"Beh, una vammana è... in un certo senso..." disse ludwing come chi non era solito parlare di questo genere di cose "... diciamo una sorta di incrocio, ecco... tra una fattucchiera e una strega... e un'ostetrica." Rise piano. "Non mi guardi così, non l'ho inventata io." Divertito a Gwen.

Rimasi un attimo interdetta.
"È... Una cosa ben strana..." dissi, per poi ridere.
"Non capisco perché un'ostetrica dovrebbe essere una strega... Che strane le tradizioni popolari..." ancora divertita.
"Anche se ha fatto una brutta fine..."

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"Già." Disse Ludwing a Gwen. "La vammana tradizionalmente ha il potere di mutasi in qualunque animale e ha una vera ossessione per i cavalli. Quella che abitava qui secoli fa commise l'errore di rubare il cavallo preferito di un barone. Si aprì una grande caccia allora per punirla. Lei cercò di salvarsi trasformandosi in una faina, ma fu catturata da un cacciatore. Con l'inganno un furbo maniscalco la fece tornare in forma di donna e la bruciarono viva."

"Oggi lei sta notevolmente arricchendo il mio bagaglio culturale folcloristico..." divertita.
"Accidenti che robe macabre..." con un respiro profondo.
"Direi che è ora di mangiare qualcosa, che dice?" con un rinnovato sorriso.

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"Pensavo di averle tolto l'appetito, dottoressa." Disse divertito Ludwing a Gwen. "Meno male." Facendole l'occhiolino. "Ha voglia di salato o di dolce?"

"Oh no, le assicuro che è difficile togliermi l'appetito" con tono sornione.
"Direi dolce, stasera questa atmosfera molto sognante e crepuscolare mi ispira" con tono esaltato.

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"Allora mi segua..." disse Ludwing a Gwen, come fosse il Cicerone del posto "... avrà solo da scegliere, dottoressa." Divertito.
Finalmente sembrava spesierato, lui sempre così serio e riflessivo i giorni passati.
Arrivarono allora ad un banco con tantissimi dolci.
"Mi dica quindi..." Ludwing a Gwen "... preferisce un più tradizionale Babà al rum... o qualcuna di queste Code d'aragosta, a sceltra fra quelle con panna, con crema o con cacao?"

Ricambiai il sorriso e lo seguii.
Mi sembrava più tranquillo, meno ingessato ed ero contenta di vederlo così, finalmente più libero dalla corazza di timidezza ed insicurezza.
Osservai l'invitante bancone che avevo davanti.
"Scegliere è davvero impossibile, sembra tutto buonissimo" osservando i dolci "Ma sono sensibile al cioccolato, quindi prenderò una coda d'aragosta" dissi infine, già pregustando la mia ordinazione.

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La mano che la accarezzava e lei che si stringeva a lui, non comprendevo questo affetto. Arrivarono Gerard e Simon e alle parole di Crezia scattai nuovamente "Ucciso? Meriteresti tu una punizione" osservando mio fratello "Si è messa a fare capricci e non voleva la mia presenza vicino, ha tirato forte le briglie e questo povero cavallo si è imbizzarrito. Tua figlia sta prendendo una cattiva piega"

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Ludwing allora comprò 2 Code d'aragosta, una alla crema, l'altra al cacao per Gwen.
Si sedettero su una panchina e assaggiarono quei dolci.
Intanto il falò col pupazzo della strega era stato acceso.




"Ascolta..." disse inginocchiandosi Lennox per guardare la piccola da vicino "... quel cavallo non voleva farti del male... sai perchè è corso via così? Perchè era spaventato. Gli animali non sono cattivi, loro attaccano solo per fame o per paura. Vedrai che ora quel cavallo si calmerà e diventerete amici." Accarezzandole il viso.
La piccola Crezia sorrise e lo abbracciò.
Tutto ciò davanti ad Altea, a Simon e a Gerard.