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<fu nell’attimo in cui Guiscard indossò l’anello che il vento le portò la sua voce> E’ lui il Cervo, anche la Signora della Luce lo ha percepito <sorrise rinvigorita dalla nuova consapevolezza e lasciò che il Vento muovesse i suoi capelli e le sue vesti mentre ancora una volta l’illusione fatata svaniva rivelando la fata nella sua vera natura. Allargò le ali e seguendo con lo sguardo Giuscard vide Elisabeth alle sue spalle, ascoltò la loro conversazione senza nascondere un sorriso di piacere alle parole di Elisabeth e mentre riprendeva il suo volo seguendo i due a cavallo la fata cantò con voce calda che pareva giungere dalle profondità della Terra>
In questo rifugio silvestre, vieni, o giovane cervo ti attendo da tempo. Le foglie ti accarezzeranno, si apriranno al tuo passare. La quercia sarà la nostra dimora e il vento celerà i nostri sospiri ad orecchi stranieri. <Empi chiuse gli occhi e si abbandonò all’estasi del volo> |
A quella domanda, Morrigan lanciò un'occhiata furtiva a Mion, e forse arrossì lievemente.
Poi rivolse nuovamente lo sguardo verso Cavaliere25 e gli sorrise. "Noi, si pensava di andare verso Capomagnus, Cavaliere, a sbrigare alcuni affari di grande importanza ed urgenza... e voi? Avete già deciso cosa farete adesso e quale strada seguirete?" |
si dissi guardando Morrigan andrò con Maladesh e il suo assistente ho ancora tanto da imparare da loro se volete vi faccio compagnia tanto devo andare anche io da quelle parti.
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"La vostra compagnia non può essere che un piacere per il mio signore e per me" rispose Morrigan con un lieve cenno del capo "Andiamo, dunque... a Capomagnus!"
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"Allora vi saremo grati per la vostra compagnia, mio giovane amico!" Disse Mion a Cavaliere25.
Guardò poi Morriga e le fece l'occhiolino. "Ed ora a Capomagnus... in cerca di un prete a cui affidare le nostre promesse di felicità senza fine!" E presero la strada verso quell'antico borgo. |
Talia galoppava, finalmente libera, nella vasta boscaglia che circondava Carcassonne.
Il vento fra i capelli e finalmente un senso, o un'illusione, di apparente leggerezza nell'anima. Rivide allora infiniti momenti della sua infanzia. I giochi con le ancelle, i sogni sussurrati alle sue bambole, lo sguardo e la voce di Raphael che ancora echeggiava in quei luoghi. Ora però, su tutto, dominava solo il vigore del vento che spazzava via le nuvole da quel cielo terso ed infinito. Proprio come le parole di suo padre avevano spazzato via i suoi sogni più belli. Udì all'improvviso il suono delle campane. La messa stava per cominciare, dopo la quale sarebbero cominciati i preparativi per il viaggio in Normandia. |
Grazie dissi guardando Mion e visto che ci sono vi farò anche da testimone per il matrimonio dissi sempre che vi faccia piacere?
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Mion rise di gusto.
"E sia, mio giovane amico!" Disse. "Allora vi va di cercare per noi un virtuoso orafo nel borgo che possa forgiare due anelli degni di tale occassione?" |
Guardai i due innamorati e dissi si va bene per voi farò questo ed altro appena arriveremo a Campomagnus mi darò da fare a cercarvi un orafo di tutto rispetto e gli sorrisi felice
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Mi costo' un grande mal di schiena quel viaggio....tre giorni ed arrivammo ad Avignone...Era un po' che non vedevo Guisgard, rimasi sola, e decisi di andare nella piazza del mercato .
Passeggiavo tra le bancarelle..avevo fame....odore di pane appena sfornato e miele profumato......Quando vidi alcune guardie...un campanello d'allarme.......io ero ancora ricercata....ero stata condannata per stregoneria, tirai sula testa il cappuccio del mio mantello....mi dimenticai anche della fame.........mi avviai per le stradine strette di Avignone...nessuno si era accorto di me..chi avrebbe potuto riconoscermi....nessuno, era passato troppo tempo...eppure, quell'antica paura mi aveva attanagliato lo stomaco.....fermai la mia corsa quando mi resi conto di essermi persa.....E ora che avrei fatto...non sapevo dove si era cacciato Guisgard....ero lontana, da un posto sicuro... mi ero volontariamente rimessa tra le braccia del boia...... |
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