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Ovviamente, era Costanza.
"Se hai finito posso risponderti" dissi, con un sorriso angelico "Sono stata al Palazzo Ducale e poi a parlare con quegli artisti. All'inizio Rovolin ha fatto un po' di resistenza, ma poi si è convinto. Infatti lo spettacolo si farà, e per di più al Palazzo. Posso dormire ora?" con un'espressione candida ed innocente. |
Sgranai gli occhi...se ci fosse riuscito questi ufficiali erano davvero inetti o forse ciurmaglia presa dai bassifondi...preferii non aggiungere altro, Guren sembrava sicuro.
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Costanza guardò sospettosa Gwen.
“Mmm... mi sembri troppo pacata stamattina...” disse “... e sia, voglio fidarmi... dopotutto non è mai tardi per mettere giudizio... riposati ora...” ed uscì. |
<< sono troppo suggestionabile, si go te inteso. Va bene. Libro preparati a essere venduto!>>
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I militari misero giù le armi ed uno di loro liberò il collo di Altea dal cappio.
“Voi...” disse Guren alla dama “... sapete nuotare?” |
Sorrisi a Costanza, per poi sbuffare quando richiusi la porta.
A quel punto tornai al balcone per cercare di vedere Velvot. |
Stavo scendendo giù con mia madre, quando Anmara mi vide e ordinò ad uno dei servi di occuparsi di lei.
"Cosa facciamo, Anmara? Dove andiamo? Fuori c'è l'inferno..." Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Gwen chiuse la porta e tornò sul balcone.
Qui non trovò nessuno, ma poi sentì un intenso profumo. Allora dalla ringhiera di pietra con agilità arrivò Velvot con un bellissimo fiore. “Adoro il modo con cui ti sei liberata della tua nutrice.” Disse scavalcando. “Eh, che occhi canditi, che aria da ragazza ingenua...” donandole il fiore. |
Fui miracolosamente liberata..riuscivo a respirare senza quel cappio.
Mi avvicinai a Guren e seriamente lo guardai..niente distrazioni..."Si...Non preoccupatevi, so nuotare"..avvicinandomi lentamente al parapetto ed osservando ogni sua mossa. |
Lo zio sorrise a Dacey.
“Si e speriamo che ci porti un bel gruzzolo.” Disse indicando il libro. “Magari poi acquisteremo altri oggetti per la bottega.” In quel momento entrò una donna. “Salute, signora.” Salutò Charlie. “In cosa possiamo servirvi?” “In verità” fece la donna “ero qui per... insomma, per i Tarocchi.” |
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