Camelot, la patria della cavalleria

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Talia 27-09-2013 19.29.58

La carrozza varcò il portone ed entrò nel cortile, dove si fermò.
Io scesi e subito una persona mi venne incontro...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 57176)
“Lady Talia, che sorpresa...” disse salutando la dama scesa dalla carrozza “... è da tanto tempo che non venivate a farci visita... ma sono felice di rivedervi...”
“Sara!” Chiamò un giovane appena uscito in cortile. “Chi è?”
“E' lady Talia, Francesco.”
“Milady...” con un breve cenno del capo Francesco a Talia “... perdonatemi, ma non comprendo il motivo della vostra visita... mi pare che vostro marito in passato sia stato chiaro... non vuole che giungiate a farci visita... e forse non ha tutti i torti...”
“Francesco, smettila.” Riprendendolo Sara.
“Sara, torna in casa.” Fissandola lui.

Avevo salutato Sara, stringendole la mano...
non potevo dire che eravamo mai state amiche, ma ci eravamo sempre rispettate... dei tre figli di de’ Binardi, probabilmente, fin da bambini, Sara era sempre stata quella che preferivo, quella con cui andavo maggiormente d’accordo...
Ma subito era giunto Francesco.
Sorrisi appena alle sue parole, leggermente aspre...
e pensai che, forse, dal suo punto di vista, non aveva tutti i torti.
Feci quindi un cenno a Sara, come a significare che andava tutto bene, e poi spostai di nuovo gli occhi sul fratello...
“Sono venuta per parlare con vostro padre, Francesco!” dissi “Sareste così cortese da voler sentire se vuole ricevermi, nonostante sia venuta senza preavviso? Non preoccupatevi, aspetterò qui nel cortile la risposta!”

Eilonwy 27-09-2013 19.31.47

"Caro zio, vi ricordate quando ero bambina che giocavo sempre con quel ragazzino di nome Apollo? Rammentate che lui mi chiamava Fiammetta e che eravamo inseparabili. Quel ragazzino dai occhi blu con i capelli neri come la notte che faceva di tutto pur di conquistare il mio cuore?!? Quel bimbo che giurò di diventare ricco e colto per chiedere la mia mano?!?" dissi con emozione.

Guisgard 27-09-2013 19.45.37

“Potete benissimo dire a me ciò che volete dire a mio padre, milady.” Disse Francesco a Talia.
“Francesco, ti prego...” sbuffò Sara “... sei pesante... venite, milady...” rivolgendosi poi a Talia “... entrate in casa... così avvertiremo nostro padre della vostra visita...”
Entrarono in casa, mentre Francesco restò fuori a tirare calci ai sassi del cortile.
E in casa, subito Sara condusse Talia in un grande salone.
“Aspettatemi qui, milady...” sorridendo alla moglie del capitano “... vado a chiamare mio padre...”
Poco dopo, un uomo anziano entrò nel salone.
“Milady, che sorpresa...” avvicinandosi a Talia “... a cosa devo questa piacevole visita? Prego, accomodatevi... Sara ora ci preparerà del tè... purtroppo oltre agli impiegati abbiamo dovuto licenziare anche i domestici... ma fortunatamente Sara sa preparare un ottimo tè...” e rise.

Guisgard 27-09-2013 20.11.52

“Fa poco la spiritosa, gran donna...” disse con disprezzo Monty ad Elisabeth “... ricorda che se noi finiamo male, io ti torcerò il collo come ad una gallina, intesi?”
“Non abbiamo altra scelta...” fece il capo “... bisogna nascondersi in Purgatorio per sfuggire all'Inferno...”
“Inferno, Purgatorio...” mormorò Monty “... ma non capisco, capo... cosa diamine significano?”
“L'Inferno” spiegò il capo “è il patibolo, la forca... e per condurci là i nostri nemici, come ben detto da Elisabeth, verranno a cercarci prima di tutto in Paradiso, ossia in questo convento o in altri... dunque il posto più sicuro per noi, quello in cui non verranno mai a cercarci, è il Purgatorio...”
“Continuo a non capire...” scuotendo il capo Monty.
“Qual'è secondo voi il Purgatorio per noi?” Chiese il capo ai suoi.
“Mi prendesse un accidenti se lo so...” rispose Monty.
“Il carcere.” Disse il capo. “Il Purgatorio per noi è il carcere. “Ed è il posto più sicuro in cui nasconderci.”
“Io non ci torno in prigione!” Esclamò Monty.
“Allora preparati a penzolare con un bel cappio al collo, grosso idiota.” Fissandolo il capo.

Guisgard 27-09-2013 20.17.21

Altea, giunta davanti alla chiesa di San Giovanni, vi entrò.
L'edificio era avvolto da una incerta penombra che pareva rendere inquiete le statue dei santi che adornavano le due piccole navate laterali.
La chiesa appariva deserta.
Poi, all'improvviso, qualcuno apparve dietro l'altare.
Si muoveva come un'ombra, silenziosa e lenta, quasi che se fosse una delle figure Sante di quel luogo, che, animatasi, aveva cominciato ad aggirarsi per il presbiterio.
Poi, accorgendosi di Altea, le si avvicinò e lei capì che si trattava del prete.
Oltre all'abito sacerdotale, aveva sul capo un cappuccio.
Accese allora alcuni ceri, illuminando l'immagine di Santa Caterina.
“Questo quadro” disse piano, senza voltarsi verso la donna “fu rubato tempo fa da alcuni balordi... erano dei giovinastri universitari... fu una bravata, volevano mostrare il quadro della Santa per un loro trattato sulla malnutrizione... ma fortunatamente un mio buon penitente riuscì a recuperare il quadro, riportandolo poi alla nostra chiesa...” e ripose in un cesto la cera raccolta a terra.
http://www.preticattolici.it/images/santacaterina.jpg

Guisgard 27-09-2013 20.19.37

“Si, forse a stento lo rammento quel ragazzino...” disse Nicolò a Eilonwy “... o magari lo confondo con altri... vi erano un sacco di ragazzini che giocavano con te e ti facevano la corte... dopotutto sei stata bella sin da piccola... ma comunque... perchè ti è ritornato in mento un tuo vecchio compagno di giochi? Era questa cosa che ti rendeva triste?”

Talia 27-09-2013 20.22.31

Entrai in casa, seguendo Sara, e fui fatta accomodare in un salone dall’aria un po’ frusta.
Dopo appena un istante di attesa il vecchio de’ Binardi entrò...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 57182)
Poco dopo, un uomo anziano entrò nel salone.
“Milady, che sorpresa...” avvicinandosi a Talia “... a cosa devo questa piacevole visita? Prego, accomodatevi... Sara ora ci preparerà del tè... purtroppo oltre agli impiegati abbiamo dovuto licenziare anche i domestici... ma fortunatamente Sara sa preparare un ottimo tè...” e rise.

“Oh, vi prego, signor de’ Binardi...” dissi con un sorriso, sedendomi su una poltrona, di fronte all’uomo “Quando venivate a casa per parlare con il nonno, mi chiamavate Talia e mi davate del tu... almeno voi ditemi che non l’avete persa questa abitudine!”
Per un istante osservai Sara che, all’invito di suo padre, uscì per andare a preparare il te... poi tornai ad osservare l’uomo...
“Temo...” iniziai poi a dire, una volta rimasti soli “Temo che la mia visita abbia un po’ irritato Francesco...”

Clio 27-09-2013 20.24.00

Battei le mani come una bambina felice.
Poi, invece, incrociai le braccia e guardai Roberto con aria soddisfatta e divertita.
"Voi sapete, conte Fiosari, che è terribilmente disonesto prenderci per la gola?" Sorrisi "...come potrei resistere ad un'offerta così allettante? In effetti non posso andarmene in giro con la spada di mio padre, è troppo preziosa.. emotivamente e non solo.. Andiamo, andiamo...".
A volte dimenticavo quanto mi conoscesse.
Lo guardai negli occhi per un momento ancora, sorridendo.

Guisgard 27-09-2013 20.34.11

A quelle parole di Talia, il vecchio de' Binardi sorrise.
“Oh, ma voi oggi siete la moglie del capitano Jacopo de' Gufoni” disse “e non più quella ragazzina che praticamente è cresciuta qui a casa mia, giocando con i miei figli. Sebbene, io, data la vostra giovane età, non ho mai smesso di vedervi come una figlia, milady. Quanto a Francesco” con tono gravoso “vogliate scusarlo... le cattive condizioni finanziarie della nostra famiglia lo hanno reso sospettoso e intrattabile... inoltre non dimentica il disprezzo che più di una volta vostro marito ha mostrato verso di noi... ma non voglio parlare di questo... ditemi, piuttosto... a cosa dobbiamo la vostra visita oggi, milady?”
In quel momento arrivò Sara con il tè, insieme a dei pasticcini.

Altea 27-09-2013 20.35.29

Mi avvicinai a quella figura incappucciata e mi accorsi era il prete e sorrisi leggermente...lo vidi accendere delle candele alla effige di Santa Caterina e imitai il suo gesto e pregai la Santa...quando udii le sue parole.
Dei ladri di quel quadro...e un benefattore che lo aveva restituito..un pò era come la storia del quadro che Mirabole voleva rubare.
"Padre" dissi togliendomi il cappuccio.."io sono qui...insomma che casualità voi quasi avete capito in che pasticcio mi trovo. Sto aspettando un milord...il Cavaliere di Altafonte...ma non posso rimanere fuori ad aspettarlo poichè correrei un pericolo. Vi chiedo di aiutarmi..." e fu come se mi confessassi dopo molto tempo..."sono fuggita dalla mia città che si chiama Camelot poichè la mia famiglia voleva farmi sposare un uomo che non amavo, e avrei giurato davanti a Dio una bugia. Ma trovandomi qui sola...sono incappata..in una banda di ladri..e mi hanno pure costretta a rubare, sono riuscita a scappare e ora mi staranno cercando..non posso rischiare mi scoprano fuori ad aspettare il Cavaliere..vi prego nascondetemi qui finchè non arriva..non voglio diventare loro complice..sono una ragazza di buoni valori e mi presento...Lady Altea Mac Parker..".
A un certo punto chinai il capo...e se il Cavaliere di Altafonte non sarebbe arrivato? Mi si sarebbe pure spezzato il cuore, non so perchè ma pensavo intensamente a lui...e guardai quel prete..avrei pure fatto la pazzia di chiedergli di sposarmi subito davanti a quel prete.

Guisgard 27-09-2013 20.44.23

Così, Clio e Roberto, presa la carrozza, si recarono verso il palazzo dei de' Binardi, accanto al quale si trovava la loro attività mercantile.
Raggiunto il deposito della merce, i due ragazzi vi trovarono solo il figlio maggiore, Francesco.
“Salute, messere...” disse Roberto “... a mia cugina occorrerebbe una spada... ma badate che sia una spada degna di tal nome, perchè lei è una fine esperta di armi... e un tantino pedante in merito alla loro scelta...” sorrise, facendo poi l'occhiolino alla ragazza.
“Benissimo...” fece Francesco “... un'arma per la cugina dei Fiosari... e ditemi...” con tono irriverente “... come la volete questa spada? Leggera ad una lama? Così da tagliare la gola di netto? Oppure uno spadone a due mani, così da non permettere al malcapitato di avvicinarsi troppo? Buffo, vero? Venite qui a chiedermi armi... così si potrà dire che sono stati i de' Binardi a fornire le armi ai nobili che pian piano li stanno spingendo nella fossa!”
“Badate al vostro tono, messere.” Risentito Roberto.
“Davvero?” Con tono di sfida l'altro. “Altrimenti? Pulirete i vostri guanti sulla mia faccia?”
“Si, se continuerete a provocarmi.” Annuì Roberto.
“Beh, vi confesso” sarcastico Francesco “che io non so usare le armi, quindi dovrete accontentarvi dei miei stivali, che naturalmente con immenso piacere pulirò sul fondo dei vostri pantaloni profumati, milord!”

Talia 27-09-2013 20.46.13

Sara entrò portando tè e pasticcini...
la aiutai a servire e porsi al signor de’ Binardi la sua tazza, poi presi dalle mani di Sara la mia, con un sorriso...
lo sorseggiai e mi complimentai per l’ottimo tè...
“Mi dispiace per il comportamento di Jacopo...” dissi poi, dopo un lungo momento di silenzio “So che a volte è duro... ma è il suo lavoro. Sospettare, intendo... sospettare di tutti, al fine di mantenere la tranquillità in città...”
Esitai, avevo lo sguardo sul tè tra le mie mani...
“Tanti pensieri lo affliggono... specialmente adesso... con la storia di quei biglietti, di quel ladro misterioso...”
La mia voce sfumò ed io sollevai gli occhi sull’uomo.

Eilonwy 27-09-2013 20.51.11

"Quel ragazzino che mi dichiarò il suo amore e che dopo esserci divisi io non sono piu' riuscita ad innamorarmi veramente è .....è.....è il Cavaliere d'Altafonte. Io chiamavo quel ragazzino Apollo perchè non mi ricordavo quasi mai il suo vero nome che è Guisgard!" dissi arrossendo.
"In questo giardino...." dissi indicandolo"...abbiamo inciso i nostri nomi dentro un cuore su un ulivo".

Guisgard 28-09-2013 00.20.43

Il prete ascoltò Altea con attenzione. “Allora siete voi lady Altea Sveva...” disse “... la donna a cui era destinato il biglietto...” e mostrò alla dama un biglietto sul quale vi era scritto proprio il suo nome “... questa è la Casa del Signore, milady...” aggiunse “... e chiunque vi chieda riparo ne troverà... qui nulla vi accadrà...” le diede quel biglietto e si allontanò.
Il biglietto diceva:

“Milady, attendete qui il mio arrivo. Alcuni affari urgenti hanno richiesto la mia presenza. Ma appena li avrò risolti vi raggiungerò, come detto, in questa chiesa.

Il Cavaliere di Altafonte”

Clio 28-09-2013 00.35.44

Quando l'uomo ci venne incontro gli sorrisi e lo salutai con un cenno del capo, chiedendomi se si ricordasse di me.
Poi, Roberto gli spiegò cosa stavamo cercando, e io restai accanto a lui, sorridente.
Il tono con cui il mercante ci rispose mi turbò, ma ascoltai attentamente le sue parole. Bisognava dargliene atto, non era un approfittatore. Ma aveva una grande rabbia, e cominciai a comprendere perchè nessuno lo sopportasse.
Ma qualcosa mi colpì ancora di più: la risposta di Roberto, il tono della sua voce, quella luce nei suoi occhi.
Avrei dovuto interromperli, probabilmente, fare da pacere, ma restai incantata ad osservare il mio amico, ad ascoltare la sua voce. Notai che una ciocca ribelle gli era ricaduta davanti agli occhi, aspettai finchè non la tolse, con un gesto che gli avevo visto fare mille volte.
Per un momento, il ricco conte con cui avevo passato gli ultimi giorni, attento all'etichetta, ignaro del pericolo, che non sopportava l'odore delle prigioni venne meno e, per un istante, riuscii a scorgere il ragazzo che conoscevo, forte e sfrontato.
Restai incantata ad osservare quella luce nei suoi occhi, era davvero bellissimo, pensai, per poi trasalire subito dopo.
Ma ti sembrano pensieri da fare? Andiamo... resta in questa stanza, stanno litigando..
Sospirai appena, e distolsi lo sguardo compiaciuto da Roberto per osservare Francesco.
"Su, non è il caso di farne una tragedia..." posai delicatamente la mano sul braccio di Roberto, trattenendolo appena "..andiamo, cugino... troveremo un altro mercante..." dissi, dolcemente.
Mi voltai verso Francesco, senza togliere la mano dal braccio di Roberto "...Temo di dovervi le mie scuse, messere.." dissi, con un sorriso sincero "...ho sempre creduto che ai mercanti interessasse soltanto il denaro... eppure voi rifiutate un cospicuo affare per non donare un'arma ad una fanciulla nobile.. naturalmente non condivido le vostre idee ma.. questo vi fa onore... la coerenza è merce rara, di questi tempi.. Sono giunta in città da poco, come ricorderete... non conosco le situazioni politiche delle varie famiglie.. mi ricordavo di voi, siete stato gentile con me e, dato che mi serve una spada nuova, siete la prima persona che mi è venuta in mente..." sorrisi "...non intendevo offendervi, vi auguro buona fortuna... davvero... comprendo che vediamo il mondo in modo diverso, apparteniamo a due mondi diversi, ma ho grande rispetto per chi non si vende.." il mio sguardo si rabbuio per un breve istante "...naturalmente se non insulta me o la mia famiglia..." tornai a sorridere "...ma sono certa che non farete questo errore...".
Alzai lo sguardo verso Roberto "...vogliamo andare, caro cugino? Abbiamo una spada da trovare.." sorridente.

Guisgard 28-09-2013 00.55.13

Nicolò fissò Eilonwy dopo averla udita pronunciare quelle parole.
“Penso che tu ti stia confondendo...” disse “... il Cavaliere di Altafonte, di cui, credo di poter dire, tutti in città ignorano il nome, non è originario di Sygma... lui stesso mi ha confidato di essere giunto qui solo ora per la prima volta e di non conoscere affatto queste terre... e poi, se fosse davvero colui che tu credi, ti avrebbe riconosciuta alla festa, no?” Rise. “Io credo, ragazza mia, che tu ti sia lasciata forse affascinare un po' troppo da quell'uomo. E poi dimmi, perchè credi che il nostro cavaliere si chiami proprio Guisgard? Che io sappia non ha rivelato ad alcuno il suo vero nome. Anzi, egli usa esclusivamente il suo titolo non solo per presentarsi, ma anche per firmare i documenti.” Aggiunse, fissando la ragazza.
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Eilonwy 28-09-2013 01.03.38

"Forse avete ragione zio. So che è sciocco dirlo, ma io penso di essermi innamorata di lui. Darei qualunque cosa per poter conoscerlo meglio, passare molto tempo insieme a lui e farlo innamorare di me. Ma probabilmente questo è impossibile dato che lui è innamorato di Lady Altea Sveva" dissi tristemente.
Rimasi a guardare malinconicamente il giardino.

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Guisgard 28-09-2013 01.44.45

“Allora” disse Francesco mentre Clio e Roberto avevano già preso la direzione della porta “forse dovreste interessarvi un po' di più a quanto accade qui, visto che siete giunta da poco!” Fissando la ragazza. “Capireste così che è proprio la vostra famiglia la prima ad offendere noi altri! E se per voi rispondere alle vostre offese è un errore, allora sappiate che voglio commetterne dei più grandi!”
“Badate mercante, state esagerando...” voltandosi Roberto “... e se anche è disonorevole per me confrontarmi con voi, sappiate che posso chiedervi soddisfazione.”
“Non chiedo altro!” Fissandolo Francesco, per poi togliersi la giacca. “Avanti, sono pronto!”
“Non penserete che accetti una volgare scazzottata con voi.”
“Risolviamola da uomini!” Deciso Francesco.
“Gli uomini non si battono a mani nude.” Replicò Roberto.
“E sia!” Annuì Francesco. “Scegliete pure l'arma!”
“Attento, mercante.” Lo ammonì Roberto. “Non voglio approfittarmi di voi.”
“Siete un vigliacco!” Gridò Francesco.

Guisgard 28-09-2013 02.01.11

“Beh, vuol dire che te lo faremo incontrare di nuovo.” Disse Nicolò a Eilonwy. “Dopotutto è un cliente della mia banca. E perchè poi dici che è innamorato di lady Altea? Non si sceglie una moglie nel corso di una festa di ballo!”

Guisgard 28-09-2013 02.10.54

“Vostro marito” disse il vecchio de' Binardi a Talia “non è mai stato molto amichevole con me e con la mia famiglia. Non più ormai. Rammento anche di lui quando veniva, da ragazzino, qui... poi qualcosa è cambiato... forse la sua carica militare, gli onori, i servigi offerti al nuovo re... fatto sta che da allora il suo atteggiamento verso di noi è mutato, in peggio... e perdonatemi, milady, ma non credo che c'entri molto la storia di quel ladro e del quadro di Santa Felicita... conoscete bene le mie idee politiche e quelle religiose... eppure, pare, che nonostante i tanti decantati valori dei laici, siano invece questi ultimi ad essere intolleranti ed ostili verso chi la pensa diversamente da loro... mi chiedo il senso di tanto accanimento verso chi crede... perchè voler dimostrare con tanta foga che i miracoli di Santa Caterina possono riprodursi tranquillamente in qualsiasi laboratorio medico? O perchè accusare il Clero se un ladro annuncia di voler sottrarre, proprio da una chiesa, un famoso e prezioso quadro? Ecco, noi ogni giorno subiamo tutto questo, milady... e sono uomini come vostro marito a rappresentare il braccio armato di tutto questo...”
“Papà, ti prego, non agitarti...” fece Sara.
“Hai ragione, scusami...” mormorò il vecchio de' Binardi “... e vogliate perdonarmi anche voi, milady... non volevo e non voglio appesantire questa vostra visita con argomenti simili...” e sorseggiò un po' di te “... purtroppo credo sia tutta colpa del mio umore... e forse anche i miei figli ne risentono... soprattutto Francesco... siamo braccati dai creditori e non abbiamo disponibilità economica per acquistare nuova merce all'ingrosso da poter poi vendere al dettaglio... la banca degli Accio ci ha per l'ennesima volta rifiutato un prestito... eh, già... è un brutto momento per noi...”
“Vedrai che ne usciremo, papà...” disse Sara.
Lui la fissò e sorrise.
Ma proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta.
“Deve essere il garzone di messer Corso...” fece il vecchio de' Binardi “... vai tu, Sara?”
“Si.” Ed uscì.
“Messer Corso” spiegò l'uomo a Talia “è un pasticciere. Tempo fa accettai un suo credito per vendergli della merce. Tutti gli avevano rifiutato la vendita, io invece ebbi fiducia e decisi di aiutarlo. E lui con quella merce riuscì a risolvere i suoi problemi finanziari. E da allora, per riconoscenza, ogni mese mi manda qualcuno dei suoi dolci. Fatti apposta per noi. Sono i dolci tipici di Sygma, di cui i miei figli ne vanno matti.”
Sara ritornò proprio con un pacchetto.
“Era proprio il garzone di messer Corso, papà.” Raggiante Sara.
“Bene, vediamo cosa ci ha portato.” Sorridendo il vecchio. “Magari cantuccini, vediamo...”
Ma aperto quel pacchetto, con loro grande sorpresa, trovarono qualcosa di inaspettato.
C'era si un dolce, ma nessuno di quelli che si vedevano da quelle parti.
“Papà...” stupita Sara “... guarda...”
Era del torrone di vario tipo, al cioccolato nero, bianco, con le nocciole, il cedro.
E nel vederlo, il vecchio trasalì.

Quel giorno tutti attendevano il ritorno del carro con la nuova partita di merce.
Arrivava da Capomazda e riuscire ad ottenerla, data la rarità nelle terre di Sygma, significa un gran guadagno per la compagnia dei de' Binardi.
Ed il vecchio Riano corse subito fuori dalla sua casa quando i domestici gli dissero che il carro era tornato.
Aveva affidato la spedizione al suo giovane figlio Francesco, accompagnato dall'altro che il vecchio amava come un figlio.
E proprio questi, vedendolo andare incontro al carro, saltò giù, correndo verso di lui.
“Padron de' Binardi!” Esclamò il giovane.
“Figliolo!” Salutandolo il vecchio. “Allora?”
“Tutto bene!” Rispose lui. “E mi auguro che voi non dobbiate da lamentarvi di niente!”
Il vecchio rise soddisfatto.
“E credo” aggiunse il giovane “che ci frutterà un bel guadagno!”
Il vecchio annuì.
“E per festeggiare” sorridendo il giovane “ho pensato bene di portarvi qualcosa di straordinariamente buono! Qualcosa di molto raro, che si trova solo a Capomazda! E sapendo quanto voi e Sara amate i dolci...” ritornò sul carro e prese un pacco, che poi aprì davanti al vecchio Riano “... questo torrone lo prepara un pasticciere famosissimo, apposta per l'Arciduca... attento però a non mangiarlo tutto, padron de' Binardi!”
Il vecchio si abbandonò ad una grossa risata.
“Beh, qualcuno deve pur mangiarlo” fece poi “visto che ripartirete molto presto con un nuovo carico!”
“Si, ma credo che un po' di riposo lo abbiamo meritato!” Esclamò il giovane.
“Un mese basterà, no?”
Il giovane annuì divertito.
“Del resto una spedizione non può partire senza il suo capo!” Disse Riano.
“Il capo?” Ripetè il giovane. “Volete dire che...”
“Si!” Annuì Riano. “Il capo!”
“Oh, grazie, padron de' Binardi!”
E il giovane abbracciò forte colui che amava come un padre.

Quel ricordo aveva attraversato rapido la mente ed il cuore del vecchio Riano.
“Papà, possibile che messer Corso abbia imparato a fare questi dolci?”
“Non credo, figlia mia...” fissando quei dolci Riano “... forse avrà assunto qualcuno che proviene da Capomazda...” guardò Talia “... assaggiatene un po', milady... sono straordinari... unici...” e ne offrì a Talia.
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Eilonwy 28-09-2013 02.22.10

"Davvero? Grazie zio!" lo abbracciai forte forte "Hai ragione non mi devo arrendere!!!".
Dopo aver fatto colazione, salii in camera e mi preparai andare a fare
l'amazzone.
Mi raccolsi i capelli in due crocchie e mi misi un vestito da uomo.

http://media.bebeblog.it/a/acc/accon...consockbun.jpg http://www.catiamancini.com/StoriciU...-Medievale.JPG

Presi il mio arco con le frecce e la spada di Clorinda.
Scesi le scale e dissi velocemente senza attendere risposta:"Zio? Io vado a cavalcare verso la chiesa di San Giovanni!".
Corsi verso la stalla e salì in groppa a Dante.

Talia 28-09-2013 12.35.38

Osservai messer de’ Binardi a quelle parole...
“Si teme solo ciò che non si conosce...” dissi poi “Si prova diffidenza e disagio per ciò che non si può comprendere o spiegare. Questo almeno, lo rammenterete, era ciò che soleva dire mio nonno. Lui non condivideva le vostre idee, ma le capiva e le rispettava. Jacopo non conosce ciò in cui credete, non lo comprende, non sa spiegarselo... perciò diffida di voi.”
Esitai, sorseggiando appena il tè...
mi chiedevo se avrei mai avuto il coraggio di dire a Riano de’ Binardi che Jacopo sospettava di Francesco... forse avrei dovuto farlo, forse no... ero combattuta, indecisa... ma Francesco non c’entrava con quella storia, ne ero certa: era una testa calda, Francesco, lo era sempre stato, ma non tanto da essere Mirabole...
e poi avevo promesso che avrei aiutato Francesco, lo avevo promesso a... lui...
“Signor de’ Binardi...” iniziai quindi a dire “Signor de’ Binardi c’è una cosa che devo dirvi...”
Ma venni interrotta da qualcuno che bussò alla porta.
Sara andò ad aprire ed un istante dopo tornò con un involto.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 57200)
“Era proprio il garzone di messer Corso, papà.” Raggiante Sara.
“Bene, vediamo cosa ci ha portato.” Sorridendo il vecchio. “Magari cantuccini, vediamo...”
Ma aperto quel pacchetto, con loro grande sorpresa, trovarono qualcosa di inaspettato.
C'era si un dolce, ma nessuno di quelli che si vedevano da quelle parti.
“Papà...” stupita Sara “... guarda...”
Era del torrone di vario tipo, al cioccolato nero, bianco, con le nocciole, il cedro.
E nel vederlo, il vecchio trasalì.
...
“Papà, possibile che messer Corso abbia imparato a fare questi dolci?”
“Non credo, figlia mia...” fissando quei dolci Riano “... forse avrà assunto qualcuno che proviene da Capomazda...” guardò Talia “... assaggiatene un po', milady... sono straordinari... unici...” e ne offrì a Talia.

La sorpresa di Sara mi stupì, ma più ancora mi aveva colpita la reazione del vecchio Riano: quel velo che offuscò per un istante i suoi occhi, la mano che tremò appena, il respiro che venne a mancare...
lo fissai, non capivo.
E poi pronunciò quel nome...
Capomazda...
trasalii...
quei dolci venivano da Capomazda?
Ed io sapevo che cosa, o forse dovevo dire chi, in passato, aveva legato i de’ Binardi a Capomazda...
in più io, dalla sera precedente, da quella festa, sapevo una cosa che il vecchio Riano non sapeva.
Osservavo l’uomo di fronte a me e lui mi offrì un pezzo di quel dolce...
con la mano che tremava appena, lo presi dunque e lo assaggiai...
“E’ molto buono...” mormorai poi “Davvero molto! Non lo conoscevo, non ne avevo mai mangiato!”

Guisgard 28-09-2013 15.42.01

“Questi dolci” disse il vecchio Riano a Talia “non si trovano a Sygma. Credo che nessun pasticciere o maestro di culinaria di queste terre sia in grado di prepararli. Penso che messer Corso abbia assunto qualcuno proveniente da Capomazda.” Nei suoi occhi calò un filo di tristezza. “Noi li prendevamo quando con i carichi giungevamo proprio a Capomazda... lui...” esitò “... fu lui a farceli scoprire... diceva che portavano fortuna... che andavano mangiati per festeggiare un nuovo affare... ma, ahimè, oggi lui non c'è più... e non abbiamo alcun nuovo affare da festeggiare...”

Piazza della Santa Croce era gremita, richiamando gente da ogni dove della città per il battesimo del nuovo nato della Casa Reale.
Talia uscì con altre due ragazze dalla chiesa, parlando con loro degli abiti da indossare quella sera.
“Non capisco” disse all'improvviso qualcuno “perchè un re che si professa anticlericale decida poi di battezzare suo figlio... e poi tutti questi ipocriti che si addobbano a festa per entrare in chiesa, quando invece non ci vanno neanche il giorno di Natale o quello di Pasqua...”
Talia si voltò di scatto e lo vide steso sul muretto.
“Dici cosi” replicò infastidita “solo perchè voi de' Binardi non siete stati invitati.”
“Con chi andrai al battesimo stasera?” Fissandola lui.
“Che t'importa?”
“Dimmelo...” con i suoi occhi azzurri in quelli di lei.
“Perchè?”
“Andiamo, Talia...” fece una delle amiche che erano con lei “... lascialo perdere...”
E andarono via, lasciando il giovane a fissarle mentre svanivano fra la folla.

Quel ricordo, come un velo, scese leggero sulla mente di Talia, per poi dissolversi appena Riano continuò a parlare.
“E sia...” fece Riano “... ma devo dire che sono davvero ottimi... non ti ha detto nulla il garzone di messer Corso quando ti ha dato il pacchetto, Sara?”
“In verità” rispose lei “non era il solito garzone... era un uomo dalla pelle scura... sicuramente uno straniero... non ha detto nulla, forse neanche comprendeva la mia lingua... e ho pensato fosse un nuovo apprendista di messer Corso...”

Guisgard 28-09-2013 16.20.36

Così, Eilonwy, salita in sella al suo Dante, lasciò il palazzo di suo zio e attraversando la città si diresse verso la chiesa di San Giovanni.
Essa si trovava sul lungofiume, con una meravigliosa vista sul ponte vecchio della città.
Era un meraviglioso esempio di arte romanica.
La giovane amazzone risalì il ponte e in breve raggiunse la chiesa.

Eilonwy 28-09-2013 16.34.14

Era una bellissima chiesa romanica e vicino c'era un fitto bosco adatto ad allenarsi.
Mi addentrai un po' nel bosco.
Presi il gessetto rosso, che mi ero portata da casa, e feci su vari alberi dei bersagli circolari.
Gli alberi erano a distanze diverse.
Presi il mio arco e le mie frecce.
Dopo aver legato Dante a un tronco, iniziai il mio allenamento.

http://luciarecchione.it/wp-content/...1/amazzone.jpg

Colonna sonora di sottofondo:
http://www.youtube.com/watch?v=bugi35v1CKk

elisabeth 28-09-2013 19.51.28

Una Gallina.....mi avrebbe torto il collo come una gallina.....lo avrei preso a pedate sino allo sfinimento....ma la tensione continuo' a crescere.......il Purgatorio....aveva ragione il Capo era la prigione....dove si espiano le colpe...ovviamente..tre evasi non si cercherebbero mai in prigione......." Mi piacete Capo......mi viene da ridere solo al pensiero...che ho dovuto penare per farvi tornare in libertà qui a Sygma e ora la vostra una via di uscita e' la prigione........pazzesco...ma geniale.....bene signori..ora la vostra Gallina se ne va...toglie il disturbo e diciamo che ha fatto anche piu' del dovuto.......e che il Signore vi accompagni......".......No li invidiavo ..in prigione....tutto tranne quei luoghi....uscii fuori da quella stanza....ed andai al pozzo al centro del chiostro vi era un pozzo.....mi sedetti appoggiandomi ad esso......un posto valeva l'altro per riposare...potevo udire nel silenzio della sera il pregare dei Frati......e la mia mente prego' con loro...alzai gli occhi al cielo....e chiesi al Signore...cosa c'era nella mia vita che non andava.......dalla mia nascita..c'era poca gioia..se non il sorriso dei bimbi.....ed il loro abbraccio......ma avevo solo pensato di recuperare del denaro.,.e per loro..non per me....eppure...sembrava un'idea stupida.....stupida sino a quando chiusi gli occhi e mi addormentai...

Altea 28-09-2013 21.21.21

Il prete mi porse il biglietto...e se ne andò.
Aprii il biglietto e lessi il contenuto...allora non se ne era scordato..ma quando sarebbe arrivato?
Mi guardai attorno..il prete era pure andato via e se qualcuno fosse entrato in quella chiesa?
Mi rimisi il cappuccio in testa e mi sedetti su una panca ad aspettare, nel frattempo pregando la Beata Vergine perchè mi fosse vicina.

Eilonwy 28-09-2013 21.57.26

Dopo aver fatto l'allenamento con l'arco, ero sudata e sfinita.
Mi diressi verso il fiume che era vicino al bosco e alla Chiesa di San Giovanni.
Presi per le redini Dante e lo feci abbeverare.
Qui, sperando che qualche prete o frate non mi vedesse, mi spogliai e mi gettai nel fiume. Le vesti con le armi le avevo messe vicine alla riva in modo tale da non farmele rubare.
Era una bella e calda, ma nuvolosa giornata estiva. L'acqua era fresca e limpida.
Non c'era tanta corrente. Il fiume era calmissimo.
Sulle sponde del fiume c'erano delle bellissime e candide ninfee. Ne presi una e me la misi tra i capelli.
Iniziai ad nuotare canticchiando.

http://www.decorarconarte.com/WebRoo..._0020_(22).jpg

Clio 29-09-2013 23.00.39

Mi voltai di scatto, e i miei capelli ondeggiarono per quel movimento improvviso.
Guardai Francesco con occhi implacabili, alzai la testa e, per un momento, tornai ad essere la principessa altera e severa agli occhi di chi la vedeva da lontano.
"Io vi parlo con rispetto.." dissi con un tono che non usavo da molto "... e voi osate rivolgere queste parole a mio cugino... fossi in voi starei attento... non è un duello alla pari.. ma mio cugino saprà come rimettervi in riga..".
Alzai gli occhi verso Roberto "...non fargli troppo male, mi raccomando.." sussurrai "...poi mi spiegherai che cosa hanno fatto i Fiosari ai Binardi.. così eviterò di fare un'altra gaffe..".
Dentro di me sapevo che avrei dovuto fermarlo, che avrei dovuto impedirgli di confrontarsi con quel mercante, non era un duello alla pari, ma adoravo vederlo combattere.
Ricordavo ancora un giorno, anni prima, in cui ero stata avvertita all'alba da una mia ancella di recarmi alla baia delle rose, poco distante dal castello, l'unica cosa che sapevo era che lui aveva sfidato un ragazzo molto più gande di noi, anche se non ne conoscevo il motivo.
Ero arrivata troppo tardi, e stavano già sguainando le spade. Restai lì, in silenzio, nascosta dal roseto ad osservarli combattere.
Roberto era riuscito a batterlo, vincendo delle scuse per qualcosa che l'altro aveva detto, anche se non avevo mai saputo che cosa avesse offeso il mio amico così tanto.
Sorrisi tra me e me, pensando a quel giorno lontano.
"Beh, forse sarebbe più consono far scegliere a lui l'arma.. considerando che ha ammesso di non saperle usare..." sussurrai al mio finto cugino "... ma.. fai ciò che ritieni opportuno.. mi fido di te.." strizzando l'occhio.

Guisgard 30-09-2013 00.13.13

Altea era nella navata della Chiesa di San Giovanni, immersa nei suoi pensieri e nella preghiera, quando all'improvviso vide comparire due monache presso l'altare.
Le due religiose si misero poi a cambiare i fiori posti davanti alle statue dei Santi e delle Sante.

Altea 30-09-2013 00.19.08

Fui destata dalla preghiera da dei rumori, guardai verso il portone di entrata ma non vidi nessuno entrare ma poi mi avvidi che vi erano due monache presso l'altare intente a cambiare i fiori ai santi e alle figure religiose.
Mi alzai e lentamente mi avvicinai a loro.."I miei saluti sorelle..ma vi è un convento qua dietro? Poichè prima vi era un prete incapucciato..chi si occupa di questa chiesa in realta? E vi vedo molto prese a preparare bene la chiesa..purtroppo sono venuta di fretta..o avrei offerto una rosa rossa alla Nostra Regina dei Cieli".
E mi ritolsi il cappuccio sorridendo alle monache...ma in me vi era un certo malcontento..dovuto alla paura di essere scoperta da Azable e dal fatto che il Cavaliere non arrivava.

Eilonwy 30-09-2013 00.46.20

L' acqua era veramente meravigliosa!
Mi sembrava di rinascere in quel limpido fiume.
Quell'acqua sembrava essere santa e miracolosa come quella chiesa vicina.
Dante si era steso e si era addormentato.
L'acqua sembrava togliermi non solo il sudore e la fatica, ma anche i brutti pensieri.
Ero così felice che senza volerlo mi misi a cantare una canzone celtica, che mi aveva insegnato mia madre.

Canzone:
http://www.youtube.com/watch?v=cvOeDWynY4o

Guisgard 30-09-2013 01.32.59

Elisabeth si addormentò davanti a quel pozzo e fece sogni inquieti per tutta la notte.
Fino a quando fu svegliata da un frate.
Era giorno ormai.
“Figliola...” le disse il chierico “... venite, il priore vuole parlarvi...”
E la condusse da lui.
Qui, Elisabeth, lo trovò insieme ad alcuni uomini.
E lei subito li riconobbe.
Erano quelli che nella locanda parlavano di dare la caccia al Capo, a Monty e a Ioga.
http://images.movieplayer.it/2010/05...010-160406.jpg

Guisgard 30-09-2013 01.37.24

Le due monache, a quelle parole di Altea, si scambiarono sguardi perplessi.
“Milady...” disse una di quelle “... non vi è alcun convento nei pressi della chiesa... e neanche monaci... vi è il sacerdote, Padre Fedele, ma ora non è qui... dopo la messa di stamattina presto si è recato da alcuni malati per comunicarli... e tornerà che fra un paio d'ore per la messa della sera...”
“Probabilmente vi sarete confusa su quel monaco, milady...” fece l'altra suora.

Guisgard 30-09-2013 01.42.56

Roberto sorrise a quell'occhiolino di Clio.
“Si, forse dovrei lasciare a lui la scelta delle armi...” disse poi divertito alla ragazza.
Ma all'improvviso, con gesto rapido, Francesco si lanciò su di lui e lo colpì con un pugno in pieno mento, facendolo cadere tra alcuni sacchi di segatura.
“Ecco...” con rabbia il giovane de' Binardi “... questo è il mio guanto di sfida, conte dei miei stivali!”
Ma proprio in quel momento, una bella carrozza si fermò davanti al magazzino dei de' Binardi.

Guisgard 30-09-2013 01.50.35

E mentre Eilonwy era nel fiume a nuotare, sul ponte vide una strana scena.
Alcuni uomini presso il portico della chiesa di San Giovanni stavano come in attesa di qualcosa.
I loro abiti erano pittoreschi ed esotici ed ognuno portava una scimitarra tempestata di gemme preziose.
La loro pelle era scura e le barbe nerissime come l'ebano.

Eilonwy 30-09-2013 09.56.28

Chi sa chi sono quelli?
Sembrano provenire da Oriente.
Che buffi! Certo che hanno proprio degli strani abiti.
Sembrano dei cioccolatini!
Chissà perchè stanno dietro quel portico?
Mi rivestì velocemente senza farmi vedere e attesi le loro mosse.

Clio 30-09-2013 14.25.25

Fu soltanto un breve istante, sentii partire il colpo e vidi Roberto cadere a terra alla mia destra.
E poi la voce di Francesco, e quelle parole così irriverenti.
Probabilmente avrei dovuto esclamare inorridita, sconvolgermi da quello che avevo visto, ma non era da me.
In un momento come quello dimenticavo tutto: l'etichetta, le buone maniere, i ruoli sociali.
Rapida come avevo imparato ad essere mi voltai verso Francesco, sferrai un martello alla sua gola, seguito da un dritto sul naso e un calcio a schiacciare nella parte alta della coscia, che faceva notoriamente perdere l'equilibrio.
La rapidità era la mia arma migliore, non sarei mai stata forte come un uomo, ovviamente, ma se sapevo dove colpire e agivo in fretta, ottenevo lo stesso ottimi risultati.
"Se dimenticate le buone maniere, signor de'Binardi, rischiate che lo facciano anche gli altri.." dissi piano "...devo dire che comincio a capire perchè nessuno vi sopporta.. devo essere stata una stupida a prendere le vostre difese..".
Risi appena, tra me e me, sentendo la delicata calza che indossavo strapparsi sotto la gonna per il movimento improvviso.
Decisamente, quello non era un abbigliamento adatto ad una scazzottata.
A differenza di Roberto, che aveva avuto da ragazzo un maestro d'armi molto più tradizionale, io e Diomede non ci eravamo affatto tirati indietro, quando si era trattato di imparare a combattere a mani nude.
Il maestro d'armi di mio fratello era solito sostenere che se un soldato, sul campo di battaglia, perdeva l'arma aveva due opzioni, o arrendersi o cercare di portare a casa la pelle come poteva.
Così, aveva insegnato a mio fratello, e lui lo aveva mostrato a me che non vedevo l'ora di imparare, sapendo che, essendo una fanciulla, per la maggior parte del tempo non avrei avuto una spada al fianco.
Restai immobile, con le mani pronte a sferrare un altro attacco se Francesco si fosse rialzato e avesse tentato di colpirmi.
"Alzati, sciagurato.." dissi, ridendo rivolta a Roberto senza però staccare gli occhi dal mercante "... abbiamo perso un po' i riflessi, cugino? Alzati, forza.. tranquillo, non diremo niente a Lady Selenia...".
Una carrozza si fermò davanti al magazzino.
"Messer de'Binardi.. temo abbiate visite.." dissi, calma "Roberto, vogliamo andare? Dovrete risolvere questa controversia un'altra volta..".

Altea 30-09-2013 14.37.12

Le occhiate tra le due monache e quella risposta..il prete era Padre Fedele..e aveva fatto messa di buon mattino e poi se ne era andato.
Indietreggiai leggermente osservando la effige di Santa Caterina..eppure sapeva chi fossi..non era stata una visione..e presi il biglietto del Cavaliere in mano.
"Forse..." continuai con voce quasi tremante.."era un aiutante, accendeva le candele alle varie statue dei santi..e poi mi parlo di questa effige, quella di Santa Caterina e di un fatto strano..ovvero che anni addietro qualcuno cercò di rubarla ma degli studenti la portarono in salvo".
Osservai ancora le due monache..in attesa di una risposta rassicurante..il fatto è che avevo pure svelato il mio mistero a quell' uomo che mi sembrava il prete della chiesa.

elisabeth 30-09-2013 14.59.33

La notte fu piena di sogni......sognai casa....una casa che non conoscevo..
era spartana......c'era una candela su un tavolo.......c'era del cibo ed un' ombra seduta le cui dita martellava sul solido legno del tavolo......volevo andargli incontro...ma col gesto della sua mano mi fermò......non potevo avvicinarmi e piu' sforzo facevo piu' dolore sentivo......vi era un quadro alla parete........era quello il mio obiettivo.......ma la nera figura rideva e rideva....sino a quandomi svegliai...c'era un frate che mi chiamava con modi gentili...ma il sogno mi aveva,impaurita.....stancata....avevo la fronte madida di sudore......saltai in piedi...." perdonate Padre.....vi seguo subito..."...entrai nella stessa stanza in cui fui accolta il giorno prima .....c'era il Priore e Dio del cielo....i tre della locanda......stavo facendo una collezione di bella gente....e mi sentivo come nel sogno.....più volevo arrivare a quel quadro e più mi si bloccava......" Pace e bene Padre......mi avete fatto chiamare....avete bisogno di me......".......dovevo ascoltare Padre Anselmo.......e se non fosse stato per quei tre disgraziati.....oggi non mi sarei trovata lì.....


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