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Come al solito i miei sogni erano frammentati e diversi, strane mescolanze di elementi sparsi della mia anima.
Ma in un certo senso quella notte mi diedero pace. Così mi svegliai riposata, quando il pallido sole si posò sul mio viso. Mi alzai, mi vestii, indossando stavolta gli abiti da mercenario, e raggiunsi gli altri nella grande stanza comune. |
Clio si preparò, per poi raggiungere gli altri che attendevano il loro comandante per recarsi tutti insieme a fare colazione.
Poco dopo arrivò un servo e chiese loro di seguirlo. “Con piacere.” Disse Kostor. “Il momento migliore della giornata è quando si va alla mensa!” Ridendo. |
Era una scena cruenta e mi stupii che Jean fosse così impassabile.
Mi sforzai di guardare, incredula che nessuno intervenisse ma poi distinsi una figura che si avvicinava all'uomo. Ma soprattutto distinsi l'uomo . << Oh Allah é Svevos, il cavaliere>> portai una mano alla bocca per l'orrore sperando che le ferite non fossero troppo gravi. << Com'è possibile che un cane del genere se ne vada in giro senza alcun controllo? Avrebbe potuto uccidere quel ragazzo!>> Poi ripensai alla cena, all'intervento di Svevos, a ciò che aveva detto Jean su Ferico, che era un uomo crudele che amava vedere la gente soffrire, e compresi la verità. << Quel cane non è scappato... É stato lasciato andare...intenzionalmente... Questa é la punizione per avermi proposta come madrina del torneo non è vero?>> Povero, povero Svevos, mi sentii tremendamente in colpa. Avevo bisogno di sedermi e indietreggiai, lontano dalla finestra, fino al letto. << Jean sarà sempre così? Dovremo sempre temere il barone, misurare le nostre parole e le nostre azioni, reprimere i nostri pensieri e non fare altro che adularlo? É davvero questa la vita che volete?>> |
Fuori era buio pesto e non si vedeva quasi niente.
Una sagoma però si distinse. Una sagoma che emise di nuovo quello strano verso, che mutò poi in un ululato. Era sempre quel gigantesco lupo. Mi chiedevo se sarei riuscita finalmente a saperne di più su tutta quella storia... |
Trovai i miei ragazzi già pimpanti, e la loro sola presenza mi mise di buon umore.
Quando però giunse il servo dovetti per forza aggiornarli su quanto era accaduto la notte prima. "Badate che il barone potrebbe non essere di buonumore, dato che ieri sera ho ammazzato uno dei suoi cani che aveva azzannato un tizio... e pare che qui si siano preoccupati più del cane che del ferito.." alzando le spalle "bisognerà ricordare a Ferico che quando ci ha scelto ha accettato le nostre condizioni, che comprendono non dover rendere conto delle nostre azioni..". Presi un profondo respiro. "Lo sapremo presto, ad ogni modo... non ho niente da nascondere.." dissi, ma poi pensai che magari ci voleva aggiornare sul torneo, chissà se ci avrebbe chiesto di partecipare alla cattura di Guisgard o se dovevamo continuare a concentrarci sui briganti. |
Le parole di quei soldati mi ferirono...rimasi per un attimo interdetta, il mio carattere forte era leso, mi portarono a provare quel senso di disagio degli anni passati.
"Eravamo nascoste tra la folla, Giselle e Milla seguivano come me i cavalieri nel Torneo indetto per la Primavera. "Chissà chi avrà la corona di fiori" dissi io sospirante. "Smettila, non fingere..a te non interessa la corona di fiori" disse Giselle mentre Milla rideva guardandomi. "No..e cosa..." dissi seccata ma non arrabbiata, finchè l'ultimo duello decretò il Campione...lui si tolse l' elmo e il cuore iniziò a battere forte...era lui, sistemò gli scuri capelli e l' azzurro degli occhi brillava delle perle del sudore. Applaudii e sospirai...la sua madrina...come la invidiavo. Ad un tratto mi sentii prendere per il braccio e trascinare fuori, era Gregor. "Cosa fai qui...a cosa ti interessa il torneo?" con occhi di rabbia e gelosia. "Ero curiosa...sono con Milla e Giselle...volevo divertirmi" nascondendo la menzogna tra un leggero rossore. "Ah si? Tu dovresti essere a casa...mi hai giurato amore e sei mia..ma lo so..tu eri a vedere quel cavaliere...mi ha detto tuo fratello Tomas che un giorno tu e Giselle li stavate guardando nel bosco..quegli sbruffoni...e ti ha sentito mentre in camera tua confidavi proprio a lei del tuo amore per quell' odioso ragazzo nobile". Trattenei la rabbia..Tomas l' avrebbe pagata...e non sopportavo il modo in cui Gregor mi trattava, ma non potevo fare altro..mia mamma mi aveva fatto giurare amore, quello doveva essere l' uomo che per lei dovevo sposare poichè era risaputo una serva doveva solo lavorare, sposarsi e avere figli e servire il padrone. Raggiunsi casa e Gregor disse tutto a mia madre la quale mi punì severamente, mio padre mi guardava coi suoi verdi occhi che avevo ereditato. Entrai nella camera, dovevo starmene chiusa e piansi in quel letto...molto, ma non mi ero pentita..perchè come diceva Lord Carlon io avevo seguito il mio sogno e desidero..e lui era quello, il mio vero amore. D' un tratto la porta si aprì ed apparve mio padre, si sedette sul letto accarezzando i biondi capelli..e li vi puntò una margherita. La presi, era quasi appassita, sgualcita "Perchè non l' hai messa nell' acqua ed è malconcia?". Lui sorrise appena.."Oggi l'ho presa in una roccia per tua madre, gliel' ho portata con amore...ma lei come sempre..ha detto era una stupidaggine, potevo pure cadere dalla roccia e farmi male e lei avrebbe dovuto pensare alla famiglia sola e l' ha gettata a terra con la sua solita indifferenza. L'ho tenuta per te...ora pensaci tu a ridarle vita e curarla" e mi baciò la fronte uscendo. Deglutii..."Si...sono solo una serva ed è ovvio i nobili o cavalieri non mi prendino in considerazione" rispondendo ai soldati e fingendo indifferenza "Ma nulla mi vieta di vederla per curiosità..un evento a Monsperon è entusiasmante..ma se posso sapere, quale sarà il premio per il vincitore? E quando si terrà...immagino vi sarà più lavoro". In realtà la mia volontà era andarci e sapere più informazioni. |
Jean richiuse la finestra, mentre dal cortile si udivano ancora le grida di dolore del povero Svevos.
"Si, quel cavaliere è stato punito severamente per aver contrariato il barone pubblicamente." Disse a Dacey. "È stato molto sciocco. Quanto alla nostra vita qui, è il prezzo da pagare per avere potere e ricchezza." |
"Maledizione!" esclamai quando la mano di Adespos lasciò la mia. Sentii la rabbia montarmi dentro, nel pensare che sarebbero bastati pochi istanti ancora e sarei stata di nuovo tra le sue braccia. Ma non mi arresi certo alla prima difficoltà... in un lampo mi vestii e scesi dabbasso. Incontrai Ensa "Non ho tempo per spiegarti... sappi solo che non era un ladro." Presi così il mantello e uscii di casa, diretta nel bosco.
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Jean era proprio irremovibile, non sembrava proprio intenzionata a lasciare la corte del barone prima o poi e non comprendevo cosa intendesse lui per potere e ricchezza se saremmo rimasti sempre sotto Ferico.
<< Povero cavaliere e povera sua madre quando lo vedrà così... >> riflettei affranta ben sapendo che non potevo intervenire. << Sono felice che siate qui ora... Almeno il suo della vostra voce mi distrae dal dolore di quel poveretto >> |
Gwen osservò quel grosso lupo muoversi silenzioso nel bosco, quasi come fosse un'ombra, uno spettro.
Per qualche istante vago' tra la vegetazione, per poi entrare nel castello attraverso una crepa nelle mura. |
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