"Beh, mi sembra un pò assurda come ipotesi, capitano..." disse Matton a Destresya "... forse quel folle vuole soltanto studiare gli animali e la flora per addestrare bestie selvatiche a combattere in qualunque territorio."
"Anche questa come ipotesi mi sembra azzardata." Sorridendo Fessen. "Da fumetto direi."
"Ne ha una migliore lei?" Chiese Matton.
"Non abbiamo dati, nè indizi." Fessen fissando Destresya. "Per ora possiamo solo fare supposizioni perlopiù inutili. Dobbiamo indagare, cercare tracce... senza tasselli nessun mosaico avrà mai forma. Dico bene, capo?" Alla bella comandante.

"Verissimo..." disse lui ad Altea con un tono che appariva sicuro, forte, senza titubanze "... il desiderare una bella donna può portare alla folli, persino alla dannazione... come accadde a Faust... sei forse una diavolessa giunta per lamia dannazione?" Con un vago e Mefistofelico sorriso accennato nella voce profonda e calda. "Se sei tutta bagnata allora spogliati pure, mia cara... così sarai pià libera di poter servire il tuo padrone..."

"Beh, non siamo in un romanzo di fantascienza." Disse Elv divertito.
Intanto erano tornati alla clinica.
"Comunque continua a ripensare al furto di animali al parco acquatico..." mormorò scendendo dall'auto "... e la cosa mi viene da accostare all'uomo che lei ha incontrato sulla nave... forse dovremmo cercare il capitano... ricorda il suo nome? Potrebbe darci informazioni su quell'uomo e sui suoi animali..." a Gwen.

Sorrisi ed annuii.
Anche se la mia realtà personale non era tanto più lontana.
Intanto, eravamo tornati in clinica.
Mi chiese il nome del capitano.
Fui subito indecisa sul fatto di dirlo o meno.
Non c'era nulla di legale nelle tratte che lui percorreva, un servizio di cui anch'io avevo usufruito e che peraltro coinvolgeva una persona cara a Sauron.
No, non potevo tradirlo.
"Purtroppo non mi sovviene, al momento, mi spiace" risposi.
"Comunque, penso anch'io che quello strano uomo sua coinvolto nella sparizione degli animali."

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"Potrebbe essere, pure voi non sapete nulla di me....ebbene si, rendervi folle per una donna non sarebbe una cattiva idea, per me? E chi sono io per poter avere tale potere?" sentendo poi la sua risata quasi diabolica.
Mi alzai e tolsi il tubino lentamente per poi togliere pure la camicetta.
Le gettai sul marmo bagnato e freddo, ma rimasi col mio intimo e mi riavvicinai a lui.."Ora mi sento leggermente meglio...dove eravamo rimasti?" osservandolo.

http://1.citynews-today.stgy.ovh/~me...ecret12-21.jpg

"Esatto!" Annuii "Dobbiamo indagare, partiamo dal video, ci ha condotto al porto, parliamo con la guardia costiera e capiamo bene cosa si sente, si parla di una nave nel porto, dobbiamo trovarla, interrogare i marinai, qualunque indizio può esserci utile. Tra l'altro non vi ho detto che la polizia locale mi ha avvisato tramite mail di un omicidio avvenuto ieri, molto inquietante, e non solo...".
Aggiornai così la task Force sulle ultime notizie, compreso il fatto che il professor Mizzar poteva essere stato avvistato su una nave che si dirigeva a Baias.
Presi il cel e girai a tutti la mail.
"Dobbiamo parlare anche con la polizia locale e capire dove sono arrivati con le indagini'.

Alzai gli occhi al cielo, scrollando le spalle, evitando di dargli corda.
Riusciva ad essere davvero irritante.
Mi limitai a prendere il mio drink, bevendone subito un primo sorso.

"Mi auguro davvero che lei sia migliore come addetto alla sicurezza che come investigatore privato..."

Mordendomi appena il labbro per evitare che esso si piegasse in un accenno di sorriso.

"Certo che questo posto è decisamente tranquillo..."

Dondolando un piede sotto la sedia, ripensando alla folla che invece era presente in ognuno dei bar di città in cui ero solita andare dopo il lavoro.

"Si riesce persino a sentire cosa dicono gli altri clienti."

Non che intendessi origliare ma senza musica e frastuono di chiacchiere, le parole dei due pescatori erano perfettamente udibili.

“Peccato...” disse Elv “... se avessimo saputo il nome del capitano poi senza dubbio saremmo riusciti a risalire di certo all'uomo degli animali...” deluso il giovane dottore “... peccato davvero...” guardando Gwen “... e sia... è già tardo pomeriggio... mi sa che devo tornare a casa... vuole un passaggio al suo albergo, dottoressa?”

Lui attraverso la sua maschera osservò ogni minimo movimento di Altea mentre si toglieva l'uniforme completamente zuppa, restando così solo con l'intimo indosso, anch'esso bagnato per il troppo vapore.
Sentiva lo sguardo di quel misterioso uomo ovunque su di sé, sulla sua pelle bagnata, su ogni forma ed in ogni piega.
Come se quegli occhi potessero accarezzarla, leccarla, persino baciarla.
“Hai tutto, mia cara, per ossessionare un uomo fino alla follia...” disse senza smettere di guardarla “... hai armi infallibili... sta a te saperle usare... dove eravamo rimasti? Mi stavi lavando la schiena...”

Tutti annuirono a quelle parole di Destresya.
“Ottimo.” Disse Fessen. “I miei complimenti, capo.” Sorridendole. “Si vede ha la stoffa per gestire questo genere di situazioni.” Annuendo. “Tuttavia... io concentrerei le forze ora a cercare il luogo in cui i due scienziati potrebbero trovarsi... se non sbaglio lo spaccio della polizia, a proposito di Mizzar a bordo di una nave, parlava anche di alcuni animali tenuti in gabbia... quindi il luogo in cui ora sono segregati i due scienziati potrebbe essere adatto ad ospitare anche quegli animali... ossia, un luogo isolato, senza che nessuno avverta versi ed odori di quelle bestie... inoltre dovrebbe trattarsi di un luogo vicino ad una buona quantità d'acqua dolce, non salata.”
“Ottime supposizioni!” Matton.
“Il tipo è in gamba!” Ergolin agli altri, mentre Fessen sembrava bearsi di quell'ammirazione generale.

“Beh, diciamo che nessun cliente si è mai lamentato.” Disse divertito Asso a Dacey, bevendo il suo drink. “E poi oggi avevo una doppia missione... smascherare l'adultero e proteggere la bella amministratrice del signor Maston. Chissà che non mi sia meritato un premio.” Ridendo di gusto.
Intanto i due pescatori continuavano a bere al bancone.
“Non puoi riparare le reti?” Uno all'altro.
“No, impossibile...” questi “... sono state tranciate di netto... qualcosa di affilato le ha tagliate, per poi strapparle via.”
“Qualcosa di molto forte...” il primo dei due sorpreso “... forse hanno usato un machete...”
“Che il diavolo se li porti...” bevendo il secondo “... ora dovrò comprarne di nuove... senza contare tutto il pesce che hanno mangiato...”

"Mi spiace non poterla aiutare" ribadii, ma non avevo veramente intenzione di tradire la gente.
"Volentieri, grazie" risposi, accettando il passaggio.

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"Riuscirò a catturare il suo animo...sembra a volte così freddo, insensibile...spero lei non reciti una parte" a bassa voce vicino al suo orecchio mentre il panno scendeva lento dalle spalle al petto "Può chinare la testa sulle mie gambe se vuole...si sentirà più rilassato...io voglio farla stare bene e lei vuole farmi stare bene anche me?". Mi accorsi che volevo dominare quell' uomo, volevo di più, non essere una cameriera qualunque o a suo comando...sarebbe stato un traguardo. Poteva comandare i suoi assistenti, come li aveva chiamati prima, ma non me.

" Cosa le fa credere che io sia una ammiratrice di Maston? Ha fatto delle ricerche su di me per caso?"

Gli chiesi sollevando un sopracciglio per assumere un'espressione ancora più interrogativa sotto la montatura degli occhiali.

"Allora, visto che lei è un investigatore e qui si può origliare impunemente... Cosa crede abbia rotto le reti del pescatore?"

Ascoltai attentamente Fessen che si pavoneggiava.
Ma guardalo come fa la prima donna.
"Mi sembra un'ottima idea, voglio una mappa degli edifici della zona che hanno queste caratteristiche, non ce ne saranno molte, voglio sperare.." sorrisi.
"Mi sembra un buon punto di partenza, qualcuno dovrà comunque andare a parlare con la polizia, non dobbiamo tralasciare nessuna informazione!".

Elv si cambiò, posando il camice e prendendo il giubbotto, per poi uscire e salire in auto con Gwen.
Lasciarono la villa e raggiunsero l'albergo, che in quel tardo pomeriggio di Febbraio sembrava donare al mare calmo e piatto un colore indefinito, quasi malinconico.
Il fruscio vago delle onde sulla spiaggetta sottostante era melodico e rilassante, con l'orizzonte che si apprestava ad essere baciato dal Sole purpureo e morente.
“Eccoci...” fermando lui l'auto davanti all'albergo “... un bel posticino si è scelta, complimenti.” Sorridendole.

Lui appoggiò la testa sulle gambe bagnate di Altea, adagiandosi rilassato in quella nuova e comoda posizione.
“Certo, mia cara...” disse “... desidero sempre che la mia cameriera personale sia a suo agio... sei la prima fra tutti coloro che vivono qui... quindi avrò sempre una preferenza per te...” in attesa che lei continuasse ad insaponarlo.

Asso rise.
“Che caratterino...” disse a Dacey “... è stata Ghilda a dirmelo.” Fissandola. “Beh, comunque io faccio solo ricerche su donne verso cui nutro interesse.” Finendo il suo drink con indifferenza.
Poi quelle parole di Dacey.
“Probabilmente qualche pesce grosso...” mormorò “... le interessa saperlo? Bene... le mostro subito come lavora un vero investigatore privato.” Alzandosi e raggiungendo i due pescatori. “Salve... non volendo ho ascoltato i vostri discorsi... beh, credo sia stato un pesce a lacerare le reti ed a portarsi via il pesce che era dentro.”
“No, si sbaglia.” Uno dei due pescatori. “Le reti erano già state issate sulla barca ed io mi sono allontanato si e no un 10 minuti per registrare alla capitaneria il rientro del mio peschereccio. Poi al mio ritorno ho trovato le reti lacerate ed il pesce tutto sparso a terra.”
“Allora qualcuno le ha rotte per farle un dispetto.” Fece Asso. “Lasciando il pesce tutto per terra.”
“Il pesce era però in buona parte mangiato...”
“Cosa?” Sorpreso Asso. “Era mangiato?”
“Si.” Annuì il pescatore.
“Allora la soluzione è semplice...” schioccando le dita Asso “... qualcuno le ha fatto un dispetto rompendo le reti e versando a terra tutto il pesce, andando poi via... l'odore ha attirato i gatti e questi hanno mangiato parte del pesce.”
“Ma il porto è pieno di gatti” replicò l'altro pescatore “ed avrebbero in breve mangiato tutto il pesce.”
“E poi il pesce era maciullato, come se fosse stato tritato...” il primo pescatore “... insomma non erano certo morsi di gatti quelli...”

I membri della squadra, con le loro diverse competenze, assunsero il compito di cercare mappe dei luoghi adatti a possibili nascondigli come detto da Fessen.
"Mi sa dovrà andare lei a parlare con la polizia, capo." Disse Fessen a Destresya, finendo di bere.

Il dottore lasciò il camice in clinica, indossò il giubbotto e tornammo in macchina.
Tutto era tinto dai colori caldi del tramonto, dal mare al cielo, alle facciate chiare ed ora rossastre delle case in stile coloniale.
Arrivammo poi all'albergo.
Sorrisi.
"Ci si deve sempre concedere il meglio, finché si può" commentai "Grazie per il passaggio e spero di esserle stata d'aiuto, oggi. Arrivederci dottor Elv" dissi, prima di scendere dalla macchina e incamminarmi verso l'hotel, la cui spiaggia di fronte era ormai sgombra e silenziosa.

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A quelle parole sorrisi ma io volevo tastare, provare... osservavo le sua labbra che si muovevano parlando, libere da quella maschera, volevo tastare la sua reazione, sentire il suo respiro, un anelito di vita rinchiusa da quella strana gabbia misteriosa e poggiai le mie labbra sulle sue, mentre lui era chino sulle gambe, premetti forte e poi mi insinuai delicatamente assaporandole.

Non fui sorpresa che la fonte fosse niente meno che Ghilda, avevo compreso subito quanto alla donna piacesse chiacchierare.

"Chissà quante donne le interessano."

Mormorai senza curarmi che la mia sembrasse una frecciatina, perché in effetti lo era.
Quando Asso decise di mettersi in mostra, mi sistemai comodamente sulla sedia per guardare la scena.
Prontamente si insinuò nella conversazione dei due pescatori, facendo qualche ipotesi e ascoltando le informazioni che man mano i due aggiungevano.
Una faccenda in apparenza semplice che si rivelò, invece, contenere del mistero.
Incuriosita mi alzai e raggiunsi il gruppetto.

"Sembra qualcuno che voleva farle un dispetto, avrà rotto le reti, smaciullato il pesce in qualche maniera e i pesci avranno fatto il resto."

Gwen si incamminò verso l'ingresso dell'albergo, ma guardando la spiaggia notò che Elv non era andato via.
Era infatti sceso dall'auto ed a piedi nudi ora camminava in riva al mare.

Altea si chinò sulla testa del misterioso padrone stesa sulle sue gambe, avvolgendola con i suoi biondi e bagnati capelli, per poi posare un bacio sulle labbra di lui.
Aveva però la maschera che lasciava vedere solo gli occhi e null'altro, quindi la bella cameriera assaporò solo la liscia porcellana che copriva il volto dell'uomo.
Tuttavia la porcellana era calda, segno che il respiro e la pelle di lui pulsavano di ardenti vampate.
Forse per il caldo vapore della camera?
O per altro?

Istintivamente, guardai indietro, aspettandomi di non vedere più la macchina del dottore.
Invece era ancora lì.
Solo che lui non c'era.
Lo vidi passeggiare sulla spiaggia, con fare pensieroso, stagliandosi contro il crepuscolo sempre più incipiente.
Era un'immagine di una malinconia quasi poetica.
Mi guardai un attimo attorno, poi decisi di seguirlo.
Dopotutto, non avevo altro da fare.
Scesi sulla spiaggia, sentendo la sabbia fine e fresca per l'assenza del sole.
Stetti un po' a distanza, poi mi avvicinai di più.
"Mi sembra pensieroso..." https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...0e64707bad.jpg

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Dacey si avvicinò ad Asso ed ai due pescatori, dando una risposta per quella strana faccenda delle reti spezzate.
"In pratica è quello che ho detto io." Disse Asso fissandola. "Però una cosa non mi quadra... tornando alle reti quanti gatti c'erano vicino al pesce o comunque nei paraggi?"
"Nessuno." Il pescatore.
"Strano... il pesce attira i gatti..." mormorò Asso "... forse erano spaventati..."
"Da chi?" L'altro pescatore.
"Da chi ha spezzato le reti..." rispose Asso pensieroso.

"Già, incredibilmente concordiamo su una cosa."

Replicai alla frase di Asso, iniziando a trovare quella conversazione di scarso interesse.
Non vedevo alcun mistero.

"Magari sono stati spaventati da un cane.. o da lei."

Indicando il pescatore proprietario delle reti.

"L'hanno sentita tornare e se ne sono andati."

Le mie labbra toccarono porcellana ma non era così, era come pelle viva e calda, sentivo il suo calore e posai le mani su quella maschera "Cosa prova?" scendendo sul suo petto e baciandolo pure li, tenendo le mani delicatamente sulla maschera come se fosse il suo viso.

Ognuno aveva il suo compito.
Ottimo.
Mi alzai e mi si avvicinò Fessen.
Lo guardai con aria enigmatica.
"Mi vuole accompagnare? Cosi può fingere di essere il capo?" Con un sorrisetto divertito.

Il rumore delle onde sulla sabbia bagnata aveva un che di melodico.
Elv si voltò di scatto.
"No, affatto..." disse sorridendo a Gwen "... anzi, mi piace guardare il mare... mi fa rilassare, portandosi via ogni pensiero..." guardando poi di nuovo il mare calmo.

"Si, sarà andata senz'altro così, come dice lei." Disse il pescatore a Dacey.
Allora Asso fece cenno a Dacey di ritornare a sedersi per finire i loro drink.
"Soddisfatta?" Lui a lei. "Abbiamo risolto il mistero della rete tagliata." Divertito.

Altea cominciò a baciare anche il petto di lui, su quei muscoli asciutti e bagnati.
Le sue mani erano sulla maschera del padrone che sentiva calda, come fosse viva.
"Mi piace il tuo modo di fare..." disse lui piano, attraverso quella maschera.

"Sarà un vero piacere, capo." Disse Fessen con tono garbato ma malizioso, finendo il suo drink ed alzandosi.
Chiese allora nella hall dell'albergo un'auto per recarsi con lei al commissariato.

Si voltò di scatto sentendomi.
Provavo un sadico piacere perverso nel coglierlo di sorpresa, un divertimento tutto mio.
"Bene, meglio così" sorridendo "Sono perfettamente d'accordo con lei, il rumire delle onde e la sabbia fresca sono quanto di più magico possa esistere."

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"Anche poetessa, oltre che medico." Disse divertito Elv a Gwen. "E lei come mai è qui? Credevo stesse andando in albergo." Fissandola.

Sorrisi divertita.
"Bisogna essere poliedrici, nella vita" commentai.
"Beh, non ne avevo l'urgenza in realtà e ho pensato di farle compagnia. L'ho importunata? Magari voleva restare solo..." chiesi, piegando appena il capo e facendo ondeggiare i corti ricci ancor più ramati alla luce del tramonto.
In realtà, sentivo il bisogno di mandare giù almeno due o tre capsule, ero stata troppo al sole oggi e non mi faceva bene.
Ma potevo sacrificare qualche minuto.

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“Ma no...” disse Elv sorridendo “... mi piace la compagnia. Soprattutto se piacevole come la sua. Beve qualcosa?” Chiese a Gwen.

Sorrisi non sapevo se più teneramente o più grata a quel garbato complimento.
Beve qualcosa?
La sete avvampò nella mia gola, facendomi sentire quelle fiamme che ora diventavano insistenti.
Dovevo resistere.
"Sì, perché no" annuii.

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"Venga..." disse Elv con un cenno della mano, invitando Gwen a seguirlo al bar dell'albergo.
Si sedettero ad uno dei tavolini sul portico del locale.
"Cosa preferisce bere?" Chiese lui a lei, mentre il tramonto tingeva la spiaggia di un calmo rosato.

Lo seguii fino al bar dell'albergo e prendemmo posto ad uno dei tavolini sul portico.
La vista era meravigliosa.
Il mare era un leggero viola e la spiaggia un tenero rosato, uno spettacolo tanto semplice quanto unico.
Il sommesso brusio dei clienti si univa alla risacca delle onde e tutto si mescolava perfettamente in quella situazione placida e assorta.
Cosa preferisce bere?
Altri spasmi simili a ferri arroventati nella mia gola mi fecero quasi gemere dal dolore.
Avrei voluto tanto dire che preferivo vuotare una delle sacche di 0+ che avevo conservato nel frigobar della camera, ma non potevo.
"Per me un rosso" risposi, la voce misurata e composta e il sorriso accennato, mentre cercavo in tutti i modi di ignorare quell'inferno.

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