Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 09-07-2016 02.22.40

“A presto, milady...” disse Guisgard, salutando con un lieve inchino Dacey, che andò via accompagnata da Ottan.
I due poco dopo lasciarono il palazzo, facendo ritorno alla casa del giornalista.
“Cosa ne pensate di quel tipo?” Chiese Ottan a Dacey.
Intanto, nel cortile del Palazzo dei Gigli, Guisgard era rimasto solo con Vivian.
“Naturalmente.” Annuì sorridendo lui a lei. “L'Ariman è uno dei locali più eleganti della città. Dovrete indossare un abito degno della serata.” Divertito. “Possibilmente senza quei sorrisi impertinenti che tanto faticate a nascondere in mia presenza.” Facendole l'occhiolino. “Rammentate... io vi guardo sempre.” Ridendo. “Vado a prepararmi... a dopo, mia cara.” E andò via.

Lady Gwen 09-07-2016 02.23.47

Lo stavo facendo preoccupare e mi sentii un po' in colpa.
"Lo so..." annuii.
"Beh puoi chiamarlo se pensi che ti sentiresti più sicuro" con un'alzata di spalle, annuendo.
L'idea di vederlo di nuovo non mi allettava, ma era lui il dottore e non potevo certo dire a Theris di non chiamarlo.
"Io però voglio un bacio, adesso..." mormorai sorridendo, con tanto di occhioni, e circondando il suo collo con le braccia.

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Altea 09-07-2016 02.28.23

Annuii all' ispettore..e uscimmo pure noi, salimmo in carrozza e portammo a casa Efrem e poi Trevor inventandomi un mal di testa.."Sarò io a scegliere l'uomo giusto per me..ma tu ti impicci troppo".
Arrivata a casa andai in camera e la chiusi a chiave..mi avvicinai al muro e toccai una lampada e un pulsante aprì una porta segreta. Entrai e la chiusi..era lo studio segreto di Antone, appesi icone e quadri sacri e spade. Mi avvicinai a un tavolo e presi il suo diario di lavoro quando operava con Nigros,mi sedetti cercando indizi e se si parlava del Narciso Nero e vi erano immagini.

Guisgard 09-07-2016 02.31.05

“Se lo chiamo è solo per farti sentire sollevata, piccola...” disse Theris a Gwen, per poi stringerla a sé.
La guardò negli occhi e sorrise appena.
Poi la baciò.
Un bacio rassicurante, forte, lungo, appassionato.
Un bacio fatto di labbra intrecciate e caldi sospiri.
Un bacio per allontanare ogni ombra e paura.

Lady Gwen 09-07-2016 02.36.49

Sollevata...
Dentro di me sospirai a quelle parole.
Poi mi baciò, a lungo, e fu rassicurante, un bacio che allontanò ogni dubbio, ogni paura, sebbene il mio bacio di risposta fosse accorato, quasi disperato.
Disperato per quel turbamento che avvolgeva il mio cuore, per quelle emozioni contrastanti che avevo vissuto e che adesso scivolavano via a poco a poco per quel lungo bacio.

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Guisgard 09-07-2016 02.37.05

Trevor sorrise ad Altea.
“Non dimenticare che ho promesso a tuo marito di occuparmi di te.” Disse, per poi sfiorarle il braccio.
La riportò a casa e lei, rimasta sola, cominciò a leggere il diario di suo marito nascosto in una camera segreta.
Cominciò a sfogliarlo e lesse dei vari studi di Antone e poi della sua collaborazione col professor Nigros, soprattutto circa le ricerche di quest'ultimo.
Ad un tratto avvertì dei passi, provenienti dalla stanza attraverso cui era entrata in questa segreta.
Qualcuno camminava per il palazzo.

Guisgard 09-07-2016 02.43.16

Un bacio che la fece sentire viva, donna.
Un bacio appassionato quello di Theris che si incatenò a quello disperato ed angosciato di Gwen.
Un bacio forte, profondo, caldo.
E si baciarono a lungo, stretti l'una contro l'altro.
“Piccola mia...” disse lui in un sussurro, staccando appena le labbra da quelle di lei “... sei meravigliosa...” accarezzando la bocca della ragazza con la sua “... dimmi che sei serena...”

Lady Gwen 09-07-2016 02.49.14

Non c'era mai stato fra di noi un bacio simile. Un bacio così forte, appassionato e disperato, caldo ed angosciato, tutto insieme, e durò a lungo.
Fin quando le sue labbra abbandonarono di pochissimo le mie e ciò che disse, accarezzando la mia bocca con la sua, rese quasi i miei occhi lucidi per la sua tenerezza, facendomi aprire in un sorriso.
"Lo sono se ci sei tu..." sussurrai, col suo viso fra le mani.

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Guisgard 09-07-2016 02.54.13

“Io sono sempre qui, piccola...” disse Theris baciando piano Gwen “... sempre accanto a te... è con te il mio posto...” sorridendo tra un bacio ed un sospiro.
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Clio 09-07-2016 02.58.15

"Oh un ristorante?" stupita "Non sono mai stata in un ristorante elegante.." sorrisi, per poi arrossire "Cioè, non che io ricordi.." sospirai piano.
"Ad ogni modo, farò del mio meglio per non farvi fare brutta figura capo.." sorridendo.
Poi arrossii a quelle parole.
Mi aveva visto, dannazione.
"Sempre, addirittura?" sorridendo "Anche mentre riempite di compliementi una bella dama orientale?" con tono quasi complice, come se mi stesse rivelando un segreto.
"Beh, sono molto lusingata.. anche se immagino sia uno sguardo professionale..." divertita "Ma non credo sia molto cortese con la dama in questione.." facendogli l'occhiolino a mia volta.
"Quanto a stasera..." fissandolo seria, per poi sorridere "Ci proverò.." divertita.
Restai poi ad osservarlo andare via, restando lì nel cortile per un istante.
Forse non avrei dovuto parlargli così, forse oggettivamente non era il caso di prendersi certe libertà col capo.
Ma era più forte di me, e dovevo dire che in verità mi piaceva quella confidenza, quella strana intesa fatta di piccoli battibecchi.
E dovevo ammettere che mi piaceva quel suo modo, quasi confidenziale, di chiamarmi.
Magari chiama tutte, mia cara, pensai.
Già, magari era così.
Ma per adesso l'avevo sentito rivolgersi solo a me così, quindi erano le uniche parole che considerassi, dato che erano solo per me.
Vabbè ma che ti importa?
Pensai.
No, niente.
Farfugliai mentalmente, per poi lasciare il cortile e andare in camera mia.
Indossai così il vestito che avevo comprato.
L'avevo scelto diverso dal primo, a maggior ragione considerando che era chiaro anche questo in base alla precisa richiesta del capo.
Ero davvero soddisfatta dell'acquisto.
Chissà se avrebbe avuto successo, se sarebbe stato ritenuto all'altezza di quel ristorante elegante.
La stoffa particolare disdegnava delle strane trame come fossero direttamente sulla pelle, e la gonna scendeva liscia ed attillata ad accarezzare interamente la mia figura, senza però costringerla.
La cosa che mi aveva visto titubare molto, ora invece mi soddisfaceva appieno: la scollatura.
Trattandosi di un contesto di lavoro avrei preferito evitarla, ma considerando che questa, pur essendo profonda, era veramente stretta, conferiva al vestito eleganza e raffinatezza, senza scivolare però nel pericoloso volgare dell'eccesso.
Era il giusto compromesso tra la volontà di far risaltare il mio corpo e la volontà di non voler ostentare.
Sperai dunque che sarebbe stato adatto alla serata.
In poco tempo dunque ero pronta per la cena.

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