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“Salute a voi, giovane ragazza...” disse la donna a Dacey “... vedete... mio figlio ha da poco cominciato il suo servizio come militare qui a Capomazda... è in gamba ed ama la vita sotto le armi... ma io, ecco, io ho paura... insomma... pare che ci sarà una guerra nel ducato, tra lord Rovolin e ser Cimas... ed io... io volevo sapere se a mio figlio accadrà qualcosa...”
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“L'unico consiglio che posso darvi” disse il marinaio ad Altea “è quello di trovare un riparo, magari in qualche vicolo affollato, così da mischiarvi con la folla e poi, appena possibile, lasciare questo posto... tra breve i soldati arriveranno e ci saranno parecchie esecuzioni sommarie...”
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A quelle parole di Clio, Icarius si alzò, scosse la testa e poi si tolse la polvere ed il terreno dai vestiti.
“Tu sei pazza...” disse “... una fanatica o qualcosa di simile... io non ti conosco e non capisco nulla di ciò che dici... stammi a sentire... riprenditi le armi e tornatene da dove sei venuta... e non provare a seguirmi, chiaro? Non ho mai picchiato una donna ma se continui a seccarmi allora potrei legarti a qualche albero e lasciarti un'intera notte nella brughiera... ed ora... addio.” E fece per andarsene. |
Alle parole del marinaio sospirai...altri innocenti sarebbero morti in delle esecuzioni, tutto questo era assurdo.
"Vi ringrazio...ma pure voi dovreste mettervi in salvo..speriamo la situazione non peggiori" salutai il vecchio marinaio e seguii le sue indicazioni. Affrettai il passo e mi intrufolai in uno stretto vicolo..si passava a stento visto l' affollamento ed infatti dovevo stare attenta a dove poggiavo i piedi e mi muovevo, altrimenti si poteva essere pure schiacciati visto la calca di gente..calma Altea...ti sei salvata ora, ti salverai ancora. |
Quella presa sul suo braccio e Gaynor si voltò di scatto.
Vide così quegli occhi chiari che la fissavano. “Questo è l'ultimo posto in cui mi aspettavo di trovare una regina...” disse Capitan Cuore “... le macerie non sono certo il luogo adatto per una passeggiata, altezza, soprattutto se fanno da bersaglio ai mortai delle fregate nemiche.” https://s-media-cache-ak0.pinimg.com...d5b97d0da2.jpg |
<< Prego sedete>> dissi nascondendo la mia stessa preoccupazione per quella notizia.
Una guerra non portava mai nulla di nuovo, specie per la gente del popolo. E una guerra avrebbe anche potuto far riprendere le armi a Ser Ehiss, facendogli rischiare la vita in prima persona. << Purtroppo non abbiamo alcun controllo sulla Morte, sappiamo solo che è una certezza per tutti. L'unica cosa che possiamo sperare sia che ci venga a prendere il più tardi possibile >> Girai le carte lentamente, osservando le reazioni facciali della donna prima di fare un responso. |
Mi voltai e nella devastazioni vidi una cosa bellissima... lui, Capitan Cuore, a mezzo metro da me. Gli buttai le braccia al collo e lo strinsi forte, piangendo contro il suo petto.
"È tutto distrutto... il palazzo, le case del popolo... tutto crollato..." dissi singhiozzando "Tanti morti... la mia gente... i bambini... ed io non ho potuto fare nulla, nulla!" Inviato dal mio Z00D utilizzando Tapatalk |
Ci amammo a lungo, per tutta la mattinata.
Nel palazzo tutto procedeva regolarmente, ma noi eravamo in un mondo a parte, solo nostro, dove esistevamo solo noi e nessun altro. Il vigore e l'instancabilità di Velvot mi travolgevano e mi ritrovai quasi ad avere gli occhi lucidi cogliendo la devozione nel suo sguardo, nei suoi baci e nelle sue carezze. Cademmo stremati e felici, io sul suo petto robusto e ben fatto. Quando mi svegliai, mi sembrava di non aver mai dormito meglio in tutta la mia vita; a giudicare dalla posizione del Sole doveva essere passato Mezzogiorno da un po'. Diedi uno sguardo veloce alla porta, ma ricordai di averla richiusa a chiave, la quale era ancora nella toppa. Mi voltai verso Velvot e sorrisi, accarezzandogli i capelli e il viso. Era assurdo quanto un incontro casuale, come quello avuto con Go, potesse cambiare la vita di una persona. Impaziente di aspettare che si svegliasse, chinai il mio viso sul suo e lo baciai, tenendo le mie labbra legate alle sue per lunghi istanti, poi allontanai di poco il viso e attesi. |
Alzai gli occhi al cielo.
Ci mancava solo quello adesso, e io non avevo certo tempo da perdere. Scossi piano la testa, prendendo un profondo respiro. Perdonatemi, mio signore... Alzando gli occhi al cielo. Ma tu guarda cosa mi tocca fare Con un passo deciso colmai la distanza che c'era tra di noi, arrivando alle sue spalle, mentre con il braccio sinistro immobilizzavo il suo braccio, col destro afferravo la sua gola, per poi congiungere le mani in una morsa serrata e letale attorno alla sua gola. Con uno strattone secco, mentre andavo indietro con le gambe, lo portai a terra. "Sentì bello..." Mormorai, spazientita ad un orecchio. "Sono il capo di tutte le guardie ducali, credi davvero di avere una possibilità? Potrei ucciderti qui e adesso, senza dover rendere conto a nessuno.. Quindi vedi di starmi a sentire... O tu adesso fai il bravo, la smetti di fare i capricci e fai quello che ti dico, oppure stringo ancora un po', tu svieni e ti porto in giro come un sacco di patate... A me non cambia niente, anzi, almeno non dovrò sentirti lamentare..." Presi un profondo respiro. "Quindi per l'ultima volta, a chi tu riferivi? Prima, sull'albero, quando hai visto le mie armi?" Spazientita. "Hai due alternative, rispondere... O dormire.." Secca. Tutto mi sarei aspettata meno di dover strangolare il nipote del duca. Non che la cosa mi dispiacesse, ma se non collaborava avrebbe complicato ulteriormente le cose, e con la guerra alle porte, la crisi dinastica, non era il massimo. |
Il vicolo era pieno zeppo di persone che quasi si schiacciavano l'una sull'altra.
C'era odore di macerie, di polvere da sparo e di qualche cadavere che macellato cominciava ad attirare le mosche. E poi gente che piangeva, che gridava, brontolava, pregava o inveiva contro tutto e tutti. Ed in mezzo a tutto ciò c'era Altea. “Ascoltatemi...” disse ad un tratto qualcuno “... ho la possibilità di imbarcare una mezza dozzina di persone... non di più... chi è interessato? Voglio però essere pagato subito per potarvi via da qui...” |
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