Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 16-01-2014 19.41.59

Il contrabbandiere improvvisamente lanciò un piccolo grido, per poi tenersi la punta dello stivale.
“Miseriaccia...” disse “... devo aver messo il piede sopra qualche tizzone ancora caldo...” egli infatti ignorava ancora quali fossero i veri poteri di Elisabeth “... ma forse” rivolgendosi poi alla maga “le vostre parole mi avrebbero fatto saltare molto più di qualsiasi tizzone ardente... come sarebbe a dire che dobbiamo sfidare quell'uomo ad una nuova partita? Voi non sapete neanche chi sia Colpen... il più famigerato giocatore d'azzardo della zona, nonché il peggior baro che una cagna potesse mai mettere al mondo... solo un idiota come lui” indicando il vecchio “poteva sfidarlo... giocandosi poi i miei cavalli...” scosse il capo “... però ora sono curioso, lady so tutto io... in che modo avete intenzione di chiedere a quel tipo una rivincita? Siete forse una giocatrice professionista? O magari contate di ammaliarlo ed indurlo a sbagliare lancio col vostro fascino?” Aggiunse sarcastico.

Guisgard 16-01-2014 19.46.19

“Milady, capita assai di frequente” disse Tyssen ad Altea “che alcuni centri abitati usino imporre dazi per attraversare il loro territorio. Sopratutto se esso è collegato a strade e passaggi importanti, come possono esserlo le vie battute dai mercanti o quelle che portano a luoghi religiosi. E questo mi spinge a credere che il monastero verso cui siamo stati indirizzati sia molto noto in queste zone.”
“Magari troveremo davvero informazioni su quell'abate.” Intervenne Gyen. “Quanto a quel maestro ed al suo allievo” continuò poi il nano “devo dire che non mi ispiravano particolare simpatia. E dubito fortemente che quel tipo diventerà mai un vero cavaliere.”
Così, i tre, lasciarono di nuovo la locanda e si avviarono verso il borgo di Formis.
Una volta giunti là, si ritrovarono su una piccola strada che attraversava l'intero centro abitato, che non era molto grande, tagliandolo quasi in due.
Alla fine della strada, ad una piccola capanna di legno col tetto di mattoni rotti e rami, trovarono due uomini.
“Fermi.” Mettendosi in mezzo alla strada uno dei due. “Per proseguire bisogna pagare il passaggio. Sono mezzo Taddeo per voi quattro” indicando i tre più il cocchiere che guidava la carrozza “e un altro mezzo per la carrozza. In tutto fanno un Taddeo tondo tondo.”

Altea 16-01-2014 19.59.32

Rimasi in silenzio per quasi tutto il viaggio, ero piuttosto stanca e scossa da quel maestro e cavaliere..no secondo me, invece, dietro vi stava qualcosa.
Attraversammo velocemente il borgo di Formis...fu un attimo, nemmeno il tempo di poterlo ammirare e arrivammo in una piccola capanna dove fummo fermati da degli uomini..."Un taddeo...va bene messeri" risposi dando loro i soldi.."ma in cambio voi dovete darci una informazione..siamo diretti al Monastero di San Michele Arcangelo, indicateci la via e quanto dista? Noi il dazio lo abbiamo pagato..." risposi con un finto sorriso ma leggermente arrabbiata..e chi non possedeva soldi per sfamarsi? Cosa doveva fare..per Tyssen era normale..ma perchè dover pagare proprio per andare in un monastero...in fondo era sempre la Casa del Signore e aperta a tutti.

Eilonwy 16-01-2014 20.01.19

Citazione:

Pag 39:
Ritornata di nuovo nella sua forma umana, Eilonwy aveva indossato un bellissimo abito che la rendeva simile a quelle giovani e belle principesse bretoni, animate da una bellezza fresca, genuina e capace di racchiudere in essa i colori più luminosi della Natura.
E poco dopo, nel risvegliarsi, Riccardo la vide davanti a sé.
“Siete un incanto, damigella...” disse il cavaliere “... più vi guardo e più non comprendo cosa ci facciate in questo bosco... il vostro posto è in qualche palazzo nobiliare, attorniata da bardi e valletti...”
Anche Aladiah e Coco si destarono dal loro sonno.
“Direi di rimetterci in cammino...” fece il Cherubino “... dobbiamo giungere al più presto ad Afravalone...”
Così, ripartirono e dopo qualche miglio si ritrovarono davanti ad un bivio.
Il sentiero infatti si divideva in due parti.
Una portava a destra e l'altra a sinistra.
E nel mezzo vi era un nano intento a sistemare una meravigliosa sella fatta di cuoio e pelliccia d'ermellino.
Trainai il carro in fretta furia. Capitai davanti a un bivio!
Destra? o sinistra?
Mi ritrovai davanti un nano pacioccone dalla faccia allegra e spensierata.
Fermai il carro e dissi con dolcezza e garbo: "Scusatemi Messere, per cortesia, sapete dirmi quali delle due strade debbo prendere per andare ad Afravalone?".
Il suo sguardo, intento prima di qualche attimo sulla sella, si posò su di me.
Sembrava che avesse visto una visione.

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elisabeth 16-01-2014 20.05.21

Lo vidi saltare per aria...il tizzone magico aveva fatto il suo effetto.....ma come a tutte le cose l'uomo dà una spiegazione logica ........poi ovviamente arrivò tutto il resto..perchè ovviamente la mia proposta non era piaciuta...non tanto per la proposta.....ma per il tizio che dovevamo andare a sfidare....." Se il vostro anziano amico ha il cervello della punta di uno spillo.....a quanto pare è un problema suo e vostro.......Colpen a quanto pare deve essere un uomo di rara intelligenza, vi brucia il piede mio Caro ?....e si' la vostra distrazione diventerà la vostra disgrazia.........".....poi mi allontanai da loro....e cominciai a ravvivarmi i capelli..." Pensate che Colpen...sarebbe così rapito dalla mia bellezza...da farlo perdere ?......si un uomo potrebbe perdere per star dietro ad una donna...fosse solo per la sua risata.....ma caro il mio Contrabbandiere.....voi non sapete che nel gioco baro anche io...e sono così brava....che nessuno vuole giocare con me.......quindi ...lo faremo fesso...e per di più da una donna.....e a quel punto credo che dobbiate tenere la mano al coltello....o saranno guai.....un uomo beffato e' terribilmente irritabile..."......." Insomma ..diamoci una mossa e cominciamo a riscaldare i dadi....."....

Clio 16-01-2014 20.16.59

Guardai andare via quella ragazza con un sorriso, era davvero in gamba.
Sperai vivamente che non le accadesse nulla.
Qualcosa mi impedì di chiudermi nei miei pensieri, un trambusto.
Cos'avevano tutti da strillare tanto? Non sembravano spaventati, anzi.. Cosa stava succedendo? D'un tratto, udii il suo nome acclamato a gran voce.
Era qui! Era arrivato in città.
Rientrai immediatamente in caserma, e mi affacciai dalla finestra del mio studio, che dava sulla strada.
Osservai la gente felice, e attesi.
Lo vidi arrivare con il suo seguito, spavaldamente a cavallo.
Sgranai gli occhi. Sapeva in che situazione era la capitale, cosa gli passava per la testa?
Almeno così puoi vederlo, Clio.. Dì la verità che non desideravi altro ...
Quella voce melodiosa e insopportabile si fece strada nella mia mente, non potevo certo permettere a quella parte di me di uscire allo scoperto, ci mancava solo!
La ignorai e mi concertai sui suoi uomini di scorta, li avevo approvati personalmente, e mi sembravano sufficientemente attenti in quelle circostanze.
Ma era lui a monopolizzare la mia attenzione, splendido come sempre.
Salutava la folla con un meraviglioso sorriso dipinto sul volto.
E per un breve istante, mi parve di vederlo voltassi verso di me.
Il verde nei suoi occhi era intenso come lo ricordavo, chinai lievemente il capo, in un cenno di rispettoso saluto.
Mi chiesi se si fosse accorto di me, poteva aver semplicemente guardato nella mia direzione.
Rientrai così nella stanza e mi sedetti al grande tavolo, cercando di concentrarmi sul da farsi della giornata, con scarsi risultati.
I miei occhi continuavano a vagare su quella finestra, anche se da li potevo vedere solo il cielo azzurro.

Guisgard 17-01-2014 00.49.50

“Il monastero di San Michele Arcangelo” disse l'uomo ad Altea “si trova oltre quella via montana... imboccatela e percorretela tutta... alla fine vi troverete davanti a quel santo luogo...”
Tyssen ringraziò e la carrozza ripartì.
Seguirono così le indicazioni di quell'uomo e dopo un po', risalendo un dolce pendio, giunsero ad una cappellina, nella quale vi era l'immagine dell'Arcangelo Michele.
“Il monastero” fece Gyen “non deve essere lontano...”
Continuarono e poco più avanti trovarono il santo edificio.
Era un monastero molto antico, preceduto da uno spiazzo e dal quale si poteva ammirare gran parte del territorio sottostante.
I tre scesero dalla carrozza ed entrarono nella chiesa che precedeva il chiostro.
Li accolse una navata di gusto paleocristiano, con l'immagine di Cristo Pantocratore a dominare nell'abside.
E davanti all'altare i tre videro un monaco raccolto in preghiera.
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Guisgard 17-01-2014 00.55.08

Il contrabbandiere fissò Elisabeth, come a volerne comprendere le intenzioni.
“Non so cosa abbiate in mente” disse “ma, non so... non abbiamo poi molta scelta... e sia voglio fidarmi di voi, anche se so già che me ne pentirò... speriamo di portare a casa la pelle almeno...” guardò allora il vecchio “... dove possiamo trovare Colpen ora?”
“Alla locanda...” fece il vecchio “... è sempre là, in attesa di polli da spennare...”
“Già...” annuì l'altro “... e sia... tu resta qui e bada di farti spennare anche da altri...” e con Elisabeth raggiunse la locanda.
“Mi raccomando...” mormorò alla donna prima di entrare “... niente mosse azzardate... Colpen è dannatamente furbo... e smettetela di accomodarvi i capelli in quel modo, perchè quando lo fate non riesco a concentrarmi...” le fece l'occhiolino ed entrarono.
Videro Colpen ad un tavolo e lo raggiunsero.
“Salute, vecchio mio...” lo salutò il contrabbandiere.
“Daizen? Tu?” Meravigliato Colpen. “Cosa ci fai qui? Sei forse venuto a pagare il tuo debito?”
“No, gli affari li trattiamo tra noi, lo sai e qui c'è troppa gente...” ridendo la canaglia “...avevo voglia di una partitina.”
“L'ultima volta” ridendo Colpen “ti ho quasi tolto anche le brache...”
“Infatti...” annuì Daizen “... ma non sono io a sfidarti... ma lei...” indicando Elisabeth “... e non credo sarà tanto facile toglierle la gonna...”
“E' la tua nuova fiamma, canaglia?” Fece Colpen.
“No, è troppo abile nel gioco.” Ironico Daizen. “Non potrei mai fidarmene.”

Guisgard 17-01-2014 01.02.45

Il nano, sorpreso e meravigliato dal vedere giungere quel carro con la bella Eilonwy, sorrise e saltellando si avvicino al veicolo.
“Orbene, mia damigella.” Disse allegro e con un garbato inchino. “Siete giovane e assai bella.” Con fare teatrale. “Ciò che vi indicherà il mio consiglio” continuò “vi farà giungere a destinazione in un batter di ciglio.” Rise. “La strada vi dirò per quel reame” aggiunse “dove vivon valenti cavalieri e cortesi dame.” Fece una piroetta. “Ad Afravalone vi farò giunger con agio” tornando ad inchinarsi “qualora da voi avrò prima un bel bacio!”
“Questa poi!” Esclamò Aladiah. “Costui parla in rima!”
“Si, ogni mia parola è scandita da rima” rispose lesto il nano “così da fissarla nella memoria assai prima!”

Guisgard 17-01-2014 01.08.49

La parata, la folla in delirio, rulli di tamburi e squilli di trombe.
E poi il lungo corteo che lo precedeva, le guardie ai lati per proteggerlo e infine i valletti a chiudere la parata.
Così, tra feste e deliri, il popolo salutava il ritorno di Karen, principe ereditario.
Clio osservò la scena, per poi ritornare nella sua stanza, cercando, per quanto possibile, di riprendere il suo lavoro.
Ma il pensiero che il principe fosse ritornato occupava ormai ogni momento della ragazza.
E ad interrompere quel flusso di pensieri ci pensò Astin.
Il luogotenente bussò ed entrò nella stanza.
“Capitano...” disse “... sua altezza il principe è giunto al Palazzo Reale... i nostri uomini hanno fatto il loro dovere, anche se la situazione era tranquilla in città. Tuttavia siete stata convocata domattina dal Senato. Dovete presiedere il discorso di benvenuto che i senatori proclameranno davanti al principe.” Annuì. “Ah, c'è dell'altro, capitano... il mio uomo, la spia da inviare fra i ribelli... ecco, non so spiegarlo, ma sembra sia sparito... pare sia partito di corsa, richiamato da motivi... come dire... di famiglia... si dice che abbia ricevuto una lettera da parte di un notaio, circa un'improvvisa eredità...” Astin fissò perplesso Clio “... cercherò qualcun altro di cui fidarmi, capitano... se non avete altri ordini per me, col vostro permesso andrei...”

Guisgard 17-01-2014 01.26.07

Il grido disumano di Mein, schiacciato sotto quell'enorme piede, gelò il sangue di Guisgard e dei suoi compagni.
E la scena che si mostrò loro fu raccapricciante.
Un essere gigantesco, dall'aspetto mostruoso, si presentò loro.
Tutto in quello appariva bestiale e grottesco.
Non solo le misure, spropositate ed innaturali, ma anche gli occhi, rossi come carboni ardenti, la pelle, squamosa ed unta, i denti, che sembravano affilati come tenaglie.
Indossava una giubba fatta di pelli e calzoni che gli arrivavano alle ginocchia.
Ed emanava un fetido che toglieva il respiro.
Nel vederlo, dopo un primo momento di paura ed incredulità, alcuni di quei cavalieri estrassero le spade.
“Aspettate...” disse loro Guisgard “... mettetele via...”
“Vuoi che non ci difendiamo da quel gigante forse?” Fissandolo Hands.
“Non servirebbero a nulla...” replicò Guisgard “... gli farebbero il solletico, se anche si riuscisse ad usarle contro di lui...”
Il gigante, intanto, sollevò il piede e raccolse quanto restava del corpo del povero Mein, per poi mangiarlo con voracità.
E a quella scena alcuni dei cavalieri vomitarono per il disgusto.
“Chi siete?” Masticando il gigante.
“Siamo...” fece Guisgard restando in mezzo ai suoi compagni “... siamo cavalieri... diretti nelle terre di Sygma...”
“Sygma?” Ripetè il gigante, ingoiando il suo innaturale pasto umano. “Mai sentita. O forse si... e cosa ci fate nel mio castello?”
“I nostri cavalli erano stanchi” rispose Guisgard “e in verità anche noi... poi vedendo questo sontuoso maniero, beh, abbiamo pensato si trattasse della dimora di un re... ed i re sono generosi, offrendo ai cavalieri erranti accoglienza ed ospitalità...” mostrando un timido sorriso.
“Io non sono un re.” Sbottò il gigante. “Sono un barone.”
“Perdonate allora...” con un inchino Guisgard “... ma la vostra maestosità ci aveva indotto a ritenervi un re... ma siete comunque di sangue nobile e ciò ci conforta... quale re servite? O magari siete vassallo di qualche vescovo?”
“Re?” Ripetè divertito il gigante. “Vescovi?” Rise in modo fragoroso, intimorendo ancor più quei cavalieri. “Io servo solo il mio signore!” Esclamò. “Ed egli è più grande di tutti i re e di tutti i vescovi della Terra!”
“Allora siete fedele a qualche imperatore, o forse addirittura al Papa di Roma?” Fissandolo Guisgard.
Il gigante si abbandonò ad una risata ancora più assordante.
“Io servo un principe!” Sedendosi su una delle sue enormi sedie. “Un grande principe!”
“Bene!” Esclamò Guisgard. “Allora egli sarà lieto dell'ospitalità che ci concederete, visto che noi ve la domandiamo in nome di San Raffaele Arcangelo, protettore e custode dei viaggiatori!”
“Che mi importa di San Raffaele!” Tuonò il mostro. “Io obbedisco a ben altro signore! Sono Passato, servitore di Meridiano, principe infernale e signore dell'Accidia!”
“Il servo di un demone!” Gridò Emmas. “Siamo perduti!”
E con gli altri corse a nascondersi sotto la monumentale tavola.
Ma il gigante Passato, lesto, riuscì ad afferrare Slhas.
Lo lasciò prima penzolare tenendolo in mano e poi gli staccò una gamba, tra le grida di dolore del malcapitato cavaliere.
Strinse allora la gambiera del povero Slhas, fino a farne uscire la carne, per poi succhiarla avidamente.
Prese infine anche il resto del suo corpo e schiacciò la corazza fra le dita allo stesso modo della gambiera, facendone così uscire carni e viscere.
E mangiò bramosamente davanti agli altri cavalieri che assistevano impotenti e terrorizzati.
E tutto ciò mentre il povero Slhas gridava delirante di dolore.
“Ora” con la bocca e le mani ancora sporche del sangue del cavaliere “questo fugace pasto mi ha messo voglia di musica...” e ridendo il gigante estrasse dalla sua sacca una rudimentale rotta.
E cominciò un canto stonato:

“Oh... vedo indugiar...
oh... di sangue un mar...
E ad orribili forze lo consacrerò...
e del mio signore il favor sempre avrò!”

E quel canto rimbombò assordante nelle orecchie e nelle teste dei cavalieri, quasi a portandoli alla pazzia.
“E' finita, Guisgard!” Urlò Cossel. “Moriremo qui e non raggiungeremo mai Sygma!”
“No...” mormorò lui “... non fino a quando saremo ancora vivi...” fissò poi l'orribile mostro “... amate dunque l'arte, mio titanico signore?” Facendo timidi passi verso di lui. “Ciò ci allieta... anche noi siamo uomini d'arte...”
“La musica” fece Passato “è quanto di più divino esista al mondo.”
“Avete ragione...” annuendo Guisgard “... gli antichi infatti ponevano note tra le rime, unendo così musica e poesia...”
“Cosa pensi del mio canto?” Chiese il gigante al cavaliere.
“E' bello!” Intervenne, seppur non interpellato, Cossel. “Bellissimo! Meraviglioso!”
“Non lo dici convinto...” fissandolo il mostro “... vuoi ingannarmi...” allungò allora la mano per afferrarlo.
“Aspettate!” Gridò Guisgard. “L'avete chiesto a me, no? Non badate ai miei compagni! Essi non s'intendono d'arte!”
“Prima avevi detto” mormorò Passato “che siete uomini d'arte...” fermandosi e Cossel ne approfittò per tornare a nascondersi sotto la tavola “... non era dunque vero?”
“Certo che lo era!” Urlò Guisgard. “Ma amare l'arte non basta per comprenderla davvero! Loro” indicando i suoi compagni “ascoltano musici e poeti, ma non possono certo comporre, né dunque giudicare in pieno un'opera!”
“Allora con voi è sprecata la mia arte!” Disse il gigante.
“Non con me...” ridendo Guisgard.
“Sei dunque un artista?”
“Certo!”
“Componi musica come me?”
“No, ma amo raccontare storie...” lesto Guisgard “... al suono della mia ocarina...” mostrando lo strumento al gigante.
“Dimmi allora cosa ne pensi della mia musica.”
“Io credo” osservò Guisgard “che sono bei versi... intrisi di un sincero slancio ed altamente evocativi... tuttavia” sospirò “manca loro qualcosa...”
“Che mancanza ci trovi tu?” Sul punto di adirarsi il gigante.
“Sono belli, a tratti meravigliosi...” spiegò il cavaliere “... ma infondo qualsiasi artista potrebbe arrivare a comporli... voglio dire... se quella canzone l'avesse composta un Esiodo, una Saffo, persino un Pindaro o un Virgilio, beh, non si potrebbe non gridare al genio assoluto... ma è una soglia che l'animo mortale ha già raggiunto... con quella vostra musica potreste gareggiare con Omero o con Dante... ma davvero questo volete? Attraversare vie già battute da altri? Quando invece con le vostre qualità potreste eccellere?”
Il gigante lo fissò pensieroso.
“Si, hai ragione...” mormorò poi “... sento spesso che potrei superare ogni arte conosciuta... si, è vero... hai letto bene nella mia arte, cavaliere...”
Guisgard rispose con un inchino, per poi voltarsi verso i suoi compagni che assistevano nascosti.
E con uno sguardo cercò di tranquillizzarli.
“Fammi ascoltare come suoni quel tuo strumento...” ordinò il gigante.
E Guisgard cominciò a suonare la sua ocarina.
“E mentre suoni” aggiunse Passato “narrami una storia... e se mi piacerà, come premio, ti mangerò per ultimo...” ed abbozzò un inumano ghigno.
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Eilonwy 17-01-2014 01.36.34

Un bacio? Da me?
"Ah ah.....volete un bacio? Veramente? E va bene, ma solo uno!" dissi ridendo.
Guardai veramente divertita i miei compagni di viaggio e dissi: "Dopotutto è l' unico modo.....e non chiede di certo la Luna!".
Scesi dal carro, mi avvicinai al piccolo uomo e mi abbassai alla sua altezza.
Posai delicatamente le coralline labbra sulla sua ruvida guancia.
Dopo avergli dato quel bacetto, mi rialzai. Gli avevo lasciato un' impronta di un bacio bianca come la neve e la sua guancia si stava congelando.
Prima che Sir Riccardo se ne accorgesse, con un gesto della mano gli scongelai la guancia.
La cosa che mi sorprese era che pur avendogli dato quel glaciale bacio, sembrava contento di quel gesto di affetto.
"Perdonatemi Messere....adesso, per favore, potrei sapere la strada?" chiesi gentilmente a bassa voce.

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Parsifal25 17-01-2014 13.54.27

Indicai' la via per raggiunger i miei commilitori e ci dirigemmo lungo la strada maestra:
"Non temete Gufo......credo non ci sia il bisogno di andare al mercato degli schiavi....saprete sicuramente contrattare con la mia compagnia...."

Ascoltai' Alonius e compresi che non aveva tutti i torti, ma se non raggiungiamo Afravalone non potremo mai saperlo......

" Non hai tutti i torti....amico mio.....ma non possiamo non seguir il Gufo.....per adesso, ci conviene star con loro poi una volta giunti sul posto potremo prendere in considerazione tutte le opzioni da adottare. Fidat......non ti impaglieranno....." lo carezzai' sul petto e gli sorrisi.

Clio 17-01-2014 14.24.54

Annuii ad Astin.
"Ottimo lavoro, l'importante è che sia arrivato sano e salvo.. Vedremo se ci vorranno misure particolari per garantire la sua sicurezza.. Ma la gente sembrava felice del suo ritorno, meglio così...".
Ascoltai poi il discorso sulla spia.
"Beato lui.. Vedi quello che riesci a fare.. Non c'è altro., Astin.. Grazie d tutto.." Sorrisi.
Rimasta sola, ripensai alle parole del mio fedele luogotenente.
Il discorso del senato, scossi la testa, come se i senatori fossero felici di rivedere Karel in città.
Lo chiami per nome adesso? Credevo lo ritenessi.. Troppo!
Ancora quell'impertinente parte di me, la ignorai nuovamente.
Cercai di fare ordine nei miei pensieri, ma continuavo a distrarmi.
Beh, ormai devi pazientare... Domattina lo vedrai, domattina potrai parlargli..
Battei forte il pugno sul tavolo, era davvero troppo.
Lanciai un occhiata fuori dalla finestra, era ora di pranzo ormai.
Scesi così nella mensa, dove i miei uomini erano già radunati.
Mi sedetti in mezzo a loro, come sempre.
La loro presenza mi tranquillizzò non poco, e sperai che i loro discorsi quotidiani potessero servire a distrarmi.

Altea 17-01-2014 15.13.09

Prima di entrare al monastero indossai il pesante mantello e alzai il cappuccio, era sempre qualcosa..in mancanza di un velo.
Entrammo e ci trovammo in una chiesa, si sentivano solo i passi delle nostre scarpe attraversare la navata finchè giungemmo davanti all'altare, e qui vi era un frate intento a pregare.
In silenzio accesi una candela davanti alla effige di San Michele Arcangelo, il mio santo patrono sempre pronto ad ascoltarmi, e poi una davanti a quella di San' Antonio Abate.
Mi avvicinai al frate e mi raccolsi in preghiera, poi mi voltai verso di lui..."Padre..scusate se vi disturbo..veniamo da parte di lady Consel e abbiamo una missiva da consegnare all' Abate Nicola...voi sapete dirci se si trova in questo monastero?".
Fui diretta..senza troppi giri di parole..e in cuor mio speravo di essere arrivata nel luogo giusto.

Guisgard 17-01-2014 17.09.29

Clio, così, raggiunse i suoi per il pasto.
I soldati erano di buonumore, soprattutto per l'aria di festa che attraversava la città.
Il ritorno del principe aveva rianimato non poco l'atmosfera cittadina, che era invece apparsa molto triste nei giorni precedenti a causa dell'attentato da parte dei ribelli.
E tra le varie chiacchiere, alcuni soldati discutevano del possibile ruolo del principe Karel in quel particolare momento.
“Per me sarà solo un peso, vedrete...” disse uno di loro “... vorrà risolvere lui i problemi e finirà per dare noie a tutti...”
“Sciocchezze...” replicò un altro soldato “... appena sarà nominato il Senatore Supremo, vedrete che il nostro principe sarà subito messo al suo posto... e non escludo che poi possa seguire l'esempio di suo zio il re ed andarsi a chiudere in uno dei tanti castelli che fanno da corti itineranti della nostra Corona!”
Il tardo pomeriggio trascorse così ed in breve la caserma fu avvolta dal silenzio dell'imbrunire, già ambasciatore del crepuscolo, che sembrava però fare contrasto col clamore che ancora proveniva dalle strade e dalle piazze.
Verso sera, poi, Astin ritornò ad occuparsi dei turni di guardia.
“Capitano...” raggiungendo Clio “... perdonatemi, ma non ho potuto notare che apparite pensierosa... c'è forse qualcosa che vi turba? Forse dovreste andare a letto prima stasera... domattina vi attendono in Senato per il discorso che si terrà in presenza di sua altezza...”

Guisgard 17-01-2014 17.13.09

Alonius fissò Parsifal con un'espressione perplessa.
“Spero tu sappia il fatto tuo...” disse a voce bassa “... il cielo minaccia tempesta...” alzando gli occhi in alto “... e non mi dice nulla di buono...”
Gufo Scarlatto, allora, seguendo le indicazioni di Parsifal, fece dirigere la brigata lungo la via maestra.
Verso la metà del pomeriggio, infine, i mercenari avvistarono da lontano un campo con vari accampamenti.
Il luogo però apparve subito stranamente silenzioso.
“Troppo tranquillo...” fece Gufo “... solitamente un campo di guerrieri è tutt'altro che così silenzioso...” fece arrestare il passo alla brigata “... Boyke...” chiamò il suo fedele “... noi attenderemo qui... tu avvicinati al campo e controlla la situazione...” Boyke annuì e cavalcò verso il campo.
Ritornò poco dopo.
“Allora?” Chiese Gufo.
“Tutto è bruciato...” spiegò il mercenario al suo capo “... ci sono i resti di chi abitava presso gli accampamenti... qualcuno ha assalito il campo, massacrato e fatto razzie...”
“Maledizione...” mormorò Gufo, per poi voltarsi verso Parsifal “... chi ha potuto fare questo? Se i vostri commilitoni erano abili come ci avete detto, allora chiunque abbia assalito il campo doveva essere davvero temibile...”

Guisgard 17-01-2014 17.15.10

Il monaco salutò con un cenno del capo Altea ed i suoi due compagni di viaggio.
“L'abate Nicola...” disse sorpreso “... oh, voi cercate dunque proprio lui? Eh, ahimè, egli non è più qui da tempo ormai...”
“E' forse morto?” Fece Gyen.
“No, no...” scuotendo il capo il monaco “... è vivo e in piena salute spero. Anzi, ne sono certo. Intendevo dire che non vive più qui con noi al monastero. Ma se quella missiva a lui destinata è così importante, io posso portarvi dal nostro priore... egli saprà spiegarvi tutto... volete?”

Guisgard 17-01-2014 17.19.40

Il nano sorrise e fece una piroetta dopo il bacio di Eilonwy.
“Speriamo mantenga la parola...” disse Aladiah.
“Quel vostro bacio era un brivido” recitò il nano “e il viso lascia dolcemente livido.” Saltellò. “E or ch'avete pagato quel pegno” allegro e soddisfatto “come promesso, vi indicherò il regno!” Rise. “Prendete del bivio sol la destra” indicò “poichè la sinistra è assai maldestra.” Annuì. “Seguite poi il sentiero che taglia il bosco” si raccomandò “e non lasciatelo o finirete in quel luogo invero assai losco.” Avvertendoli. “E quando querce e olmi si apriranno” con fare teatrale “davanti a voi le guglie e le torri di Afravalone appariranno!” Mostrò un vistoso inchino e tornò a sedersi ai piedi del bivio.

Altea 17-01-2014 17.40.14

"Penso che parlare col priore sia una ottima soluzione..sicuramente ci saprà dire qualcosa di questo frate..chi sia, perchè lady Consel confida molto in lui..e forse...dove si trova ora" mi rivolsi di nuovo al frate..."Certamente, vi saremmo grati, poichè questa missiva è troppo importante..gentilmente, se vorreste condurci dal priore".
In me nasceva la speranza che forse avremmo, quasi, avuto qualche buon indizio su come incontrare questo Abate.

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Clio 17-01-2014 17.43.26

Sorrisi ad Astin.
"Hai ragione, non riesco a stare concentrata oggi.. Troppe cose sono successe negli ultimi giorni.. Troppe domande senza risposta, troppi scenari inquietanti.." Sospirai "E domani non sarà da meno.. Ma lamento qui tutto è tranquillo, posso ritirami prima.. Fammi chiamare se ci fosse bisogno..".
Tornai così nei miei alloggi, ritrovandomi improvvisamente stanca.
Contrariamente ai miei timori, mi addormentai in un baleno, per po' i svegliarmi riposata alle prime luci dell'alba.
Avevo sognato qualcosa, ma non riuscivo a ricordarlo.
Tanto meglio, non avevo tempo da perdere.
Mi preparai accuratamente, lasciando i capelli sciolti sopra il mantello.
La corazza, la preziosa spada al fianco, ed ero impeccabile come sempre.
Sicuramente rispetto alle altre donne avevo una scelta molto ridotta in fatto di abbigliamento.
Scesi al pian terreno, mangiai qualcosa di veloce, assisucrandomi che non ci fossero problemi.
Presi il mio cavallo e mi avviai verso il palazzo dei migliori.
Lì, mi attendevano i senatori e il principe Karel.
Smontai dal mio fidato baio, e, dopo averlo affidato ad una guardia, entrai a passo sicuro nella grande sala del consiglio.

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Eilonwy 17-01-2014 18.43.09

"Grazie mille...Messere!!! Arrivedervi!!!" dissi soddisfatta di aver fatto una buona azione a quel nanetto.
Presi la strada che mi era stata consigliata e in meno di venti minuti arrivammo a quel sentiero che tagliava un bosco. Spronai ancor di piu' Dante ad andare piu' veloce.
Anche se mancava poco ad Afravalone e saremmo arrivati verso mezzogiorno, avevo una certa fretta di giungere nel palazzo di Lady Galatea.
All' improvviso, fummo fermati da sette minacciosi briganti.
Per fortuna ero armata della mia fidata Spada di Fuoco Fatuo, del mio arco e delle mie frecce.
Per non parlare dei miei poteri congelanti da sirena.

elisabeth 17-01-2014 20.52.13

Daizen...ecco come si chiamava il contrabbandiere..e dovevo arrivare sino in quel covo puzzolente per saper....lo avrei incenerito, ma avevo bisogno di lui e dei suoi cavalli.....La discussione era carina......la mia gonna per le sue braghe...fantastico.....una volta avevo per sbaglio dato fuoco ai pantaloni di Mastro Folletto....fui messa in punizione....ma non me ne pentii mai.....mi divertii un mondo......" la donna di Daizen, ci sto pensando.....infondo e' una bella canaglia, forse voi lo conoscete meglio di me.....ma a questo penseremo dopo, dunque, mi hanno detto che siete il miglior giocatore e anche baro devo dire di dadi........Io sono la figlia del miglior giocatore di dadi delle terre del Nord.....Ho lasciato molti uomini ...in mutande...inteso....senza neanche un taddeo per una pinta di birra.......allora ho pensato, che avrei voluto sfidarvi ...credo che si potrebbe fare ...... dobbiamo solo decidere la posta in gioco....."...mi sistemai i capelli raccogliendoli dietro la nuca , lasciando volutamente scoperto il collo........sorridendo mielosa a Daizen....." Avete visto com'era facile parlare con Sir Colpen......infondo sembra un gentil'uomo "....

Parsifal25 18-01-2014 01.03.27

"Klaus!!!" spronai' il cavallo al massimo della velocità.
"Alonius!!! Vola......vedi se trovi qualcosa di strano......temo che il peggio sia arrivato. Le scritte su quelle lapide......erano veritiere..."

Mi volsi verso il Gufo e dissi: "Compagno.....meglio che tu rimanga qui con i tuoi uomini.....qualcosa di sinistro circola in mezzo a noi. Penso, che Afravalone.....sia solo l'inizio....."

Mutai' la mia forma in quel di Reienhearth, soltanto il potere custodito dal manto poteva svelare l'arcano. Spari' fra le nebbie oscure che segnavano il mio passo.

Guisgard 18-01-2014 01.36.22

“Davvero interessante...” disse Colpen con un vago sorriso, senza togliere gli occhi da quelli di Elisabeth “... in verità posso definirmi un gentiluomo e come tale non potrei mai lasciar cadere una richiesta di così affascinante donna...” prese due dadi d'onice “... si, una partita... un lancio soltanto... uno per me ed uno per voi...” fissando la maga “... chi fa il punteggio più alto vince l'intera posta in palio...” sorrise, tradendo sicurezza “... già, ma qual'è la posta in palio? Io pensavo a quattro bei cavalli che ho da poco vinto...” per un momento guardò Daizen “... ma voi?” Rivolgendosi di nuovo ad Elisabeth. “Voi cosa punterete invece, milady? Potrei proporre io... diciamo una bella notte d'amore col sottoscritto?” “Ehi, Colpen...” scattò Daizen “... per chi l'hai presa? Per qualcuna delle tue baldracche?”
“Calma, amico mio...” ridendo Colpen “... deve essere la nostra abile giocatrice a dover scegliere... magari lei ci sta... infondo afferma di essere in gamba nel gioco...”

Guisgard 18-01-2014 01.44.09

Parsifal così, ripresa la forma di Reienhearth, lasciò la compagnia dei Gufi e cavalcò in quello spettrale e desolato scenario.
Si ritrovò, infine, in uno strano scenario, quasi incantato.
Era davanti ad un piccolo stagno dalle acque verdastre e fumanti.
Udì allora delle voci confuse.
Poi dei vaghi suoni.
Sempre più vicini.
All'improvviso davanti a lui si mostrò un piccolo corteo.
Davanti procedevano dei monaci intenti a recitare i Divini Misteri del Santo Rosario.
In ultimo, a chiudere il corteo, vi erano dei suonatori di tamburi, che intonavano mesti colpi.
Nel mezzo di quella processione, su di un piccolo carro, vi era una bara vuota.
Ad un tratto una bambina emerse dalla vegetazione circostante.
“In quella bara” disse a Parsifal “ci sarà colui che perderà il duello tra te ed il tuo nemico, cavaliere...” per poi svanire.
Anche il corteo uscì dalla vista di Parsifal.
Poi il battito d'ali di Alanius fece come destare il cavaliere.
“Parsifal...” posandosi il falco sul suo braccio “... cos'hai visto?”

Guisgard 18-01-2014 01.48.51

Il monaco condusse così Altea ed i suoi due compagni dal priore del monastero.
I tre furono allora presentati al religioso che subito li invitò a sedersi.
“Dunque voi state cercando l'abate Nicola...” disse ai tre avventurieri “... in verità egli soggiornò per un po' in questo monastero... venne qui per alcuni suoi studi... l'abate è infatti un uomo di profonde conoscenze, sia in campo filosofico che teologico. Inoltre è autore di diversi trattati che riguardano la demonologia... egli è un uomo straordinario... di una sensibilità spirituale fuori dal normale... nei mesi che restò qui, non solo tenne lezioni per i novizi, ma operò anche alcuni esorcismi su fanciulle e fanciulli... e fu proprio questa strana frequenza di possessioni su giovani vittime che lo spinse a restare qui più del previsto... lui riteneva che qualcosa, presente in queste terre, provocasse questo genere di fenomeni... alla fine, però, decise di lasciare il monastero...”
“Per quale motivo?” Chiese Tyssen.
“L'abate Nicola” spiegò il priore “è un'anima ascetica... egli è uomo solitario, un eremita, un mistico... e questo suo bisogno di solitudine spirituale gli fece maturare la scelta di lasciare il monastero...”
Tyssen fissò la bella avventuriera che era accanto a lui, poi tornò a guardare il priore.
“Voi sapete dov'era diretto?” Domandò poi al religioso.
“Egli non disse nulla circa una sua possibile destinazione...” mormorò questi “... tuttavia qui in monastero l'abate strinse amicizia con un giovane novizio... praticamente egli divenne il suo allievo... forse potrebbe fornirci lui un qualche indizio...”

Guisgard 18-01-2014 01.53.50

Sette uomini, all'improvviso, bloccarono il cammino del carro, sul quale viaggiavano Eilonwy, Riccardo, Aladiah e Coco.
“Ehi...” disse il Cherubino “... chi siete? Cosa volete?”
“Calma, amico...” fece uno di quelli, che dall'atteggiamento sembrava essere il capo della banda “... sono tempi difficili questi... e noi viviamo in questa foresta tutti soli... dunque credo sia un nostro diritto richiedere un piccolo contributo, volontario, ai vari viandanti che incontriamo... non trovi?”
Gli altri della banda cominciarono a sghignazzare.
“Razza di furfanti...” mormorò Riccardo, per poi tentare di estrarre la spada.
Ma il bel cavaliere era ancora troppo debole a causa di quella ferita e dunque fu poco lesto nell'impugnare la sua arma.
Alcuni di quei briganti, allora, alzarono le loro balestre contro il carro ed i suoi passeggeri.
“Molto bene...” fece il loro capo “... ora siete tutti sotto tiro... dunque che nessuno si sogni di fare l'eroe o darò l'ordine ai miei di sparare... ed ora, da bravi, vuotate le tasche e non vi accadrà nulla...”
“Meglio fare come dicono...” disse Coco.

Guisgard 18-01-2014 02.01.00

Clio raggiunse il palazzo dove si riuniva il Senato.
Era questa la più antica e nobile assemblea sorta nel regno.
La tradizione narra che fu istituita, in una sua forma arcaica, dal leggendario Re Scorpione, uno dei primi sacri monarchi di Afravalone.
Il Senato sorse così per consentire ai membri più anziani dell'aristocrazia di poter avere diritto di parola e confrontarsi con i sovrani.
Col tempo il Senato divenne il cuore del Consiglio dei Migliori, ossia l'assemblea suprema dell'intera aristocrazia Afravalonese, per vedere poi crescere sempre più il suo potere.
Fatigas di Suession, grande filosofo del reame, riconosceva in questa coesione di poteri il vero segreto dell'ordine, Afravalonese: la Corona rappresentava il potere del re, il Senato quello dell'aristocrazia ed infine i Comizi Borghesi, dove si riunivano gli uomini adulti, non nobili, del reame in grado di portare le armi.
Il Capitano della Guardia Reale fu allora fatto entrare nella grande sala in cui i senatori deliberavano.
E nonostante l'austerità che richiedeva il suo ruolo, Clio appariva bellissima.
Sin dall'adolescenza suo padre aveva voluto per lei un'educazione maschile, visto che il suo destino era quello di dover portare le armi.
Ma la sua bellezza e la sua eleganza avevano più di una volta indotto alcune dame di corte a nutrire una vaga gelosia, mista ad ammirazione, per la nobile spadaccina.
Tuttavia, i suoi indubbi meriti in battaglia, la fedeltà delle sue truppe e la stima di gran parte dei senatori, avevano ben presto fatto guadagnare alla ragazza il rispetto e la considerazione di tutta la corte.
E quella divisa ufficiale, nonostante tutto, non riusciva a celare il fascino del giovane capitano.
La ragazza, dai lunghi e mossi capelli biondi, aveva carnagione chiara, lo sguardo luminoso e ardente, impreziosito da meravigliosi occhi blu e aggraziato dalla leggerezza delle sue palpebre.
La divisa, riccamente cucita con lo sfarzo consentito agli ufficiali, consisteva in un'aderente giubba verde smeraldo, stretti pantaloni lillà racchiusi da alti stivali di pelle ed un lungo mantello bianco.
All'improvviso tutti i presenti si alzarono in piedi.
Nella sala entrò il principe Karel.

Eilonwy 18-01-2014 02.15.28

"Scordatevelo.....noi non daremo proprio niente!!! Perchè non andate a sgobbare come tutti? Ah ecco perchè!!! Perchè siete degli incapaci buoni a nulla capaci solo di minacciare una povera fanciulla, un messaggero di Dio, una fatina e un ferito....dovreste vergognarvi !!!" dissi freddamente con coraggio e severità.
La mia spada e le mie frecce non sarebbero servite a niente!
Dovevo utilizzare per forza i miei poteri, dato che con quelle balestre ci avrebbero fatto secchi in un secondo.
In quel momento era piu' importante salvarsi la pelle. Speriamo che a Sir Riccardo non gli venga un colpo.
"Scudo di Ghiaccio!" gridai e subito si formò uno scudo protettivo a cupola di ghiaccio impenetrabile ed indistruttibile.

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Altea 18-01-2014 11.18.32

Ascoltavo, attentamente, il priore..quindi questo frate era una sorte di antidemone..un esorcista e conoscitore della filosofia e teologia..ma con uno spirito solitario..quindi si era ritirato da qualche parte..il che rendeva tutto più difficile trovarlo.
"Un novizio avete detto..era suo allievo?E' possibile parlare con lui, magari potrebbe darci maggiori informazioni" chiesi al priore gentilmente ma ero anche dubbiosa e davanti a lui espressi i miei timori a Gyen e Tyssen.."Tutto questo sta diventando più complicato, ma non parlo per la missione di trovare l'abate Nicola ma ho una strana sensazione" e guardai negli occhi Tyssen meravigliandomi dell'interesse che aveva dimostrato prima col priore "Lady Consel parla di qualcosa..e invoca l'aiuto di questo frate per la sua famiglia e per il suo regno..ovvero Capomazda..vero Gyen?" e guardai il nano cercando un segno di approvazione "e sto ripensando al paese di minatori appena lasciato vicino Tylesia..e di quel maestro e il suo apprendista..quel maestro sapeva benissimo, a mio parere, che l'abate si trovasse qui visto la sua espressione del volto quando lo ho nominato e anche perchè ci ha consigliato subito questo monastero" rimasi un attimo in silenzio e ripresi seriamente.."Ciò che mi preoccupa..era il loro anticlericalismo e la non fede in Dio, almeno nel nostro, e il discorso del locandiere sul fatto si stanno formando segretamente delle fazioni contro la Chiesa...e ho l'impressione dietro vi sia qualcosa di surreale..forse nel regno di lady Consel sta succedendo la stessa cosa e chiede l'aiuto di un frate..esorcista..appunto. Potrebbe essere una mia supposizione, amici, ma penso più entreremo in questa storia e forse scopriremo fatti più grandi di noi...e difficili per noi tre da superare...non so voi ma io ho questa sensazione".

elisabeth 18-01-2014 17.07.45

Presi tra le mani i due dadi.....l'onice era freddo....e la pietra era una mia amica particolare.......tra le mie dita essa cominciò a pulsare......grazie amica mia " Suvvia.....non voleva offendermi credo che Colpen abbia solo fatto la sua richiesta.....dunque i vostri quattro cavalli......la cosa mi piace ......io a letto con voi... potrebbe essere una notte speciale.....eccitante quanto gettare per un unica volta questi dadi sul tavolo......Infondo mio caro Dainzen...dovreste avere più fiducia nelle mie capacità.......sarà così che andrà, a me i Cavalli e a voi...la mia gonna.....ad un solo colpo.......".......potevo sentire il battito del cuore dei due uomini...Colpen per l'eccitazione......ero una donna,si sentiva vincente da subito......Dainzen.....era a disagio......io...ero tranquilla...

Tara La Banshee 18-01-2014 17.36.14

Le Sarchie mi diedero le ultime istruzione e dopo avermi consegnato qualche provvista giunse il momento degli addii.
Volai fuori da quella grotta pronta ad affrontare le sfide che avrei incontrato nel mio percorso.
Seguii alla lettera le indicazioni che le tre donne mi avevano fornite ed, aiutata anche dai venti, arrivai a destinazione prima di quanto pensassi.
Planai dolcemente in un campo non lontano dal luogo che dovevo raggiungere.
Nascosi le mie ali sotto un ampio mantello e mi avviai.
Percorsi la strada guardandomi intorno e cercando di catturare ogni dettaglio.
La piccola cittadina brulicava di vita, bambini e animali correvano per le strade, venditori urlavano per incoraggiare i passanti all'acquisto, prestigiatori e truffatori intrattenevano la folla, ma un edificio più di tutti sembrava animato.
Dalla porta di legno sbiadito entravano e uscivano uomini e donne, vecchi e ragazzi.
Guardai l'insegna: La Taverna Del Toro Rosso. Si, ero nel posto giusto.
Mi feci largo tra la gente e riuscii ad entrare.
Fui subito sopraffatta dagli odori che infestavano la stanza, sporcizia, cibo, alcool, tabacco e profumi da quattro soldi usati dalla donne intrattenitrici del locale.
Cercai con lo sguardo l'uomo che le Sarchie mi avevano mostrato nel calderone, era lui a capo della spedizione.

Parsifal25 19-01-2014 12.56.30

Mi allontanai' cosi' tanto dal gruppo del Gufo Scarlatto che alla vista non era più reperibile.

Andai' verso l'accampamento ove risiedeavano i miei compagni Mietitori, ma non vidi nulla......" possibile che i miei occhi mi abbiano ingannato cosi' facilmente? Le riesco a riconoscere le illusioni, ma......"

Nel frattempo che tentavo di capacitarmi di quel che stava succedendo, uno strano scenario prese forma dinanzi ai miei occhi. Vi era un corteo....dei monaci incappucciati che recitavano i Sacri Versi del Creatore, accompagnavano a suon di litanie una bara vuota ed il suo drappello. Soffermai' a guardar quello strano arcano ed una bambina in candide vesti spuntò dalla siepe vicina che mi rammentava che un duello a cui dovrò partecipare segnerà le sorti di un intero passaggio...... "cosa significava ciò.....quale doveva esser il mio compito.....Afravalone era in pericolo, i demoni che un tempo eran sigillati rischiano di tornare in terra......è un'immane puzzle ciò che si sta delineando lungo il mio cammino.....".

Di colpo mi senti' chiamare, era Alonius che andava constatando il mio status......ripresi conoscenza:
"Alonius......quel che ho visto......è una profezia: monaci incappucciati decantavan versi del Sacro Rosario in onor di una bara vuota scortata dal drappello privato......una bambina mi appare ed afferma che vi sarà un duello......duello mistico, credo...... perchè colui che morirà......sarà sentenziato con la mia spada.....cosa vuol dire? Raggiungere Afravalone, potrebbe aiutarci? "

Clio 20-01-2014 00.00.50

Tutto era pronto ormai nella sala, non c'era, naturalmente, un posto per me.
Così, dopo aver salutato i senatori, raggiunsi gli uomini di guardia, e restai in piedi in mezzo a loro, rivolta verso la nobile assemblea, immobile, impassibile, in attesa.
E finalmente lui arrivò.
Era splendido, con l'abito bordato d'oro e il ricco mantello, portati con eleganza e raffinatezza.
Gli sorrisi, cordialmente, per poi inchinarmi come tutti i presenti.
Ero davvero curiosa di sentire cosa aveva da dire il senato.

Guisgard 20-01-2014 00.23.57

Tara si ritrovò, così, in quella locanda.
Era un luogo come un altro, senza nulla di particolare in apparenza.
Ma cosa era accaduto?
Un attimo prima l'Icena era nella grotta delle Sarchie e ora invece era in mezzo a quella gente.
E nel mezzo?
Tara aveva avuto troppa fretta.
La sua mente ed il suo spirito, quando era ancora con le tre veggenti, già immaginava un seguito.
E questo aveva fatto si che la ragazza alata non vivesse appieno quel momento.
Le Sarchie infatti le avevano dato altri suggerimenti e forse qualche altro indizio sulla strada da seguire.
Ma lei, per la troppa fretta di andare, aveva prestato troppa poca attenzione.
Ed ora, come quando ci si sveglia da un sogno senza però ricordarne la forma, la sua mente appariva confusa.
Come se avesse dimenticato le ultime parole delle tre Sarchie.
Come un sogno.
Così appariva adesso l'incontro con le tre veggenti per Tara.
Un sogno metà dimenticato.
Ma proprio mentre la ragazza alata pensava di essere arrivata ad un punto morto, di aver smarrito passaggi importati per il suo cammino, ecco che la sua attenzione fu rapita da una voce.
Era quella di un ragazzino che vendeva fiori tra i clienti della locanda.
“Acquistate i miei gerani...” disse ad alcuni che bevevano al bancone “... non ne troverete di più belli... ho anche orchidee, primule e betulle...”
“Non ci servono i tuoi fiori, marmocchio...” fece uno dei clienti “... ora fila e lasciaci bere tranquilli...”
“Se volete...” mormorò il piccolo “... mio nonno sta coltivando una nuova specie di fiore... è rarissimo... mai è sbocciato qualcosa di simile...”
“Va via, non vogliamo i tuoi fiori...” disse un altro di quei clienti.

Guisgard 20-01-2014 00.27.35

Tyssen e Gyen ascoltarono quelle parole di Altea, senza però riuscire a dare nessuna risposta o spiegazione alla bella avventuriera.
“Lady Consel” disse il nano “era sinceramente preoccupata per una minaccia che a suo dire gravava sul regno... una minaccia che riguardava anche la sua famiglia... per questo ha chiesto aiuto all'abate... ma di più io non posso sapere, madama...”
“Se volete” intervenne il priore “vi farò incontrare quel novizio che ha conosciuto l'Abate Nicola...” e chiamò uno dei monaci affinchè li accompagnasse dal giovane.
Altea ed i suoi due compagni, così, furono condotti nell'orto del monastero, dove vi era un giovane novizio.
“Fratello...” chiamò il monaco che li aveva accompagnati “... questi tre viaggiatori vogliono parlare con te... vi lascio soli.” ed andò via.
Il novizio allora si avvicinò ai tre.
“Pace e Bene, amici...” salutandoli “... sono Fratello Pich... in cosa posso aiutarvi?”

Guisgard 20-01-2014 00.31.08

Colpen guardò Elisabeth e sorrise.
L'uomo era sicuro di se e già pregustava la sua vittoria.
Daizer, invece, appariva nervoso.
Non si fidava di Colpen e non pensava che una semplice donna potesse tener testa ad uno dei più abili giocatori d'azzardo della regione.
Tuttavia Elisabeth sembrava determinata.
Colpen prese così i suoi due dadi, ci soffiò sopra e comincio ad agitarli fra le mani.
“Chi farà il punteggio più alto” disse “vincerà la posta in palio.” E tirò i due dadi.
“Sei e cinque fanno undici!” Esclamò. “Un colpo niente male davvero.” Rise. “Per battermi dovete fare un doppio sei, madama. Cosa non semplice. Auguri comunque!” E fissò Daizer come se avesse già vinto.
http://upload.wikimedia.org/wikipedi...di_antichi.jpg

Guisgard 20-01-2014 00.33.08

Alanius ascoltò con attenzione ogni parola di Parsifal.
“Qualcosa di oscuro sta succedendo” disse il falco “e credo che Afravalone sia il punto di partenza di tutto ciò... in queste regioni abbiamo percepito la presenza di forse oscure... credo che tu sarai chiamato presto a decidere le sorti di qualcosa di importante... tuttavia il pericolo che corri è molto grande, stando alla visione che hai avuto... prima giungeremo ad Afravalone, prima conosceremo il nostro Destino...”
Ma proprio in quel momento un rumore di cavalli giunse ad interrompere il cavaliere ed il suo fedele falco.
“Parsifal!” Esclamò Gufo Scarlatto, seguito dai suoi uomini. “Siamo venuti a cercarvi. Eravate come svanito nel nulla. Avete scoperto qualcosa su coloro che hanno assalito il campo?”

Guisgard 20-01-2014 00.38.09

I briganti che avevano assalito il carro di Eilonwy e dei suoi compagni restarono di sasso davanti a ciò che la ragazza aveva fatto.
Quella cupola di ghiaccio, come sorta dal nulla, aveva avvolto i quattro viaggiatori, mettendoli al riparo dalle balestre dei briganti.
Ma dopo quel momento di stupore ed incredulità, i fuorilegge puntarono le loro armi e cominciarono a bersagliare di frecce la cupola di ghiaccio.
Ma nessuna di quelle frecce riusciva a scalfire la barriera eretta dalla fanciulla.
“Capo...” disse uno dei briganti a colui che comandava la banda “... cosa facciamo? Che siano dei maghi?”
“Maghi o non maghi” con rabbia il capo “io voglio il loro carro e tutto ciò che trasportano... e poi...” aggiunse con bramosia “... voglio che quella ragazza sia mia stanotte... sono giorni che non metto le mani su una donna e non voglio farmi scappare quel bel bocconcino...”
“Serve un piano per farli uscire da lì, capo.” Mormorò un altro della banda.
“Lo troveremo.” Fece il capo.
Intanto, all'interno della cupola di ghiaccio, Eilonwy e gli altri cercavano di capire cosa stesse succedendo all'esterno.
“Accidenti...” fece Coco “... ed ora che si fa?”
“Semplice...” rispose Aladiah “... aspetteremo che quei briganti vadano via...”
“E lo faranno?” Chiese la fatina.
“Quando capiranno che non possono nulla contro questa cupola” spiegò il Cherubino “vedrai che si daranno per vinti e spariranno.”
Riccardo però appariva meravigliato da ciò che Eilonwy aveva fatto.
“Come siete riuscita a fare questo?” Domandò alla ragazza. “Chi siete voi veramente?”


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