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Maledizione, se ne stava andando!
Che potevo fare ora? Era chiaro che aveva cambiato vita e non voleva rimettersi in gioco, ma io non potevo permetterlo. Avevo bisogno di lui. Così decisi di giocarmi il tutto e per tutto. Mi aggrappai a una frase che aveva detto, e scoprii le mie carte. "Vuole davvero lasciare tutte quelle opere restino nelle mani di Phoeminsk?" guardandolo negli occhi. "Anche reliquie cme la Piaga di Santa Rita?" chiesi, trattenendo nuovamente il capo. "La prego, ho bisogno di lei... posso farla vivere da re per il resto dei suoi giorni, senza doversi più nascondere..." dissi ancora, speranzosa anche se avevo idea che di soldi ne avesse già. Ma non erano mai tanti come quelli che avrei potuto offrirgli. |
Ancora ed ancora.
Gemevano, godevano, si amavano. Altea era stretta a lui, contro il suo petto, con Hiss che la faceva sua con impeto e passione. “Altea...” disse lui in un gemito, cercando il suo volto, i suoi occhi e poi la sua bocca “... Altea...” era una resa al piacere, intenso e forte, incontrollabile e liberatorio. Un attimo dopo quel godimento arrivò al culmine, per poi esplodere. Lui strinse la forte la mano di lei. Erano uniti in un amplesso che aveva reso unite anche le loro anime, oltre ai loro corpi. |
Gwen arrivò davanti all'ufficio del redattore, sentendo grida e parole sconce.
“Mi hai stancato...” disse un uomo. “Ma capo...” fece Elv. “Fa silenzio!” Urlò l'altro. “Sono stanco dei tuoi articoli farsa! Non sei un giornalista, ma un pagliaccio!” |
L'uomo si bloccò e si voltò verso Destresya.
“Ma dico...” disse fissandola “... chi è veramente lei? E cosa vuole da me?” |
Pensavo a un qualche problema tecnico per lo più, insomma una bega di cui non volevo neppur sentir.
“ Cosa?!” Balzando in piedi sorpresa, seguendo a ruota per lasciare il locale e arrivare all’auto e, ancora, al castello. “ Mi dispiace tanto...” Prendendo dolcemente la mano di Set per dimostrargli così il mio supporto. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
"Io le ho detto fin da subito chi sono, signor Cristiano.." con voce calda e lo sguardo enigmatico.
"Sono un'illusionista, sono madama Destresya e ho bisogno del suo aiuto.." avvicinandomi di un passo. "Sto cercando di sottrarre a Phoeminsk la Piaga di Santa Rita, ma al castello stanno succedendo cose strane, morti improvvise, e sicuramente c'è della concorrenza, penso che mi abbiano visto e ora sono in pericolo... mi occorre un professionista, sono troppo vicina per mollare il colpo.." fissandolo negli occhi, determinata "Posso pagare qualsiarsi cifra per assumerla, anche più del valore del diamante, tutto questo non ha niente a che vedere coi soldi! Inoltre nulla le vieta di prendere altro dalla galleria, una volta lì..." sperando di aver stuzzicato il suo interesse. |
Arrivata fuori dalla stanza, sentii tutto.
Erano parole parecchio forti e in questo momento avrei solo voluto aver qui Elv con me per stringerlo e confortarlo dopo quelle orribili cose che il redattore gli stava urlando contro. No, io ero sicura che lui meritasse molto più di quanto emergeva e mi disturbava non poter entrare e dirgliene quattro a quello lì. Era una brutta situazione e nessuno di noi ne sarebbe uscito illeso. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk |
Mi chiamava, mi chiamava..come era bello il mio nome pronunciato da quella voce con fremiti di piacere.."Hiss" sospirai in un sibilo come una dolce poesia fatta solo di un nome.
Arrivammo al culmine del piacere, il mio corpo sudato e bagnato si lasciò andare a quel momento di esplosione del piacere estremo e assoluto, entrambi provato nello stesso momento perché non eravamo un unico corpo ma una unica anima e mi lasciai andare lungo quelle lenzuola bagnate del nostro ardore, di un elisir d' amore creato solo da noi. Mi voltai e sorrisi stringendo di più la sua mano.."Sarà sempre come una nuova e prima volta..ormai sei mio...hai visto sono riuscita a stregarti?". |
"E' assurdo... assurdo..." disse Set guidando e stringendo la mano di Dacey "... Chef... come ha potuto farlo? Non era il tipo... io lo conoscevo da anni... cosa diavolo gli sarà passato per la testa? Qualche motivo lo ha spinto a tanto?"
Arrivarono al castello. C'erano Rusputus, i suoi uomini, i custodi e le segretarie. Era appena giunta la polizia per raccogliere tracce ed indizi per le indagini. Una delle segretarie raccontò tutto a Dacey ed a Set, compresa la strana scritta col sangue sulle piastrelle del bagno. |
Un attimo dopo Elv uscì sbattendo la porta.
“Al diavolo...” disse seccato, per poi accorgersi di Gwen davanti all'ufficio “... ehi, tu cosa ci fai qui? Sei un miraggio forse?” Divertito. |
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