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"Dunque, devo essere pronta a perdere il mio trono?" Il trono di un regno che mio padre aveva governato con saggezza per lunghi decenni... la promessa sul suo letto di morte di riacquistare la nostra indipendenza suonava adesso come uno sciocco proposito. Quel verme di Johnata aveva minato la mia sicurezza ed aveva inferto un duro colpo anche alla mia determinazione. Tutto d'un tratto mi sentii ciò che realmente ero... una giovane donna alle prese con una cosa più grande di me. Forse davvero non ero in grado di governare, forse avevo avuto troppa fiducia in me stessa, forse... forse... troppi interrogativi che in quel momento si affollavano nella mia mente.
Ritornai con la testa in quella stanza. "Già, fra i due non saprei decisamente chi sia il peggiore... Ora vogliate scusarmi, sono ancora un po' scossa e vorrei ritirarmi... buonanotte..." Mi congedai e salii nella mia camera, buttandomi sconsolata sul letto. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Velvot prese il foglio e ringraziò Dacey.
"A domani dunque." Disse ed uscì. "Speriamo che sia un buon affare..." fece Charlie, guardando poi sua nipote. Fuori intanto Gwen attendeva che la trattativa nella bottega terminasse. "Ehi..." avvicinandosi Velvot "... va tutto bene?" |
"Bel nome, devo dire..." disse la voce tra i rami a Clio "... e dalla voce non sembri affatto male... di' la verità, ti hanno parlato di me e sei venuta in cerca a di una serata romantica, vero? E magari di una notte di passione poi..."
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Pareva che la trattativa fosse finalmente terminata, con esiti positivi.
Sentii poi Velvot avvicinarsi. Andava tutto bene? Certo, a meraviglia. Tuttavia annuii e cercai di mantenere un minimo di contegno, dal momento che eravamo in mezzo alla strada. http://vignette3.wikia.nocookie.net/...20120404020133 |
Gaynor si congedò dai suoi e andò a chiudersi nella sua stanza.
Ma qualcosa attirò subito la sua attenzione. Dalla finestra della camera vide alcune grosse fregate che entravano nel porto di Baias. Battevano bandiera Capomazdese e stavano compiendo manovre che tradivano il loro assetto da battaglia. Era chiaro che Johnata voleva bloccare ogni via comunicazione nel Mar delle Flegee. |
Alzai gli occhi al cielo.
Era cresciuto esattamente come immaginavo. Mi morsi la lingua per non rispondergli male, e fargli notare che mi stava insultando. E che solitamente chi mi insultata faceva una pessima fine. Se era davvero il nipote del duca avrei dovuto fare finta di niente. "Perché sei così famoso che arrivano donne da ogni parte per una notte di passione con te?" Ridendo appena, fermandomi prima che la frase diventasse offensiva. Attento a non seminare bastardi in giro che di lotte dinastiche ne abbiamo anche gin troppe.. Nascosi un sorriso divertito. Ecco un Taddeo che non si sarebbe fatto trovare dalla Gioia. "Hai intenzione di startene appollaiato lassù ancora per molto?" Con aria vagamente divertita. |
Salita in camera, mi accorsi guardando dalla finestra che il porto di Baias era occupato da grandi fregate capomazdesi in assetto da battaglia. Quel maledetto di Johnata aveva cominciato la sua guerra. Corsi di nuovo giù come un lampo per avvisare Enzio, che era ancora a palazzo.
"Ammiraglio! Johnata con le sue navi ha occupato Baias! Cosa possiamo fare?" Dissi mentre pensavo al mio pirata, che proprio in quelle acque contava di frenare Capomazda. Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
"Chissà perché" disse Velvot a Gwen "ma non credo proprio che vada tutto bene." Sorridendo e prendendo la ragazza sottobraccio. "Dunque? Finiamo il nostro giro, oppure devo riportarti a casa?"
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"Beh, quassù si sta davvero bene..." disse la voce tra i rami a Clio "... si vedono le stelle e magari si può anche parlare alla Luna... ma potresti convincermi a scendere... avanti, dimmi qualcosa che mi spinga a saltar giù e forse farò finta di non aver notato il tuo sarcasmo..." ridendo appena.
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"È tardi, è meglio rientrare" risposi soltanto, iniziando ad avviarmi.
Avrei voluto dire qualcos'altro, ma non ci riuscivo, mi ero sentita troppo umiliata al negozio, oltre il dispiacere che lui non avesse apprezzato il pensiero, benchè affermasse il contrario, e avevo bisogno di sbollire. |
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