Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 05-02-2016 16.45.42

Dacey raggiunse la sala dove aveva lasciato il barone e Jean a fare colazione.
Il pasto mattutino di Ferico era appena terminato ed il barone era ancora seduto a tavola col suo fido cortigiano.
“La vostra visita è dunque terminata, milady.” Disse il tiranno nel vedere entrare la principessa. “Ma non vi biasimiamo. Bigotti e Cattolici devono essere quella madre e quel suo figliolo. Non valevano in due il nostro bel molosso.” Con astio.

Guisgard 05-02-2016 16.48.26

“Si, perchè siete ancora in vita.” Disse Josephine a Gwen. “Il padrone avrebbe potuto uccidervi, il diritto glielo consentiva. Cercate dunque di far tesoro di questa vostra fortuna, ragazza mia.”
In quel momento arrivarono due servitori che aprirono il lucchetto del giardino.
Un attimo dopo arrivò il padrone che congedò la nana e i due servitori.

Dacey Starklan 05-02-2016 16.49.06

Mi feci coraggio e guardai il barone negli occhi.

<< Hanno chiesto se fosse possibile essere visitati da un qualche prete o frate. Sarebbe un nobile gesto permettere loro di pregare in un momento come questo>>

Altea 05-02-2016 16.49.53

Sorrisi al frate.."Grazie per la benevolenza, spero non sia accaduto nulla di grave a quelle persone nella capanna...ah, dimenticavo, abbiamo fatto il servizio chiesto per quella famiglia..ho dato loro tutti i miei soldi...d' altronde era più importante la salute del figlio".
Uscii con Alvaro e proseguimmo per la strada indicata dal frate lungo il fiume Helsa, che luccicava ai bagliori del primo sole mattutino "Questo posto sarebbe un paradiso in terra quasi se non fosse per la tirannia di quel barone" sospirando "A proposito ser Alvaro...ho sentito indirranno un torneo...sembra ma io dubito..in palio daranno un castello e una terra...voi siete bravi in questi tornei? Siete stato privato delle vostre terre, magari potreste trovarne alcune qui, pensateci bene".
Ad un tratto vedemmo la piccola capanna, molto semplice.
"Ecco la capanna, deve essere questa, è l' unica nei paraggi" legammo i cavalli e feci cenno ad Alvaro di andare avanti.."Bussiamo? Il frate ha detto di entrare, ma sempre meglio avvisare" e bussai a una porta malconcia "I nostri saluti, ci manda padre Roberto...ha detto di anticiparlo per la colazione".

Lady Gwen 05-02-2016 16.57.13

Sbuffai appena a quelle parole diJosephine.
Ma poi di quale diritto parlavano con tanto accanimento?
Poco dopo arrivarono due servitori, che aprirono il pesante lucchetto.
Il loro arrivò fu seguito da quello del padrone, che congedò tutti, rimanendo lì solo io e lui.
"Sembra molto rigoglioso, a giudicare da quelle alte fronde" guardando in alto.

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Guisgard 05-02-2016 17.02.02

Ferico trasalì a quella richiesta di Dacey.
“Per tutti gli eretici messi al rogo dal Santo Uffizio...” disse alzandosi “... mangiano e bevono a sbafo in questo castello e hanno la faccia tosta di fare ancora richieste!” Scuotendo il capo. “Che vadano all'Inferno! Anzi, che siano cacciati da questo maniero!”
Jean guardò Dacey, per poi alzarsi anch'egli.
“Milord...” rivolto al barone.
“Cosa volete voi?” Seccato Ferico. “Prendere le parte di quei bigotti?”
“Io qui curo solo le sorti del mio signore.” Con un inchino il cortigiano.
“Allora fateli cacciare dal castello!” Urlò il barone.
“Posso far notare un dettaglio che di certo sarà sfuggito a sua signoria per l'impeto del momento?”
“Che dettaglio?” Fissandolo il barone.
“Ho fatto controllare il bagaglio di quella gente” disse Jean “e ho potuto notare che sono alquanto facoltosi, signore.”
“Davvero?” Tornando a sedersi Ferico.
“Si, milord...” Jean “... voi siete troppo generoso e magnanimo da chiedere compenso per l'alloggio... ma per acconsentire che un chierico giunga qui non sarebbe certo offensivo da parte vostra pretendere, diciamo, un'offerta per l'imminente torneo.”
“Ah, diavoli dell'Inferno!” Ridendo Ferico. “Si, in effetti talvolta la nostra indole troppo generosa ci porta a dimenticare gli interessi di questa casata... troviamo giusto che offrano un compenso per questa richiesta... fortunatamente abbiamo un fidato servitore come voi, messere.” Sorridendo.
“La mia unica gioia è servirvi, milord.” Con tono devoto Jean.
“E sia!” Esclamò il tiranno di Monsperon. “Non negheremo questo atto di Carità. Che sia chiamato un chierico per quella gente.”

Guisgard 05-02-2016 17.05.53

Il padrone non rispose nulla a quelle parole di Gwen, limitandosi ad avvicinarsi alla ragazza.
“Metterai questa sugli occhi...” disse lui mostrandole una benda “... entreremo nel giardino e tu senza poter vedere mi descriverai i fiori di cui senti il profumo.” La bendò e poi insieme entrarono nel giardino.

Lady Gwen 05-02-2016 17.12.41

Non rispose, si limitò ad avvicinarsi.
Non risposi quando mi bendò, dicendomi che avrei dovuto riconoscere il profumo di alcuni fiori senza vederle, mi aveva completamente spiazzata, sebbene facessi spesso questo esercizio con mia madre da bambina.
Entrammo dunque nel giardino; mi dispiaceva non poter vedere quel luogo subito, ma la cosa aveva un non-so-che di divertente, a suo modo.

Dacey Starklan 05-02-2016 17.19.33

Per fortuna Jean giunse in mio soccorso o il barone avrebbe dato di matto.
Mettere la questione sul piano economico era stata una mossa astuta e fui fiera di Jean in quel momento, inoltre vedevo che i suoi modi erano meccanizzati e che in realtà sotto sotto anche lui doveva nutrire un po' di disprezzo per Ferico.
<< Vi ringrazio Milord, sono certa che apprezzeranno molto la vostra magnanimità>> dissi con un sorriso e un leggero inchino per poi avvicinarmi con discrezione verso Jean

Guisgard 05-02-2016 17.23.53

Frate Roberto ringraziò Altea per aver aiutato la povera famiglia.
Poi la dama ed Alvaro si avviarono verso il luogo indicato loro dal chierico.
“Un torneo...” disse Alvaro “... beh, mica male! Potrei destreggiarmi a dovere e far fare una figura barbina a qualche cavaliere troppo altezzoso!” Ridendo. “E poi terra e castello mi garberebbero parecchio. Si, se mi facessi onore in quel torneo anche il mi babbo sarebbe contento.”
Trovarono la capanna e vi bussarono.
Furono accolti da una donna anziana che udendo di Frate Roberto subito servì loro latte caldo e pane bianco.



Intanto, alla vecchia Pieve, Frate Roberto stava chiudendo le porte per poter raggiungere Altea ed Alvaro.
Ma un'ombra gli si avvicinò, dopo essere apparsa da dietro una colonna di pietra.
“Siete ancora qui?” Stupito il religioso. “State scherzando col fuoco...” scuotendo il capo “... perchè vi intestardite tanto a voler morire in una terra che non vi vuole più?”
“Questa terra” disse la figura “è il mio sangue... e in questa terra ho conosciuto l'unica donna che ho amato davvero...”
“Non avete più nell'una, né l'altra.” Replicò il chierico. “Fatevene una ragione e tornate a Capomazda. Quella è casa vostra.”
“Ho udito del torneo...” mormorò l'uomo incappucciato.
“Della trappola volete dire.” Fissandolo il frate.
“Lo so...” annuì l'uomo senza nome “... ma è l'unica occasione che ho...”
“Ma cosa volete?” Il religioso.
“Ciò che voi non potete darmi...” rispose l'uomo “... un cavallo e una cotta di maglia...”
“Siete pazzo...” rassegnato Frate Roberto.
“Forse...” l'uomo incappucciato, fissando il frate con i suoi penetranti occhi azzurri.
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