“Beh, se dite così...” disse Icarius a Dacey “... allora divento curioso... ed attenta che poi una volta tornati a bordo potrei chiedervi di preparare una cena apposta per me.” Facendole l'occhiolino. “Comunque non parlate più di quei fanatici...” facendosi serio di colpo “... nessuno vi rapirà più. Nessuno.” Guardandola.

Pinto guardò nel punto indicato da Gwen e vide anch'egli i misteriosi riflessi azzurri.
Ma poi, ad un tratto cessarono.

- Sarei felice di preparare una cena per tutti quanti una volta che torneremo sulla nave,- feci ben attenzione a marcare le parole"tutti voi".

- Vi ringrazio, é bello sentirselo dire, soprattutto da voi che mi avete salvata in quel frangente,- replicai con cordialità.

- Ora non vorrei essere di troppo però,- mormorai con lo sguardo su Clio.

Pinto si volto` verso la finestra, notando anche lui i riflessi, che poi pero` sparirono.
Mi ricordai di quando avevo sentito parlare del Fiore Azzurro, quando Jean mi aveva raccontato del lungo viaggio intrapreso da chi voleva trovarlo e pensai alla determinazione di Icarius in quella ricerca.

Icarius sorrise a quelle parole di Dacey.
“Saranno tutti lieti di sapere che a bordo abbiamo un'abile cuoca.” Disse.
In quel momento tornarono Hansiner ed il pellegrino e con loro vi eraanche il locandiere.
“Oh, sono felice di vedervi in buona salute.” Mormorò questi. “Sapeste, io e mia moglie siamo mortificati... figuratevi che lei è corsa stamani in chiesa, ad accendere un cero alla Vergine Maria. Per voi naturalmente.”
“Ve ne sono grato.” Annuì Icarius.
“Ditemi, milord...” il locandiere “... cosa gradite mangiare? Mia moglie lo preparerà per voi.”
“Per me va bene tutto.” Fece Icarius. “Ma qui abbiamo due dame... chiedete dunque a loro cosa gradiscono mangiare.” Indicando Clio e Dacey.
“Vi ascolto, mie signore.” Compiaciuto il locandiere.

Non avevo fame. Per primo istinto fui tentata di rifiutare la proposta ma ci ripensai.

Obbligavo Icarius a mangiare, dovevo essere d'esempio.

- Quello che vostra moglie vorrà preparare andrà benissimo anche per me non temete.-

Sorrisi rassicurante al locandiere.

Anche Pinto, come Gwen, restò sorpreso da quei riflessi e chiese cosa fossero ad un passante.
Ma questi ignorò la domanda del marinaio e andò via.
“Educati qui...” disse Pinto.
“Ancora tu!” Ad un tratto una voce. “Ti avevo detto di non salutarmi mai più!” Era un cavaliere.
“Scusatemi, Vengor...” a capo chino Zafirya “... io... io non volevo turbarvi...”
Ma il cavaliere andò via.
“Ma è Zafirya...” Pinto a Gwen “... cosa ci fa qui in città?”

“Allora facciamo così...” disse il locandiere “... farò preparare a mia moglie la specialità della casa e sarà una sorpresa.” Ed uscì.
“Amici...” Icarius a Hansiner ed al pellegrino “... visto sono costretto a restarmene a riposo, cosa ne dite invece voi di farvi un giro in città? Magari cercando di scoprire qualcosa sul polverificio?”
I due annuirono ed andarono via.
Il Taddeide restò così da solo con Clio, Dacey e Cq.
“Cosa vi angustia, signore?” Cq ad Icarius, vedendolo pensieroso.
“Penso a tante cose e a nulla, amico mio...” fece lui “... a tante cose, come a nulla...” portandosi istintivamente la mano sul braccio fasciato.

"Gia`, molto..." con aria infastidita.
Poi, vedemmo Zafirya.
"Si, e` lei. Avete visto come le ha risposto quell'uomo?" guardandola un po' interdetta.

Non mi dispiacque quando alcuni uomini uscirono, soprattutto quel Hansiner.

- Siete certo che non disturbo? Posso consumare il mio pasto nella mia stanza se credete...,- non volevo assolutamente essere d'intralcio e in più quel senso di colpa derivante dal colpo di pistola continuava a darmi tormento nell'animo.

-Comunque non dovreste affaticare neanche la vostra mente in questo momento...-

“Andiamo da lei.” Disse Pinto a Gwen.
I due raggiunsero così Zafirya.
“Salute a voi.” Pinto.
“Oh, buongiorno di nuovo.” Con un cenno del capo lei.
“Abbiamo visto come vi ha trattata quell'uomo.” Mormorò Pinto. “Chi era?”
“Vengor, un nobile cavaliere...”
“Tutto mi sembra, tranne che nobile.” Osservò Pinto. “Visto come vi ha trattata.”
“E' solo colpa mia...” mestamente Zafirya.
“Perchè?” Incuriosito Pinto.
“Non importa.” Sforzandosi di sorridere lei.
“Perchè siete giunta anche voi in città?” Domandò Pinto.
“Perchè ho udito che stanotte hanno tentato di uccidere un uomo...” raccontò lei “... una cosa terribile... fortuna è solo ferito... ed io volevo sincerarmi circa le sue condizioni...”

“Certo che non disturbate.” Disse Icarius a Dacey. “Anzi, mangiare tutti insieme sarà piacevole.” Sorrise. “E poi in compagnia di due belle ragazze” indicando lei e Clio “avrò poco tempo e voglia di affaticare la mie mente con sciocchi e inutili pensieri.” Facendole l'occhiolino. “Su, tra poco il locandiere ci servirà da mangiare.”

- Grazie,- dissi semplicemente tornando seduta mentre tutti insieme aspettavamo di consumare il pasto.

Raggiungemmo Zafirya e speravo, con tutto il cuore che non si trattasse di Elv.
"Non e` comunque giusto il modo in cui vi ha trattata" le dissi.
Poi mi ricordai dei riflessi.
"Poco fa abbiamo visto dei riflessi azzurri provenire da quella finestra" indicandola "Sapreste dirci di che si tratta?"

Ascoltai la conversazione in silenzio, limitandomi a dire che non avevo preferenze per il mangiare.
Sorrisi a Dacey, era gentile e non volevo darle l'impressione che fosse di troppo.
"Perché dovreste, Milady?" Le sorrisi "Sono lieta che ci facciate compagnia... Sono sicura che il pasto sarà ottimo...".
Guardai poi Icarius bonariamente "Tu pensa a rimetterti per quel polverificio..".

“Del Fiore Azzurro.” Disse Zafirya di getto a Gwen. “Ora perdonatemi, ma voglio visitare l'uomo ferito. Ho saputo alloggia in una locanda non distante.”
“Possiamo venire con voi?” Chiese Pinto.
“Certo, con piacere.” Annuì Zafirya.
I tre raggiunsero così la locanda.
“Perdonate...” entrando Zafirya, seguita da Gwen e Pinto “... ho saputo che qui alloggia un uomo ferito...”
“Voi chi siete?” Bruscamente il locandiere.
“Solo persone in pena.” Rispose Zafirya.
“Qui non vogliamo pubblicità e soprattutto non abbiamo bisogno di Crocerossine.” Sbottò il locandiere.
“Sei troppo maleducato, amico...” intervenne Pinto “... ed io detesto i maleducati.”
“Ehi!” Arrivando Sammone. “Cosa ci fate qui? Il capo è stato ferito... ma ora sta bene.”
“Cosa?” Incredulo Pinto. “E' lui dunque il ferito!”
“Oh, perdonatemi...” cambiando tono il locandiere “... non immaginavo foste amici dei miei clienti...”
“Portaci da lui.” Pinto a Sammone.
“Seguitemi.” Questi.
Il gruppo salì così al primo piano della locanda, dove trovò Icarius a letto.
Nella stanza a fargli compagnia vi erano Clio, Dacey e Cq.
“Capo!” Disse Pinto. “Come stai?”
“Bene ora, amico mio.” Sereno Icarius, per poi raccontare loro ogni cosa.
“E voi chi siete, madama?” Icarius Fissando Zafirya.
“Io...” arrossendo lei “... solo una sciocca...” stringendo nervosamente il cesto fra le mani.
Arrivò il locandiere con il pasto e servì da mangiare a tutti loro.
Poco dopo tornarono anche Hansiner ed il pellegrino.
“Sedetevi e mangiate con noi.” Invitandoli il Taddeide. “Avete scoperto qualcosa?”
“Si, qualcosa si...” annuì Hansiner.
Era ormai il tardo meriggio e la nebbia sorgeva ancor più densa attorno a Scafris.

La porta si aprì e io mi aspettavo di vedere il locandiere invece furono altri avventori. Tra cui Gwen.

Ne fui liete, soprattutto poiché il suo volto era tornato alla sua giovinezza.

- Ben ritrovati ,- dissi tutta sorridente accorgendomi poi della donna che non conoscevo .

Tornarono anche gli altri uomini dell'equipaggio e infine tutti mangiammo insieme.

A quanto pareva c'erano novità in vista sul Fiore.

Raggiungemmo una locanda insieme a Zafirya e scoprimmo che il ferito era Icarius.
Assurdo, chissa` cos'era successo...
Dopo aver salutato tutti, notando anche la presenza di Clio e Dacey, mi avvicinai ad Icarius.
"Devo ammettere che la vostra abilita` mi sorprende, milord. Appena arrivato e gia` tentano di mettervi fuori gioco?" ridendo piano.
Sembrava comunque che stesse gia` molto meglio, nonostante il braccio fasciato.

“Eh, cosa volete farci, milady...” disse sorridendo Icarius a Gwen “... sembra che ovunque io vada la mia fama mi preceda e di conseguenza attiri i miei nemici.” Ironico. “Ma come mai voi e Pinto siete qui? Volevate visitare Scafris?”
“In realtà non proprio...” fece Pinto.
“Ossia?” Fissandolo Icarius.
Allora Pinto raccontò tutta la storia della fuga di Elv.
“Pare che i problemi crescano come funghi sulla nostra nave...” osservò Il Taddeide.
Guardò poi Zafirya.
“Posso chiedervi chi siete, madama?” Le chiese.
“Oh...” sorridendo lei “... ecco io... io... mi sento molto sciocca... ho saputo del vostro ferimento... e allora... si, ecco... io... io volevo accertarmi che tutto andasse bene...” arrossì “... comunque il mio nome è Zafirya...”
“Grazie al Cielo sto bene ora, madama.” Sorridendo Icarius. “E lo devo a lady Dacey.”
Guardò poi Hansiner ed il pellegrino.
“Prima parlavate di novità...” a loro “... vi ascolto...”

Arrivarono anche Gwen e Pinto, e io sorrisi alla ragazza, rendendomi conto che era tornata giovane.
Ma dal racconto di Pinto mi resi conto che non era poi così semplice.
Ma avevo sempre avuto fiducia in loro, ed ero sicura che avrebbero trovato una soluzione.
Con loro vi era anche una dama gentile, che era preoccupata per Icarius.
Poi Icarius chiese delle novità, e mi voltai verso Hansiner ansiosa di scoprire che cosa avessero scoperto.

Sorrisi ad Icarius, ma il mio sorriso scivolo` dalle mie labbra quando Pinto parlo` di Elv e sentii un nodo alla gola, difficile, se non impossibile, da mandar giu`.
Zafirya mi fece molta tenerezza, vederla arrossire in quel modo e non riuscire a parlare e sorrisi guardandola.
Poi Hansiner e il pellegrino parlarono di novita` e tutti tendemmo le orecchie.

Povera Gwen, pensai, i suoi problemi parevano non avere fine. Più tardi mi ripromisi che le avrei parlato, non ora con tutta quella folla ma più tardi lo avrei fatto.

La donna invece pareva davvero fuori posto e non riuscivo a comprendere appieno il perché della sua presenza.

Tuttavia non dissi nulla, non era affare mio.

Quando Icarius nominò il mio nome sorrisi ridestandomi dai miei pensieri.

- Beh signore, ora siamo pari, voi avete salvato me e io ho sistemato il vostro braccio.-

“Ah, giusto...” disse sorridendo Icarius a Dacey “... siamo pari... dunque sono sciolto da ogni impegno riguardo la vostra sicurezza?” Con tono scherzoso. “Non devo più farvi da guardia del corpo circa possibili malintenzionati? Marrani, felloni e fanatici vari?” Rise per poi farle l'occhiolino.
Guardò allora Hansiner ed il pellegrino.
“Si...” annuì Hansiner “... in effetti abbiamo scoperto qualcosa... pare che qui nessuno ami parlare troppo del Real Polverificio... quel luogo nasconde qualcosa... qualcosa che spaventa, o che almeno inquieta questa gente ed allora tutti preferiscono nasconderlo, come se si trattasse di un parente scomodo, o pazzo...”
“Clio ha ragione...” il pellegrino “... stanotte dobbiamo visitare quel posto...”
“Il contadino che ci portò qui” fece Icarius “parlò di un fantasma...”
“Si, un fantasma...” all'improvviso Zafirya “... un fantasma che tutti qui a Scafris hanno veduto... anche la vostra amica, cavaliere...” rivolta ad Icarius, per poi indicare Gwen.

Hansiner parlo` del Polverificio; a loro si uni` poi Zafirya, che mi nomino`.
"Si in effetti stanotte l'ho visto nella campagna. Era il fantasma di una donna dai lunghi capelli neri e un vestito bianco come il plenilunio. Cantava: cantava del Fiore e diceva che era sbocciato qui. Anche Pinto lo ha udito" guardandolo, come una tacita richiesta di appoggio "Sebbene non abbia visto il fantasma."

Il Falco dei Mari e la ricerca del perduto Re dei Fiori
 

Mi sorpresi nel cedere che Icarius parlò liberamente del polverificio davanti alla donna, evidentemente si fidava di lei, e sperai che avesse ragione.
In effetti sembrava gentile.
Forse ero io ad essere troppo sospettosa.
Poi guardai Icarius sorpresa.
"Si è quello che ti ho raccontato..." Dissi, per poi annuire "La ragazza..".
Poi Zafirya disse che Gwen aveva visto il fantasma.
"Davvero, Milady?" Incuriosita alla giovane dama, per poi ascoltare il suo racconto.
"Il Fiore..." Mormorai, cercando lo sguardo di Icarius "Dobbiamo assolutamente andare in quel polverificio stanotte..".

- Credevo che fosse nella vostra natura salvare fanciulle indifese tuttavia se lo desiderate siete libero da questo fardello,- gli sorrisi.

Come sempre, assorbii ogni parola della restante conversazione. Chissà che mi sarebbe divenuto utile.

Ancora il fantasma. Già, rammentai il contadino e le sue parole.

E loro volevo andare nel luogo infestato, entrare nella tana del lupo.

Per me era pura follia.

“Si...” disse Icarius a Clio “... ci andremo stanotte...”
“E' vero.” Annuì poi Pinto. “Anche io come Gwen ho udito quel canto. Però non ho visto questo fantasma.”
“Allora è deciso...” Icarius a tutti loro “... stasera cercheremo di svelare i segreti di quel polverificio...” guardò poi Dacey e sorrise “... in verità vi dirò che sono uno specialista nel salvare dame in pericolo...” facendole l'occhiolino “... e vi dirò un'altra cosa... non intendo essere liberato da tale impegno.” Sorridendole e cercando di allontanare da lei l'inquietudine e la paura per la storia della setta.
Ma poi Zafirya si avvicinò al letto di Icarius, posando il cestino sulle lenzuola e mostrandone il contenuto.
“Questi biscotti sono per voi...” ad Icarius “... li ho fatti sperando che vi diano il buonumore e dunque una pronta guarigione...” lo guardò negli occhi e poi si accostò al suo orecchio “... nel Real Polverificio è conservato il Fiore Azzurro...” nell'udirla, il Taddeide trasalì “... portatemi con voi ed io vi insegnerò ad entrare ed uscire da quel luogo come il vento...”
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Non mi fidavo.

Non fidavo affatto di quella donna.

Se avessi rivelato quelle sensazioni ad altri mi avrebbero presa di certo per pazza, visto che pareva cordiale ma qualcosa dentro di me era in allerta.

- Signore non vorrete andare anche voi? Non avete ancora le forze necessarie,- tentai di obiettare anche se al richiamo del Fiore Azzurro Icarius non avrebbe più ragionato.

Forse avrei dovuto lasciarli andare, lasciarli ai pericoli e tornare alla nave, pressoché incustodita e insieme a Dension dirottarla fino a trovare X .

Si avrei dovuto fare così eppure. .. Eppure quella sensazione non mi lasciava e la mia coscienza mi diceva che era sbagliato lasciarli

Icarius decise che la notte sarebbe stata dedicata alla visita del Polverificio.
Poi Zafirya poso` un cesto vicino il letto di Icarius e disse che dentro c'erano dei biscotti che lei aveva fatto apposta e sorrisi impercettibilmente al pensiero, ero comunque diffidente verso tutti e quindi nutrivo sospetti verso chiunque.
Poi, sussurro` qualcosa ad Icarius e cercai di sentire, ma evidentemente c'era un motivo se lo aveva detto solo a lui, cosi` aspettai, un po' sospettosa.
Che avra` avuto di cosi` importante che noi non potevamo sapere?

Il Falco dei Mari e la ricerca del perduto Re dei Fiori
 

Sorrisi ad Icarius, annuendo quando disse di voler andare nel polverificio.
Poi alzai gli occhi al cielo quando sottolineò di essere un salvatore di damigelle di professione.
Quanto detestavo questo suo essere galante con tutte...
Una come fa a prenderlo sul serio?
Ad ogni modo avevo altro a cui pensare, lui era fatto così dopotutto e io non potevo farci niente.
Forse era proprio questo che lo teneva lontano da me, la consapevolezza che avere me significava rinunciare a tutte le altre.
Ed era una rinuncia che probabilmente lui non era disposto a fare per nessuna.
E io non potevo certo dargli torto, visto che non poteva amare.
Non dovevo pensarci.
Ma poi Zafirya si avvicinò al letto di Icarius, rendendo impossibile per me pensare ad altro.
E questa adesso che vuole?
A pensar male non si sbaglia mai, eh.
Il mio primo istinto di portare la mano alla spada.
Gli mostrò dei biscotti che aveva fatto apposta per lui.
Ma davvero?
Poi gli sì avvicinò addirittura all'orecchio, con mio sommo stupore.
E qualunque cosa le avesse detto, lui trasalì.
Ecco, ci mancava pure questa adesso.
Come odiavo essere nella posizione di non poter dire niente.
In realtà c'era una sola cosa che potessi fare.
Quei biscotti mi insospettivano non poco.
E se ci avesse messo dentro qualcosa?
Una non se ne va in giro a regalare biscotti al primo che capita, suvvia.
"Oh ma che pensiero squisito..." Cinguettai, con una voce che alla donna sicuramente sarebbe sembrata cordiale, ma che Icarius e forse anche gli altri avrebbero sicuramente compreso quanto fosse finta.
"Posso?" Con un sorriso, per poi, senza aspettare risposta prendere un biscotto dal cestino e mangiarlo.
Nella migliore delle ipotesi sarei solo sembrata una maleducata.
Nella peggiore... Beh, meglio me che lui.
Qualunque cosa potesse esserci nascosto nella frolla.

Zafirya si voltò verso Clio e sorrise.
“Certo, milady...” disse “... i biscotti sono per il nostro cavaliere malato ma naturalmente lui li dividerà con tutti voi.” Annuendo. “Spero vi piacciano. Sono una vecchia ricetta di mia nonna.”
La ribelle mangiò il biscotto e comprese che nulla di strano vi era dentro.
E così anche Pinto, Hansiner, Sammone ed il pellegrino ne presero, offrendone anche a Gwen e a Dacey.
“Li useremo come dessert.” Gustandoli Hansiner.
Poi Pinto guardò Zafirya.
“Dite ad Icarius cos'erano i bagliori azzurri visti nel polverificio, madama.”
“Ah, allora Icarius è il nome del nostro cavaliere.” Fece Zafirya. “Che bel nome.”
“Di quali bagliori parli, Pinto?” Chiese il Taddeide.
“Sono i bagliori del Fiore Azzurro, cavaliere.” A lui Zafirya.
“Bontà Divina!” Cigolò Cq.
“Che io possa diventare pazzo!” Esclamò Hansiner.
“Come fate a dirlo?” Domando Icarius.
“Lo so...” rispose Zafirya.
“E come?” Guardandola l'eroe di Capomazda.
“L'ho udito dal canto del fantasma...” svelò Zafirya.
Era ormai quasi il crepuscolo.
“Prepariamoci ad andare in quel polverificio.” A tutti loro Icarius.
Poi il Taddeide guardò Dacey.
“Non temete, milady...” le disse “... la vostra fasciatura tiene bene ed ormai la ferita non mi fa quasi più male...” sorrise “... ma potete sempre venire con noi, così sarete più tranquilla nel vedere che starò attento a non fare grossi sforzi.”
Intanto, nella cucina, da una tubatura il locandiere aveva udito i loro discorsi.
Prese il cappello e fece per uscire.
“Dove vai, miserabile?” La moglie. “Non vorrai andare a zonzo e lasciarmi a sgobbare qui da sola?”
“Taci, vipera!” La zittì lui. “Devo avvertire ser Vengor... voleva conoscere gli spostamenti di questa gente e sono certo mi ricompenserà.” Ed uscì.

Forse era solo un biscotto, ma rimanevo comunque sospettosa.
Avevo imparato a non fidarmi di nessuno, mai, e quella donna non avrebbe fatto eccezione.
Sembrava solo gentile, ma mi chiesi quale fosse il suo scopo in realtà.
Ad ogni modo, immaginai che sarebbe andata per la sua strada, e noi per la nostra.
Alla fine saremmo andati tutti al polvericio, il giorno era ormai volato.
E la notte incombeva eterea su di noi.
Annuii ad Icarius e mi alzai.
"Speriamo in bene.." sorrisi appena.

Assaggiammo i biscotti, che sembravano normalissimi biscotti, del resto anche il cibo che ci aveva offerto era normalissimo, dunque fin qui non c'era nulla di strano.
Zafirya parlo` poi dei riflessi azzurri e, naturalmente, attiro` l'attenzione di Icarius.
Notammo poi che si stava facendo sera ed era ora di andare al Polverificio.
Mi sentivo nervosa ed eccitata al tempo stesso e speravo che ci fosse davvero una svolta, sia nella ricerca del Fiore che in quella di Elv, che al momento occupava maggiormente i miei pensieri.

A quell'ordine di Icarius, Cq, Hansiner, Sammone, Pinto ed il pellegrino annuirono.
Anche Clio si alzò, pronta per quella missione, mentre Gwen naturalmnete sperava di trovare anche tracce di Elv.
“Cavaliere...” disse Zafirya “... mi porterete con voi?”
“D'accordo.” Annuì il Taddeide. “Sarete la nostra guida in quel luogo.”
“Ma vi prego, assaggiate un biscotto...” sorridendo lei “... certo, so che un Eroe da Romanzo si nutre solo d'Amore, ma anche il fisico ha bisogno del suo ristoro. Prendetene uno alla marmellata... sono i vostri preferiti...”
“Come fate a conoscere i miei gusti, milady?” Incuriosito Icarius, mentre prendeva un biscotto con confettura all'albicocca.

Andare con loro al polverificio.

Cielo no, pensai ma poi... Forse il mio rifiuto sarebbe apparso sospetto.

- Se desiderate verrò,- dissi semplicemente ma non presi poi un biscotto con la scusa di non essere molto affamata.

Quella donna, ancora lei. Una sconosciuta in apparenza eppure pareva conoscere tutto, troppo. Possibile che nessun altro nutrisse dei sospetti su di lei?

Trasalii a quelle parole della donna.
Eh già, e poi?
Vuoi anche salire sulla Divina Misericordia?
Sì, decisamente stava diventando troppo invadente.
Eppure Icarius le permise di venire con noi, anche se era pericoloso.
Se fosse stato Vengor a parlare così l'avrebbe cacciato a male parole.
Poi quelle parole, la marmellata, i biscotti.
Perché insisteva tanto per farglieli mangiare.
E se fosse uno stratagemma per vedere il fantasma?
Gwen era stata ospite da lei dopotutto, e immaginai che avessero cenato insieme.
Ma noi tutti avevamo sentito il canto sulla nave.
Ad ogni modo, sperai vivamente che lui non lo prendesse.
Scossi impercettibilmente la testa, ma lui certo non mi avrebbe ascoltato.

Ci alzammo, quando le parole di Zafirya mi bloccarono.
Allora non faccevo proprio male ad essere diffidente...
Tutto cio` che diceva era sospetto e cercai di capire chi potesse essere questa donna, che pareva gentile e normale, ma che secondo me nascondeva molto di piu`.
Notai che anche Clio, ovviamente, era sospettosa e cercai una conferma nel suo sguardo.

Gli sguardi sospettosi di Clio, di Gwen e Dacey verso Zafirya si confondevano con i sorrisi ed i modi delicati della giovane donna e con la sua voce sottile e dolce.
Icarius prese il biscotto e lo mangiò.
Alla fine Dacey era stata l'unica a non mangiarne.
“Conosco i vostri gusti...” disse Zafirya al Taddeide “... lo credete? Oh, no, milord... non posso conoscerli, ma di certo posso immaginarli... la marmellata è più delicata della cioccolata, rende la pasta frolla più morbida... e voi di certo siete un intenditore, essendo di nobili origini e di pregiati gusti.”
“E' davvero squisito.” Icarius riferito al biscotto.
Guardò poi Dacey.
“Milady, ciò che io desidero è ovvio, ossia avervi con noi...” a lei “... ma comprendo che forse siete stanca per la notte appena trascorsa, o magari inquieta per le vostre paure... o forse più semplicemente desiderate solo di stare tranquilla a bordo della nave... magari con vostro marito... e se è ciò che volete, vi farò subito accompagnare alla Divina Misericordia.”

Icarius mangio` un biscotto e le parole di lei, adesso, mi sebravano sempre piu` false, come il suo tono.
Non sapevo perche`, ma era cio` che percepivo.

Compresi che anche Gwen e Dacey non vedevano di buon occhio la donna.
La cosa un po' mi rincuorò, perché potevo essere io ad essere esagerata.
Icarius ovviamente non badò ai nostri sguardi e accettò il biscotto della dama.
E te pareva...
Quindi in sostanza, io l'avevo mangiato per niente.
Dacey non lo mangiò, e la trovai una mossa molto saggia.
Almeno, se fosse capitato qualcosa a noi e non a lei, avremmo compreso che erano i biscotti.
La ragazza sembrava combattuta, ma ero sicura che Icarius avrebbe in ogni caso appoggiato la sua scelta.