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Sospirai a quelle parole.
Dirgli la verità, non l'avevo mai detta a nessuno. Non mi avrebbe più guardato allo stesso modo.. Quel pensiero rapido e inopportuno mi attraversò la mente, allora mi resi conto che mi piaceva il modo in cui mi guardava. Clio! Non calcolai le altre parole di Guisgard, presa com'ero dal pensare a quali parole usare. Che parole potevano esserci per spiegare una cosa del genere? Presi un profondo respiro, e raccolsi i capelli sopra la testa, tenendoli con una mano. Con l'altra sfiorai delicatamente il chip alla base dell'attaccatura per i capelli, che serviva per i miei upgrade. "Io..." dissi, voltandomi verso di lui "Non sono... del tutto... umana.." dissi piano, scandendo ogni parola come se quelle andassero frazionate. Osservavo il suo sguardo, cercando di coglierne ogni mutamento, ogni sfumatura. "Sono un androide, una specie di cybogrg... progettato dallo stesso uomo che ha progettato l'auto.." senza mai lasciare il suo sguardo. "Quando mio padre è scomparso sono andata al centro, e voglio rendermi utile per il progetto SuperCar, ho ricevuto un upgrade con tutte le nozioni di guida... ma mi manca..." lo indicai "la componente emotiva, istitutiva.." con un velo di malinconia negli occhi. "Ecco perché quella luce non mi ha fatto niente, ecco come ho fatto a sollevarti mentre eri svenuto..." dissi piano "Ed è.. importante.. molto importante che non si sappia.. o potrei. finire nelle mani sbagliate" arrossendo "Ma mi fido di te, Guisgard!" alzando gli occhi su di lui. Sentivo il cuore battere sempre più forte, come avrebbe reagito? |
“Si, hanno chiamato anche me, circa un'ora fa.” Disse Carlotta ad Altea, prendendo una fetta di pizza. “Andiamo insieme alla tua manager? Ottimo.”
Poi Altea chiamò il pilota del suo amico. Ed il cellulare squillò. “Ehi, bussa!” Esclamò Carlotta. Ma nessuno rispose. “Forse non ha fatto in tempo...” mormorò Carlotta “... capita...” |
Ci muovemmo abbastanza velocemente, nonostante il traffico, ed in poco tempo arrivammo al quartiere industriale.
Dopo poco che arrivammo lì, arrivò anche la banda. Guardai per un attimo Elv, rimanendo calma e tenendomi pronta a ricorrere "ad altri mezzi" se la situazione si fosse complicata. Non mi sembrava gente molto raccomandabile, proprio per niente, ma ora dovevo stare calma. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Guisgard guardò Clio in modo indescrivibile, tra il beffardo ed il seccato.
“Questa” disse “è la cosa più assurda che io abbia mai sentito.” Ridendo nervosamente. “Cos'è? Una citazione tratta da Blade Runner o da Terminetor? O è forse un modo per evitare che io ci provi con te? Non mi sembra ti sia saltato addosso, no? O forse” alzandosi “siete tutti pazzi in quel centro? Forse dovresti andartene, sai? Prendere la tua auto e andartene. S, è meglio. Io mi farò una doccia.” |
La sua reazione non fu delle migliori, mi sentii ferita, anche se non sapevo bene perché.
Mi ero fidata di quell'uomo e ora mi stava dando della... che cosa stava dicendo esattamente? "Perché dovrei evitare che tu ci provi con me?" dissi, guardandolo senza capire. Poi mi disse di andarmene, e si alzò, ma io mi alzai con lui. "Aspetta, ti prego..." prendendogli le mani "Ti prego, lascia che ti spieghi io... ecco perché non dico mai niente ma... credevo di potermi fidare di te.." con gli occhi velati di lacrime nei suoi. Perché stavo reagendo in quel modo? Era solo uno sconosciuto, dopotutto. Eppure era importante che mi credesse, importante che tornasse a guardarmi come faceva prima. Non succederà mai... Dovevo mostrarglielo, in qualche modo, ma come? Allora posai le mie mani sui suoi fianchi, e iniziai a sollevarlo, sempre di più, sempre di più. Senza mai lasciare il suo sguardo, in modo che potesse vedere che non stavo facendo il minimo sforzo. Lo portai in alto e poi lo riportai a terra, con infinita naturalezza. Tenevo le sue mani tra le mie, quasi avessi paura che scappassi. "Una ragazza normale potrebbe farlo?" chiesi, con gli occhi tristi "Dimmi che prova ti serve, e te la mostrerò..." sussurrai piano. Era importante, molto importante per me che lui capisse. |
“Lascia parlare me...” disse Elv a Gwen, per poi avvicinarsi in moto alla banda.
“Guarda chi si vede...” quello che sembrava esserne il capo. “Rivoglio la mia moto.” Elv a loro. “Tutto ha un prezzo...” l'altro, per poi guardare Gwen “... magari lei.” “Toccala e ti cavo gli occhi.” Fissandolo Elv. “Comunque la tua moto è andata...” quello “... l'ha presa uno degli scagnozzi della Società Cibernetica Ateon...” |
Guisgard restò sorpreso, turbato sbigottito.
Clio aveva mostrato la sua forza sovrumana. “Credo...” disse lui “... credo che mi accenderò un'altra sigaretta...” sedendosi “... allora è vero... sei davvero... sei davvero un robot... una sorta di essere meccanico...” incredulo “... a guardarti... accidenti, a guardarti sei una ragazza normale... anzi, molto più che normale... sei... sei una bellissima ragazza... ed io che...” scuotendo il capo “... io che mi sentivo persino... ah, lasciamo stare... quindi in quel centro davvero siete in grado di fare cose incredibili...” fissandola. |
" Avrei dovuto fare una scenata davanti a tutti correndo il rischio di perdere il lavoro? Perché al tavolo c'era il mio capo..." vidi l'auto di Tardes parcheggiata nel vialetto.
" Certo che non lo merita, ma io non ho fatto proprio nulla di male" ed uscii dalla macchina per entrare in casa. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Elv mi disse di lasciarlo parlare e restai in silenzio.
Iniziai a sentirmi inquieta, ma sempre restai in silenzio, apparentemente calma. Perché quelli della Ateon dovevano averla presa? Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Sembrava funzionare, la sua espressione era mutata, allora lasciai le sue mani.
Mi sedetti accanto a lui, ascoltandolo. Ero bella? Mi trovava bella? Come tutti no? è per questo che hai questo aspetto.. Lo guardavo con occhi pieni di emozioni di cui non conoscevo il nome. Si sentiva... come? cosa? Perché non aveva finito la frase? "Io.. sono in buona parte umana.." mi affrettai a dire "Ho un cervello potenziato e meccanizzato, certo, ma di partenza umano... ho un cuore.. dei.." esitai "Sentimenti.." sostenendo il suo sguardo per un lungo istante, per poi abbassarlo imbarazzata. "Il mio scheletro è in titanio, e questo mi da una forza e una resistenza sovrumana.... tecnicamente sono un androide da combattimento, ma con gli upgrade del dottor Iasevol, ora sono perfettamente in grado di partecipare al progetto Supercar..". Quelle parole sul centro. "Sì, è così.." prendendo la mano con cui non stava fumando tra le mie. "Ed abbiamo bisogno di te, Guisgard.." sussurrai "Io posso essere il tuo secondo pilota, controllare i parametri della macchina più velocemente che chiunque altro, eseguire analisi approfondite e tutto il resto ma al volante.." alzai gli occhi su di lui "Al volante devi esserci tu.. la mia forza, il mio cervello potenziato non servono a niente..." sospirai "Vieni al centro con me.." sussurrai, infine. Com'era diverso il modo in cui mi guardava ora, cosa avrei dato per riavere indietro lo sguardo di prima. |
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