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Yanos fissò Clio per un momento, senza rispondere nulla.
Poi mosse lievemente il capo verso destra, gettò uno sguardo in direzione degli altri e tornò a guardare il suo capitano. “Capitano, d'accordo con Barbaleone abbiamo deciso di seguire i venti favorevoli per raggiungere così Bivar senza essere visibili dal suo porto.” Disse finalmente. “Sapevamo che ci attendeva un giro un po' più lungo, ma abbiamo deciso così per prudenza. Meglio attirare meno attenzione possibile. Non ve ne ho parlato perchè mi sembrava scontato. Purtroppo non immaginavamo di avere alle calcagna quelle navi ducali.” Ma proprio in quel momento si udirono boati lontani. Un attimo dopo Clio e Yanos furono raggiunti da Vivan. “Avete udito, capitano?” Guardando questi la ragazza. “Sembra che in mare aperto ci sia una battaglia!” Ma poco dopo quei boati cessarono di colpo. |
"D'accordo con Barbaleone.." ripetei "Fino a prova contraria sono io il capitano di questa nave, e se decidi di cambiare la rotta che ho deciso, è a me che devi chiederlo, sono stata chiara? Per poco non ci hanno raggiunto, e avevamo un bel vantaggio.." ero furiosa "Adesso andiamo..".
Mi voltai verso Vivan "Sì ho sentito, sarà meglio muoversi..". Raggiunsi così Barbaleone e le prigioniere "Muoviamoci, non c'è tempo da perdere.." poi alzai lo sguardo sul mio socio "Sarai anche il più temuto pirata delle Flegee, ma non dimenticare che questa è la mia nave.." mormorai "Non ti azzardare mai più a dare ordini ai miei uomini senza dirmi niente.. intesi?". Presi un profondo respiro "Vediamo di chiudere questa storia una volta per tutte... avete sentito che boati? Magari qualche galeone è finito sotto le grinfie di Velv.." sorrisi. "Fate le brave voi, eh.." sorridendo alle due donne. |
“Già...” disse Nettuno durante il tragitto “... forse in voi non troverei nulla che non va, anzi... siete una bella donna, ma non mi incantate... vi ripeto... portateci da Elisabeth e senza tirarci brutti scherzi.” Aggiunse fissando la falsa Symoin.
La carrozza poi raggiunse quella che sembrava una bella dimora signorile, ma avvicinandosi Elisabeth si accorse, osservandola meglio, che si trattava di un alto spuntone roccioso che sorgeva tra la fitta ed esotica vegetazione. Una visione che da lontano poteva dunque ingannare. Così la vettura proseguì, fino ad un piccolo promontorio, dove si ergeva un faro da cui si poteva dominare l'intera baia sottostante. |
“Quante storie, ragazza...” disse divertito Barbaleone a Clio “... ma se non sbaglio la pellaccia è ancora intatta, no?” Rise. “Su, andiamo. Sento odore di polvere nell'aria e ciò non mi piace.”
Scesero così dalla nave in cinque: Clio, Barbaleone, Yanos, Taborn e Kengo come guardiano della lancia. Naturalmente con loro vi erano anche Yolanda e la sua dama di compagnia. Così, raggiunta la spiaggetta, lasciarono Kengo a guardia della scialuppa e si diressero verso il porto, dove poco distante si trovava un vecchio mercato abbandonato, ora utilizzato per la tratta degli schiavi. E appena giunsero in quel posto, tra donne di tutti i tipi, bambini messi all'asta e schiavi di ogni nazionalità e corporatura, sia bianchi che neri, Yolanda fu colta da una crisi di panico e scoppiò a piangere forte, chiamando più volte il nome di suo padre. |
“Tranquilla...” disse Tommaso ad Altea “... talvolta il caldo e la luce del Sole sul mare possono fare brutti scherzi... non c'è nulla là, vedi? Se ci fosse stato qualcosa, non avrebbe certo avuto il tempo di svanire così nel nulla...”
“Signor de Bastian!” Lo chiamò Velv. “Capitano.” Andando da lui Tommaso. “Direzione su Bivar!” “Ma il porto è chiuso, capitano...” “Forzeremo il blocco!” “Ma, capitano...” “Volete forse discutere i miei ordini, signor de Bastian?” Lo interruppe Velv. “No, capitano.” Rispose lesto Tommaso. “Tutto a babordo!” Voltandosi poi verso il timoniere. “Rotta su Bivar!” E la Regina d'Afravalone puntò sull'isola degli schiavi. |
"Si hai ragione Tommaso...sono una visionaria..mandami da uno psichiatra appena torniamo...il fumo nero dalle nuvole..le sagome..i gabbiani..ma soprattutto il fumo nero che usciva dalle nuvole...andate a Bivar..e io me ne sto in camera..mi sto stufando di questa storia...e non disturbatemi e io non verrò a disturbarvi nemmeno se vedessi il veliero volante in persona...oh sto impazzendo".
Tornai in cabina e stavolta chiusi le tende della finestra e la porta e mi misi nel letto sotto le lenzuola..ero proprio stufa. |
Eravamo finalmente arrivati al mercato degli schiavi.
Yolanda scoppiò a piangere come una bambina, chiamando suo padre. "Adesso basta.." Tuonai, alzando la mano per colpirla "Ho dato una seconda occasione a tuo padre, poteva venire qui e comprarti lui, ho messo a repentaglio la mia nave per questo, ma lui ha mandato la marina, anche se avevo espressamente detto che per te sarebbe stata la fine se l'avesse fatto.. Quindi smettila di frignare.. Un padre che tiene più ai soldi che alla figlia non merita le tue lacrime! È arrivato il momento di crescere, bambina, e di affrontare la vita.. Non ci sarà più nessuno a proteggerti ora, dovrai imparare a badare a te stessa se vorrai sopravvivere...." A muso duro "Se ti sento fiatare un'altra volta sarà peggio per te!". Non la sopportavo più, ma nello stesso tempo mi faceva pena. Mi resi conto di quanto fossi stata fortunata ad essere cresciuta prima del tempo, ad aver imparato quanto la vita possa essere crudele, che le sole forze su cui devi fare affidamento sono le tue. Come non invidiavo quella ragazzina viziata. Sbuffai, voltandomi verso Barbaleone. "Vediamo di fare un buon affare.." Sorrisi "Il più in fretta possibile.." Strizzando l'occhio al mio socio. |
Altea lasciò il ponte e tornò nella cabina.
Intanto tutti erano presi dalle varie manovre di bordo. La nave infatti si avvicinava a gran velocità verso Bivar, seguita, poco più indietro, dalle due fregate. “Mi chiedo...” disse uno dei soldati a bordo “... cosa vorrà fare il capitano? Non può certo attaccare l'isola. Mah...” “E chi lo sa...” mormorò un altro. “Si batte la fiacca?” Avvicinandosi a loro Tommaso. “Avanti, al lavoro.” “Si, signore.” Annuirono quei soldati. E quando la Regina d'Afravalone fu prossima al porto dell'isola, Velv si mostrò a tutti loro sul ponte di comando. “Resteremo ormeggiati all'imbocco del porto...” fissando i suoi uomini “... mentre le due fregate costeggeranno Bivar in senso orario e in senso antiorario.” “Quali sono i piani, capitano?” Chiese Tommaso. “Assediare l'isola, signor de Bastian.” Rispose Velv. “E nel frattempo alcuni uomini armati scenderanno a terra. Volontari?” Guardando la ciurma. |
Sentii la nave quasi rallentare...udii un marinaio dire eravamo quasi al porto di Bivar.
Finalmente, pensai voltandomi dall' altra parte del letto...dormirò mentre i nostri eroi salveranno lady Yolanda...poi finalmente torneremo a Baias e voglio dimenticare questo inutile viaggio in barca...appunto...e poi mi sarei fatta vedere dal medico di corte..visto avevo le visioni. |
Pian piano Yolanda si calmò.
I pirati allora cominciarono a muoversi in quel luogo, fino a quando due negrieri li avvicinarono. “Salute...” disse uno dei due a Clio ed ai filibustieri che erano con lei “... vedo che avete merce fresca...” fissando le due dame con loro “... sta appena cominciando un'asta e noi siamo diretti là... perchè non venite a proporre là queste due dame?” A quelle parole la dama di compagnia di Yolanda svenne. Ma proprio in quel momento qualcuno cominciò a gridare: “Presto, nascondete tutto! C'è una nave ammiraglia all'imbocco del porto! Credo voglia bloccare l'accesso!” “Come può essere?” Chiese uno dei mercanti presenti. “Non possono violare così le leggi dell'isola!” “Invece è proprio là fuori!” |
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