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Elv vide Gwen imboccare una direzione senza dire nulla.
"Ehi, Gwen..." disse "... dove vai?" Fissandola stupito. |
"Forse ho scoperto qualcosa, vieni" facendogli un cenno vago con la mano, mentre ancora seguivo col mio olfatto la traccia del sangue del vecchio.
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Sentii parlare di cambiali, non sapevo di che affari trattasse il bel padrone o il mio uomo. Portai via il carrello e socchiusi appena la porta per ascoltare altro, mossa solo dalla curiosità di cosa si occupasse.
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Forse aveva ragione, stavo agendo in modo troppo impostato e distaccato, credendo che così sarei risultata professionale.
Ovviamente non gli dissi nulla, certo non potevo dargli la soddisfazione. Parcheggiai l'auto e lo seguii sul porto. |
Elv non fece altre domande e decise di seguire Gwen, sebbene faticasse, non poco, a capire quella situazione.
Lei intanto fiutava forte l'odore di sangue e seguendolo si ritrovarono presso il centro della città ed infine davanti ad una villetta faccia al mare moderna e dai colori chiari. La casa apparteneva al professor Mizzar. E qui si concludeva il percorso di sangue fiutato da Gwen. |
"Lui farà resistenza e non vorrà mantenere l'impegno preso." Disse l'uomo al padrone di casa.
"Faremo in modo che saldi il suo debito." Questi. "E se dovesse rifiutarsi?" "Non ne vedo il motivo." L'uomo con la maschera. "Ha avuto ciò che chiedeva ed ora deve saldare il debito. Dopotutto abbiamo un contratto." "Esattamente." Annuì l'uomo. Altea dalla porta socchiusa ascoltava tutto. |
Parcheggiarono la Corvette e poi Asso e Dacey scesero dall'auto, raggiungendo il luogo in cui era avvenuto l'assassinio.
Qui chiesero ad un vigile e questi raccontò loro tutto. La vittima era un vecchietto che aveva una bottega da oltre 50 anni su quel molo, perlopiù vendendo oggetti e libri ai turisti. L'assassino invece, visto da una ragazza, veniva descritto come un uomo alto, ma sgraziato e zoppo. L'arma del delitto era stato il bastone con cui l'assassino si aiutava per camminare. |
Scambiai un'occhiata con Fessen e poi annuii alle sue parole.
"Sì, buona idea andiamo a casa sua!". Così, risalii in macchina e ci avviammo alla volta della casa dello scienziato. "Sarà una sensazione, ma questa storia mi piace sempre meno!" sospirai, voltandomi a guardare il mio collega. |
Rimasi li, attenta a non farmi vedere o sentire. Di chi stavano parlando.. Ancora un attimo.. Si.. Volevo sentire la sua voce sicura di sé.
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"Questo perchè" disse Fessen fissando la villetta in cui viveva Mizzar "tutta questa faccenda ha un che di misterioso e di macabro... in pratica gli ingredienti perfetti per ogni storia d'orrore che si rispetti..." a Destresya.
I due videro allora due giovani arrivare davanti alla villa. Si trattava di una ragazza dai capelli rossi e di un giovane bruno. |
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