e perchè siete fuggitivi?" Mentre la vettura entrava nel cortile del palazzo. La Mentitrice restò delusa da quel libro, ma un attimo dopo Malvan la portò verso la stiva, in cerca del sarcofago intarsiato d'oro. Effettivamente i 2 lo trovarono poco dopo. "Legno massiccio e intarsi d'oro..." disse Malvan avvicinandosi. Solo una volta giunti davanti al sarcofago però il capitano e la donna si accorsero, a causa della poca luce della stiva, che la tomba era vuota e appariva rovinata in più punti. "Maledizione..." mormorò a denti stretti Malvan "... la tomba è completamente rovinata... consumata ovunque... come se l'avessero rovinata i topi... ora non vale quasi più niente!" Il calesse lasciò il castello del Marchese Justine e si tuffò nella rigogliosa campagna, fino a raggiungere la vasta e tetra brughiera. Britty potè godere così di quel paesaggio solitrio e selvaggio, tra alberi secolari, dossi ammantati di cespugli selvatici e fossati che giungevano in cupe e malsante paludi. Di tanto in tanto apparivano gli antichi ruder del posto, unica testimonianza di tempi remoti e oggi dimenticati, quando gli antichissimi abitanti di quti luoghi primordiali giunsero portando il loro sapere e i propri riti, per poi sparire per sempre nell'oblio della storia. Il giovane conversava poco o nulla e passò l'intero tragitto a canticchiare. Infine il calesse giunse in un piccolo villaggio, fermandosi nella piazzetta centrale. Le casupole erano come arroccate intorno all'unica chiesetta, sulla cui porta era raffigurata la sinistra Danza Macabra. "Io ti lascio qui." Disse il giovane a Britty. "In quella locanda sapranno indicarti come raggiungere il castello di Lord Venturi. Buona fortuna." E andò via, lasciando sola in quel luogo, davanti alle tetre figure della Danza Macabra. https://barbarainwonderlart.com/wp-c...ni-Clusone.jpg |
Sorrisi ma al contempo rimasi ancora immobile.
Possibile che nel mio vagare avessi avuto così tanta fortuna? Possibile che non fossi solo io a voler finalmente incontrare mio zio ma che anche lui desiderasse lo stesso? Dopotutto era alquanto improbabile che uno sconosciuto conoscesse il mio nome e che sapesse della mia ricerca. Con quel pensare convenni che quell’uomo era davvero il domestico. “Ebbene vi ringrazio per essermi venuto incontro. Fatemi strada.” Mi sentivo elettrizzata e il mio passo ora era molto più deciso e slanciato, una parte di me avrebbe persino voluto correre. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Andammo in cerca del sarcofago, finalmente qualcosa di davvero interessante, ma quando lo trovammo le condizioni non erano quelle che ci eravamo aspettati.
"La domanda è un'altra. Se davvero c'era la salma di un nobile, dentro, ora dov'è finita? Dubito sia scappato con l'equipaggio" con sarcasmo. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Forse se lo saranno mangiati i topi..." disse Malvan alla Mentitrice mentre controllava che non ci fossero oggetti di un certo valore nella tomba "... hanno rosicchiato quasi tutto l'oro quei maledetti." Con un moto di rabbia. "Chissà, forse hanno poi causato anche qualche malattia a bordo. Però è strano... non abbiamo trovato nessun corpo sulla nave." Pensieroso. "Comunque fra l'equipaggio doveva esserci anche qualche bambino credo, visto il libro di favole che hai trovato. Mah, questa nave è tutto un dannato mistero." Mormorò.
Abigail seguì così quell'uomo, fino a raggiungere una carrozza davanti alla stazione. Con essa lasciarono la caotica città, diretti nella campagna, immergendosi così in quel mondo bucolico e dominato dal verde. Era una giornata di Sole, l'aria era fresca e limpida a causa del deciso vento che sferzava, a tratti con rabbia, le cime degli alberi più alti. Il cammino non fu breve, ma portò la carrozza ad attraversare tutta la campagna fino al crepuscolo, quando i monti lontani apparvero poi più vicini. Infine la vettura imboccò uno stretto sterrato, che divenne poi un lungo vialetto racchiuso da noci e sfociò in un bosco nel cui mezzo scorreva un canale. Oltre questo sorgeva un antico castello. https://static.independent.co.uk/202...=640&auto=webp |
"Possibile che qualcuno abbia buttato in mare tutti i corpi?" pensai, poi scossi la testa.
"È una situazione assurda e questo libro è dannatamente fuori posto" constatai, guardando ancora la copertina. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"Nessuno butta in mare un intero equipaggio per poi lasciare la nave alla deriva." Disse Malvan alla Mentitrice. "No, è plausibile che siano arrivati i pirati, ammazzato la ciurma e portato via i passeggeri per venderli come schiavi, per poi abbandonare la nave una volta rubato ogni cosa di prezioso ci fosse a bordo."
|
Era ovvio che Malvan non avesse idea di cosa gli succedesse sotto il naso ed io ero la prova vivente che molte cose non fossero solo frutto di superstizione.
"Sarà..." commentai, guardandomi ancora intorno. "Pensi ci sia altro di interessante?" Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
"No, ma facciamo un ultimo giro e vediamo se i pirati hanno lasciato qualcosa per noi." Disse Malvan alla Mentitrice.
I 2 allora girarono ancora tra la stiva, le varie cabine e infine sul ponte, senza però trovare nulla e nessuno. "Vieni, torniamo a bordo e lasciamo questo relitto." Malvan. "Se vuoi puoi tenerti il libro di fiabe per ricordo." Ridendo. Tornarono così sulla loro nave, mollando poi quella abbandonata che finì per andare alla deriva verso l'orizzonte. |
Andammo ancora alla ricerca di qualcosa di interessante, ma non c'era niente di niente.
Lo guardai al commento sul libro. La faccia tosta non gli mancava. Ma il libro lo portai comunque, perchè qualcosa mi diceva che doveva esserci una ragione per cui si trovasse su quella nave. Al massimo, l'avrei buttato in mare alla prima occasione. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
In breve la nave abbandonata sparì nell'orizzonte e Malvan spiegò ai suoi uomini che non c'era niente a bordo di quell'imbarcazione.
Il viaggio allora riprese e la Mentitrice iniziò a sentire gli effetti che tradivano l'imminente fin della metamorfosi. |
Prendemmo nuovamente il mare, lasciando il relitto al suo pietoso destino.
Ma mentre Malvan ragguagliava i suoi, inizia a percepire, inevitabili, I segni del passaggio. Ancora una volta. Una prigione della quale non riuscivo a liberarmi. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
A momenti la metamorfosi avrebbe avuto luogo e se la Mentitrice non si fosse allontanata dal ponte, lontana dagli sguardi degli altri, tutti avrebbero scoperto il suo segreto.
|
La metamorfosi era imminente e difatti mi affrettai a tornare in cabina, se non volevo che succedesse davanti a tutti.
Dovevo trovare al più presto quel maledetto Frutto Proibito, se non volevo ancora subire questa tortura. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Una volta chiusa nella sua cabina, Marin prese il posto della Mentitrice.
La ragazza si ritrovò così da sola, con quel libro sul Pifferaio Magico, mentre da fuori giungevano le voci dei marinai e il sibilo del vento che gonfiava le vele. Ora per ritornare la Mentitrice avrebbe dovuto attendere il crepuscolo. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 10.11.53. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli