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"Senti... Io non avevo nessuna intenzione di risolvere nessunissimo mistero! Volevo aiutare quel ragazzo ma a quanto pare ha già preso la sua decisione e sai una cosa? Non mi importa il diventare un angelo di alto livello o rimanere di basso livello, perché qui, sulla terra, siamo tutti uguali! Tutti, in un modo o nell'altro, dobbiamo guadagnarci da vivere ed io, che ormai sono qui da dieci anni, so cosa vuol dire!" gli dissi nervosa.
"L'unico sbaglio che ho fatto è stato chiedere aiuto a voi! Avrei dovuto fregarmene sin dall'inizio!" dissi nervosa. Inviato dal mio LG-M160 utilizzando Tapatalk |
Era tutto così bello e tranquillo quando ad un tratto arrivò un sms, avevo dimenticato di spegnere il cellulare.."Scusa tesoro.." guardai quel sms e divenni fredda.
Non era possibile...guardai Guisgard...ma poi io stavo bene con questo ragazzo..fosse stato Guisgard vero o meno...questo Guisgard dè Taddei era un dilemma..da scoprire, ma per ora volevo godermi questo attimo ma volevo palesare la verità sul vero rampollo del casato dei Taddei, era giusto pure per Sir Taddeo e risposi.."Siete la seconda persona che accusa questo ragazzo di non essere il vero Taddei, addirittura l' avvocato Bell sostiene sia morto..quindi non vi sia più...quando vorrete vedermi fatemi sapere. Ne parleremo di persona..a presto." inviai l' sms. Poi lo sguardo andò sui suoi occhi azzurri e dissi.."Apri lo champagne..è bello fresco..e poi vi sono delle fragole ti piacciono? Raccontami di te, da dove vieni esattamente e di cosa ti occupavi prima di venire qui" mentre la mia gamba si sollevò per strofinarsi contro la sua con un sorrisetto malizioso. |
L'autobus intraprese la nuova direzione e Gwen si abbandonò a guardare il panorama dal finestrino per distrarsi.
Com'era bella la brughiera sotto i raggi obliqui del Sole pomeridiano, tra bagliori verdastri di giallo e rosato, lungo la campagna che si tingeva di lunghe ombre tra dossi e fossati ammantati di fiori e foglie. Nuvole lontane, dense e bianchissime, parevano disegnare orizzonti di fantastici viaggi e luoghi perduti, lasciando luccichii dorati e di cobalto nei ruscelli che zigzagavano nella radura campestre. Un cartello indicava prossime le Cinque Vie e vecchie magioni abbandonate dormivano quiete sogni d'altri tempi. “Se il tragitto più lungo rende necessaria una sosta ditemelo pure.” Disse il conducente ai passeggeri. Il gobbo vide Clio svolazzare in quel lenzuolo che l'avvolgeva ancora imbrattata da ciò che era successo con Ordifren. Anche le altre erano in condizioni simili, suscitando nel deforme servo dello scienziato pensieri tutt'altro che puri. Appena le ragazze furono chiuse in bagno per pulirsi, lui subito si accovacciò contro la serratura e cominciò a spiarle voglioso. Herbert rise a quello sfogo legittimo di Nyoko. La sua risata era sempre più irritante. “Beh, quel ragazzo è invischiato in questo mistero più di quanto pensi.” Disse divertito. “Vuoi aiutarlo? Allora diamoci da fare!” Ad un tratto un bagliore invase la stanza. Apparve una giovane donna. “Sono Lia...” ai due angeli “... sono stata inviata per voi...” sorridendo con candore. Il rampollo sorrise ad Altea e prese lo champagne. “Mi occupavo della mia casa e dei fiori della mia serra...” disse aprendo la bottiglia “... io adoro i fiori... sogno di vedere un giorno il leggendario Fiore Azzurro...” Ma poi la gamba di Altea si strofinò contro quella di lui ed il ragazzo cominciò a diventare paonazzo ed a guardarla con un sorriso ebete ed impacciato. |
Presi lo champagne che aveva versato e sorseggiavo mentre la mia gamba continuava a giocare sulla sua, quel suo essere timido era meraviglioso..era strano dopo tutto quello accaduto tra noi ancora avesse pudore verso me.."Il leggendario Fiore Azzurro? Parlamene, ti prego..sono curiosa..ti piacciono i fiori...e io che fiore sarei per te?".
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Era bellissimo il paesaggio a quell'ora.
Le nuvole erano dense, ma candide e spruzzavano il cielo già attraversato da sfumature tutte diverse, per il primo pomeriggio. "Per ora no, grazie" risposi al conducente, poi ritornai a guardare fuori. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Finalmente eravamo in bagno, pronte a tornare candide e immacolate... beh, non che lo fossimo mai state a dire il vero.
Però l'idea di non sentire più il suo odore su di me non è che mi piacesse molto. Lasciammo cadere il lenzuolo, e restammo nude in quella stanza che in un attimo si riempì di vapore. La vasca era enorme, una di quelle vasche idromassaggio che possono contenere più persone... una vera delizia. Immediatamente pensai a tutte le sozzerie che avrei potuto fare con Ordifren lì dentro, oh sì, non vedevo l'ora. L'avevamo riempita di sapone e ora l'acqua irrequieta ribolliva di un aroma dolce che non sapevo definire. Mi ci immersi completamente, facendo cenno alle ragazze di seguirmi. "Oh sorelle..." lavandomi i capelli, il viso "Potrei abituarmici a tutto questo..." divertita, per poi schizzare ridendo un po' d'acqua addosso a Kyra, scatenando così una battaglia fatta di spruzzi e bolle di sapone. |
“Tu che fiore...” disse il rampollo ormai imbarazzato dalla gamba di Altea contro la sua “... una rosa...” paonazzo “... si...” annuendo timido “... però se fai così... io non riesco a parlare...” deglutendo.
L'autobus continuava il suo tragitto tra quelle verdi lande misteriose e bellissime. Gwen continuava a fissare quel panorama bucolico e selvaggio, quando ad un tratto vide qualcosa nella campagna. Fu un attimo ma le parve di aver visto un corpo steso nell'erba. Clio si immerse nella grossa vasca e subito le altre la seguirono. Prima cominciarono a lavarsi, poi a giocare fra loro, schizzandosi contro l'acqua ed il sapone. Giocavano allegre e maliziose tra il vapore ed il profumo delle essenze, mentre il gobbo le spiava lasciavo dalla serratura. Più le guardava più si eccitava. |
Sorrisi ma senza deriderlo alla sua ultima frase e staccai la gamba...volevo conoscerlo, sapere di più di lui..sentirlo parlare ed aprirsi.. "Una rosa" deglutendo.. come tutte le rose mandate dal misterioso ammiratore.."E' il mio fiore preferito..hai indovinato..e me le doneresti..di che colore?" sorridendo perplessa.."E raccontami di questo Fiore Azzurro che sogni" poggiando le mani sul tavolo attenta ad ascoltare.
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Eravamo lì, ninfee oscure a giocare col nostro laghetto artificiale.
Questo adoravo di noi, in qualunque situazione ci trovassimo non perdevamo la voglia di scherzare, di giocare, di divertirci. Ora non sapevamo come Ordifren ci avesse fatte addormentare tutte e portate in quella camera, non sapevamo quando sarebbe tornato o che ne sarebbe stato di noi. Ci importava qualcosa? No di certo. Eravamo lì nel bagno a giocare come se niente fosse. Dopotutto come si può resistere alla tentazione in una vasca così grande, con oli profumati, bolle di sapone e l'eccitazione frustrata e repressa in corpo. Cioè... loro, vale per loro. Il mio corpo è contemporaneamente sfinito e soddisfatto come mai lo è stato in via sua, ma certo non mi tiro indietro a quel gioco sbarazzino e divertente. Ci lanciavamo addosso l'acqua, facevamo un po' a botte in quella vasca, ci tiravamo il sapone, ridevamo spensierate. Siamo il caos, l'ordine non fa proprio per noi. |
Il viaggio proseguiva, lento, tranquillo, come se nulla fosse.
Ad un certo punto saltai, perché mi sembrò di aver visto un corpo nell'erba. "Mi è sembrato di vedere qualcuno nell'erba..." ad Elv "Non so, non mi sembrava vivo..." inquieta. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
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