![]() |
Peccato.. I particolari fanno la differenza
Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Provo con "grappolo".. È nella cupola ortodossa e mi lega alla botanica.
Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Purtroppo non è neanche Grappolo, lady Altea :sad_wall:
|
Provo con "affresco"...
|
Purtroppo, milady, non è neppure Affresco la soluzione di questo arcano :silenced:
|
Dateci un aiutino milord....
|
Un aiuto, milady?
Eccolo: "Si usa in tipografia." :smile: |
Provo con PIOMBO
|
Non è Piombo purtroppo, milady :sad_wall:
|
Ma un altro aiutino milord? :o
|
Se lo chiedete così, potrei mai rifiutarvelo, milady? ;)
Ecco l'aiuto: "Ricorda il pavone." :smile: |
Provo con "piuma"..
Inviato dal mio PRA-LX1 utilizzando Tapatalk |
Io invece direi OCCHIO
- la coda del pavone, quando fa la sua ruota, assume la forma ad "occhio" (e poi la penna della coda del pavone si chiama proprio così) - sopra ad alcune cupole, come ad esempio il pantheon, è presente un'apertura chiamata "occhio" - in tipografia è la dimensione di alcuni caratteri, che può essere, appunto, medio - può essere artificiale nel caso di perdita dell'occhio - è sinonimo di gemma, che si studia in botanica - può essere di vari colori: azzurri, verdi, marroni ecc |
Citazione:
Che dire, lady Destresya? Tutto perfetto! Neanche Minsk avrebbe saputo fare meglio! Dopotutto siete la sua assistente ;) E' proprio Occhio la soluzione dell'arcano! I miei complimenti, milady :smile_clap: Lady Altea: purtroppo la vostra risposta era ovviamente errata :sad_wall: |
Bravissima lady Destresia!!!
Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Quando il brillante ed inquietante dottor Ordifren giunse ad Afragolopolis tutta la nobiltà cittadina scosse il naso ed anche molti dei ricchi e rispettati borghesi non ne furono entusiasti.
Il Clero tutto mostrò il suo disappunto e solo alcuni ambienti legati alle università furono invece euforici. Il dotto ed irrispettoso scienziato infatti si era attirato l'antipatia e la condanna di molti, suscitando viceversa l'appoggio dei giovani studenti che scambiavano la libertà per libertinaggio e la giustizia per il diritto a divertirsi. Per questo ben presto la polizia imperiale si mise subito sulle tracce di Ordifren, braccandolo una sera di Inverno nella sua ricca casa persa in affitto appena fuori città. In breve il discutibile scienziato vide formarsi solo terra bruciata intorno a lui, al punto che la gendarmeria Aafragolignonese arrivò a controllare la sua villa giorno e notte. La sera fatidica, a circa un'ora dal suo arresto, Ordifren ricevette una visita. Si trattava di Minsk, un suo giovane studente ed allievo. Lui trovò Ordifren nel suo laboratorio e prima di essere ricevuto dallo scienziato, il giovane restò lunghi minuti a fissare un magnifico ritratto di una donna nuda vista di spalle. Ordifren entrò da una porta trapuntata di velluto rosso e magicamente la donna del quadro si volò a sorridere verso Minsk. “Sembra che tu le piaccia, ragazzo mio.” Disse con un sorriso enigmatico Ordifren. “I miei omaggi, milady.” Con un inchino Minsk. “Trovo sia più bella vista di spalle, dottore.” Aggiunse poi senza troppa meraviglia. “Concordo.” Ordifren schioccando le dita, con la donna che tornò a voltarsi assumendo la sua posizione originale. “A cosa devo la piacevole visita?” “La stanno per arrestare, dottore.” “Si, lo so.” Annuì divertito Ordifren. “Ed io li aspettavo con impazienza.” Fissando Minsk. “Perchè? Perchè ho il potere di deluderli. Dopo tutto nessuno è più impressionabile di un Credente.” Si sentirono i rumori dei gendarmi che entravano in casa. “Ma apprezzo il tuo essere venuto qui.” Continuò Ordifren. “Per questo ti farò un dono... chiedimi ciò che più desideri...” “Io...” Minsk “... io voglio poter essere chi voglio... quando voglio... per tutto il tempo che voglio...” “E sia.” Ridendo piano Ordifren. “E sia.” Per poi porgergli una mappa. “Loro non vogliono solo me, ma il mio intero tesoro. Su questa mappa vi è l'impenetrabile per loro Aureo di Uaarania, la chiave per ricchezze inestimabili. Conservalo con gelosia e bada di risolverlo. E' una frase le cui parole nascondono una particolarità.” In un'istante sparì sotto gli occhi di Minsk. Le porte si aprirono un momento dopo ed i gendarmi entrarono. Non videro Ordifren e l'unica cosa di lui che li accolse fu la sua risata trionfante. Divenuto infatti invisibile svanì nel nulla. Minsk abbandonò la città, portando con sé l'Aureo di Uaarania, che così recitava: “A me non pare molto saggio cercare continui contrasti sfruttando circostanze conflittuali.” Voi, dame e cavalieri di Camelot, sapete risolvere l'Aureo di Uaarania?” https://www.desordre.it/.a/6a00d8341...9159374970b-pi |
Ma che divertente scenetta con il nostro cattivo preferito!!
Chissà che combinerà Minsk con il dono ricevuto da Ordifre9 Quanto all'enigma io credo che la soluzione sia questa: Le lettere della frase sono composte da una sequenza di numeri che va da 1 a 12. A - 1 me - 2 non - 3 pare - 4 molto - 5 saggio - 6 cercare - 7 continui - 8 contrasti - 9 sfruttando - 10 circostanze - 11 conflittuali - 12 |
Accidenti, milady!
Sono basito! Ci ho messo più tempo io per ideare e scrivere questo enigma, che voi per risolverlo :eek: Sono affascinato dalla vostra arguzia! E' proprio questa la soluzione! I miei più vivi complimenti, lady Destresya :smile_clap::smile_clap::smile_clap: |
Grazie dei complimenti, milord!
Effettivamente è stata un'intuizione vincente! :smile_lol: Lo sapete che è il decimo enigma consecutivo che indovino? Ci vorrebbe un bel premio... :smile_wub: |
Dite?
Chissà, milady... chissà... ;) |
Durante l'ora di ricreazione di un pomeriggio come tanti alla Cadetteria Reale di Camelot, alcuni scolari si riposavano in attesa di rientrare in aula.
"Che barba l'ora di storia Afragolignonese che ci attende adesso in classe..." disse uno di loro "... mi viene sonno solo a pensarci..." "A chi lo dici..." un altro di quelli "... bleah..." "Suvvia, non è poi tutto questo disastro su!" Esclamò un altro ancora. "Parla per te..." il primo che aveva parlato. "Già..." annuì stancamente il secondo "... senza scordare poi che in classe ci attende una bella interrogazione sull'assolutismo del pensiero Afragolignonese..." "Mi sento bocciato solo a sentire il titolo..." un quarto scolaro. "Ma no..." ridendo il terzo che aveva parlato "... l'assolutismo Afragolignonese è una leggenda, o meglio è un equivoco storico. Come le Crociate. Nrll'edityo di papà Urbano II in nessun rigo si dice di uccidere gli infedeli, ma le illazioni dei secoli successivi hanno fatto credere il contrario. Stessa cosa per l'assolutismo dogmatico del pensiero Afragolignonese." "Ti sei bevuto il cervello..." un quinto scolaro "... tutti sanno che Afragolignone è la patria dell'assolutismo e dell'intolleranza!" "Statemi a sentire..." disse il terzo "... il relativismo domina ad Afragolignone. Ve lo dimostrerò. Prendete sir Guisgard... tutto è relativo per lui, che è il campione dei campioni Afragolignonesi. Un esempio... una donna sposata se tradisce è una poco di buono? No, dipende. Se si innamora di sir Guisgard allora è Amore Eterno!" Tutti risero. "Se un giornalista sportivo" continuò il terzo ragazzo "vanta una squadra o è tifoso oppure è corrotto, no? Dipende anche qui. Se parla bene della Juventus dice solo la verità è fa alla grande il suo lavoro!" Gli altri risero ancora. "E poi..." aggiunse il terzo scolaro "... se un tipo si vanta troppo è arrogante, superbo, megalomane ed egocentrico? Affatto, dipende anche in questo caso... se a farlo è il nostro sir Guisgard allora sta solo descrivendo se stesso con obbiettività! Come vedete, tutto è relativo!" Grasse risate si alzarono dal gruppo. "Ma che scolari modelli!" All'improvviso tuonò la voce di Guisgard. "Ho proprio una classe di campioni. E come premio l'interrogazione la faremo qui, all'aria aperta." "Sir, noi... ecco..." farfugliò uno dei ragazzi. Ma Guisgard cominciò a spiegare il tema dell'interrogazione: "Può essere varia. Non era aperta a tutti. Può essere di diversi tipi. Era diffusa nel Medioevo. Si studia nei libri di storia." I cadetti dovettero sostenere l'interrogazione. E voi, dame e cavalieri di Camelot, sapete risolvere l'arcano che si nasconde proprio nell'interrogazione? https://lh3.googleusercontent.com/-y...2019-06-24.jpg |
Qui milord non mi viene nessuna idea, accidenti!
Non è che ci dareste un aiutino? :o |
Certo, milady...
"Riguarda il cibo." :smile: |
Provo con "dieta" :neutral_think:
Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Vediamo un po' così d'istinto direi Mensa!
|
Salve.. Vedo un enigma.
Vorrei partecipare e dico "cucina. Buona serata a tutti :smile: |
Dite Dieta, lady Gwen?
Vediamo un pò come lega con gli indizi... "Può essere varia. (esistono vari tipi di dieta alimentare) Non era aperta a tutti. (la Dieta medioevale, ossia un'assemblea) Può essere di diversi tipi. (la Dieta intesa come assemblea appunto) Era diffusa nel Medioevo. (come detto sopra) Si studia nei libri di storia. (sempre la Dieta intesa come asemblea) Riguarda il cibo." (la dieta alimentare appunto) Tutto combacia, milady! Ed infatti è proprio Dieta la soluzione! I miei complimenti, lady Gwen :smile_clap: Citazione:
Bentornata, lady Altea :smile: Ahimè, devo però accogliervi dicendo che la vostra risposta non è esatta! Naturalmente, purtroppo, ciò vale anche per quella proposta da lady Destrsresya! |
Accidenti, era un bel po' che non leggevo il mio nome nelle soluzioni degli enigmi!
Grazie mille, Sir :smile_chicalazo: Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Grazie Milord per il bentornata.. Per ora ha qualche impegno. Comunque è stato ugualmente un piacere partecipare e salutare. :smile:
|
Ma che brava la nostra Gwen!!!
Tantissimi complimenti milady!! :smile_clap: |
Grazie, lady Destresya [emoji3590]
Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
IL PRINCIPE DI AFRAGOLOPOLIS
(Brano tratto dal III canto, "Sotto le stelle di Sygma") Dopo che i due malvagi ed invidiosi cugini ebbero aggredito a tradimento Arduè, lo stordirono e lo portarono fuori dal palazzo, approfittando di una cupa notte senza Luna. Furono sul punto di tirare a Sorte per stabilire colui che avrebbe ucciso il prediletto di loro zio il re, ma poi nessuno dei due volle farsi carico di tale pena, poiché rammentavano bene le parole del Profeta che ammoniva dall'alzare la mano sull'Unto del Signore Iddio. I due allora vigliaccamente decisero di affidare la condanna di loro cugino alla clemenza della brughiera. Lo legarono così sulla sella di un cavallo mai domato da alcuno e frustatolo lo fecero cavalcare via. Il fiero destriero corse follemente per la città, poi nella campagna circostante e fin oltre la grande Foresta Verde, fino a giungere nella misteriosa brughiera. Qui fra dune e dossi di pietre e radici, sotto una calura infame ed inclemente, tra i nidi di serpi e di scorpioni cavalcò superbamente, fino a quando i lacci che legavano al suo dorso il giovane Afragolopolese si allentarono ed il principe fu sbalzato via su sterpi e rovi incandescenti per l'afa. Quando riprese conoscenza e si rese conto della sua sorte pianse amaramente, pregando ed invocando il Signore Iddio, che ai suoi occhi ora sembrava nascondersi oltre l'infinito silenzio degli alti monti tutt'intorno. Quando raccolse il coraggio si alzò, facendosi un bastone con un ramo secco di una robusta quercia secolare. Si fece forza e prese a camminare in cerca di salvezza. Vagò per giorni e notti, oltre i monti che mutavano in colline, fino a quando, giunto presso un rigoglioso ulivo e slanciate vigne, perse conoscenza per le sue ormai deboli forze. Ad un tratto l'aria tutt'intorno si riempì del pigro belare di armenti e del dolce suono delle risate di giovani donne. Gaie le ragazze portavano al pascolo le pecore di loro padre presso il pozzo fra i vitigni. Subito le giovani si lavarono volti e piedi in quell'acqua fresca, fino a quando alcune di loro proposero un gioco, come spesso facevano, per allietare il tempo passato al pascolo. “Allora...” disse una di loro alle altre “... vediamo chi indovina il personaggio misterioso a cui ho pensato... se fosse...” “Guardate!” Ad un tratto un'altra delle giovani. “Guardate! Uno straniero!” Tutte corsero. “E' morto?” “No, dorme!” “Guardate... ha mangiato quasi tutti i grappoli del vigneto!” Risero tutte. “E' bello...” Risero ancora, con più malizia. Ma la loro ilarità fu interrotta dal grugnito di numerosi maiali e dal latrato di diversi cani. Rozzi uomini armati conducevano al pozzo i loro suini affinchè si dissetassero. “Spetta a noi usare per prime il pozzo!” Disse la più adulta delle ragazze. “E' il diritto maturato da nostro padre, signore di queste colline!” “Se tuo padre fosse davvero un signore” ridendo uno di quelli “non manderebbe le sue figlie ad abbeverare da sole le sue pecore!” “Saranno i nostri maiali a bere per primi le acque di questo pozzo!” Un altro di quegli uomini. Ma un attimo dopo, rapida come un fulmine e silenziosa come il vento una figura emerse dai vigneti e col suo bastone stordì i cani che avanzavano verso il pozzo. “Le ragazze hanno diritto di usare per prime questo pozzo.” Disse solenne Arduè brandendo il suo bastone e fissando torvo con i suoi occhi azzurri quegli uomini. “Lo straniero è saggio...” fece la prima di quelle sorelle “... e forte.” Quegli uomini allora aggredirono il principe, ma egli col suo bastone, addestrato dai migliori maestri d'armi di Afragolopolis, li affrontò avendo in breve la meglio e scacciandoli con i loro maiali da quel pozzo. Le ragazze così fecero abbeverare le loro pecore, ma non prima di aver raccolto un secchio d'acqua fresca da offrire al bellissimo straniero. “Io sono Gioia, figlia del signore di Sygma...” la prima di quelle sorelle ad Arduè “... chi sei, straniero?” “Solo un uomo che viene dalla brughiera.” Rispose lui fissandola. “I cantori ed i poeti raccontano di un grande fuggito da Afragolopolis, straniero...” Gioia fissando gli occhi di Arduè e cercando di decifrare le misteriose ombre che si annidavano in quell'azzurro tormentato. Lui però non rispose nulla, chinando il capo e fissando i vigneti con malinconica inquietudine. Gioia accortasi dello stato d'animo mesto di quel bellissimo straniero lo invitò a cimentarsi con tutte loro nel gioco del fosse. Arduè indovinò e poi Gioia e le sue sorelle lo condussero alla dimora di loro padre. E voi, dame e cavalieri di Camelot, riuscite a svelare il nome del personaggio misterioso del “se fosse” come fatto da Arduè? https://cdn2.highdefdigest.com/media...-Curtis_3_.jpg |
Buonasera a voi Milord,
Che bella storia... Devo indovinare il personaggio? "Ardea". Una buonanotte |
Buonasera a voi, milady :smile:
Si, bisogna indovinare il personaggio misterioso, avendo come indizi i vari "se fosse" che ogni giocatrice può chiedere al Master. Purtroppo però non è il mitico Ardea il personaggio da indovinare :sad_wall: |
Oh!
Avevo molto apprezzato questa modalità di arcano e sono contenta che l'abbiate riproposta! Se fosse un'epoca storica? Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Citazione:
|
Ma che bellissima storia epica, mio signore!
Allora, vediamo un po'... Se fosse un luogo? |
Lady Gwen, se fosse un'epoca storica?
Direi il Medioevo! Lady Altea, se fosse un'arma? A me viene in mente lo scudo! Lady Destresya, se fosse un luogo? Beh, potrebbe essere un castello, ma anche una chiesa! |
Interessante!
E se fosse un'opera d'arte? Inviato dal mio Redmi Note 5 utilizzando Tapatalk |
Se fosse un'opera d'arte, lady Gwen? :neutral_think:
Direi d'istinto una chiesa medioevale. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 13.51.07. |
Powered by vBulletin versione 3.8.11
Copyright ©2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.
Copyright © 1998 - 2015 Massimiliano Tenerelli