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Gwen si rannicchiò sul divano, ma Fierr bussò ancora alla porta.
“So che ci sei, Gwen...” disse da fuori “... voglio aiutarti... io posso, dammi una possibilità...” |
Insisteva, ma io non mi muovevo di lì, non volevo che nessuno mi vedesse in questo stato e volevo solo Elv.
Lo faccio anche per te, dottore. Se Elv tornasse, penserebbe che sia stato tu a farmi questo, voglio proteggerti. Ora, va' via Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Eccola, l'ammissione.
Lui aveva detto che poteva andare, non l'aveva invitata. Lei si era autoinvitata. Lo sapevo... Ci avevo sempre visto giusto su di lei, che voleva a tutti i costi incollarsi a Guisgard. Mi ricordava un personaggio di alcuni miei film preferiti, che invece di vivere la sua storia rincorreva in lungo e in largo il protagonista, per restare poi a bocca asciutta dato che lui aveva già la sua storia d'amore. Ma il problema qui non era la donna. Lui nemmeno si era accorto che ci stava provando disperatamente, lui proprio non aveva la percezione della realtà. Male, signor Guisgard, molto male... Non lasciai mai il suo sguardo, nemmeno per un istante. Nemmeno quando la donna blaterò che quello non era un appuntamento. "Certo, gli appuntamenti sono per due...." senza togliere lo sguardo dagli occhi di Guisgard. Ancora niente? Ancora non capisci? Quella cosa cominciava ad incuriosirmi, dovevo ammetterlo. Viveva proprio fuori dal mondo, rinchiuso nei suoi ricordi. No bello mio, sei qui, e ci sono delle regole di buona educazione... Lui proprio sembrava non capire, essere estraneo a ogni codice di comportamento tra i sessi. Ne hai bisogno eccome di terapia, diamine! Sì, il viaggio sarebbe stato lungo e tortuoso, ma sicuramente ne valeva la pena. Come si può vivere in quel modo? Poi percepii quel pensiero su di me, il secondo in poco tempo. Bravo, facciamo progressi... Sorrisi appena, un sorrisetto divertito, malizioso, enigmatico. Oh, non sai nemmeno quanto, caro mio... Finii di mangiare in silenzio, facendomi gli affari miei. Ero davvero curiosa di scoprire se avrebbe capito qualcosa, se mi avrebbe detto qualcosa una volta soli. Chissà... |
Il pranzo procedeva tra i tre, con qualche tensione, sguardi, parole sussurrate, non dette e frecciatine varie.
Ad un tratto però accadde qualcosa. Qualcuno nella sala gridò. Un uccello era entrato nel locale, svolazzando sui clienti seduti a mangiare. Molti si spaventarono, con i camerieri intenti a cacciare via il volatile ma senza successo. Si appollaiò su uno dei lampadari e lo videro tutti. Era un merlo. “Signore...” disse all'improvviso Guisgard alzandosi “... grazie per la compagnia ma credo di dover andare ora...” posando i soldi del conto sul tavolo “... avremo altre occasioni... a presto... e perdonate la fretta.” Sorrise a Clio e ad Altea, per poi andare via. E poco dopo anche il merlo sparì. |
Accade tutto in fretta, come all'università, come quella notte.
Oh, tu non me la racconti giusta dai retta a me... Mi alzai, salutai la donna e tornai alla mia auto, diretta allo studio. Visto cos'era successo, mandai un messaggio di allerta ad Uaarania, tramite un numero segreto, chiedendo di avvertirmi se in quel frangente fosse successo qualcosa. Intanto tornai al mio ufficio. |
Ad un tratto il merlo apparve di nuovo e io sorrisi guardandolo..sapevo cosa sarebbe successo...lui sarebbe andato via con il merlo come alla Università, alla Orchidea Blu..il merlo e Guisgard erano legati.
La folla era in delirio ma io finii il dolce tranquillamente, ormai erano diventati miei amici quei merli...come Guisgard. Infatti egli si congedò e io mi alzai pure e uscii dalla stanza. In mano avevo il libro..Guisgard mi aveva dato delle ottime direttive e io ora avrei eseguito i suoi ordini o consigli..vi era qualcosa di legato. Non avevo voluto espormi in ristorante..la donna..no..celava qualcosa che a un detective non sfuggiva. Mandai un sms a Guisgard.."Vado da Monter, forse mi mostrerà lui la biblioteca e chiederò di quei merli..che sono ovunque lei sia, Guisgard. Poi la aggiornerò..e io stasera andrò sul LungoLagno dove lei mi disse i merli vivono lì..spero con informazioni o solo per guardarli se è impegnato..grazie, mi ha dato delle informazioni utilissime...oh, non le chiederò di scalare i balconi della casa di Monter di notte come un eroe da romanzo..anche perchè è meglio io dormi a casa mia, la scorta gliel'ho fornita io...sa dove trovarmi stasera o quando vuole mi contatti". Partii veloce verso la casa di campagna di Monter...avevo una missione ora..la biblioteca e scoprire cosa celava quel passo del libro. |
Gwen non voleva aprire la porta, ma Fierr non si dava per vinto, continuando a bussare.
“Aprimi, Gwen...” disse “... so che ci sei e che sei sola in casa... e so cosa ti hanno fatto...” |
Lui lo sapeva?
Perché? Come faceva a saperlo? Mi alzai piano, sentendo bruciare tutti i graffi e i tagli che in parte lasciavano ancora sgorgare piccole gocce di sangue e rimasi a circa un metro dalla porta, senza aprirla. "Come fa a saperlo?" pigolai, con un filo di voce, stretta nelle mie stesse braccia. https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...6a43231d63.jpg Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk |
Guisgard andò via ed anche Clio ed Altea tornarono alle loro faccende.
Clio nel suo studio, dove ricevette un sms che così diceva: “Ci sono novità. Importanti. Stasera a Mezzanotte alla vecchia fabbrica di pentole.” Altea tornò invece a casa di Monter, dove lo scrittore e Sam stavano cenando insieme, avendo stretto una sorta di amicizia. |
“Lo so...” disse da fuori Fierr a Gwen “... apri, ti prego... posso aiutarti... sono qui per questo...”
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