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“Si...” disse annuendo la vecchia a Gwen “... da sempre in questa brughiera dimorano degli antichi spiriti... ed ora sono arrivati a portarsi via le persone.” Con occhi inquieti.
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Guardai Elv e Kafemnis.
Non sapevo quanto ci potesse essere di vero in tutto questo. Forse poco, forse tutto. Chi poteva dirlo? Restava tuttavia il fatto che delle persone sparivano continuamente e nessuno sapeva il motivo. "E cosa dicono queste storie? Parlano di alcuni spiriti in particolare?" incalzai. A quel punto, qualsiasi informazione poteva essere utile. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Si, spariti antichi...” disse la vecchia a Gwen “... dimorano nei canali, fra gli alberi... nelle torri diroccate e nelle case abbandonate... danzano sotto la Luna, cantano fino all'alba... conoscono i nomi di tutti gli uomini e rapiscono chiunque li sorprenda nella brughiera...”
“Mah...” scettico Elv. |
Dovevo ammetterlo, mi affascinava.
Vedo o falso, fantasia o realtà, era tutto molto affascinante. La faccia di Elv non era molto convinta, ma io stavo iniziando davvero ad interessarmi alla cosa. "Cosa avete in mente di fare, adesso?" chiesi piano a lui e Kafemnis. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
“Mah...” disse scettico Elv “... sono solo leggende...” fissando Gwen.
“Leggende o meno” lo scienziato “qui però la gente sparisce davvero...” “Non vorrà credere a queste storie, dottore?” Elv. “Ovvio che no.” scuotendo il capo lo scienziato. “Sono uno studioso razionale... ma tutto ciò è strano... inquietante...” “Che facciamo?” “Magari avvertire la polizia.” Kafemnis. “Nessuno crederà mai a questa storia.” Ridendo la vecchia, per poi andare via, sparendo nella vegetazione. |
Altea usò quella freccetta sul collo del barista.
Quello però reagì,si tolse la freccetta e schiaffeggiò la bella scrittrice, spingendola via e facendola cadere a terra. Intanto i tre erano contro Hiss. Lo picchiarono e poi lo buttarono fuori, insieme ad Altea. I due si ritrovarono così in mezzo alla strada, con Hiss alquanto malconcio. |
“Si, il mistero è tutto lì...” disse Icarius annuendo a Clio, mentre Ymmah elaborava ancora ed ancora quella grossa quantità di dati “... perchè gli uomini sono immuni da tutto questo?” Guardando la bella studiosa.
E nel farlo si accorse di quegli occhi così fissi nei suoi, con quell'azzurro così leggero, quasi trasparente. L'azzurro della bellezza e della giovinezza, pensò lui nell'indugiare in quello sguardo. Un attimo dopo, quasi senza accorgersene, si ritrovarono vicinissimi. Quasi sul punto di baciarsi. Poi l'allarme suonò in quella stanza. “Capo, stanno forzando l'accesso.” Ymmah. “I robot?” Preoccupato Icarius. “Si, capo.” Confermò Ymmah. |
Rimasi interdetta. .pure una sberla e guardai Hiss a terra.."Non dirò mi dispiace..che uomo è uno che picchia una donna prendendola a sberle e prima insultandola...Non dovevamo seguire quel Seriolino se frequenta tali ambienti ma so che la pietra e il simbolo hanno qualche mistero e loro non volevano dirlo".
Stesi il braccio ad Hiss.."Ce la fai a camminare. .dobbiamo attraversare la brughiera e andare da mio padre e sa pure della pietra". |
Aveva ragione Kafemnis, verità o no la gente comunque spariva.
La vecchia andò via ridendo, lasciandoci lì. "Dunque, la avviseremo la polizia?" chiesi ai due. Io avevo la strana sensazione che non avrebbero scoperto nulla più di noi, se la situazione era davvero strana come sembrava, ma non si poteva mai dire. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Già, perché gli uomini erano immuni da tutto quello?
Cosa ci proteggeva? Cosa ci rendeva capaci di resistere a quella forza che sembrava aver contagiato il mondo intero? Io una risposta ce l’avevo, anche se non mi piaceva per niente, eppure era l’unica che mi sembrava potesse avere un senso in tutto quello. La volontà… “Forse noi uomini siamo immuni perché così vuole il creatore.. perché qualunque sia il suo scopo mira a far credere alle persone più semplici e impressionabili che stia arrivando la fine del mondo, o che so io…” preoccupata “Ma l’unica spiegazione che mi viene in mente è che dietro l’immunità degli uomini ci sia la precisa volontà del creatore… lui resta la chiave, a mio avviso: troviamo lui e avremo l’opportunità di fermare questa follia!”. Più parlavo, e più i suoi occhi mi apparivano vicini. Quegli occhi così belli, intensi e accesi, quegli occhi che sembravano nascondere infiniti mondi lontani, e io mi ritrovavo a pensare a quanto fosse fortunato chiunque li avesse visitati almeno una volta, perché qualunque cosa nascondessero era chiaro che nulla nel mondo esterno poteva competere con quello racchiuso nelle sfumature intense di quell’azzurro inconfondibile. Arrossii pensando a quanto dovevo sembrargli ridicola, con gli occhi spalancati, il respiro corto, completamente persa in quel mare, annegata e alla deriva, senza alcuna possibilità di tornare sulla terra ferma. Ma forse… forse non era un’impressione. No, mi accorsi col cuore che batteva sempre più forte, eravamo davvero sempre più vicini. Ora potevo sentire il suo respiro sul mio viso, calmo e caldo, quel respiro leggero che mi provocava intensi brividi ogni volta che sfiorava la mia pelle. Ora invece potevo sentire il suo profumo, era ancora più vicino, quel profumo che mi sembrava di conoscere ma non riuscivo a ricordare, e che ora sarebbe stato unicamente legato a lui. Ora il suo viso era così vicino… così vicino che… L’allarme risuonò nella stanza, rompendo ancora una volta l’incanto di quel momento, quasi che il destino si fosse messo d’impegno per separarci. Ma io non la bevevo, dopotutto, era stato il destino a farci incontrare e poi, pensai sorridendo, al ricordo di una canzone cantata mille volte “se il destino è contro… peggio per lui!”. Ma non avevo tempo di perdermi nelle mie fantasticherie, o in quelle emozioni che avevano scelto proprio il momento peggiore per venire fuori, Ymmah ci stava dicendo che i robot stavano forzando la serratura, dovevamo pensare a qualcosa, e farlo in fretta. “Dimmi che hai anche delle armi anti-robot nascoste qua dentro!” sospirai, guardando Icarius speranzosa. |
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