Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 05-09-2016 04.19.31

A quelle parole di Gwen, a quella bellissima rivelazione, Gillen restò a guardarla.
La guardò negli occhi, per poi sorridere piano.
Un sorriso che illuminò tutto il suo volto.
“Amore mio...” disse, per poi sfiorare la sua mano.
Ma in quel momento improvvisamente qualcosa sconvolse l'animo di Gwen.
Come se la sua anima avesse colto un grido disperato, un lamento lacerante, un tragico urlo di morte, lontano e dimenticato.

Guisgard 05-09-2016 04.23.30

“Calmati...” disse Erien a Nyoko “... calmati!” Urlo, strattonandola, come a volerla far ragionare. “Cosa volevi fare? Infilzare quel mostro con la tua spada? Questo volevi fare? Dunque farti uccidere? Morire in modo così sciocco ed assurdo?” Scosse il capo. “Un momento... le leve... ecco cosa... devo azionare l'altra ed annullare l'effetto della prima... aspetta qui...” a Nyoko, per poi tornare nell'antro di corsa.

Guisgard 05-09-2016 04.29.05

Un bacio che continuò a lungo, portando entrambi ad assaporare il gusto delle labbra dell'altro.
Un bacio caldo, profondo, accompagnato da lunghe e sensuali carezze fatte delle loro mani, mentre le loro bocche erano sempre più avide di scoprire, di trovare di gustare il sapore dell'altro.
“Clio...” disse in un sussurro Icarius, staccandosi appena dalle labbra di lei, per poi aprire gli occhi e trovando il bellissimo volto della ragazza tinto da calde e rosse vampate.

Lady Gwen 05-09-2016 04.29.06

Pronunciare quelle parole fu un'emozione indescrivibile e fu naturale, come se fosse normale per me rivolgerle proprio a lui.
Ricambiai il suo sorriso, che illuminava tutto il suo bellissimo volto e feci intrecciare le nostre mani.
Improvvisamente, però, qualcosa mi turbò.
Fu come udire un urlo straziante, un monito di morte lontano e dimenticato.
C'era tristezza, sofferenza.
In quanto fata, era normale che capitasse, ma era ugualmente brutto avvertire queste sensazioni.
Tuttavia continuai a sorridere e giocherellai con la sua mano, avendo la scusa per aver distolto lo sguardo, mentre dentro di me ero ancora turbata.
"Dove sei nato?" chiesi ad un certo punto, stornando l'attenzione su di lui.

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Clio 05-09-2016 04.34.15

Non credevo che nella vita ci si potesse sentire così.
Che esistessero emozioni così intense e profonde, che ci si potesse sentire così completi e appagati.
Eppure forse appagati non era l'aggettivo migliore.
No, perché più lo baciavo, più quelle emozioni diventavano forti, più desideravo quel bacio.
Desideravo stringerlo a me, desideravo che non finisse mai.
Quel gioco di labbra che si cercavano, trovavano e rincorrevano, le mani che avide scorrevano sul suo corpo.
Quella distanza che era sempre troppa tra di noi.
Poi quel sussurro, com'era bello il mio nome sulle sue labbra, aprii gli occhi e mi trovai specchiata nei suoi.
"Sì, Icarius?" mormorai piano, con gli occhi sognanti, restando vicinissima a lui.

Guisgard 05-09-2016 04.40.21

“In questo castello...” disse Gillen a Gwen “... allevato da una vecchia e nobile baronessa...” riempiendo i loro bicchieri.
Tuttavia, nonostante i suoi sforzi, la fata non riusciva a liberarsi da quelle brutte ed angoscianti sensazioni.
E ad un tratto sentì dentro di lei la voce di suo padre che la chiamava.

Guisgard 05-09-2016 04.43.18

Icarius la guardò, per poi gemere appena.
Con un dito allora sfiorò le labbra di Clio, senza però staccare il suo viso da quello di lei, con i biondi capelli della ragazza che lo accarezzavano.
“Dimmi...” disse pianissimo “... ti è piaciuto?”

Clio 05-09-2016 04.50.49

Il mio cuore batteva sempre di più, sempre più forte.
Avevo lo sguardo perso nel suo, nei suoi occhi così chiari e limpidi.
Poi quella domanda, quella domanda che mi parve così strana.
Credevo che riuscisse a leggere i miei pensieri.
Credevo che potesse sentire il battito impazzito del mio cuore.
"C'è bisogno di chiederlo?" dissi, ridendo appena, senza allontanarmi, né staccare lo sguardo da lui.
Lasciai che la mia mano percorresse a ritroso il suo braccio, fino a prendere la sua mano nella mia.
E senza lasciare mai il suo sguardo, posai la sua mano sul mio cuore, sperando che così si sentisse il battito impazzito che mi sconvolgeva.
"Non ha mai battuto così forte in vita mia.." sussurrai, sulle sue labbra "È stata la cosa più bella di tutta la mia vita..." con un filo di voce, per poi incatenare nuovamente le sue labbra con le mie, che diventavano sempre più avide.
"O forse tu lo sei.." sussurrai, con la voce spezzata dalla passione che mi avvolgeva.

Guisgard 05-09-2016 05.02.28

La mano di Icarius sul petto di Clio per sentirne il battito, poi lei di nuovo si avvicinò alle labbra di lui, trovandole ancora.
La bocca di della ragazza era ardente ed avida di quei baci, così calda e generosa, accogliente ed avvolgente.
E questo secondo bacio fu ancor più travolgente.
In un attimo, mossi dall'impeto di tutto ciò, i due finirono stesi sul letto, con lui che baciandola la strinse a sé.
E le sue mani presero a toccarla, ad accarezzarla ovunque.
E quelle dita appassionate, audaci, abili, leggere raggiunsero i sensi più caldi ed appaganti di Clio, toccandone le corde più tese e sensibili, facendo vibrare il suo corpo come uno strumento.

Clio 05-09-2016 05.17.07

Quel bacio, così intenso e appassionato.
Fu più forte e travolgente del primo.
Ad ogni istante mi stupivo di quello che provavo, ogni istante mi sembrava più bello e più intenso del precedente.
Ogni momento era una scoperta, una stupenda e intensa scoperta.
Cademmo all'indietro e io quasi non me ne accorsi, mi strinsi ancor di più a lui, che mi stringeva a sé e mi accarezzava provocandomi intensi brividi.
E nello tesso tempo mi sembrava di andare a fuoco.
Era come se non fosse mai abbastanza, come se quelle labbra avessero una panacea capace di elevarmi oltre questo mondo.
E intanto lo stringevo a me, ancora e ancora.
Più lo baciavo, più lo stringevo, più lui baciava me, più mi stringeva, sentivo il battito crescere e con lui quel sentimento sconosciuto.
O forse, non era poi tanto sconosciuto ormai.
"Mi crederesti..." sussurrai, senza smettere di baciarlo "Se ti dicessi.." ansimai piano, cercando di prendere fiato "Se ti dicessi.." sussurrai, incapace di staccarmi da quelle labbra, da quell'abbraccio, da quell'intreccio incantato.
Lo allontanai, bruscamente.
Fu uno strazio, ma dovevo farlo, o non sarei mai riuscita a parlare.
E forse se non l'avessi mai detto ad alta voce, non ci avrei creduto nemmeno io.
"Lo so che non ha il minimo senso..." sussurrai, col respiro irregolare e rotto dalla passione "Ma io.. io.." esitai, e i miei occhi piccini si fecero grandi e spalancati, come se fossi io stessa stupita di quelle sensazioni.
Ed era così.
"Io ti amo.." ammisi, in un sussurro.
Poteva essere soltanto Amore quella forza irrefrenabile che sentivo dentro.
Quella folle paura di perderlo, quell'inteso desiderio di averlo con me, ogni istante.
Quel desiderare il meglio per lui, a discapito della mia stessa vita.
Può l'Amore sbocciare in un istante, in uno sguardo, in un bacio?
Può l'Amore piombare giù dal cielo in una torre nascosta al mondo intero?
Sì, l'Amore può tutto.
E quella consapevolezza allargò ancor di più il mio sorriso.
"Ti amo.." sussurrai di nuovo, brillando di gioia, avvicinandolo di nuovo a me.
"Ti amo.." sussurrai infine, incatenando nuovamente le sue labbra con le mie, in un bacio eterno e infinito, mentre lo stringevo a me come se non volessi lasciarlo andare mai.


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