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Elv ascoltò ogni parola di Gwen, guardandola negli occhi.
Mille e più espressioni vagarono sul volto di lui, espressioni indefinite, sfuggenti, come se fosse impossibile carpirne i pensieri. Poi lei portò la mano del giovane sul suo petto. “Quindi...” disse infine lui “... sei... una sorta di superdonna?” |
Lui guardò Altea negli occhi attraverso la maschera.
“Ogni uscita è galante e nulla è dovuto.” Disse. Salirono in auto ed andarono via. “Devo definire un affare” guidando lui “ma nulla ci vieta di passare una serata piacevole, no?” Sorridendo. |
Asso e Dacey salirono nella Corvette e ripartirono.
“Invece io credo” disse lui “che di stoffa ne hai per fare la detective. Il mio istinto non mi inganna mai. Per questo volevo portarti con me.” Facendole l'occhiolino. |
"Oh no" accavallando le gambe vicino a lui ed osservandolo "Anche perché non ti permetterei di trascurarmi" sfiorando il suo collo con le labbra.. "Che tipo di affare se posso chiedere?".
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Vidi sul suo volto avvicendarsi tante espressioni, alcune di stupore, altre di incredulità.
Ma la reazione fu migliore di quella che mi aspettavo. Sorrisi divertita. "Non l'avevo mai vista da questa prospettiva..." risposi. Poi mi feci un po' più seria. "Anche perché, io e gli altri abbiamo passato decenni a cercare di sperimentare una cura, scappando di qua e di là perché braccati dal Governo che non volevano un antidoto al loro veleno, ma soprattutto non volevano nessuno ad intralciare i loro piani..." con velata rabbia. "Difatti, sono venuta qui per scappare, dopo che hanno preso i miei. Sarei voluta rimanere a cercarli, per non abbandonarli, ma non ho potuto..." aggiunsi, poi dopo alcuni istanti presi un sorso di birra. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Lui sorrise.
"Solo un idiota" disse accarezzando la gamba di Altea "potrebbe trascurarti, cara." Mentre lei gli sfiorò il collo con le labbra. "Devo incaricare uno dei miei uomini riguardo ad una certa faccenda." Imboccando una stradina che lasciava la città per condurre verso l'ampia scogliera su cui sorgeva un vecchio albergo. |
"Allora" disse Elv a Gwen "perchè ti sei fermata qui e non hai ripreso a scappare? Non pensi di essere in pericolo qui?" Fissandola.
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"Affari di uomini quindi... Speriamo ti sbrigherai presto. Sai prima ho sognato di essere la padrona di una villa ed essere ricca.. Ed Ambroges era il mio maggiordomo.. Buffo vero?" sospirando a quel tocco sulla gamba e annusando la rosa rossa.
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Riuscimmo ad entrare nella casa di Mizzar grazie alla governante che ci fece entrare, e al consueto teatrino in cui recitavo la parte dell'assistente.
Non ci assicurò però che il professore volesse riceverci. Se aveva qualcosa da nascondere, certo non sarebbe stato felice di ricevere la stampa. Rimasti soli sorrisi a Fessen. "Si fa desiderare il nostro professore..." sospirai, cercando di guardare in giro con discrezione. |
Feci un leggero sorriso.
"Sono stanca di scappare... Scappo dal 1920..." con una debole risatina per cercare di smorzare l'atmosfera mesta. "E poi ora è diverso. Ho trovato te" con un sorriso dolce, mentre la mia mano lasciava la sua e accarezzava il suo viso. Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
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