Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 22-08-2018 02.16.49

Destresya chiamò più volte e disperatamente Icarius, ma suo nipote non rispose.
Sembrava essere sola nel bel mezzo di quel bosco verde e lussureggiante.
Solo il casale poco distante pareva essere il solo luogo per non farla sentire come persa.
Ma era completamente nuda.

Lady Gwen 22-08-2018 02.17.04

Sospirai di sollievo quando i suoi occhioni neri mi guardarono.
"Vorrei saperlo anche io dove siamo..." confusa "E anche in che tempo siamo..." scuotendo la testa.
Non capii cosa fosse ciò che diceva, na la ferita sembrava importante.
"Potrei provare a curarlo io, anche se non conosco le armi umane..." mi proposi"Anche perché pare che non ci siano dottori, qui in mezzo al bosco..."

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Guisgard 22-08-2018 02.23.57

"Tu..." disse Elv a Gwen "... davvero? Sei in grado di curarlo?" Fissandola. 2Si, prova... qui siamo in mezzo al nulla..."

Destresya 22-08-2018 02.25.08

Ero nuda!
Nuda, completamente nuda.
E sola.
Ma sola non era poi così grave.
Ero nuda, diamine!
C'era un casale, sì, ma non ci si può presentare nudi a casa della gente in quel modo!
Che mi inventavo?
Che diamine potevo mai inventarmi?
Che ero stata aggredita nel bosco?
O forse la cosa più vicina alla verità, che non avevo idea di come fossi finita lì.
Lì.. non avevo nemmeno idea di cosa fosse questo "lì".
Così, mi alzai e iniziai a camminare verso il casale, stringendomi il seno.
Iniziai a guardarmi attorno, sperando ci fossero dei panni stesi, una coperta da qualche parte, una tenda, insomma qualcosa che non mi facesse arrivare in quel modo alla porta.
Ero vicinissima al casale, iniziai a girare intorno, furtiva, sempre cercando qualcosa da mettermi addosso.

Guisgard 22-08-2018 02.28.17

Destresya si fece coraggio e nuda cominciò ad avvicinarsi al casale.
Davanti ad esso c'era un piccolo spiazzo e qui al vento fresco del bosco stavano alcuni panni stesi ad asciugare.
Tra quelli vi era una camicia bianca, non troppo lunga ma sufficiente per coprirla in modo decente.
Aveva alcuni lacci all'altezza del collo e poi a corpo unico.
Di certo non era all'ultima moda.

Lady Gwen 22-08-2018 02.32.48

Sorrisi entusiasta ad Elv.
"Beh, ho guarito la tua mano, no? Anche se non era così grave... Ma farò il possibile" annuii.
Allora allungai le mani posizionandole a pochi millimetri di distanza dalla ferita sulla spalla e lasciai lavorare liberamente l'energia, concentrandomi sull'interno di guarirlo e aspettai di vedere i risultati.

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Destresya 22-08-2018 02.38.25

Oh quale benedizione!
Panni stesi al sole!
La mia buona stella mi aveva ascoltato, meno male!
Mi avvicinai e presi la prima cosa che mi capitò a tiro, una specie di camicia bianca.
In quel momento mi sembrava la cosa più bella dell'universo, solo quando la indossai mi resi conto che qualcosa non andava.
E chi la metteva quella roba?
Va bene che eravamo in campagna, ma... diamine una cosa così è molto più che fuorimoda o antiquata, sembrava vecchia di secoli!
Un terribile pensiero balenò nella mia mente.
Lo scacciai subito.
No, andiamo, è impossibile... probabilmente è solo qualcuno fuorimoda!
Così, una volta vestita mi feci coraggio e bussai alla porta della capanna.

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Guisgard 22-08-2018 02.49.13

Gwen portò le mani sulla ferita di Engener e fece vibrare le sue abilità.
La spalla dello scienziato si accaldò e la pelle bruciata vide ridursi sensibilmente la profonda scottatura, scongiurando ogni pericolo di emorragia ed infezione.
“Ehi, sei riuscita a risanare in gran parte la ferita...” disse Elv “... bravissima!”
Lo scienziato ora sembrava decisamente fuori pericolo, ma restò senza conoscenza per il colpo subito.

Lady Gwen 22-08-2018 02.54.39

Sentii un forte calore sprigionarsi fuori dalle mie mani e irradiarsi sulla ferita, che poco a poco si risanò del tutto, rimarginandosi.
Bene!
Ancora una volta avevo svolto il mio compito!
Mi sentivo felice e utile in questi momenti, oltre ad amare ciò che facevo!
Sorrisi ancor più felice ad Elv.
"Ti ringrazio!" mormorai, con tono dolce e contento, mentre Engener non si era ancora svegliato.

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Guisgard 22-08-2018 02.55.00

Destresya indossò la camicia e bussò al casale.
Allora la porta si aprì dopo qualche istante ed un cane apparve sulla soglia, abbaiando contro di lei.
Una mano robusta ed una voce rozza intimò all'animale di stare zitto.
Gli occhi scuri e senza espressione di un grezzo villano allora percorsero l'intero corpo di lei in modo che che la fece sentire sporca.
“Allora...” disse quello “...cosa cercate qui?”


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