Quel bacio rivelato di fronte a tutti e corrisposto da lui...dimostrava tra noi vi era di più. Staccai le labbra calde e subito realizzai di ciò che era avvenuto..e che Raimonde aveva visto tutto. Sulle mie labbra ancora il sapore delle sue, del suo profumo fresco ed inebriante..ad un tratto la roulette finì di girare ed uscì il 6...aveva vinto..ma avevo vinto pure io.
"Una residenza fuori città..certo che vi accompagnerò..attento a Raimonde..abbiamo dimostrato vi è qualcosa di più..e lui è convinto di essere il mio ragazzo, illuso" e speravo veramente non accadesse qualcosa.
Accarezzavo la sua mano e diedi un' occhiata proprio a Raimonde.

"O e' il luogo piu' bello del mondo" disse Icarius a Clio "oppure tu sei una magnifica poetessa." Sorridendo. "Comunque si era detto di darci del tu, no?" Facendole l'occhiolino.
Ad un tratto arrivo' velocissima e con la sirena accesa un'auto della polizia.

"È il luogo più bello del mondo, credimi..." con un sorriso divertito.
Mi immaginai cosa avrebbe pensato un umano nel vedere Solaria, sicuramente non sarebbe mai nemmeno riuscito ad immaginare una simile bellezza.
Lo guardai incuriosita per un lungo istante, quegli occhi così azzurri, il viso pulito, i modi cortesi.
"Certo che sei molto diverso dal tuo socio.." mi lasciai sfuggire, candidamente.
Poi però accadde qualcosa, un suono ripetitivo e assordante, che compresi essere una sirena.
Mi voltai di scatto e vidi la macchina sfrecciare via.
Corrucciai lo sguardo, preoccupata.
"Che sarà successo?" chiesi ad Icarius, accanto a me.

Dacey resto' li', mentre Ansal mostrava tutto il suo risentimento a Symminrl.
Tra i due era palese che non correva buon sangue.
"Insomma..." disse con rabbia l'allenatore al direttore "... cosa diavolo volete ancora da me?"
"Quanta agitazione..." fumando Symminel "... si direbbe che kri non ami molto la categoria a cui io appartengo..."
"Infatti." Annui' Ansal. "Detesto voi giornalisti. Siete la feccia della societa' ed il male di ogni paese civile. Uno stato di diritto dovrebbe obbligare gli organi d'informazione a rendere conto di cio' che affermano e non consentire loro di spargere infamie e menzogne."
"Sembrate quasi un Robin Hood..." sorridendo Symminel "... anche se gorse il ruolo piu' adatto per lei e' quello di Don Chisciotte contro i mulini a vento... pero' le ricordo che tutti hanno liberta' di pensiero e di espressione..."
"Non a dispetto della verita'." Replico' Ansal.
"Io voglio da lei un nome..." Symminel "... e sa a chi mi riferisco..."
"Lasciatelo in pace!" Esclamo' l'allenatore.

Ero imbarazzata da come Symminel non provasse neanche un minimo di pentimento.
E anche preoccupata per come la conversazione si stesse evolvendo visti i toni che Ansal aveva assunto.
Non sapevo di chi parlassero ma l'allenatore pareva risoluto a non voler dare informazioni al direttore ed io in cuor mio non potevo dargli torto.
Tuttavia Symminel pareva tranquillo, troppo anche.


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Marios rise di gusto di fronte alla determinazione di Nyoko.
"Sfida accetata." Disse dandole la mano. "Comunque oggi ho l'intero pomeriggio libero... quindi se vuole possiamo andarci anche subito." Sorridendo.

"Si, in efetti io e Tyson siamo alquanto diversi." Disse divertito Icarius a Clio.
Poi quella sirena e l'auto della polizia che si fermo' proprio davanti alla sua agenzia.
"Ehi, eccolo!" Uno dei poliziotti indicando Icarius agli altri suoi colleghi.

"Voglio sapere dove si trova quel dannato Hiss..." disse Symminel "... e riusciro' a trovarlo..."
"Allora non mi resta che augurarle buona Fortuna." Ansal, per poi andare via.
"Dannato imbecille..." seccato il direttore "... dobbiamo trovare quel dannato..." rivolto poi a Dacey "... dobbiamo trovarlo..."

"Non temere..." disse il miliardario ad Altea, con la mano che sotto il tavolo continuava ad accarezzare la sua gamba nuda "... fino a quando continuero' a spendere cosi' tanto in questo locale dubito che i tuoi amici si opporranno..." sorridendole.

Sorrisi alla sua stretta di mano e alla sua disponibilità. "Perfetto. Allora ci vediamo fra dieci minuti nella hall. Il tempo giusto di mettete qualcosa di comodo e di prendere i miei strumenti per le ricerche" dissi alzandomi entusiasta ed avviandomi alla porta.

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"Già. .a loro interessano i soldi..ma non so a Raimonde o forse potrebbe essere pure per lui..Non chiamateli miei amici poiché sono i miei nemici. Una ragazza mi aveva detto mi aveva trovato un lavoro in un ricco ristorante ed io mi ero fidata..e mi sono trovata qua..per me è una gabbia. Io ho origini umili..la mia famiglia è povera a differenza della vostra immagino" mi aprii al misterioso aristocratico miliardario con naturalezza.." e lo abbracciati mentre la mia mano era sopra la sua che scivolava sulla mia gamba come seta.."Mi affido a voi..e verrà il momento vi darò del tu".

Quei tre uomini cercavano qualcuno, ma dal momento che non chiesero informazioni a nessuno, mi feci gli affari miei.
Appena arrivata al bar, incontrai Arow, una mia collega.
"Ciao, cara" la salutai, sorridendo "Non del tutto. Stasera ero a cena con un amico, ma purtroppo dopo cena ha avuto diciamo un piccolo incidente e ho deciso di fare la notte per seguirlo e rimanere con lui" risposi annuendo.

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Marios annui' a quelle parole di Nyoko, riguardo l'appuntamento di rivedersi poco dopo nella hall dell'albergo.
Ed infatti, dopo circa mezz'ora, il bel professore era giu' ad attendere la ragazza per la loro escursione nella misteriosa brughiera.

Andai nella mia stanza e mi cambiai, presi la valigetta e scesi nella hall. Appena lo vidi mi illuminai e gli andai incontro. "Eccomi, scusi se ho fatto tardi" dissi sorridendogli.

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Guadai l'arrivo della polizia sconvolta.
"Che cosa sta succedendo?" Esclamai.
Era sicuro che puntassero Icarius

"Oh, un amico..." disse con malizia Arow a Gwen "... mmh... perche' sento un uccellino che ridacchia sulla mia testa? Dici che sono troppo in malafede?" Ridendo.
Ad un tratto Gwen vide di nuovo i tre strani uomini uscire dall'ascensore e lasciare l'ospedale.

Risi alla malizia di Arow.
"No, beh... Ci conosciamo da pochissimo..." portandomi una ciocca dietro l'orecchio.
Ad un certo punto vidi i tre uomini uscire dall'ospedale, sempre con la curiosità della loro presenza qui.
Cosa potrebbero farci tre strani uomini in giacca e cravatta in un ospedale fuori dall'orario di visita?

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"Beh, uno scrittore famoso una volta disse che ogni uomo deve almeno una volta nella vita aspettare una donna." Disse sorridendo Marios a Nyoko. "Direi di andare adesso. Meglio affrettarci, la brughiera al buio non e' molto ospitale."
Uscirono dall'albergo ed a bordo dell'auto del professore lasciarono l'albergo.

Sorrisi alla sua frase e mentre ci avviavamo alla sua vettura gli risposi "mi state dicendo che sono la prima donna che aspetta?" sorridendo e portando una ciocca nera dietro l'orecchio.

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"Di sicuro non cercano noi..." disse Icarius a Clio, prenderla poi per mano ed allontanandosi.
Per celare il suo volto il ragazzo indosso' gli occhiali arrivati prima in agenzia per posta.
Ma una volta messi si blocco' di colpo, togliendosoli e restando a guardare la folla intorno a loro.
Allora li rimise e di nuovo resto' sorpreso, quasi sconcertato.
Ancora una volta si tolse gli occhiali e Clio noto' un pallore irreale sul suo viso.

"Ehi, Gwen..." disse Arow accorgendosi che Gwen guardava qualcosa "... che guardi? Ti vedo distratta..."
Infatti la bella ragazza dai capelli rossi guardava quei tre strani individui.

"Beh, in effetti si..." disse guidando Marios e sorridendo a Nyoko "... i miei studi non mi lasciamo molto tempo per altro... infatti non sono sposato..."

"Avevo notato la mancanza della fede al dito..." dissi cercando di non sembrare un'impicciona. "Beh, siete ancora giovane. Troverete senza ombra di dubbio una bella donna" dissi guardandolo.

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Arow mi riscosse dai miei pensieri.
"Oh nulla, nulla" con un sorriso "Come va il lavoro qui? Tutto bene?" chiesi, per stornare l'attenzione altrove.

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Marios sorrise a Nyoko e continuo' a guidare.
Ormai erano usciti dalla citta' e l'auto aveva gia' imboccato una viuzza di campagna.
La cupa brughiera gia' annunciava la sua vastita' con zone brulle tra pietre e secolari alberi frondosi.
"La chiesetta non e' distante..." disse il professore alla ragazza.

"Si, come al solito, tutto tranquillo." Disse Arow a Gwen.
Intanto i tre misteriosi uomini salirono su un'auto di grande cilindrata ed andarono via tra l'indifferenza generale, quasi fossero tre fantasmi.

Osservai la strada mentre il professor Marios guidava. Arrivati lì iniziai a guardarmi intorno. Segui poi Marios, ansiosa di vedere questa chiesa.

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La brughiera appariva sterminata e selvaggia, sotto un cielo cupo e minaccioso di piggia, un vento freddo e secolari alberi frondosi che si stagliavano austeri su uno sfondo quasi irreale e sognante.
Chiazze di verde, pietre e massi consumati dal tempo e dalle intemperie che tradivano l'antichita' di quel luogo, argentati nastri torrenziali che scorrevano come arterie pulsanti facevano di quel luogo un mondo a parte.
L'auto del professore e di Nyoko si insidio' in quella cupa vegetazione, fino a quando imboccarono uno stretto sentiero, alla fine del quale sorgeva la chiesetta.

"Bene" risposi ad Arow "Anche i miei studi procedono alla grande."
Nell'ultimo sguardo che avevo rivolto ai tre uomini, lì avevo visti sparire in una macchina di grossa cilindrata come se non esistessero, come se la gente non li avesse completamente visti, era molto strano.

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Arow continuo' a parlare a Gwen, mentre i tre uomini erano ormai andati via nell'indifferenza generale.
Poco dopo le due infermiere si accorsero che nell'ospedale vi era una certa agitazione.

Mi prese per mano, e quella cosa mi sorprese.
Non dissi niente e lo seguii, anche se sapevo benissimo che cercavano noi.
Avrei potuto proteggerlo, anche se spiegarglielo sarebbe stata la cosa più complicata.
Ci mischiammo tra la folla, e indossò gli occhiali da sole che erano arrivati, quelli che avevo comprato da Tyson.
In quel momento, però lo vidi sbiancare, e anche se non conoscevo così bene la natura umana, capii che qualcosa non andava.
Così lasciai la sua mano per prendere il suo braccio, in modo da essere più vicino a lui.
"Che succede?" preoccupata "Che cosa hai visto?" gli chiesi.

Icarius quasi sconvolto si volto' verso Clio, per poi guardare gli occhiali che aveva in mano.
Ma prima che potesse dire qualcosa alla ragazza, i poliziotti li raggiunsero.
"Icarius Hero..." disse uno di quelli "... e' accusato di sottrazione illecita di denaro a scopo di lucro, falso in bilancio ed oltraggio alla morale pubblica... ha il diritto di restare in silenzio e tutto cio' che dira' potra' essere usato contro di lei in tribunale... inoltre ha il diritto di avere un avvocato e se non puo' permettersene uno allora le sara' assegnato d'ufficio."
Allora lo ammanettarono e gli occhiali restarono a Clio.

Io ed Arow continuavamo a parlare tranquillamente, ma la situazione improvvisamente cambiò.
Vedemmo infatti che c'era una certa agitazione.
"Ma cos'è tutta questa confusione?" mormorai, per poi fermare un infermiere "Come mai sono tutti così agitati? È successo qualcosa?" chiesi, preoccupata.

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Il milionario senza nome sorrise ad Altea, per poi prendere un po' del denaro vinto sul tavolo ed adagiarlo, con garbo e classe, nella scollatura di lei.
"Ora hai abbastanza denaro per licenziarti da questo posto, piccola..." disse lui guardandola.
Tutto cio' sotto lo sguardo di Raimonde.

Non rispose.
Che cosa poteva aver visto di così spaventoso da non riuscire nemmeno a parlarne?
Cominciavo ad essere preoccupata.
Poteva trattarsi di Athia e degli altri?
Non ebbi nemmeno il tempo di fermarmi a pensare, che i poliziotti ci raggiunsero e ammanettarono Icarius.
Restai sconvolta ad osservare la scena.
Lì per lì sapevo di non poter far niente, ma qualcosa dentro di me mi spingeva a volerlo aiutare, anche e forse non aveva il minimo senso.
Forse avrei potuto usare l'influenza della mia copertura per liberarlo, o pagare la cauzione, infondo non aveva ucciso nessuno un modo doveva pur esserci.
"Dove lo state portando?" allarmata, mentre gli occhiali erano scivolati nelle mie mani.

"Si..." disse l'infermiere a Gwen "... un anziano uomo ricoverato qui e giunto stanotte a causa di una rissa e' morto improvvisamente nel suo letto..."
Arow resto' turbata.

"In prigione, signorina.. " disse uno dei poliziotti a Clio "... poi andra' davangi ad un magistrato... quest'uomo e' un imbroglione e con ogni probabilita' lui ed il suo socio si apprestavano a raggirare anche lei..."
E portarono via Icarius.

Mi sentii gelare appena sentii quelle parole.
"Oh cielo..." sussurrai e subito mi precipitai in camera.
I pensieri che mi affollavano la mente erano tanti: cosa avesse di così pericoloso quell'uomo, come avessero fatto ad agire indisturbati quei tre uomini e soprattutto se Elv stesse bene.
Mi dispiaceva per quell'uomo, ma purtroppo non potevo più fare niente per lui, mentre ciò che mi premeva era accertarmi che nulla fosse accaduto al motociclista.

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Mi pose i soldi nella scollatura come fosse un fiore..il fiore della mia libertà. Lo abbracciai
di gioia ed in fondo pensai pure io avessi contribuito a questo.
Gli presi la mano.."Venite con me ..andiamo da Raimonde..oppure se non vuol sentire ragioni ne parleremo con Madame Sibille, la titolare".
Col cuore in gola mi posi davanti a lui..volevo la mia rivincita. ."Questo è il mio onorario per il mio licenziamento " sorridendo e guardando l'uomo misterioso visto la somma era molto cospicua. ."E avrai capito io non provo nulla per te Raimonde..i soldi puoi tenerli tu o darli a madame..è stato un piacere" disgustata al pensiero dei baci che ero stata costretta a dargli.

La strada intorno a noi sembrava avvolgersi di colori contrastanti. Il cielo si ingrigì e l'atmosfera sembrava molto inquietante. Imboccammo uno stretto sentiero e presto ci trovammo davanti la chiesetta.

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