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Mi avvicinai a lui e rimanemmo a fissare il volto di quella donna, ammirai i lineamenti miniati il colore dell' incarnato nessuno neanche nella mia epoca avrebbe potuto farmi un autoritratto cosi' perfetto, una folata di vento spense le candele all' interno della stanza, e rimanemmo alla luce della luna, sorrisi a me stessa, e alla luna che l' uomo apre il suo cuore << Sir Guisgard con la forza sarei potuta essere vostra per una notte o per tutta la vita, e avete detto bene con la forza, l' amore e' un' altra cosa Sir e' una forza piu' grande, volete conoscere la mia storia e cosa cambierebbe, la mia condanna e' segnata, io sono qui per un' atto d'amore e non per stregoneria, la storia e' ciclica e per quanto sia fuori dalle vostre comprensioni e' quello che e' successo in questi mille anni, amate quella donna piu' di voi stesso e amate me solo per riflesso, lei e' il sogno io la realta', ma ascoltate quando quella donna ando' sul rogo l'ultima lacrima fu per l'uomo amato, se il mio destino sara' lo stesso l'ultima mia lacrima sara' per Sir Morris.........e ora ascoltatemi accompagnatemi al cerchio di pietre,conoscete molto bene i boschi e sono sicura sappiate dove si trovi....e' alla vostra amata che devo portare il medaglione ......poi vi prometto che tornero' qui con voi, e seguiro' il mio destino in silenzio >> Portai istintivamente la mano al medaglione e provai un netto senso di vertigine, sapevo di fissare negli occhi sir Guisgard, ma vedevo quel volto con gli occhi di un'altra donna, era un uomo diverso cio' che vedevo ..era un uomo innamorato.......
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I miei occhi si riempiono di sangue, le mie vene si gonfiano all'istante: "Avrei potuto staccar la testa a quel furfante...e non l'ho fatto perchè non credevo fosse così arrogante"!
"Sir Dunmer, non vi biasimo neanche...non poteste difenderla da quel brigante , comprendo la vostra situazione contingente...avete Periclea tremante...adesso so bene cosa fare stante....scusate ...il mio tono ripugnante"! Sir Morris |
Guisgard ascoltò Elisabeth in silenzio, sentendo sul collo il suo dolce e fresco alito. Non comprendeva fino in fondo le sue parole, ma un sordo dolore causarono in lui. Poi cominciò a dire:
"Milady, quando vi ho vista a piedi nudi, vestita solo di questa camicia, che la luce lunare rendeva a tratti trasparente, ho sentito ardere il sangue nelle mie vene. Quando fui in Terrasanta, per la vittoria ad un torneo, il sultano del Catai mi donò 7 delle sue odalische, che io però oggi baratterei senza esitare per voi. Eppure non vi ho sfiorata nemmeno con un dito. E voi mi rinfacciate la mia amicizia con Morris e temete per la vostra reputazione!" Poi, dopo una pausa, continuò: "Io appartengo al sacro ordine dei Cavalieri del Calice e giunsi a Camelot per cercarvi e rendervi prigioniera. Da Benevento sta per arrivare un uomo. Si tratta del grande inquisitore Thomas de' Yvèn. Verrà per processarvi e forse...per candannarvi. E non sarà solo. Sarà infatti scortato da alcuni cavalieri templari. Capite? Templari! Metà monaci e metà guerrieri! Autentiche macchine da guerre, devote solo al papa ed alla santa madre Chiesa. Nulla può fermarli. Li ho visti con i miei occhi a San Giovanni D'Acri fare a pezzi le armate del feroce Saladino! A Camelot non vi è un cavaliere capace di tener loro testa!" Poi, scrutando l'immensità del cielo notturno, concluse: "Magari la storia dell'anello di pietra è solo un trucco per fuggire! Io ho giurato fedeltà al mio ordine. Ed il mio compito è custodirvi fino al loro arrivo. Vi ho salvata da quella vecchia strega per farvi avere un processo regolare. E così sarà." |
Eravamo una di fronte all' altro, il suo volto era illuminato dalla luna la mia mano accarezzo' il suo viso << mi spiace Sir Guiscard, mi spiace per tutto l'amore che avete dentro, mi spiace di aver pensato che io volessi scappare, mi spiace se non potro' baciare per l' ultima volta il mio amato. Sapete che quello che pensate sia un giusto processo non lo sara' mai......il Papa i Templari, uomini Sir Guisgard uomini che giudicano una donna.....voi pensate che possa raccontare la verita'........quale poi..la mia o la loro verita'. comunque ora non ha piu' importanza raccontero' la mia verita' a Dio lascio a voi uomini il lavoro sporco>>.....mi alzai in punta di piedi e lo abbracciai un fiume di lacrime invasero il mio viso, non avevo mai toccato la morte cosi' da vicino. Anche Ermes mi aveva abbandonato.....e infondo aveva ragione lui nessuno poteva arrivare sino a li'............
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"Sir Dunmer...Lady Perry....io vado!...Difentete questa Camelot...tradita nella mente e nel cuore.....Sir Guisgard, ha trasgredito alla prima legge del regno: non ha rivelato la sua vera identità a Re Artù ed ha portato via una sua dama.. senza averne il consenso"!
"Ha tradito la mia amicizia e non mi ha interpellato sul conto di Elisabeth..pur conoscendo il mio sentimento nei suoi confronti". "Il suo è un mestiere meschino ed infame: servire la sporca inquisizione...è una delle cose più raccapriccianti..e non ho avuto mai rimorsi nel trucidare alcuni di loro, per non parlare di quei cavalieri templari, loro affiliati, ai quali ho strappato le viscere con le mie mani"!!! "Arrivedervi"!!! Concentrato..esco dalla loro dimora.. e lì.. fuori...un bimbo con una cagna al guinzaglio...mi invita a prenderla con me. Mi sussurra che si chiama: Mera..un mastino di queste terre: è un regalo della cara dama Vivian. Sorrido.. e porgo un bel gruzzolo di denaro al piccolo..baciandolo sulla fronte. "Corri, Mera...andiamo a prendere Shalimar...te lo presenterò volentieri" Sir Morris |
Quando Elisabeth si strinse a Guisgard, questi sentì un brivido intenso scuotergli il corpo e l'animo.
Posò le sua mani sui suoi fianchi; la sua pelle era vellutata e morbida. Poi, petto contro petto, sentì il suo cuore battere forte. "E' la paura per la morte, non amore per te!" Disse una voce dal suo cuore. Guisgard allora le asciugò le lacrime e disse: "Avrete un processo giusto, vi do la mia parola." Poi la prese tra le braccia e la posò delicatamente sul letto. La coprì con le morbide e ricche lenzuola ed uscì dalla stanza. "L'ideale cavalleresco da una parte...il mio cuore dall'altro...ed io in mezzo!" Uscì dalla torre e passeggiò nervosamente sotto la Luna, maledicendo se stesso e quella missione che l'aveva condotto a Camelot... |
Mi mise a letto come si fa con una bambina che ha appena avuto un incubo, sentivo ancora le sue mani che asciugavano i miei occhi..........non riuscivo a dormire......il sole non avrebbe tardato a spuntare e quel giorno sarebbero arrivati gli ospiti tanto attesi, c'era rumore sotto la finestra......mi alzai dal letto ...e mi affacciai .... Sir Guisgarda ndava avanti e indietro come un leone in gabbia...<< Sir Guisgard salite ve ne prego devo darvi una cosa e prima che arrivi domani >>
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Un momento dopo Guisgard fù di nuovo nella stanza.
"Dovreste riposare" disse ad Elisabeth. "Cosa volevate darmi, milady?" |
Mi tolsi il medaglione dal collo non volevo che andasse in mani profane, << dovete farmi una promessa, se vuole il fato io non superassi questi giorni, fate come vi dissi,recatevi al cerchio di pietra e portate questo medaglione alla legittima proprietaria, non dovrete farlo da solo dovrete prima cercare Sir Morris lo porterete insieme...........mi assomigliera' come mai voi potete immaginare, ma non appartiene a questo mondo, una volta che glie lo darete non so' dirvi cosa succedera' ma se per mille anni ha viaggiato nel tempo per ritornare qui ...ci sara' un buon motivo >>........sfiorai le sue labbra con le mie......<< E ora andate sir sono stanca >>
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Guisgard per un attimo assaporò quelle morbide labbra.
Poi fissò quel medaglione. "Farò come mi imponete. Ve lo giuro! Ora, vi prego, riposate." Uscì dalla stanza ed uno dei suoi servi gli consegnò una lettera. "Guisgard, a Benevento ormai nella guardia vescovile lo sanno tutti: hanno già deciso la sentenza...la ragazza sarà arsa viva. L'inquisitore e alcuni cavalieri templari vi stanno per raggiungere. Tra di loro vi è anche Jean de Gouf." La tettera era firmata da Joseph de Gervan, un suo amico appartenente al suo stesso ordine. "Jean de Gouf! Quel maledetto!" Disse Guisgard. "Se guida lui il drappello dei templari allora vuol dire che per Elisabeth non c'è più speranza!" Per la rabbia stracciò la lettera in mille parti. "Maledetto de Gouf! Avrei dovuto ucciderti quel giorno a Gerusalemme!" In quel momento iniziò ad albeggiare. Ma quel giorno sembrava nato con oscuri e sinistri auspici... |
Fui svegliata da una ventata di aria fresca, aprii gli occhi e vidi Ermes appoggiato sulla finestra, mi alzai e vidi che sul letto furono poggiati degli abiti.......dell' acqua fresca era stata messa nel catino.... con movimenti lenti, incomincia a rinfrescarmi il volto, lo asciugai nel morbido tessuto poggiato sulla sedia ........mi infilai il vestito riccamente drappeggiato...........pettinai a lungo i miei capelli mentre il mio volto si specchiava nell' acqua del catino................feci una treccia.......anche il mio respiro era lento...lento come quegli ultimi istanti
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Cosa è più nobile seguire: l'ideale e la lealtà cavalleresca o il cuore?
Questo dilemma tormentava Guisgard. Quando entrò nell'ordine del Calice, sognava eroiche gesta e nobili propositi. Ora invece tutto sembrava ignobile e già scritto da un fato beffardo. Entrò allora nella stanza di Elisabeth. Era meravigliosa, con quel magnifico vestito. I lunghi e morbidi capelli scendevano come freschi spruzzi di un ruscello di montagna sulle sue spalle, facendo da cornice a quel volto bellissimo, impreziosito, come uno scrigno intarsiato con pietre preziose, da occhi splendenti come smeraldi. "Nulla io vedo che non sia perfetto." Sussurrò il cavaliere. Poi avvicinatosi alla ragazza aggiunse: "Milady, preparatevi, vi condurrò altrove. Questo luogo non è più sicuro per voi!" |
Non credevo a quello che stava accadendo, non ci pensai neanche per un momento scesi le scale e fu come se i miei piedi volassero sui gradini, trovai un cavallo gia' sellato......<< Sir Guisgard voi lo sapete che questo vi costera' caro ? e che saremo perseguitati sino a quando la loro sete di giustizia non sara' placata.........non voglio che vi accada niente di male.....lasciate andare solo me.........voi inventate cio' che volete, accusatemi di stregoneria a me non importa>>
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"E dove vorreste nascondervi?" Rispose Guisgard. "A Camelot? Vi troverebbero anche lì, massacrando chiunque cercasse di difendervi!"
Salì in sella al cavallo e prese Elisabeth con se, tenendola stratta fra le braccia e le redini. "Conosco io un posto sicuro per voi!" Si lanciarono allora in una folle corsa attraverso il bosco, fino a giungere in un remoto asilo. Qui sorgeva un antico convento di suore di clausura. "Milady, in questo mistico luogo nessuno vi troverà mai." Disse Guisgard. Bussò allora all'austero portone di quel convento, fino a quando una fessura si aprì. "Per la misericordia di Nostro Signore, sorella" cominciò a dire Guisgard alla donna che si era affacciata dalla fessura "sono un povero pellegrino diretto in Terrasanta. Ho qui mia moglie e temo per la sua sicurezza una volta partito. Vi supplico in nome della Santa Vergine di ospitarla fino al mio ritorno." Detto questo mostrò poi il simbolo del suo ordine cavalleresco con il sigillo vescovile. "E sia." Rispose la donna. "Salutatela sulla porta, poichè a voi non è concesso di entrare in questo santo luogo." Guisgard allora prese fra le braccia Elisabeth e la strinse a se. Poi, con un gesto improvviso la baciò appassionatamente. "Perdonate, milady...ma forse è l'ultima gioia che la vita mi offre." L'affidò allora alla pia donna. E l'ultimo sguardo si perse negli occhi di Elisabeth, mentre si chiudeva l'antico portone del convento, separandoli forse per sempre... |
Sentii chiuder quel pesante portone alle mie spalle, provai un muto dolore.......<< non preoccupatevi figliola andra' tutto bene, tornera' presto, intanto qui troverete la pace che vi servira' nei momenti di sconforto>>.......guardai l'interono del convento con occhi velati ....il chiostro era silenzioso le suore a quell' ora erano impegnate nei loro lavori, << madre, vi prego accompagnatemi nella cappella, oltre quella porta e' con la spada che si sconfigge la malvagita' umana.........a me rimane solo di parlare con Dio, spero soltanto che il mio cuore possa essere tanto umile da essere ascoltato >>
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Mera..ha un andamento elegante ed un'andatura veloce...arrivati d'innanzi a Shalimar...i due stupendi esemplari ..s'inchinano ..onorandosi vicendevolmente.
Intuisco che questo meraviglioso dono è un segno divino...la cagna mi guarda ed emette un latrato immane: è pronta a seguirmi in ogni dove! Shalimar è altrettanto in forma...monto su di lui e Mera..al nostro fianco.. veloci come il vento... andiamo verso il fiume. Giunti, scendo da cavallo e grido guardando il cielo: "SHIIIIIIIIBAAAAAAAA"!!!! Il falco non tarda ad arrivare e si poggia sul mio braccio sinistro. "Tu..gioiello mio..che mi fosti donata da chi mi tradì...sei la sola a sapere dove si nasconde colui che ti tenne in quel luogo seppur per un solo giorno....conducimi li..ti prego...te ne sarò grato per sempre"! Flò..sorvola il nostro spazio..e la sprona con un verso amoroso..lei si stacca dal mio arto e vola in alto...sino a scomparire. Dopo un pò...scende in picchiata e stride qualcosa che sa di un invito a seguirla! Commosso, guardo i miei fedeli amici e insieme..avanziamo ..decisi ed agguerriti. Sir Guisgard, ignora totalmente..chi realmente io sia...soltanto Re Artù conosce il mio segreto. Sir Morris |
Perry era distesa ancora sul letto e svegliò Dunmer:
-Sai chi ci vorrebbe per far si che questa situazione finisca bene? il nostro caro vichingo...chissà dov'è ora...- abbracciò il suo sposo e chiuse gli occhi. |
Nel folto basco, Guisgard udì il fiero falco fendere l'aria.
Capì che Morris era vicino. Fischiò ed il forte Shiba scese sul suo braccio. "Shiba" iniziò a dire Guisgard "ti affidai colui che stimo più di ogni altro uomo. Vola alto e conducilo dietro i miei passi." Detto ciò si lanciò verso Camelot, mentre il falco volando incitava il suo padrone, il valente Morris, a seguirlo. Così in breve entrambi si ritrovaronmo a Camelot. Allora, d'avanti a tutti, Guisgard iniziò a parlare. "Nobile compagnia d'eroi e gentili dame, so che mi ritenete una spia, un traditore ed una canaglia. Sono pronto a rimettermi alla giustizia del re, ma prima ascoltate cosa ho da dire, poichè un uomo si condanna solo dopo averlo udito." Poi, dopo una pausa riprese: "Viaggiai molto, tra guerre, tornei ed avventure. Fino a quando incontrai un cavaliere; diventammo uniti e combattemmo in tante nobili imprese. Morris era il suo nome. Posso dire, senza temere di essere smentito, che mai due uomini furono uniti da un più alto e devoto sentimento di amicizia. Ma nel mio errare conobbi anche una donna e me ne innamorai. Ma non era un amore peccaminoso. In esso non vi è nè tradimento, nè disonore, poichè trova forza nel dolore e purifica il cuore di chi soffre per esso. E la donna è lady Elisabeth." Poi si tolse il guanto di ferro e disse: "Lady Elisabeth è al sicuro. Nessuno può nuocerla nel luogo in cui si trova. E vi dirò che il suo onore è salvo ed intatto, come la sua virtù. E chi osa dubitare della lealtà di lady Elisabeth, dovrà allora risponderne a me!" E lanciò il guanto a terra. Poi, guardando Morris, aggiunse: "So che mi odiate, amico mio. E sono pronto a darvi soddisfazione. Ma non ora, fra tre giorni. Mi attendono due compiti. Ed uno per realizzarlo ho bisogno di voi. Secondo la volontà di lady Elisabeth." |
Si erano svegliati presto quel giorno Perry e Dunmer; lui l'aveva svegliata con un dolce bacio, e aveva aspettato che lei aprisse gli occhi prima di baciarla una seconda volta.
Il cavaliere sapeva che qualcosa sarebbe successa quel giorno, così convinse la sposa a farsi un giro per Camelot nella prima mattinata. Così videro Guisgard arrivare e sentirono tutto il discorso. Dopo che ebbe finito di parlare, Dunmer, avvicinandosi al nobile cavaliere, disse: -Non avrete intenzione di partire senza di noi?! Io vi ho lasciato prendere Elisabeth e io vi aiuterò a porre fine a tutto questo... Poi il suo sguardo cupo cambiò improvvisamente, come se si fosse illuminato: -Dopotutto siamo entrambi cittadini di Camelot, o sbaglio? Dunmer tese la mano a Guisgard: -Sono disposto ad accantonare il nostro litigio, se voi lo siete altrettanto sarò ben felice di esservi d'aiuto! |
A meno di 100 metri di distanza...
"OSI DARMI DEL BARO?" "SI" "FELLONE!" "IDIOTA!" Dopo la violenta litigata, esplosa sembrerebbe dal nulla, si assiste alla scena di un uomo che viene sbalzato fuori dalla porta aperta di una taverna poco vicina. Ancora prima che questi potessi raccapezzarsi, un omone dalla corporatura alta e pesante e dai lunghi capelli biondi, uscì di corsa dalla taverna, e in corsa, sferrò un calcio al petto lo rimise spalle a terra e gli tolse il respiro, tant'è che l'uomo cominciò ad ansimare, mentre Eldred sfoderava un coltellino e tagliava la sua manica, dalle quali uscirono ben tre carte. Ne prese una e la punto in faccia all'uomo a terra. "NON SEI UN BARO?" Non sapeva che rispondere l'aggredito, con oramai il sapore del sangue nella bocca, ma anche se avesse abbozzato ad una risposta, non avrebbe potuto finire. "BRUTTO FIGLIO DI UN CANE! RIDAMMI I DENARI" Anche se fu più Eldred a prenderli mettendo una mano nella giacca del povero baro che il "buon" uomo stesso a darglieli. Finito ciò, lo Jorgänsen si raddrizzò, facendo portando con se l'uomo dal colletto, costringendolo ad alzarsi, mentre ancora barcollava. "FUORI DALLA MIA VISTA!" E il povero omino corse dentro la taverna spaventato... ci avrebbe pensato due volte prima di barare contro qualcuno più grosso di lui... mentre ancora sentiva insulti in Norrenno del suo percuotitore... |
Perry aveva un po' di timore per questa missione, sapeva che i cavalieri templari erano molto forti e non avevano molte speranze di vittoria....
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Fate attenzione a non interpretare le azioni di altri.
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Un largo sorriso si disegnò sul volto di Dunmer che aveva riconosciuto il vocione dell'amico vichingo.
-Ho l'impressione che il nostro gruppo stia per ingrandirsi... Poi si voltò verso Eldred facendogli segno di avvicinarsi. Citazione:
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Fui condotta in chiesa cosi' come avevo chiesto, entrai col capo coperto, i miei passi risuonaro cupi, la chiesa era vuota solo io e la dura pietra, improvvisamente vidi passare un ombra...fu solo un attimo.....forse ero stanca.........mi inginocchiai e cominciai a pregare, era tanto che non lo facevo.....la stessa sensaione di prima ...ma questa volta l'ombra si fece reale, era un monaco......, l' uomo si avvicino' senza togliere il cappuccio.....<< alzatevi il ruolo della sposa addolorata non vi si addice...venite con me>>.......mi alzai e lo segii, arrivammo al chiostro e vidi solo manti bianchi e croci rosse, cotte di maglia e scudi .......<< io non capisco padre ma che succede.......dove sono le suore ...cosa le avete fatto>>........<< non preoccupatevi, loro stanno pregando questo e' loro compito anche perche' domani si giustizziera' una strega>>..............Sir Guisgard avete messo in pericolo la vostra vita.......ma il mio destino deve essere compiuto.........fui condotta senza tanti complimenti in una cella e li' mi chiusero
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Raccolgo quel guanto e faccio finta di tirarlo in volto a Guisgard....lo porgo, invece, a Mera...che lo divora voracemente.
Poi rispondo a costui:"Questo atteggiamento..mi ricorda tanto una triste storia accaduta tempo fa..qui a Camelot"! "Il nostro regno..ha rischiato di soccombere..a causa del più grande tradimento della storia. che non ebbe alcuna giustificazione in merito: fu profanata la corona ed i suoi sudditi". "Voi non siete più mio amico...se avete cambiato idea è perchè avrete sicuramente ricevuto l'ambasciata della morte sicura e senza regolare processo ..di Lady Elisabeth"! "Con chi credete di avere a che fare?! Io, quella gente lì, la conosco meglio di voi...e so come agisce! Voi avete sempre fatto la spia..trascinando al rogo centinaia di innocenti.....ed ora ..solo per amore...avete avuto un sussulto"! "Adesso vi saranno alle calcagna...ed è per questo che con l'inganno mi avete condotto al cospetto del mio re...perchè volete protezione...ebbene l'AVRETE!..INGRATO"! Sir Morris |
Citazione:
Riprendo il discorso evidenziato da voi, sir Dunmer, sostenendo che il regolamento vale anche per coloro che, attraverso vie esterne, si dovessero mettere d'accordo per muovere altri personaggi. |
Guisgard fissò negli occhi Morris.
"Parlate di tradimenti e di congiure!" Iniziò a dire. "Di roghi e morte! E' chiaro che l'odio per me vi acceca. Non chiedo la vostra protezione. Anzi, se trovassi anche ora la morte renderei con gioia l'anima a Dio...meglio morire che vivere senza di lei!" Poi dopo una pausa: "Se ho chiesto altri tre giorni è solo per salvare lei! E sta bene, partirò da solo! Per me restate un amico e vi metto in guardia...i templari che stanno per giungere a Camelot faranno scempio del reame! Siete un folle se credete di poter tenere loro testa. Chi li guida è un cavaliere troppo più forte di voi!" Si avvicinò al suo destriero e fissando sir Dunmer disse: "Messere, sembra siate l'unico qui a vedermi ancora come un cavaliere degno di fiducia! Raccogliete rinforzi e raggiungetemi all'anello di pietra!" Poi a Morris: "Come detto, fra tre giorni, se sopravviverò al duello che mi attende, vi darò soddisfazione!" E partì da Camelot. Da lì giunse alla torre dove aveva lasciato i suoi uomini, prima di portare via Elisabeth. Qui si mostrò ai suoi occhi una scena di assoluto orrore. Tutti i suoi uomini erano stati trucidati. Con una violenza cieca, come partorita da un delirante castigo dall'oltretomba, qualcuno aveva torturato e massacrato i suoi fedeli. Guisgard cadde in ginocchio, gridando al vento il suo odio, quando uno dei suoi, in fin di vita, lo chiamò... |
Avrei preso a calci quelle maledette inferriate, quando vidi che qualcuno si avvicinava alla cella, una suora..<< madre vi prego in nome dello stesso Dio in cui crediamo, fatemi uscire da questa cella....>>.....si fece il segno della croce e corse via.................avevo letto migliaia di testi sull' inquisizione , ma non mi resi mai conto dell'animo di chi aspettava la morte........le torture erano atroci.........a chi devo confessare i miei peccati.............
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Era ormai giunta la sera e sinistri echi risuonavano, figli di un inquieto vento, attorno al monastero.
Nel cortile alcuni uomini di colore, mori al servizio di Jean de Gouf, stavano preparando il mortale rogo. Ad un tratto Elisabeth udì dei rumori di passi. Due suore accompagnarono alla cella un frate, col capo coperto da un cappuccio. "Figliola" iniziò a dire il chierico "sono qui per ascoltare i vostri peccati..." |
Sentivo il rumore di uomini indaffarati, erano tutti in fermento, che strana la sorte tutti per me........avevo un freddo incredibile e una morsa mi attanagliava lo stomaco.........rumore di chiavi e un chiarore di candela ...un prete, mi inginocchiai al suo cospetto..<< padre ho peccato...ho avuto la presunzione di poter portare a termine una promessa, ho pensato che la mia vita fosse piu' importante di chiunque altro, e ora ho il rimpianto di non poter dimostrare che non e' cosi'.........>>
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"Figliola...non perdere nè la fede, nè la speranza..."
Si tolse il cappuccio e le mostrò una piccola ampolla. "Bevete questo siero" disse Guisgard, che si era rivelato a lei "ha il potere di concedere una morte appartente. Nessuno potrebbe riconoscere il suo effetto. Bevetelo tutto di un sorso!" Allo stupore della ragazza Guisgard rispose: "Hanno trucidato i miei uomini. Al mio arrivo uno di essi, con le ultime forze che gli restavano, mi avvertito di tutto ciò. Ora, in nome del Cielo, bevete!" |
Era la seconda volta che mi toglieva dalle braccia della morte........presi l' ampolla.......e la bevvi tutta d'un fiato, disgustoso il sapore......<< Vi prego Sir non ve ne andate >> presi la sua mano tra le mie mentre incominciavano a mancarmi le forze, la mia vista incomincio' ad ofuscarsi e dalle mie mani scivolarono le sue.......dopo l'oblio
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Guisgard la fissò fino a quando un profondo sonno, che aveva le sembianze della morte, non avvolse tutto il suo corpo.
Era come morta. "Grandezza del creato!" Pensò fra sè. "E' pallida, fredda, come se davvero la morte l'avesse raggiunta!" A stringere quel corpo quasi senza vita, un pensiero nefasto lo colpì. "Sembri morta davvero, anima mia...è solo un'illusione eppure il tuo viso pallido sembra davvero preda dell'oscura signora! Se fosse tutto vero, in questo stesso momento io ti raggiungerei!" Poi aggiunse: "Non temere, amor mio...quando ti sveglierai sarò lì con te." La posò poi delicatamente sul rozzo lettino di paglia e chiamò le suore. "Sorelle" disse "la paura delle torture e della giusta punizione l'ha spinta ad uccidersi...ora troverà la pace che in terra le fù sempre negata." Avvertiti, i cavalieri di guardia riportarono ogni cosa all'inquisitore Thomas. Jean de Gouf propose di bruciare ugualmente il suo corpo, ma Thomas negò il consenso. Si decise quindi di seppellirla nella selva, su terra sconsacrata. Appreso tutto ciò, travestito da monaco, Guisgard uscì dal monastero. L'effetto del veleno sarebbe terminato fra tre giorni... |
Prima che Sir Guisgard si allontanasse gli dissi:
"Voi siete un falso, proprio come Lancillotto...voi che asserite di essere a lui pari..ebbene io.. a mani nude.. lo sconfissi ..lui armato di spada.. e lo cacciai via dal regno. Io sono mezzo bretone e mezzo spartano, mio padre si chiama Kratos, figlio di Zeus.. e non conosco sconfitta!!!! Se debbo scegliere tra la vita del mio Re e quella della mia donna...è quest'ultima che condanno...potete tenervela...la vostra cara Elisabeth...il regno stavolta ..non si tocca! I vostri cari Templari hanno avuto già modo di conoscere la mia forza, io resterò qui a Camelot a difendere Artù...mi avete fatto passare la voglia. Su andate tutti, via da questa soglia, aiutate questo cavaliere accecato lui dalla gloria di amore. Ne avete cose da imparare...eccome... mi avete deluso e portate via questo uccellaccio"! Sir Morris |
Che strana sensazione era la morte,vedevo tutto dall' alto.....il mio corpo immobile senza l'alito di vita era una bambola di pezza......potevo sentire i pensieri di tutti, potevo chiudere gli occhi e trovarmi dovo volevo...........c' era qualcosa che univa la mia anima dal corpo di Elisabeth.....un filo d'argento Sir guisgard aveva detto il vero..era solo morte apparente.........un' immensa tristezza mi trapasso l'anima, le parole di Sir Morris mi giunsero dritte al cuore..........mi aveva bandita...aveva scelto il regno di camelot cancellando il nostro amore.........dove eravate Sir quando in casa di quella donna stavo per morire ?.......dove eravate Sir quando in quella torre fui rinchiusa.........dove eravate Sir ...quando in quel luogo Sacro un opera di ingiustizia si stava compiendo ?.......Avete sconfitto molti uomini, non temete la morte, ma avete temuto l' Amore............sla rabbia vi ha reso cieco, l' amicizia che nutre per voi Sir Guisgard non ha pari, non si condanna un uomo perche' ama, l'amore e' infinito ha mille volti....e' la scelta che rende la differenza..........provo solo un'immenso rammarico.......avete chiuso il vostro cuore .....so che le mie parole non le ascolterete mai.......se Dio voglia riusciro' a scampare atutto questo....sfidero' le guardie di Camelot.....e non sara' la dama Sir Morris....che vi troverete al cospetto........
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Dunmer non aveva mai visto un Morris così infuriato, tanto che la sua volontà di aiutare Guisgard vacillò:
-Sir Morris, che Guisgard abbia sbagliato credo sia fuori discussione, e mi sembra di aver capito che vuole anche scontare il suo tradimento... ma la vita di Lady Elisabeth ha perso tutta la sua importanza per voi adesso...? Volete davvero abbandonarla al suo destino? |
Guisgard attese per due giorni all'anello di pietra, ma da Camelot nessuno lo raggiunse. Il suo appello era caduto nel vuoto.
Era solo, nel bosco scuro e profondo, tormentato da mille pensieri, mentre su tutto il reame si era ormai addensata l'ombra del male. Fissava continuamente il medaglione di Elisabeth, come a volerlo interrogare. E così faceva guardando anche tutte le stelle del firmamento. Sapeva che per il suo ordine egli era un traditore e che i templari gli stavano dando la caccia. Ad un tratto udì un fruscio...era Shiba, che si posò sul suo braccio. "Almeno tu, fiero falco" disse malinconicamente "non mi hai abbandonato..." Ma quando fu prossimo il terzo giorno, partì per raggiungere una terra maledetta dagli uomini e sconsacrata dalla luce della misericordia umana, ma benedetta da Amore. Giunse così nella selva sconsacrata, dove Elisabeth riposava nel suo sonno di morte apparente. Cacciò un capriolo e ne cucinò le carni sul fuoco che aveva acceso presso il luogo della sepoltura. Iniziò poi a spostare lo strato di terra che ricopriva l'umile cassa di legno usata come tomba per Elisabeth e sotto i suoni e gli echi di quella notte infinita, attese il risveglio della sua amata... |
D'alto vedevo un Sir Morris che non conoscevo, chiuso nel suo tempio di rabbia e convinzione......
"vedevo Sir Guisgard solo, lo vedevo abbandonato di tutti i suoi privilegi, lo vedevo minacciato dai suoi stessi compagni d'arme....... e per cosa ?....per una promessa fatta ad una sconosciuta, per un amore non corrisposto........ora lo vedevo li con la sua promessa mantenuta ad aspettare il mio risveglio............... c'e' pace qua su'.....vorrei spezzare questo filo che mi trattiene e non vedere tutto questo dolore, ma il filo d'argento mi stava trascinando verso la bara in legno che Sir Guisgard stava pulendo dalla terra....rientravo nel mio corpo........Un forte senso di nausea mi colse, incominciai a tossire nel buio, non potevo muovermi ero ancora completamente intorpidita....... |
"Sir Dunmer, ammiro molto il vostro pensiero...vedete ....se quell'individuo non mi avesse.. ancora una volta ingannato.. avremmo potuto scontrarci già con quei fanatici degli inquisitori".
"Guisgard è uno scellerato ed un ingenuo.. che ha messo a repentaglio le vite dei suoi uomini, di Elisabeth e degli abitanti di Camelot". "Io..per la sua amicizia.. ho rischiato la perdita di un amore..e lui ha ricambiato in questo modo meschino...confondendo lei ..che non avrà compreso appieno tutto ciò." Andate avanti voi, Sir Dunmer, voi che valete 1000 volte più di Guisgard.... combattete come se aveste me al vostro fianco...salvateli"!!! "I templari non hanno avuto rispetto...avrebbero dovuto chiedere udienza al nostro Re....ed invece ....ahkk !! Quanto li disprezzo"!!! "Andate ora"!!!!! Sir Morris |
Dunmer abbassò lo sguardo per qualche istante, poi rivolse un occhiata ad Eldred come a voler chiedere: "Ci sei anche tu?"
Poi si voltò e si incamminò verso casa dicendo: -Non ci metterò molto a prepararmi, sarò molto leggero e partirò subito... chi mi vuole seguire si faccia trovare alle porte di Camelot prima del tramonto. |
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