Gwen scese dall'auto e si avvicinò all'entrata della masseria.
Da un cancello spalancato si accedeva in un cortile rustico.
Non si vedeva nessuno e c'erano diversi attrezzi agricoli sparsi in giro, oltre a un paio di grossi trattori molto vecchi.

Il cancello di accesso era aperto, il cortile pieno di attrezzi e trattori, ma non c'era nessuno in giro.
Era molto strano, considerando che l'accesso era consentito e chiunque sarebbe potuto entrare.
Continuai allora a girare sperando di incrociare qualcuno a cui fare qualche domanda.

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La masseria sembrava essere molto antica.
Aveva un alto muro di cinta ampie stalle e un'abitazione nobile che rappresntava con i suoi magazzini laterali e la corte interna, la parte più importante della tenuta.
A un tratto però Gwen senti qualcosa, poi un ringhio feroce.
Istintivamente si voltò e si ritrovò davanti un cane che ringhiava verso di lei, schiumando e abbaiando con forza.
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Pareva essere una struttura alquanto vetustà ed importante, non una semplice fattoria di campagna e mi chiesi quanti decenni potesse avere.
Girai per la corte interna, sempre senza trovare nessuno.
La situazione era sempre più strana.
All'improvviso, però, sentii ringhiare e mi voltai lentamente.
Davanti a me, un cane abbaiava e schiumava vigna aria feroce.
Davvero non sapevo che fare, se non indietreggiare molto lentamente, senza movimenti bruschi e cercando nei paraggi qualcosa con cui difendermi.

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Il cane era minaccioso, e ringhiava contro Gwen avendo la schiuma alla bocca, vista la foga con cui abbaiava.
La ragazza era nel bel mezzo di quel cortile, lontana da ogni genere di attrezzo o utensile, a meno che non fosse corsa a prenderne qualcuno, col rischio però di essere inseguita e azzannata da quel cane.
"Buono..." disse a un tratto una voce "... a cuccia!" E il cane si bloccò di colpo, apparendo ora mansueto.

Non c'era niente a portata di mano, proprio un bel niente, maledizione.
Rischiavo di essere azzannata o di rimanere qui tutta la giornata, ferma ed immobile, probabilmente.
Sobbalzai, poi, quando una voce fece ammansire il cane ed io mi voltai all'istante, volendo capire di chi si trattasse.


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Gwen si voltò e vide una figura slanciata, abbigliata con abiti da lavoro.
Era un uomo dai lunghi capelli scuri e gli occhi sottili.
"Non dovresti andare in giro nella proprietà altrui." Disse avvicinandosi a Gwen.
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Vidi un tipo, in abiti da lavoro, dalla fisionomia asiatica negli occhi sottili ed i colori scuri.
"Scusami, in realtà ero entrata apposta per parlare con qualcuno, sono una fotografa ed insieme ad un giornalista stiamo cercando informazioni sull'incidente capitato ai due ragazzi morti. Mi stupiva anzi non vedere nessuno qui dentro."

"E queste informazioni" disse lui con tono freddo a Gwen "le stai cercando nella mia masseria?" Con espressione sospettosa e seccata. "Se il mio cane ti avesse aggredita qui, nella mia proprietà, sarebbe stato legittimo, sai? Dovresti essere più prudente e rispettosa."

Feci roteare gli occhi, perchè evidentemente era cosa comune essere sgarbati, in questo paese.
"Le sto cercando da chiunque possieda degli animali e ne abbia denunciato la scomparsa, per capire se la causa dell'incidente sia stata un'aggressione. Possibile che siate tutti così poco garbati, in questo posto?" scuotendo la testa.