Camelot, la patria della cavalleria

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elisabeth 16-05-2013 21.48.54

Lasciammo il castello....senza che nessuno fece l'atto di fermarci.....tutto tranquillo, infondo quella giornata secondo le ultime situazioni mi sembrava atroce...pensavo di non rivedere l'ospedale.....o per lo meno non nei prossimi giorni.......eppure il Dott.Venth....era arrivato come la manna dal cielo.....incomincio' a spiegarmi come stavano le cose e i loro studi che sembravano ancora a d un punto morto..o comunque niente che potesse prevedere dei cambiamenti veloci eppure Oydo...mi sembrava cosi' sicuro..." Dott.Venth...non so' come ringraziarvi......ho cercato di spiegare al Dott. Oydo che era una follia e non solo la sua richiesta....ma i tempi erano stretti.....e poi, eticamente io non avrei mai acconsentito ad uno studio su una sperimentazione del genere.......la fantascienza e' stata molto semplicistica in fatto di uomini macchina.....ma collegare le terminazioni nervose da quella corazza al corpo di un uomo...perdonatemi ..... saro' pure un medico da quattro soldi..preferisco lasciare perdere..........dimenticatevi di me...e io mi dimentichero' di voi...statene certo.......non c'e' bisogno che ve lo giuri....."....la macchina intanto sfrecciava sulla statale......l'aria della sera incominciava a rinfrescarsi......non vedevo l'ora di tornare in ospedale...

Guisgard 17-05-2013 02.16.00

Altea e Josephine, con quel gesto improvviso e maldestro, scapparono via e si intrufolarono in un ambiente chiuso che dava in un corridoio.
Ma ad un tratto si ritrovarono davanti due individui.
“Da qui non si passa.” Disse uno dei due.
Erano alcuni dei guardiani del palazzo.
Presero allora le due ragazze e le condussero fuori, dove trovarono i poliziotti.
“Consegnatele a noi.” Fece uno di questi. “Un po' di tempo al fresco le convincerà a chiarirci il perchè di questa voglia di entrare qui.”
Ma proprio in quel momento arrivò di nuovo Daiz.
“Sono con me queste due donne.” Disse ai poliziotti. “Rispondo io di loro, agenti.”
“Hanno detto di non conoscerti, Daiz.” Fissandolo uno dei poliziotti.
“Oh, era solo una parte del nostro piano.” Sorridendo Daiz. “Perchè cercavamo indizi per le nostre indagini. Fidatevi.” E fece l'occhiolino ad Altea e a Josephine.

Guisgard 17-05-2013 02.35.33

L'auto condusse così Elisabeth di nuovo in ospedale.
Venth la salutò e la ringraziò ancora per la sua cortesia e disponibilità.
La donna allora tornò nel suo ufficio e cominciò a dedicarsi a varie pratiche da ultimare, prima di iniziare il suo giro nel reparto.
Ma un'ora dopo, un suo collega la raggiunse.
“Elisabeth...” entrando “... hai sentito alla tv? Sembrano giorni di pura follia questi. Prima le minacce di quei terroristi alla Taddei Corporation, poi quello spaventoso incidente nel quale ha perso la vita uno stimato scienziato... il dottor Venth...”

Guisgard 17-05-2013 02.50.19

“Forse” disse quella figura a Clio “sono anche io un fantasma... proprio come i duchi di questi ritratti... e magari vittima, come loro, della maledizione... lo sa” abbozzando un leggerissimo sorriso “che secondo la leggenda la maledizione colpiva quando uno dei duchi si innamorava? Quindi è per il bene della bella fanciulla che il fantasma se ne sta qui nella penombra... un po' come il celebre Fantasma dell'Opera... o come il Conte di Montecristo, quando resta nell'ombra per non farsi riconoscere dalla sua Mercedes...”
In quel momento lo smartphone di Clio cominciò a vibrare per un sms.
“Dottoressa, sono Asevol. So che è a quel pranzo nel Palazzo dei Taddei, ma la pregherei, appena può, di passare in facoltà. C'è una questione di cui vorrei parlarle.”
Recitava il messaggio.

Guisgard 17-05-2013 03.18.01

Kuon, dopo lo stupore e lo sconcerto per quelle minacce delle misteriose Tarantole Rosse, fissò Talia.
“Non so cosa pensare, signorina...” disse “... e non so chi siano questi terroristi...” si sedette su una sedia e restò così, in silenzio, per alcuni lunghi istanti.
Poi scosse il capo e tornò a fissare la ragazza.
“Si...” annuendo “... il signor Guisgard è il nipote di Robert de' Taddei... nonché ultimo discendente della sua dinastia...” i suoi occhi ora apparivano indagatori su di lei “... è giunto in città a causa della morte di suo zio... era stato proprio questi a far allontanare suo nipote da Città di Capomazda... ha pagato i suoi studi, i suoi viaggi e tutti i suoi capricci... tutto, pur di tenerlo lontano da qui... ma ora, inevitabilmente, il signor Guisgard sarà costretto a prendere il comando della Taddei Corporation... anche se suo zio ha fatto di tutto per evitare questa cosa...” tornò a guardare la tv, dove l'immagine, divenuta sbiadita, si era fermata sull'inquietante sguardo di quel misterioso terrorista “... e forse perchè voleva tenerlo lontano da queste oscure forze che ora ci minacciano...”
http://i1.ytimg.com/vi/X4htDdHtvWA/hqdefault.jpg

Clio 17-05-2013 12.39.29

"..Dovrebbe essere uno dei Taddei, però, perchè la Gioia abbia effetto... e a quanto ne so ne è rimasto uno soltanto.. deve stare attento.." sorrisi "...ma se è davvero così allora le basterà schioccare le dita e avrà ai suoi piedi le più belle donne di questo paese, amore o no, non credo che perderebbe mai tempo innamorandosi di me...". Mi voltai e feci l'occhiolino all'oscurità.
"...Anche perchè poi dovrebbe farmi innamorare di lei, e.. mi creda.. credo sia un'impresa troppo ardua, anche per uno che vive tra i fantasmi..".
Sentii vibrare il mio smartphone, lo estrassi dalla borsetta e lessi il messaggio.

Citazione:

“Dottoressa, sono Asevol. So che è a quel pranzo nel Palazzo dei Taddei, ma la pregherei, appena può, di passare in facoltà. C'è una questione di cui vorrei parlarle.”
Sorrisi.
"..Il lavoro mi chiama.." sussurrai.
Era un'ottima scusa per lasciare quel posto, infondo il pranzo non era stato dei migliori, l'annuncio dei terroristi e l'arrivo della polizia avevano trasformato completamente l'atmosfera festosa.
Eppure, pensai, non sapevo nemmeno il nome di quella figura immersa nell'oscurità.
"...Lei sembra conoscere bene questo posto e la sua storia, saprebbe indicarmi anche una via d'uscita? Magari senza dovermi imbattere in quei giornalisti, nei poliziotti, o nel mio accompagnatore.. non ha apprezzato il mio atteggiamento e di certo non capirà il mio lasciare l'edificio con una crisi terroristica in atto..." alzai le spalle "..tanto meglio, cominciava ad essere troppo invadente.." sussurrai "...prenderò la metropolitana...".
Osservai Luke che si agitava insieme agli altri invitati.
Poi, di scatto, mi voltai nuovamente verso il corridoio, e nuovamente trovai quegli occhi fissi su di me.
"..Perchè non viene via con me?" dissi, quasi senza pensarci "..L'ha detto lei stesso: non è lei che vogliono.." sorrisi "..venga con me..." dissi piano "...le va una pizza? Muoio di fame, e non credo che qui proseguiranno con questo pranzo: il re è morto, lunga vita al re.." scrutai quegli occhi per un momento "..Andiamo, offro io... odio mangiare da sola..".
Risi, piano "..Non cercherò di farla innamorare, promesso.." dissi alzando la mano destra come se stessi facendo un solenne giuramento.

elisabeth 17-05-2013 15.15.14

Salutai il Dottor Venth...." Siete stato molto comprensivo dottore Venth....grazie per avermi riaccompagnato......e se avete bisogno di me intendo solo voi.....sapete dove trovarmi....." Scesi dall'auto che sfreccio' via....sull'antica Villa che ospitava la struttura....ed andai subito nel mio studio....molte cartelle si erano ammonticchiate sulla mia scrivania....accesi il pc...ed incominciai a lavorare....l' indomani avrei avuto studio........ogni tanto il mio sguardo andava fuori dalla finestra e ripensavo a tutto quello che mi era capitato nella giornata....e anche alle parole del Dott. Venth...sorrisi...era pura follia.....quando la porta si apri' di botto e un infermieri mi aggiorno sugli ultimi avvenimenti della giornata.....quella giornata che si svolgeva fuori dall' Ospedale......una notizia mi lascio' senza respiro.....sentii il sangue rallentare la sua corsa nelle miei vene....come se ogni cosa perdesse la sua funzione vitale....." Il Dottor Venth....avete detto ?....."....al suo assenso.....mi alzai dalla poltrona e cominciai a camminare avanti indietro...mi aveva lasciata da poco.....certo avevo fatto solo qualche pratica.......non poteva essere saltato in aria con la sua macchina, poi...un pensiero terribile mi passo' nella mente........se lui era veramente morto...io ero veramente nelle mani di un pazzo.......dovevo andar via da li'.......entrai nel bagno e mi tolsi tutto......misi la tuta da ginnastica che tenevo nei momenti di corsette togli tensioni e le mie comode scarpette........presi il mio iphone.....la borsa e via....senza salutare nessuno........non sarei neanche tornata a casa.......ma dove potevo andare...intanto dovevo prendere la macchina e poi strada facendo....ci avrei pensato.......

Altea 17-05-2013 16.53.47

E cosi mi ritrovai nuovamente fuori, quando quell'uomo si avvicinò di nuovo..ma che voleva mai da noi?..Daiz...lo guardai..."Già..Mr. Daiz..questi poliziotti stanno mandando a monte tutto quanto" e gli sorrisi.
Ma che mai stavano mandando a monte? Mi chiesi..chi era quell'uomo..conosceva il corpo di polizia, e loro conoscevano lui...forse era un investigatore?

Guisgard 17-05-2013 19.14.25

La misteriosa figura sorrise a quelle parole di Clio.
I suoi occhi azzurri, illuminati a stento da quel pallido bagliore, erano in quelli chiari di lei.
“L'ha detto lei ora...” disse “... il lavoro la sta chiamando... e temo che il mio presto chiamerà anche me... perciò sono costretto a non poter accettare il suo invito, per ora... e poi, noi fantasmi, viviamo solo di notte, anche se conosciamo molti incantesimi per fare innamorare le ragazze...” fece qualche passo all'indietro, come a volerle indicare un passaggio “... però le farò un favore... esca per di qua... questo corridoio la condurrà ad una scalinata... scenderà così nei garage sotterranei... vi sono tre auto... una Corvette anni'70, una Porsche Carrera e una Lamborghini Diablo... scelga quella che preferisce e lasci il palazzo... ho sentito dire che il signor de' Taddei è molto generoso con le belle ragazze, quasi cavalleresco... quindi magari mi ringrazierà di questo... renderà l'auto quando ci ritroveremo per quella pizza...” e un attimo dopo, proprio come un fantasma, quella figura svanì nella penombra del corridoio.

Guisgard 17-05-2013 19.27.49

Daiz sorrise ad Altea e poi le fece l'occhiolino.
“Si, bellezza, hai ragione.” Disse, accendendosi una sigaretta. “Talvolta i poliziotti sanno essere maldestri come pochi.”
“Falla finita, Daiz!” Sbottò un agente.
“E va bene...” sorridendo ancora Daiz “... ho capito che oggi siete di pessimo umore, amici miei... ok, allora vi lasceremo fare il vostro lavoro...”
“Già e vedi di non farti più vedere da queste parti!” Fissandolo un altro poliziotto.
“Non siamo in un paese libero?”
“Dipende.”
Allora Daiz rise.
“Ok, recepito il messaggio.” Mormorò. “Andiamo, ragazze.”
“Dove vorresti portarle?” Indispettito l'agente. “Queste due sono in arresto.”
“Andiamo, non penserete certo che lasci questo posto senza le mie due assistenti!” Fece Daiz.
“Va bene...” sbuffò l'agente “... ma solo se mi darai la tua parola di non immischiarti più in questa storia.”
“Parola di boy scout!” Esclamò Daiz.
Prese allora Altea e Josephine e insieme lasciarono quel posto a bordo della sua auto sportiva.


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